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Autore: Roxanne Potter    24/05/2012    3 recensioni
In quella notte di sonno tormentato, Severus Piton aveva sognato che lei gli sorridesse.
Anche dopo il loro litigio, Severus non può dimenticare Lily. Non può dimenticare i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce, la sua presenza. Non può fare a meno di continuare a bruciare per lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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In quella notte di sonno tormentato, Severus Piton aveva sognato che lei gli sorridesse. Poteva dire di conoscere a memoria le sue labbra semplici, rosee, quasi banali, che tante volte si erano schiuse per parlargli: nelle loro conversazioni, aveva sempre cercato di evitare che Lily si accorgesse dello sguardo desideroso e incantato che rivolgeva a quelle labbra.
Non era così. Adesso, ogni volta che la incontrava per i corridoi, i sorrisi raggianti di Lily erano tutti per quel pallone gonfiato di Potter. Lui era sempre lì, a camminarle accanto con la tipica aria trionfa e i capelli scompigliati; dalla sua espressione, poteva notarsi quanto il sorriso e le parole della ragazza al suo fianco lo inebriassero.
Aveva sognato di passare la mano in quella lunga chioma, di lasciar scorrere liberamente le dita nelle morbide ciocche rosso scuro e avvertirne il profumo. Nella realtà, quei capelli erano un lampo fulgido che svaniva quando Lily si allontanava, lasciandolo immobile e con l'amaro nel cuore.
Aveva sognato che lei gli stringesse la mano e gli parlasse. Erano parole sfuggenti e incompresibili, ma gli bastava che fossero rivolte a lui. Aveva sognato che lei, nell'incontrarlo, non lo evitasse e non tirasse avanti fingendo di non averlo notato.
Aveva sognato quegli occhi ridenti che lo fissavano senza ombra di odio, di rancore o tristezza. Che neanche una lacrima si affacciasse in quel mare verde chiaro. Nei suoi sogni, Lily non era mai triste: era la ragazza allegra e vitale di sempre, quella pronta a ridere, a parlare con lui ed ascoltarlo con la dolcezza impressa sul volto.
La realtà gli rifletteva gli occhi di Lily mesti e malinconici, quando i loro sguardi si incrociavano: a volte gli sembrava di scorgervi addirittura scintille di rabbia. Ma poi arrivava Potter, Lily si voltava verso di lui e il suo verde tornava a splendere.
Aveva sognato d'udire nuovamente la sua voce gentile e rassicurante, disinvolta e tranquilla, o decisa e un po' piccata. Quella voce capace di riscaldarlo e di fargli pensare: Va tutto bene.
Ma, ogni volta che si incontravano, Severus s'irrigidiva. Le lanciava uno sguardo veloce mentre Lily gli passava accanto senza vederlo, o forse fingendo di non averlo visto. E il suo cuore, che aveva creduto rivestito di una cortina di ghiaccio e indifferenza, tornava a bruciare.
Parla con me.
I suoi occhi accesi di ironia e intelligenza, fissi nei suoi. Le parole di Lily rivolte a lui. I loro sguardi finalmente incatenati.
Era ciò che aveva più volte sognato: la sua mente era diventata come un diario, ogni pagina fitta di appunti su Lily, sulla sua voce, su ciò che lui avrebbe voluto rivivere insieme a lei. E quel diario era il centro della sua vita.
La notte accoglieva le sue fantasie e le tramutava in scenari onirici. Ma, una volta aperti gli occhi e tornato alla coscienza del risveglio, Severus si rendeva conto che erano solo sogni.
E non vi sarebbe stata alcuna occasione di realizzarli. Aveva sbagliato. Aveva esitato troppo, forse non aveva avuto il coraggio di fare la scelta giusta.
Ogni mattina si trascinava in Sala Grande e lasciava vagare lo sguardo sul tavolo dei Grifondoro, alla ricerca di una chioma rossa. Quando la vedeva, il suo cuore aveva una capriola. Lui desiderava vedere Lily, ma quando se la trovava davanti il dolore esplodeva in lui. Si intensificava ogni volta che, dopo una giornata passata ad immaginarla, la ragazza gli era davanti in carne e ossa. Così splendida, così reale, così vicina e irraggiungibile.
La consapevolezza di non poter più fare niente gravava su di lui.
Guardami.
Lily chiacchierava divertita insieme alle sue amiche, ignara delle sue occhiate bramose. Occasionalmente, i loro occhi si incrociavano, e allora Severus faceva scattare la testa altrove. Non riusciva più a sostenere i suoi sguardi senza sentirsi morire dentro.
Considerami.
No, lei camminava tranquilla accanto al tavolo dei Serpeverde e sembrava non essersi accorta di lui.
Parlami.
Quando era troppo vicina, Severus avvertiva i brividi sulla pelle. Tratteneva il respiro. Gli sembrava sempre che Lily fosse sul punto di bloccarsi, voltarsi verso di lui e dire qualcosa... no. Passava ogni volta avanti, impegnata nelle sue conversazioni e nei suoi pensieri.
Severus non poteva fare altro che guardarla allontanarsi, e ogni giorno la stretta velenosa alla gola si faceva più serrata, più acida: lui la sognava e la desiderava in tutti i modi possibili. Era un desiderio che avvertiva ardere in ogni fibra del suo essere.
Ma quelli che bramava troppo sarebbero sempre rimasti sogni bui e senza via d'uscita. Sogni destinati a stimolare le lacrime invisibili del suo cuore, mentre i suoi occhi sarebbero apparsi come specchi freddi che avrebbero celato l'incendio dentro di lui.

Note.

Non ci credo. Non ci credo.
Ho pubblicato una cosa su Efp, finalmente. Dopo tutto questo tempo.*-* (Sempre!)
Ok, allora. In questo periodo con la scrittura sto messa un mezzo schifo: da una parte va tutto bene, perché sforno pensieri e introspezioni originali a non finire. Dall'altra male, perché con le fanfiction sto proprio in blocco.
Però. Mi sto sbloccando, lo sento. Ce la posso fare.u-u
Inizio a sbloccarmi postando questa cosa, che spero vi piaccia. Ho già pubblicato una Lily/Severus qualche tempo fa, e ne ho già pronta un'altra che posterò tra un po' di tempo... sembra che io sia in fissa con il pairing.
Beh, spero che la fanfiction vi sia piaciuta. Per me pubblicarla è significativo. Saluti.<3
   
 
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