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Autore: mikygleek91    22/05/2012    10 recensioni
Una lettera di Blaine per dire a Kurt tutto quello che non ha avuto il coraggio di dire a voce.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!!!

Questa cosina fluffosa e magari banale, è dedicata a tutti i Gleeks, ma in particolar modo a Medea00 e Lievebrezza, che io adoro!! Ragazze questa è un piccolo regalino per voi, per festeggiare (??) la fine della MERAVIGLIOSA ff “Come un headshot al cuore” di Medea00 (oddio no, non ci credo che sia finita ç__ç) e la laurea di LieveB (congratulazioni ^.^).

Ovviamente non è nemmeno lontanamente all'altezza dei vostri capolavori, spero però che vi piaccia anche se piena di zucchero, tanto da star male!!!

L'idea nasce da due prompt della scorsa settimana del gruppo “the gleeky cauldron” ---> writing + marriage (che io ho fatto diventare proposal, scusate =P).





                                          I HAVEN'T THE COURAGE TO TELL YOU




Mi svegliai per la troppa sete.

L'avevo detto io che la maxi pizza con peperoni salsiccia e doppio formaggio era eccessiva per una semplice cenetta davanti alla televisione.

Blaine come al solito non aveva sentito ragioni e mi aveva impedito di mangiare l'insalata che ovviamente avevo preparato solo per me, “amore per una volta puoi anche fare uno strappo alla regola”, così aveva detto quel pozzo senza fondo del mio fidanzato; peccato che questo famoso strappo alla regola accadeva troppo spesso da quando Blaine aveva cominciato a girarmi intorno come una cagnolino mentre preparavo la cena.

Mi girai su un fianco guardandolo russare piano vicino a me e sorrisi intenerito ripensando alla sequenza di immagini che mi affiorarono alla mente; una sera si e una no Blaine mi raggiungeva ai fornelli, incuriosito, assaggiava con un dito le pietanze nelle pentole e, quando non si scottava, pretendeva che assaggiassi anche io.

Non prendeva una forchetta o un cucchiaio, figuriamoci, ma con finta innocenza avvicinava un dito alla mia bocca.

Mi guardava con un tale sguardo lussurioso che inevitabilmente le cose si facevano piccanti nel giro di un secondo.

Morale della favola: finivamo col fare l'amore contro i mobili della cucina o sul tavolo e di conseguenza addio alla cena salutare cucinata da me.

Non mi pentivo mai di aver dimenticato qualcosa sul fornello o nel forno se la mia distrazione era il corpo tonico, perfetto e sexy del mio ragazzo, almeno finché Blaine non alzava la cornetta per rimediare alla cena mancata con pizza, pollo fritto o hamburger a domicilio.

Non potei però fare a meno di stringere il suo corpo caldo sotto il piumone colorato, ripensando a quanto era bello il suo volto concentrato sul film e contemporaneamente sull'anello di cipolla fritto e unto che teneva in mano nel vano tentativo di non sporcarsi tutto.

Era ancora più adorabile vederlo invece adesso avvinghiato a me con i capelli arruffati sul cuscino.

A malincuore mi dovetti alzare per placare la sete che non ne voleva sapere di darmi tregua, così sfilai il braccio che era finito sotto la schiena di Blaine il quale ancora addormentato, alla perdita di contatto grugnì il suo disappunto, e mi alzai scostando piano le coperte.

Come sempre indossavo solo una t-shirt e i boxer, spesso dormivo anche nudo dopo un'intensa sessione di coccole con Blaine, avevo quindi definitivamente abbandonato i miei eleganti ma fin troppo casti pigiami blu dei tempi del liceo.

Camminai silenzioso a piedi scalzi sul freddo pavimento di quell'appartamento di NY che condividevamo ormai da qualche anno, e mi diressi a passo svelto verso la cucina.

Volevo fare presto, frenare quell'arsura il più in fretta possibile per tornare a letto e accoccolarmi fra le braccia di Blaine quando all'improvviso, mentre buttavo il piccolo contenitore del succo alla mela che avevo appena bevuto, notai un pezzo di carta verde tutto accartocciato nel cestino.

Quello era un foglio proveniente dal pacco di carta da lettere che avevo comprato una settimana prima apposta per scrivere a Mercedes.

Rachel sosteneva che fosse una cosa sciocca dal momento che eravamo nel 2015 e che la vedevamo almeno una volta a settimana via skype, quindi era stato inutile tentare di farle capire che ci sono cose che vanno necessariamente scritte, incise in modo indelebile su carta e non dette semplicemente sia web.

Perciò mi stupii non poco nel vedere uno di quei fogli colorati e vagamente profumati al muschio bianco, appallottolato e gettato nel cestino dato che la mia ultima lettera per Cedes l'avevo spedita due giorni prima.

Mi chinai per raccogliere la piccola pallina e la aprii curioso e titubante lisciandola contro una coscia per eliminare tutte le pieghe.

Accesi la lucina sopra ai fornelli e all'improvviso mi apparve la grafia tondeggiante e leggermente inclinata di Blaine.

Che sciocco che sei Kurt, mi dissi, se non hai usato tu quel foglio, chi mai avrebbe potuto farlo se non Blaine?

Strizzai un pochino gli occhi e cominciai a leggere sempre più curioso; zittii anche quella vocina fastidiosa che mi diceva di farmi gli affaracci miei, e lessi la prima parola.


Kurt....”.


Ok. Calma. Era normale aver cominciato leggermente a tremare? Forse no.

Kurt diamine calmati! Magari è solo un promemoria, Blaine che ti ricorda di comprargli i cereali con la sorpresa dentro, non deve essere per forza una lettera in cui ti dice che non ti ama più o in cui ti dice che si vede con un altro.

Su coraggio, fai l'uomo e continua a leggere.

Che poi, da quando aveva una voce autoritaria nella testa che gli diceva cosa fare?

Prese un bel respiro e tornò a guardare il foglio stropicciato che teneva fra le dita tremanti.


Kurt....oddio è così stupido che io sia qui affianco a te sul divano con un foglio e una penna in mano, ma vedi...nella mia testa è scattato qualcosa e sento che è arrivato il momento di dirtelo.”


Nonononononono, non può essere! Blaine cosa stai dicendo? Cos'è che devi dirmi? Oddio no, è così allora? Mi tradisci e non hai il coraggio di dirmelo guardandomi negli occhi?

Kurt frena, ora appallottoli di nuovo questo foglio e fai finta di niente.

Qualunque cosa ci sia scritta tu non la saprai mai finché non sarà Blaine a dirtela, intesi?

Si, stava decisamente impazzendo se era arrivato a porsi certe domande da solo.

Hummel, prese il comando il suo dittatore interiore, tira fuori le palle e vai avanti! E' un ordine!


abbiamo appena finito di fare l'amore per la centesima volta su questo divano, troppo presi e desiderosi l'uno dell'altro per arrivare fino al letto. Ti ho visto addormentarti tra le mie braccia sereno e con un piccolo ma meraviglioso sorriso sulle labbra, ed ho capito finalmente ciò che voglio! Sei così bello e perfetto con la bocca leggermente aperta, coperto solo per metà dal pile; ti sveglierei solo per poter ricominciare a baciarti e per sentirti ancora dentro di me...il mio bellissimo Kurt.”


Beh questo non cambiava le cose no? Non cominciare a sorridere come un ebete Kurt, la batosta può sempre arrivare da un momento all'altro quindi stai in guardia, mi ammonì la voce nella mia testa.

Dovevo assolutamente far tacere quella vocina impertinente o sarei impazzito.


non sono riuscito a tenermi tutto dentro, e non so se in questi giorni troverò il coraggio per dirti a voce quello che sto per scrivere, così sono andato a prendere uno di questi fogli così carini, sai quelli che hai comprato per scrivere delle lettere ai nostri vecchi compagni? Quindi eccomi qui, pronto a far uscire dalla penna ciò che solo ora ho realizzato ma che in realtà ho sempre saputo.

Ho paura che il Blaine insicuro domani spunti fuori e non trovi tutto il coraggio che ha adesso, perciò è un bene che io sia corso a prendere carta e penna.

Beh non è detto che una volta conclusa io non butti questa lettera nella spazzatura...

Ma stai tranquillo,ora che nella mia testa ho tutto più chiaro e limpido, presto ti dirò ogni cosa anche a voce nonostante io magari abbia veramente accartocciato e cestinato questo foglio profumato, preso dal panico.”


Cominciai ad innervosirmi, il dolore di cinque minuti prima aveva fatto spazio ad un nuovo sentimento. La paura.

Blaine ma cosa stai cercando di dirmi? Sei malato? Hai una malattia grave e terminale?

No Kurt, non cominciare con gli scenari apocalittici eh!


Se non finirò mai di scrivere questa lettera, ti prenderò in braccio per portarti a letto, ti metterò una delle mie magliette (perché so quanto faccia freddo in questo periodo) e domani mi comporterò come se niente fosse, aspettando di essere investito da una nuova ondata di coraggio per dirti tutto a voce.

Oh ma te l'ho detto quanto sei bello questa sera disteso quasi del tutto su di me mentre dormi? Forse si.

Blaine non tergiversare, dai diglielo!”


Kurt sorrise al pensiero di Blaine che si ammoniva da solo per non riuscire a trovare le parole, se lo immaginava con la lingua fra i denti e con la penna nei i capelli mentre si grattava pensieroso i ricci col tappo.


Aspetta, torno subito, vado un secondo in bagno...lo sapevo io che non dovevo bere tutta quella coca cola a cena!”


Oddio questo si che che era divertente, ridacchiò Kurt, nonostante fosse ancora logorato dall'ansia di non sapere dove il suo ragazzo volesse andare a parare con quel discorso.


Eccomi, sono tornato. Ho preso anche uno di quei brownies che hai cucinato oggi pomeriggio e che credi di aver nascosto in modo che io non li trovassi e me li mangiassi tutti in una volta.

Sbagliato amore mio! Ho un fiuto infallibile e so sempre dove nascondi le cose, ma ti amo così tanto anche per questo, anche perché so che prepari i dolci unicamente per me dato che tu non li mangeresti nemmeno sotto tortura”.


Ecco cos'erano quelle impronte marroni sui bordi del foglio, pensò Kurt.

Se chiudeva gli occhi poteva vederlo così bene, intento ad ingozzarsi trionfante mentre lo guardava dormire.

Glie l'avrebbe pagata, poco ma sicuro.


ok ok sto divagando di nuovo, ma cerca di capire, sono agitato e tu lo sai che quando mi agito comincio a mangiarmi il cappuccio della penna. Si lo so Kurtie, non dovrei farlo perchè mi ripeti sempre che mi si rovinano i denti.

Oddio ce la posso fare, si...respira...vedi, questa cosa ha cominciato a ronzarmi in testa già da un po' di tempo sai? Beh no, ovvio che non lo sai! Stupido stupido stupido Blaine, a cui vengono le illuminazioni e poi invece di parlarne col suo ragazzo, confessa tutto ad un foglio colorato.”


Va bene, ne aveva abbastanza adesso.

Kurt cominciò a pensare che sarebbe stato molto meglio correre in camera da letto, svegliare Blaine e chiedere direttamente tutto a lui.

Chiedergli cosa fosse quella specie di lettera-testamento nel cestino.

Chiedergli cosa fosse successo di così importante o tragico da non poter essere detto a voce, occhi negli occhi.

Oh aspetta Kurt...questo però avrebbe significato ammettere di aver sbirciato e letto una cosa di cui tu non avresti mai dovuto essere a conoscenza.

Si conosceva troppo bene, e sapeva che non avrebbe mai trovato il coraggio di dirgli nulla una volta che Blaine si fosse svegliato e gli avesse chiesto spiegazioni.

Beh, poco male, poteva sempre fingere una voglia improvvisa di fare l'amore con lui, di avere le sue mani su di lui, la sua bocca calda sul collo, la sua lingua sui capezzoli.......no, basta Kurt, no, controllati.

Prima devi andare a fondo in questa faccenda.


Kurt ti ricordi quando quel giorno a scuola nell'ufficio della signorina Pillsbury ti dissi che eri l'amore della mia vita? Voglio che tu sappia che è sempre stato così, è così, e sarà sempre così.

Io non ho mai mai mai amato nessuno come amo te, e mai amerò nessuno che non sia tu, il mio meraviglioso Kurt”


Perchè questo cambio di discorso e questo improvviso tono serio lo avevano catapultato in un vortice di ansia? Era normale che Blaine avesse cominciato a dire tutte quelle cose, bellissime certo, ma così...così solenni?

Cercò di non badarci e, dopo aver inspirato forte col naso ed essersi appoggiato al bancone per sopportare meglio la tensione, proseguì nella lettura.


Quello che voglio dirti tesoro è che....oh dio aspetta, ho sentito la lavatrice fare quello strano rumorino. Vuol dire che ha finito il lavaggio giusto? Uhm, vado a vedere, torno subito (Blaine, non ci credo, stai parlando della lavatrice con un foglio; quanto sai essere patetico)”


Oh no, in quell'esatto momento Kurt seppe che per la lavatrice non c'era più speranza.

Evitava sempre di far avvicinare Blaine agli elettrodomestici, dopo quella volta in cui rischiò di frullarsi un dito nel mixer per prepararsi un frullato al cioccolato.

Da allora si era sempre tenuto ben alla larga da quegli aggeggi, a meno che non fosse una cosa necessaria come scaldare qualcosa nel microonde quando Kurt era a lavoro anche all'ora di pranzo.

Si augurò con tutto se stesso che la lavatrice fosse ancora viva, dato che l'avevano pagata 400 dollari e si erano privati del riscaldamento per un intero mese. Non aveva di certo intenzione di morire ancora di freddo per colpa della sbadataggine di Blaine e della sua incapacità di far funzionare una semplicissima lavatrice.


Ok tutto regolare, ho tolto la roba dal cestello e l'ho messa sullo stendino in corridoio come mi dici sempre tu.

Quindi dicevo, vuoi sposarmi?”


Meno male Blaine, le lezioni che ti ho dato tempo fa su come si fa il bucato sono serv......

Stop! Ferma, aspetta, cosa??

Kurt dovette rileggere la stessa frase tre volte prima di poter anche solo vagamente afferrare quelle ultime parole.

Le gambe cominciarono improvvisamente a tremare e dovette spostare una sedia del tavolo e sedersi, o sarebbe crollato a terra come un budino.

Blaine gli aveva davvero chiesto di sposarlo o se lo era sognato?

Beh si, doveva per forza essere un sogno perchè il suo ragazzo non poteva avergli davvero chiesto una cosa simile dopo avere scritto circa la sua bravura nello stendere i panni.

No, constatò per la quarta volta che c'era davvero scritto “vuoi sposarmi?”.

Chiuse gli occhi, lasciò cadere il foglio dalle dita tremanti e prese un paio di bei respiri per metabolizzare il tutto.

Quando li riaprì, se qualcuno avesse potuto guardarli, avrebbe notato quanto erano luminosi e splendenti anche nella semi-oscurità di quella piccola cucina.

Sul suo viso nacque un sorriso enorme, uno di quelli che solo Blaine sapeva come evocare, e si portò una mano alla bocca solo per rendersene davvero conto.

Eh si Kurt, constatò con una certa ovvietà la sua vocina interiore, stai davvero sorridendo e piangendo lacrime di pura gioia.

Con una mano strinse forte il ginocchio come per svegliarsi da qual dolce torpore, e con l'altra riprese il foglio abbandonato poco prima sulla liscia superficie del tavolo.


Wow, non ci credo, ti ho appena chiesto se vuoi sposarmi. Oddio non credevo che mi sarebbe uscito così, improvvisamente, mentre parlavo della lavatrice.

Kurt io so quanto tu tenga al romanticismo, all'attimo perfetto, a un cena a lume di candela eccetera, ma vedi non potevo più tenerlo per me.

Ti amo, avevo questo bellissimo peso nel cuore e volevo dirtelo da un paio di giorni, ma non so...solo ora ho realizzato che è davvero quello che voglio.

Ti sei appena mosso nel sonno, i miei grattini ti piacciono sempre così tanto, e inconsciamente so che stai cercando di dirmi che è proprio quello che desideri anche tu.

Perchè anche tu vuoi diventare mio marito vero? Oh dio, dimmi di si ti prego.

Cioè dimmi di si nel caso leggerai mai questa lettera o nel caso io riesca a trovare il coraggio di dirti tutto di persona.

Lo so che è stupido pensare che tu mi possa rispondere no, ma ho una paura enorme di sentirti dire che è ancora troppo presto per noi due, che siamo ancora così giovani e inesperti.

Ho paura di leggere il terrore nei tuoi occhi davanti a questa nuova prospettiva.”


Blaine, amore, come puoi credere una cosa del genere, come puoi anche solo pensare che io non voglia passare il resto della mia vita con te?


Credo che l'idea del matrimonio sia spuntata in un angolo del mio cervello quel giorno al parco, ricordi? Eravamo a Central Park sotto quell'enorme albero, stesi su una coperta.

Io come al solito mi stavo ingozzando di schifezze, aspetta erano.....ah si, patatine al formaggio a forma di anellino! Per vederti ridere ho cominciato a mettere un anellino in ogni tuo dito e a mangiarlo direttamente da li.

Ti ricordi che hai detto che era la cosa più disgustosa che avessi mai fatto? Eri troppo impegnato a ridere felice e spensierato per accorgerti del mio sguardo sul tuo anulare sinistro.

Avevo mangiato tutti gli altri anellini, e ora lo so, inconsciamente ho lasciato quello per ultimo; ho ammirato il tuo dito pallido perfetto e affusolato con quel piccolo cerchietto al formaggio intorno e beh, credo di aver realizzato in quel momento di volerti sempre vedere cosi.

Sorridente, ma con una fede al dito che dica che sei mio e soltanto mio per sempre.

Questo pensiero è semplicemente spuntato fuori adesso, ma io so per certo che è sempre stato lì, buono e zitto in un angolino, finchè non è scattato qualcosa e io semplicemente ho dovuto dirtelo.”


No, non ci poteva credere, Kurt non ci poteva davvero credere.

Stava succedendo sul serio.

Blaine gli stava davvero chiedendo di sposarlo.

Oddio, avrebbe potuto farlo anche qualche giorno prima con delle patatine.

A quel pensiero rise sommessamente, quello era il suo ragazzo, il suo stile da bambino felice, e non lo avrebbe cambiato per niente al mondo.


Voglio tutto con te Kurt. (*)

Un matrimonio da favola, in un giardino enorme in cui tutto e tutti verrebbero messi in secondo piano dalla tua bellezza.

Tanti bambini che corrono per casa, magari una con i miei occhi e uno con i tuoi capelli (beh si, perché se nascesse con i capelli come i miei, avrebbe la vita rovinata povero bambino, al ballo avrebbe tutti i palloncini attaccati come ho rischiato che succedesse a me al nostro prom).”


Kurt si raggomitolò sulla sedia, in preda ai singhiozzi.

Erano le lacrime più belle che avesse mai versato in vita sua. O forse no.

Perché sarebbero state seconde solo a quelle che sapeva di poter e voler piangere guardando il suo amore vestito di scuro in cima all'altare, o ammirando i loro bambini che muovevano i primi passi.


Quindi amore mio, vuoi sposarmi?

Oh mio dio ma cosa sto dicendo? Stupido Blaine troppo impulsivo, frettoloso e confusionario!

Tu meriti un bel ristorante, una cena a lume di candela, una passeggiata sul ponte di Brooklyn con le luci di NY sullo sfondo, io che mi inginocchio e dopo un meraviglioso discorso pieno di parole d'amore sussurrate, per le quali tu piangerai, ti chiedo di sposarmi con in mano una scatolina di Tiffany contenente una piccola fascetta di oro bianco.

Ecco quello che tu meriti.

Non quattro parole scritte su un foglio colorato, non una proposta di matrimonio fatta ad un pezzo di carta mentre tu dormi su un divano che odora di sudore e del nostro amore, non un anello fatto di patatina al formaggio.”


Blaine no.

Amo questo pezzo di carta, amo l'anellino al formaggio, amo il nostro divano logoro, amo la vista di casa nostra che da sul ristorante cinese della famiglia Yuan.

E poco importa che come sfondo non ci sia il tramonto di NY, o te inginocchio sul ponte.

Ti amo, ti amo con tutto me stesso. Dio quanto ti amo in questo momento.

Quindi non farlo, non tirarti indietro, non avere paura.

In quel momento però Kurt venne investito dalla consapevolezza che questo era successo, Blaine aveva accartocciato il foglio, nascondendolo per sempre alla sua vista.

Ma sapeva, sapeva, sapeva con assoluta certezza che prima o poi avrebbe comunque trovato il coraggio di dirgli tutto quello a voce.


Si, è così che andrà, è quello che meriti. E tu meriti il meglio da me. Sempre. Domani passerò da Tiffany per prendere un anello, andrò dal fioraio all'angolo per ordinare le tue rose preferite, quelle blu, e prenoterò in quel bel ristorante italiano che adori.

Non so nemmeno perchè io stia continuando a scrivere tutto ciò dato che ho già deciso quale sarà il miglior modo per chiederti di passare il resto della nostra vita insieme, ma va beh. Non trovi che sia giusto che questo foglio sappia come andranno le cose, dal momento che mi ha sopportato per un'intera ora?”


Sorrise istintivamente al pensiero di quanto Blaine potesse essere dolcemente infantile in certi momenti, si portò istintivamente le ginocchia al petto come per riscaldarsi, anche se dopo quel turbinio di emozioni non ce n'era bisogno, e concluse la lettura.


Butto tutto e andiamo a letto piccolo che dici? Beh in teoria stai dormendo quindi immagino che vada bene. Ok sono decisamente stanco, è abbastanza logico che tu voglia andare nel nostro letto e non dormire su un divano troppo piccolo per due persone. Sto impazzendo, si.”


Tutta quella situazione era veramente divertente e allo stesso tempo strana, si sentì anche un po' male per aver violato i pensieri di Blaine leggendo quelle che erano ovviamente cose che mai avrebbe dovuto vedere.

Ormai era fatta, la sua curiosità lo aveva spinto fin troppo oltre, ma in verità non se ne pentì troppo.

Era stato bello leggere quella confessione nel buio della loro cucina, da solo e nel silenzio più totale.


Domani sarà un giorno fantastico, me lo sento, so che dirai di si. So da sempre che sei l'amore della mia vita.

Tuo, B.


Fu in quel momento che Kurt prese una decisione.

Non ci pensò molto, era deciso, determinato e sapeva esattamente cosa doveva fare.

Lasciò scivolare il foglio per terra, corse in camera e con il cuore in gola si gettò sul letto.

Blaine, Blaine, BLAINE!” urlò direttamente nell'orecchio del suo ragazzo, il quale si svegliò con un mugolio girandosi nella direzione della voce di Kurt aprendo lentamente un occhio.

Kurt, cos...” non fece nemmeno in tempo a formulare una domanda sensata che il biondo gli prese il viso tra le mani soffiandogli un gioioso e trepidante “si” sulle sue labbra.

Si si si si, e ancora si” urlò ancora più felice, in risposta all'espressione confusa di Blaine.

Eh?ma cosa stai dicendo? Aspetta...l'hai letta?” domandò quando la consapevolezza lo investì come un treno in corsa.

Si amore, l'ho letta, e la mia risposta è si. Si oggi, si domani e si per sempre” rispose avvicinandosi per premere le loro labbra insieme in un bacio confuso e frizzante di gioia.

M-ma, no avresti dovuto, non è così che avrei voluto chiedertelo” bubbolò Blaine, mettendosi a sedere contro i cuscini mentre Kurt gli tempestava il viso di baci fra una risata e l'altra.

Non mi importa, è la lettera d'amore più bella di sempre. Non mi servono fiori, ristoranti e ponti al tramonto, quella è una proposta di matrimonio bella certo, ma non tua” gli soffiò sul viso dopo essersi seduto a gambe incrociate di fronte a lui e avergli preso le mani fra le sue “tu sei quella invece” continuò indicando in direzione della cucina “sei un foglio profumato con mille scarabocchi, sei un discorso fatto di getto con una penna che perde inchiostro, sei...sei il mio Blaine, e io ti dico di si” concluse con occhi scintillanti e un sorriso che poteva illuminare l'intera casa.

Oddio vieni qui” improvvisamente Blaine, lo abbracciò e lo trascinò giù sul materasso con lui “ci sposiamo, non ci credo che hai detto si” disse ridendo come un bambino il giorno di Natale.

Kurt incastrò il volto nel collo profumato di sonno del suo ragazzo sussurrando un leggerissimo “si Blaine, ci sposiamo” che si perse fra le soffici coperte ma che sapeva essere giunto dritto al cuore del moro.

Kurt cominciò a disegnare con la punta delle dita piccoli cerchi sul petto di Blaine, mentre un silenzio carico di emozione scivolava piano su di loro, quando all'improvviso si ricordò di una cosa.

Amore?” lo chiamò piano.

Dimmi” lo incitò Blaine.

Domani non provare a mettermi al dito una delle tue patatine al formaggio, perchè sai...a me l'idea dell'anello di Tiffany non dispiace” sentenziò con tono fintamente serio alzando la testa per guardarlo negli occhi.

Blaine si aprì in un sorriso disarmante e senza dire nulla, avvicinò le loro labbra in un bacio morbido.










N.d.A.


Un applauso a chi è arrivato fin qui, vuol dire che forse tanto schifo non faceva (spero) =P

Un bacio, Miky.


(*) LieveB perdonami, ho usato una frase piccina picciò di “just complicated”!! chi l'ha letta (ovviamente tutti) sa...

  
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