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Autore: IlBianConiglia    23/05/2012    0 recensioni
''Consapevole di ciò che era accettò quella vita senza esitare, in fondo se non l'avesse fatto a quest'ora, di certo, non sarebbe viva. ''
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inner Universe



Evelyn si affrettò a sistemare le ultime cose per la sua missione. Ormai era divenuta un'abitudine più che un lavoro. Così senza pensare, le sue mani si muovevano svelte sulla divisa che indossava. Non ricordava quando era stata l'ultima volta che le sue serate trascorrevano in modo semplice come ogni essere umano che abitava in questo pianeta. Ma si corresse subito perchè lei infondo non aveva mai vissuto una vita normale, se per vita normale si intende una vita più o meno agiata. Anzi lei fu costretta ad abituarsi alla velocità di quella sua vita e dovette farlo in fretta perchè il suo destino l'attendeva. Evelyn non era affatto una ragazza come tutte le altre. Lei in realtà era stata creata appositamente, era un clone, un copro voluto da chi, più potente di lei, ne aveva bisogno per non sporcarsi le mani. Bhe si, aveva un corpo in tutto e per tutto femminile ma di femminile in lei c'era solo quel copro finto. Fu creata per diventare un'assassina. Consapevole di ciò che era accettò quella vita senza esitare, in fondo se non l'avesse fatto a quest'ora, di certo, non sarebbe viva. Prese la sua Deagle e la infilò nell'apposita tasca sulla coscia. Uscì dall'edificio dove era cresciuta e si avviò verso la sua preda. Quello stesso pomeriggio aveva piovuto e le strade erano ancora bagnate e ai lati c'erano molto pozze d'acqua illuminate dalle luci della città di notte. Dopo aver percorso pochi metri, la ragazza entrò in un tunnel che l'avrebbe portata nella parte ovest della città, la parte in cui abitava la sua preda. Non doveva farsi vedere da nessuno e infatti quel tunnel veniva utilizzato da chi come lei doveva rimanere nell'ombra. Quella sera doveva uccidere un ragazzo. Gli avevano detto solo dove poteva trovarlo e non gli avevano dato altre informazioni. Forse nemmeno lei poteva sapere chi fosse quel ragazzo ma poco le importava perchè lei doveva solo freddarlo con un colpo della sua pistola. Attraversato il tunnel freddo e buio, si ritrovò davanti ad un enorme palazzo. Si diresse dall'altra parte dove trovò delle grate, ne spezzò alcune e la ragazza riuscì ad infilarsi all'interno. Evelyn restò immobile per un lungo momento. Si trovava nei sotterranei del palazzo e il ragazzo abitava nei piani più alti. Sbuffò scocciata. Evelyn si guardò intorno, accertò che nessuno si trovasse lì o che l'avesse vista e iniziò a salire le scale facendo sempre molta attenzione. Il silenzio era quasi inquietante, ma abitava qualcuno in quello stupido palazzo oppure no? Le scale sembravano non finire mai. Piano 5. Piano 7. Piano 9. C'era quasi, le mancavano pochi passi e sarebbe arrivata. Piano 10. Piano 12. Piano 13 stanza n° 53 c'era, ce l'aveva davanti. Impugnò la Deagle con le mani, l'indice puntato sul grilletto pronto a fare fuoco. Alzò la gamba destra e con un calcio ben mirato aprì la porta facendola cadere a terra dentro la stanza senza curarsi del baccano che aveva fatto. Entrò con la pistola puntata davanti a se. Guardò prima a destra e poi a sinistra. Silenzio. Avanzò ma non sentiva nulla. Aveva forse sbagliato? Impossibile, lei non sbagliava mai! Si mise a perlustrare la stanza fin quando non vide una luce flebile. Evelyn si avvicinò lentamente verso la luce tenendo sempre la Deagle puntata davanti a se. Arrivata davanti alla porta spalancata dalla quale usciva la luce, entrò furtivamente. Qualcosa la fermò. Abbassò leggermente la Deagle. Lo spettacolo che le si presentò davanti era non poco pietoso. Nel letto matrimoniale, un ragazzo, seduto sul letto stesso, si copriva fin sopra la testa con la coperta lasciando solo il viso scoperto. Sembrava un angelo. I capelli biondi uscivano ribelli dalla coperta, gli occhi color ghiaccio erano lucidi e arrossati, le guance diafane erano bagnate dalle lacrime, il respiro irregolare, teneva la bocca aperta per respirare meglio. Era quella la sua vittima? Era lui che doveva uccidere? Era si e no molto giovane. Fosse stato un altro momento lo avrebbe ucciso senza pietà, ma qualcosa in lei la fermò alla vista di quel giovane così innocente. Si chiedeva chi mai fosse e perchè mai doveva essere ucciso. Ripose la Deagle nella tasca. Lo guardò, accennò un sorriso e se ne andò sotto lo sguardo incredulo di lui. Attraverso una scala salì nel tetto del palazzo. Incredula di se stessa, ammirò la città illuminata dalle prime luci dell'alba. Non aveva portato a termine la sua missione, sarebbe stata punita severamente. Ma in quel momento non le importava. In quel momento voleva solo godersi la pace che aveva tanto desiderato.


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Spazio autrice
Questa è la mia prima OneShot in assoluto che pubblico quindi siate clementi! Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate (: se dovessero esserci eventuali errori fatemelo sapere e provvederò a correggerli.

  
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