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Autore: Eynis96    23/05/2012    2 recensioni
Questa long l'ho scritta tempo fa ispirata dall'ultimo libro "L'Ombra del Guerriero", ed è un po' ciò che, a mio parere, potrebbe succedere in un ipotetico dopo...
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente il giorno fatidico era arrivato.

La pianura dove stava per svolgersi la battaglia era deserta, ma tra poche ore sarebbe stata gremita di soldati e della conseguenza peggiore che porta la guerra: i morti.

Pensava a tutto questo il Ladro Nero mentre osservava dall'alto il campo di battaglia, ormai si era ripresa del tutto dalla perdita dei suoi spiriti, senti avvicinarsi qualcuno, ma non si voltò, sapeva già chi era prima di vederlo: Morten.

-E così alla fine eccoci qui- disse lui scrutando il campo con la sua calma incrollabile -Finalmente tutto questo nel bene o nel male dovrà concludersi- sospirò lui.

-Sembri quasi sollevato- constatò Milla guardandolo, lui le rivolse uno sguardo stanco – Sono incredibilmente stufo di tutta questa faccenda, anche se a casa mia non sto molto bene almeno non sono costretto ad uccidere nessuno per salvarmi la vita-.

Milla gli rivolse un sorriso mesto -Sai bene che non tutto avrà termine oggi e noi torneremo perché noi apparteniamo alla Scacchiera. La guerra non finirà certo oggi, e non possiamo lasciarlo qui...-

Si guardarono sapendo entrambi a cosa stavano pensando: Ryan.

Era da quasi sei mesi che non avevano notizie di lui, ma sapevano che non era morto, lo sentivano.

Ma ormai non c'era più tempo per le chiacchiere era tempo di agire, in poco tempo e come non sapevano neanche loro, avevano radunato un considerevole esercito tra turloch, umani di diversi popoli e spiriti, anche se faticavano parecchio per far regnare l'armonia tra tutti loro.

Morten visto che la ragazza si stava incupendo la prese per mano ed assieme si diressero a prepararsi per la battaglia decisiva.

Sembrava una nuvola nera, un ammasso di carne e ferro dal quale si levava un odore nauseabondo di putrefazione.

Questo era l'esercito dell'Ingannatore, egli si presentò al campo in orario perfetto, non amava attendere per compiere delle carneficine, e così ordinò ai suoi generali di predisporre le truppe.

Impartiva ordini con aria annoiata, quasi che sapesse già che la vittoria era nelle sue mani, e forse non aveva tutti i torti.

Il suo asso nella manica era infatti il Guerriero Rosso e puntava sullo sconforto che avrebbe scatenato negli animi degli avversari vedendo che il loro alleato combatteva al suo fianco.

Ovviamente non aveva lasciato nulla al caso ed aveva fatto in modo che il Guerriero fosse completamente in suo potere per poterlo usare come una marionetta.

Fu chiamato sul campo di battaglia ed i fervidi preparativi non gli permisero più di pensare alle eventuali strategie.

Ora anche le schiere degli altri erano posizionate e i due eserciti si fronteggiavano da lontano.

Mentre Morten impartiva le ultime direttive e ripassava con gli altri le strategie che avrebbero dovuto attuare, Milla se ne stava seduta su un sasso con le gambe appoggiate al mento, la sua unica armatura era il mantello del Ladro e la sua unica arma era Nyaren il Pugnale d'Ombra, decise di vagliare le schiere dell'Ingannatore per sapere cosa dovevano aspettarsi.

Cominciò dalle prime file e con sommo stupore trovò carnarogh, spiriti Incubo, Demoni del Tempo e Striscianti.

Scossa e allibita si diresse verso Mort e lo trascinò da parte raccontandogli ciò che aveva percepito.

Mort spalancò gli occhi, ma riprese subito la sua proverbiale calma e disse :- Questo può voler dire solo due cose: o che Arve ha sconfitto Ryan o che Ryan ha sconfitto Arve... e in questo caso...- si interruppe come se non volesse accettare quello che entrambi pensavano.

Milla scattò:- Non può essere! Ci sarà certamente un motivo per cui R-Ryan è dalla sua parte!-

-Lo penso anche io resta da capire quale...- la rassicurò Mort.

-Ma potrebbe anche non essere così, e che lui si sia unito all'Ingannatore di sua spontanea volontà- intervenne una voce a loro conosciuta.

-Satsuki sai anche tu che non è così e che non può esserlo- la rimproverò Morten.

-Vero, ma dobbiamo prepararci anche a questa eventualità e quindi...ucciderlo quando ce ne capiterà l'occasione- ribatté scura in volto Satsuki.

Morten la trapassò col su sguardo di ghiaccio:-Non lo ucciderò. Lui ha sempre avuto fiducia in noi è il momento di ricambiare- concluse deciso.

Dopodiché i tre scesero in campo, ancora un'attimo di esitazione e la battaglia cominciò.

I due eserciti si scontrarono con un tuono, e i primi caduti cominciarono ad affollare il terreno.

Vennero inferti colpi mortali da entrambe le parti, fino a quando dal cielo scese un enorme bestione vermiglio simile ai rhuk ma 4 volte più grande e in sella a lui si ergeva un Cavaliere dall'armatura argentea che sguainava una spada scintillante di luce propria.

Impossibile sbagliarsi sull'identità dell'uomo era il Guerriero di Fuoco.

Gli eserciti per un attimo smisero di combattere e i cuori, per quelli di loro che lo avevano ancora, persero un battito, poi si levarono urla di sconforto dall'esercito degli Spiriti Antichi.

Ryan era imbambolato non riusciva più ad avere pieno controllo di se, e sapeva che era colpa dell'Ingannatore, da quando si era unito a lui per salvare i suoi amici lui non aveva fatto altro che aumentare il suo potere su di lui.

Era sospeso 15 metri da terra, sapeva di essere l'arma segreta dell'Ingannatore, ma ora tutti lo fissavano in attesa di quello che avrebbe fatto.

Ma lui non fece proprio niente, e lo scontro riprese più feroce di prima, l'esercito dei carnarogh stava avendo la meglio per la sorpresa ricevuta, l'Ingannatore lo stava osservando da lontano e vedendo che non si muoveva lo istigò con la sua magia ad attaccare.

Si trovò di fronte un ruhk argentato più grande degli altri, in sella il suo Cavaliere lo invitava ad attaccare.

Non aveva idea di chi potesse essere, poiché l'Ingannatore gli aveva annebbiato i ricordi per renderlo più spietato, quindi come una sua marionetta si lanciò all'attacco con il suo khur vermiglio: un esperimento dell'Ingannatore, fu colpito al braccio e furioso per il dolore si avventò contro il suo sfidante.

Si scambiarono colpi violenti e l'altro cavaliere si spostava spesso perché Bretaren rischiava di sciogliere la sua spada, i due animali lottavano sotto di loro con morsi ed artigli, fino a che atterrarono per fronteggiarsi meglio.

Ryan sentiva che il suo sfidante non si stava impegnando al massimo, si limitava a parare i colpi che lui infliggeva a raffica, cosi urlò:-Combatti e non fuggire codardo!-

Gli rispose una voce calma e vagamente familiare da sotto l'elmo piumato:-È perché non voglio ucciderti-. Quelle parole lo lasciarono vagamente sorpreso, ma l'Ingannatore grazie alla Vite d'Oro strinse ancora di più su di lui il suo controllo e i due ripresero a duellare.

Fino a che l'altro cavaliere salì sul suo ruhk e si allontanò tornando al campo.

Ryan era molto confuso dal suo comportamento ma il suo padrone lo costrinse a seguirlo, però passando sul campo di battagli scorse un lampo nero che calamitò la sua attenzione, appena volse lo sguardo verso il basso notò una ragazzina minuta con folti capelli rossi e grandi occhi verdi che riusciva a scorgere anche da quell'altezza, completamente fasciata di nero da un mantello, che si batteva furiosamente contro decine di mostri agitando quello che lui istintivamente riconobbe come Nyaren.

Fu come se qualcosa dentro di lui si spezzasse e parte del suo annebbiamento si diradò, fu così che riconobbe il suo acerrimo nemico il Ladro Nero.

Ma prima di capire che quello che aveva davanti era il Ladro un nome gli rimbalzò nella testa: Milla.

Provò a riscuotersi ma l'Ingannatore cercò riconquistare il suo potere su di lui, ma no, questa volta non ci sarebbe riuscito, perché dentro a Ryan si agitò qualcosa che da tempo non sentiva più a causa dell'influsso del maligno padrone: il Fuoco.

Il ragazzo fu pervaso da una voglia irresistibile di bruciare tutto ciò che gli capitava a tiro e la prigione in cui il suo spirito era stato rinchiuso esplose facendolo precipitare nel buio totale.

Ryan in preda al panico si rialzò temendo che fosse un trucco dell'Ingannatore, ma poi si rilassò notando una fiamma che si avvicinava assieme ad un gufo iridescente.

Dal fuoco emerse una figura dalle sembianze umane dalle spalle larghe ed il torace muscoloso, con una capigliatura interamente di fiamma che si agitava dietro di lui mandando bagliori sinistri nell'oscurità che li avvolgeva, questo essere disse:- Eccomi io sono il Fuoco che arde dentro di te, e sono il più potente degli Spiriti Antichi, non ho mai permesso a nessuno dei Guerrieri che mi hanno ospitato nei loro corpi di vedermi nella mia reale forma, ma adesso giovane umano e mio custode devi compiere il tuo destino salvando il mondo della Scacchiera e anche il tuo vincendo questa guerra-.

Ryan intimidito non sapendo bene cosa fare si inchinò e disse:- Spirito, come posso sconfiggere colui che mi soggioga, e fa di me una marionetta in suo potere?-

Lo Spirito rispose con la sua voce ribollente e senza tempo:- Smetti di combattere contro la tua vera natura di Guerriero del Fuoco e unisciti a me, se mi permetti di emergere nel pieno della mia forza nessuno potrà fermarci-.

Detto ciò lo Spirito aprì la mano sinistra e mostrò a Ryan un intrico di rovi grosso quanto un gomitolo di lana, arso e bruciato tuonando:- Davvero l'Ingannatore pensava di potermi imbrigliare con questo trucchetto da fiammelle?- Detto ciò soffiò sul gomitolo di rovi che divenne polvere e Ryan sentendo un dolore lancinante al braccio destro alzò il lembo strappato della manica della tunica e notò una lunga cicatrice che partiva dal centro della mano ed andava fino alla spalla.

Strinse i pugni irato per come aveva ceduto facilmente ai trucchi del nemico e si rivolse al Fuoco inginocchiandosi innanzi a lui:- O Spirito ti prego di perdonarmi per aver ceduto alla disperazione e allo sconforto e per essere passato dalle schiere del male, ma il mio errore servirà da monito per tutti i prossimi guerrieri del Fuoco-.

La Fiamma rispose:- Noi non siamo mai stati dalla parte dell'Ingannatore, e mai lo saremo, perché lo Spirito del Fuoco è nato per proteggere il bene; ma ora alzati e preparati per la battaglia, ecco tieni la tua spada Bretaren, adesso essa è diversa, è potenziata dal Tempo che ora è diventato tuo alleato-.

Ryan afferrò la spada e rigirandosela tra le mani notò che nell'impugnatura era incastonata una pietra cangiante; la strinse in pugno e con un urlo potente Fuoco e Tempo si fusero con lui: non sopprimendolo ma coesistendo con lui: aveva la forza del Fuoco, l'Intelligenza e l'astuzia del Tempo, l'esperienza in battaglia del Guerriero Rosso e a completare il tutto il suo coraggio di ragazzo del ventesimo secolo.

Ritornò ululando alla realtà potente più che mai e si gettò sull'esercito nemico falciando e bruciando decine e decine carnarogh, ma il suo obbiettivo era l'Ingannatore: doveva vendicare se stesso ed il

suo Spirito.

Milla e Morten combattevano fianco a fianco e appena videro il mostro vermiglio non ebbero dubbi su chi fosse il Cavaliere, questa consapevolezza fece infuriare il Ladro Nero che cominciò a sbaragliare nemici su nemici per evitare di farsi domande alle quali non avrebbe trovato risposte.

Milla, però, dentro di se era disperata e cercava di riemergere dalle ombre del Ladro che la stavano risucchiando, Morten la afferrò per un braccio e la scosse con espressione impassibile.

-È il momento di avere fiducia in Ryan-. Milla si riscosse e ammirò profondamente l'amico e la sua calma incrollabile, chiuse gli occhi e smise di combattere contro il Ladro Nero, facendo delle sue antiche debolezze nuove forze.

Riaprì gli occhi e si trovò di fronte a due occhi blu cangianti, anche Morten si era fuso con il suo Spirito, ma probabilmente molto prima di lei.

-Perchè sorridi in un momento come questo?- chiese Milla all'Arciere dell'Acqua.

-Suggerirei di specchiarti da qualche parte- rispose lui con voce enigmatica. Milla pulì sul mantello la lama di Nyaren e ciò che vide la sorprese:- I miei occhi!- La fusione con il suo Spirito aveva avuto come effetto quello di cambiarle il colore degli occhi, o meglio di uno solo...

Morten si voltò per parare l'attacco di un nemico e fu praticamente accecato da un'esplosione aerea.

Sorrise voltandosi verso Milla con un volto fin troppo espressivo: il Guerriero del Fuoco era tornato.

  
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