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Autore: Vitriolic Sheol    24/05/2012    4 recensioni
"L'uomo non sarà mai sincero, ma dategli una maschera e vi dirà la verità." (Oscar Wilde)
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Uno, Nessuno e Centomila
 

Chi non ha mai avuto la convinzione, la mefitica sensazione che tutto quello che credeva stabile e sicuro, una verità ineluttabile come il sole che sorge ogni mattina, gli crollasse addosso al modo di un castello di carte? E' la sensazione orribile di sentire dentro di te uno spiffero gelido, che si insinua viscidamente tra le ossa e sotto alle vene, un palco di teatro perfetto, ampio, ordinato dal quale, d'un tratto, cade la scenografia andando in mille pezzi e rivelante solo una tenda nera e pesante dietro...

Ma non fa nulla, rimetti la maschera.

Rimetti la maschera Axel, e recita... sei ancora sul palco, il tuo, e la recita non è ancora finita; sei su un palcoscenico da molto tempo, quasi non riesci a ricordarlo, ma da quanto puoi vedere, nessuno si è ancora accorto della finzione; nessuno ha scoperto la falsità del sorriso da maschera che sfoggi, quando in realtà i muscoli del tuo viso sembrano atrofizzati... nessuno sospetta cosa ci sia dietro quella risata sottile e tagliante come le lame dei tuoi chakram e che esce dalla tua bocca come in un registatore automatico, senz'anima e senza calore.

Bravo. Bravo, continua così, stai andando bene, la tua recita fila senza intoppi,hai imparato il copione del cinico, freddo sicario doppiogiochista alla perfezione... Ti senti dire che sei attraente, abile, capace, uno dei membri portanti dell'Organizzazione, il palco con te sopra è molto affollato,  c'è un grande viavai... fino a quando cala la notte e la recita deve temporaneamente terminare... allora le luci si spengono, il sipario cala e tu ti ritiri.

E' allora che tutto si fa più difficile: cerchi di liberarti il viso da quella maschera che giorno dopo giorno si fa sempre più difficile da togliere, i suoi lacci sono affondati quasi del tutto nella tua carne, la cartapesta è amalgamata alla pelle quasi interamente, non vi sono più confini tra corpo e sopracorpo. Con dolore riesci a scollare la maschera dal tuo viso, te la rigiri tra le mani, la osservi... è perfetta, talmente perfetta che pare infusa di propria vita.
Poi ti guardi allo specchio, e finalmente ti riconosci: vedi la pelle del tuo viso venata come le crepe di un antico affresco rovinato dal tempo, di un lugubre grigio-bianco; gli occhi, che nella maschera sono verdi e brillanti, li vedi piccoli e neri, spenti quasi apatici, due biglie nere incavate in orbite immobili e fredde.

Ti guardi statico per tempo indefinito, cerchi qualcosa dell'uomo che dovresti essere in quel viso da cadavere; lo cerchi.... e forse lo trovi, forse hai scorto un piccolo bagliore in quegli occhi morti!

Coraggio numero VIII, forse ce la puoi fare, forse non dovrai più indossare quella dannata maschera che ti soffoca, che ti opprime il respiro e le parole, storpiandone significato e suono. Forse potrai salire di nuovo sul palco, lasciando che i riflettori illumininola tua vera essenza! Sorridi al tuo riflesso nello specchio, ma vedi le labbra deformarsi in un orrido ghigno da teschio...smorfia che ti disgusta e che ti affretti ad annichilire.

Non sai più sorridere Axel, o forse non l'hai mai saputo fare veramente... ma il pubblico, con gli altri attori, non vuole vedere il ghigno di uno scheletro nel proprio spettacolo; poco importa se ciò che desiderano è falsità... loro lo vogliono e tu glielo devi dare, Soffio di Fiamme Danzanti.

Guardati un'ultima volta ragazzo, guarda per l'ultima volta il vero viso della tua anima su cui mai nessuno poserà gli occhi. E se  il tuo corpo sa ancora piangere, se con la scomparsa del tuo cuore le lacrime non sono diventate sabbia, piangi. Piangi ora tutte le lacrime che hai, piangi anche quelle che ti sei inciso nella carne, liquefacendole con le altre.

Sul palcoscenico non si può piangere, non si può star seri o in disparte; bisogna parlare, ridere, uccidere se necessario.... anche se vorresti dare fuoco a tutto e gettarti tra le fiamme per bruciare con tutto ciò che stai distruggendo.
Sei da solo se stai senza maschera, Axel, solo e scantonato come un cane, o un rifiuto della società.

Rimettiti la maschera ragazzo, devi tornare sul palco... il sole è sorto, e con lui una nuova tortura.


"Il mio nome è Axel!
A-X-E-L!
Got it memorized?"



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* Note *

Cercasi analista disperatamente!
No, dico davvero. Ma cos'è? Mamma che roba....non chiedetemi come mi è venuta fuori, o cosa mi ha ispirato. Non lo so, sul serio. L'unica (palesissima) cosa è il titolo... giocato ovviamente sulla trama dell'opera di Pirandello e la condizione di Nobody.

Rimetto al vostro giudizio questa "creatura", per poter sapere come definirla!

Dark Rag Dancer
  
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