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Autore: Aura    24/05/2012    0 recensioni
"Tutto quanto è fermo a te, tanto il resto cambia; vivrò ma non vivrò più..."
La battaglia finale è imminente, lo sente, tanto quanto sente il vuoto che ha scelto mangiargli l'anima; Draco farà quello per cui è nato, rimanendo al fianco della sua famiglia e della schiera in cui hanno deciso di combattere, anche se lo strappo gli ricorda che ha avuto una possibilità di fare andare le cose diversamente.
Ma non avrebbe mai funzionato, lei non era per lui.
Dal capitolo uno:
Una smorfia tristemente divertita gli mosse le labbra, mestamente ripensò alla fragilità della mente e alla corruttibilità dei ricordi: in quel momento Lei era tutto fuorchè bella, con i capelli spettinati ed incrostati di sangue rappreso che aveva disegnato anche delle lugubri macchie sul volto e sugli abiti; eppure nella sua mente la vedeva bella, e si ritrovò ad avere quasi nostalgia di quegli attimi in cui avevano rischiato di perdere la vita, in quel lasso di tempo dove né Harry Potter né il Signore Oscuro erano lì per dividerli.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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tanto

Come un tempo era stato costretto a lasciarla, per portare a termine il compito a cui era stato destinato, ora lasciava le file dell'Oscuro Signore, arrivando a schierarsi contro di lui e contro ai suoi genitori, per Hermione, per l'unica cosa che alla fine dei conti, comunque andassero le cose, avesse senso.



* * * 




-Lascia che ti aiuti-

gli aveva detto Silente, e gli era sembrato di sentire Lei parlare.
-Non voglio il suo aiuto, ma non capisce? Io lo devo fare, devo ucciderla, o lui ucciderà me.

Per proteggerla, per risparmiarla, l'aveva lasciata quella mattina, quando aveva capito che il momento era arrivato.
Il momento di completare il suo compito, e realizzare il destino che per lui era già stato scritto.
Mentre puntava la bacchetta contro il preside e incrociò il suo sguardo, dignitoso e dispiaciuto, vide nei suoi occhi l'espressione che aveva desiderato vedere in Lei nel momento della separazione.


Era stato tutto abbastanza veloce, nella speranza che fosse un aiuto che attenuasse il dolore, eppure non aveva fatto i conti con lei, con il suo strazio: mentre parlava non riusciva a distogliere la vista dalla delusione che comparve sul suo viso, dal dolore che prese possesso dei suoi lineamenti; la bocca socchiusa in un singhiozzo strozzato, gli occhi dilatati dalla sorpresa che diventavano lucidi. Era straziante, perché in lei vedeva riflesso lo sfogo che lui si impediva di non manifestare.
-Mi dispiace, Hermione- le aveva ripetuto, mentre faceva un passo indietro, pronto ad allontanarsi, a scappare da lei e da quello che rappresentava.
Si girò, lasciandola sola, rannicchiata su sé stessa. Iniziò a camminare, una smorfia si dipinse sul suo viso, la rabbia aveva iniziato a contaminarlo, quella rabbia di cui si lasciava pervadere in quanto meno letale del dolore.


Se cambierà
Per te nascerò ancora.

Avrebbe invece voluto vedere in lei lo sguardo di Silente, che si preparava alla morte, stoico, forte.
Sentì dei rumori, erano arrivati, guardò la sua bacchetta: avrebbe dovuto farlo, anche se Lei avrebbe voluto impedirglielo.


* * *


Harry Potter era morto, contro ogni sua previsione il Signore Oscuro aveva vinto, ma lui, anziché schierarsi insieme ai vincenti, rimaneva lì, dalla sua parte.
Lontano, mischiato ad altri studenti, ma poteva vederla: stringeva la mano di Ron, appoggiandosi alla sua spalla, in un contatto che la sosteneva e la proteggeva.
Quello era quello che aveva voluto per Lei, quello era ciò per cui era fatta, e che lui non avrebbe mai potuto darle.
Quel giorno era rinato per Lei, avrebbe voluto rinascere in Lei, ma Hermione per quanto conservasse in fondo al suo sguardo la presenza della ragazza che lo aveva amato, era rinata a sua volta; evolvendosi nella ragazza che gli era sopravvissuta. Avrebbe voluto essere lui a darle la mano, lontano da tutto e da tutti, e impegnarsi a imparare a sostenerla e proteggerla, anche da lui stesso.



Per il tempo rimasto
Cura sarò
Niente più come te.


Il Signore Oscuro camminava, guardando gli studenti che lo sfidavano ancora, ponendosi tra lui e la vittoria definitiva; Draco lo sapeva, non ne avrebbe comunque risparmiato neanche uno.
Eppure li stava chiamando, come a voler dare una possibilità di sopravvivenza a chi avrebbe cambiato schieramento, lo stava chiamando.
Rimase immobile, ignorando il Signore Oscuro che pronunciava il suo nome, e la guardò, come a comunicarle che non l'avrebbe delusa, non avrebbe tradito la scelta che aveva fatto.
Suo padre borbottò quasi il suo nome, il tono di voce debole come lui stesso era diventato, la pallida ombra dell'uomo che lo aveva cresciuto.
Draco guardò nuovamente Hermione, come a confermargli che non aveva mentito dicendole che Lei era più importante di tutto.
Lucius lo chiamò ancora, tendendogli la mano, Draco abbassò lo sguardo mentre tradiva consciamente la sua famiglia, ma non avrebbe potuto farlo: la sua scelta l'aveva già fatta.

La voce di sua madre risuonò, corretta e dignitosa, nell'aria. Suo padre lo aveva supplicato, in lei non c'era domanda: accettava di vederlo lì, ma gli ricordava al tempo stesso che il suo posto era accanto a lei, accanto a Lucius. Pur, Draco lo sapeva, non approvandone appieno la causa.
Mentre i piedi erano più fermi che mai incontrò poi lo sguardo di Lei, dove lesse un permesso di andare verso coloro che lo chiamavano. Lei non aveva mai capito e mai lo avrebbe fatto, Hermione combatteva Voldemort al costo della sua stessa vita e per quello aveva perso le persone che le erano più care, e nonostante quello non sarebbe mai tornata indietro; eppure gli restituiva la libertà di concludere l'asservimento al suo stesso sangue che aveva comandato le sue scelte, pur sapendo che lui stava rimanendo fedele al suo ultimo voto.
Hermione comprendeva che lui, in nome suo, sarebbe rimasto lì, eppure nonostante un tempo avrebbe fatto carte false per trattenerlo ora lo lasciava andare, così come lui sopportava di vederla accanto a Ron.
Le loro strade erano divise, e anche se le ferite sul cuore rimanevano sanguinanti e forse lo sarebbero rimaste a vita ora i loro destini percorrevano direzioni distanti, troppe cose erano successe, Hermione gli era sopravvissuta.
In un ultimo sguardo ripeté mutamente la dichiarazione, Lei era più importante perfino di quello.
Il suo piede si mosse in avanti, per raggiungere la sua famiglia.




Se cambierà resti tu, l'universo.
Ora conterò cento,

piano,

mi volto,
non c'è più ritorno.



Raggiunse sua madre, che allungò la mano racchiudendo la sua, essendo per lui per quanto fosse fragile fisicamente quel sostegno e quella protezione che Draco avrebbe voluto essere per Hermione.
Ora era lontana, eppure riusciva a distinguere i suoi occhi, puntati verso di lui: era l'estremo addio. Ora davvero, niente li univa.
Nonostante l'amaro in bocca sentiva una nuova convinzione in sé, una promessa: sarebbe rinato ancora, se lei avesse mai avuto bisogno di lui, Draco non l'avrebbe delusa. Se il suo amore fosse tornato lui si sarebbe impegnato a proteggerlo, e a mantenere la sua promessa: Lei sarebbe stata più importante di tutto, a costo di tagliarsi personalmente il braccio marchiato.
Sapeva però che non sarebbe mai successo.


Io non so parlare,
però proverei.
Questa volta, giuro, lo farei.









Nda: Chiedo perdono per l'assenza, eppure ho voluto chiarirmi le idee sul finale, prima di concludere questa fiction.

Pensavo di amare i lieto fine ed infatti li amo, odio i finali malinconici e quindi odio quello che ho scritto;

iniziando questa storia ho voluto dare a Draco e a Hermione una possibilità ed invece mi sono incastrata, in questa fiction mi dispiace ma non l'hanno avuta.

Lei è cresciuta con il suo abbandono, ha subito passivamente la scelta di Draco ma è andata avanti e ha trovato Ron, e Draco è tornato indietro troppo tardi.

Odiatemi, ma scusatemi, prometto che in futuro farò di meglio!

Il testo della canzone a margine è Tanto il Resto Cambia di Marco Mengoni, Hermione, Draco, Voldemort, Harry, Ron, Lucius e Narcissa e tutti gli altri personaggi nominati sono creati da J.K. Rowling e appartengono a lei di Copywright.

   
 
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