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Autore: CABARETdelDIAVOLO    23/05/2012    12 recensioni
Sequel di "Insieme" (Tom Hiddleston/Chris Hemsworth).
Dopo un mese dalla magica notte trascorsa a Roma entrambi erano convinti di aver ritrovato stabilità nelle loro vite ma allora perchè basta uno sguardo per trascinarli di nuovo in quella passione tanto desiderata quanto sbagliata?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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Senza Te

3 mesi dopo

Il cellulare di Chris squillò facendo sobbalzare l'uomo che, continuando a camminare lungo il marciapiede, infilò la mano in tasca e rispose alla chiamata. "Si? Pronto?"

La voce di Elsa dall'altro capo del telefono iniziò a parlare molto velocemente, spingendo l'australiano a sbattere le palpebre un paio di volte per far connettere il cervello.

"No...non sono ancora arrivato...no, comincia fra un'ora..." Chris entrò nella stradina recintata che stava sulla sua destra e che portava ad una tipica casa londinese illuminata da quella pallida giornata di sole.

"Sono appena arrivato, si..." Salì le scalette d'ingresso e si fermò davanti alla porta passandosi una mano fra i capelli per risistemarli e spostarli dalla fronte.

"Ok...va bene...ci vediamo a casa..." Concluse la chiamata e ripose rapidamente il telefono in tasca prima di bussare energicamente alla porta. Subito udì dei passi avvicinarsi e dopo un paio di scatti della serratura, l'uscio si aprì ed un uomo apparve sulla soglia con un libro fra le mani.

Tom Hiddleston.

I due si guardarono per un secondo poi, sul volto dell'inglese si disegnò un'espressione dubbiosa e sorpresa.

"Allora?" Lo incitò Chris battendosi una mano sull'orologio, fingendo apparente nervosismo.

L'inglese ci mise qualche secondo a realizzare il perchè il biondo gli stesse mettendo fretta ma quando finalmente lo fece, sgranò gli occhi mentre la bocca gli si apriva leggermente.

"Merda..." Sussurrò mentre con uno scatto si voltò verso l'interno della casa lasciando la porta aperta. "Stavo leggendo! Cavolo, non mi sono accorto dell'ora!" Urlò correndo verso il salotto e abbandonando il libro sul divano mentre Chris entrava in casa richiudendo la porta dietro di sé. "Mi dispiace! Faccio in fretta!"

L'australiano arrivò accanto al sofà rosso, mordendosi con insistenza le labbra e guardando il moro saettare da una parte all'altra della sala in cerca del suo cellulare e di tutto ciò che gli occorreva per andare alla comic convention. Rimase a fissarlo per almeno due minuti trattenendosi con uno sforzo disumano dal mettersi a ridere. Sfortunatamente, Tom se ne accorse. Si bloccò con il telefono tra i denti, la giacca in mano e lo sguardo puntato sul biondo. Pian piano sollevò un braccio, prese il telefono in mano e si ricompose schiarendosi e sollevando le sopracciglia.

"Non siamo in ritardo...vero?"

Allora, Chris non riuscì a trattenersi. Scoppiò in una rumorosa risata piegandosi in avanti verso il divano, davanti agli occhi di Tom rimasto praticamente impassibile e fermo a qualche metro da lui.

"Scusa, non ho resistito!" Disse il biondo cercando di calmare le sue risa.

"Ti odio." Rispose Tom mentre sul suo viso si disegnava un inquietante e falsissimo sorriso. Poi l'uomo gettò la giacca su una sedia e tornò ad accasciarsi sul divano, afferrando nuovamente il suo libro con un divertito broncio sul volto.

"Non è vero." Rispose Chris mentre la sua risata andava pian piano affievolendosi.

"No, ok. Ma sei comunque uno stronzo." Assentì l'inglese fingendosi irritanto, riaprendo il suo romanzo, sbuffando con il naso e accomodandosi contro il morbido schienale del sofà.

L'australiano rimase un attimo a guardarlo poi sorrise lievemente, si sfilò anch'egli il cappotto e lo gettò sopra quello del moro prima di dirigersi verso la cucina. "Intanto che aspettiamo, io ho assoluto bisogno di un caffè!"

Tom non rispose, si limitò a fare verso di assenso rituffandosi nella sua lettura. Dopo quanche secondo sentì le braccia di Chris appoggiarsi sullo schienale del divano, proprio dietro la sua nuca.

"Ne vuoi uno?" La voce dell'australiano era molto più calma, gentile, affettuosa.

L'inglese girò la testa incrociando il viso del biondo che lo fissava con i suoi irresistibili occhi azzurri. "Si..." Disse rispondendo con un soffuso sussurro.

Chris sollevò un sopracciglio ammiccando divertito e Tom si lasciò cadere il libro sulle gambe...

"...grazie..."

... poi, pian piano, i due, senza smettere di guardarsi negli occhi, avvicinarono i volti lasciando solo un respiro fra le loro labbra ancora segnate da un lieve sorriso.

"...Garfield..."

Un bacio.
Un bacio senza più nessun dubbio, paura, incertezza.
Un bacio come quelli che oramai da 3 mesi si scambiavano, perdendosi l'uno fra le braccia dell'altro.

.

.

"Cosa...cosa facciamo? Insomma...cosa possiamo fare per...risistemare le cose, per...noi...per..."

.

.

"Io lo so...torniamo indietro..."

.

.

"...No."

.

.

"...m-ma...Chris... perchè?"

.

.

"...perchè io ti amo."

.

.

.

.

Fine


Grazie per aver seguito la storia di questa coppia fino alla fine, per averli amati insieme a noi, per aver trattenuto il respiro al loro primo bacio ed averli visti pian piano lasciarsi travolgere da quel sentimento che li ha tanto fatti soffrire ma che alla fine, senza dubbi ne incertezze, li ha fatti sentire vivi, l'uno accanto all'altro.

Grazie a tutti voi.

Cabaret del Diavolo

  
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