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Autore: Artica    26/05/2012    10 recensioni
- Seppelliscimi là, Loras. Là dove la pioggia disegna l'eterno confine con l'orizzonte, dove nascono gli uragani, dove si gloriano le anime degli antichi Re. La mia tomba sarà l'oceano più scuro, il mio sepolcro sarà il cielo gonfio di nubifragi, il mio canto funebre sarà la risata di una tempesta.
{Renly; Loras} {453 parole}
Prima Classificata e vincitrice del premio Flangst {fluff + angst} al Flash Prompt Contest indetto da yuma92.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cantico di una Tempesta







 * 


Cantico di una Tempesta


La terra di Capo Tempesta era color indaco scuro, la stessa sfumatura del mare ferroso che ruggiva artigliando lo strapiombo sotto di loro.
Gli occhi di Renly erano del colore della pioggia amara, e il suo sorriso sapeva di sale e spezie. Doveva dichiarargli qualcosa di segreto, Loras se l'era sentito nel cuore sin da quando lo aveva preso per mano e lo aveva condotto fin lassù, su quell'enorme roccia che si impennava sul mare come se fosse stato l'ultimo stendardo del mondo.
Renly gli aveva indicato un punto indefinito nel temporale che infuriava all'orizzonte, immerso nell'ebbrezza del fragore dei fulmini e della vorticante spuma marina.
- Seppelliscimi là, Loras. Là dove la pioggia disegna l'eterno confine con l'orizzonte, dove nascono gli uragani, dove si gloriano le anime degli antichi Re. La mia tomba sarà l'oceano più scuro, il mio sepolcro sarà il cielo gonfio di nubifragi, il mio canto funebre sarà la risata di una tempesta.
Distolse lo sguardo dalla feroce battaglia del mare e del vento di fronte a loro, per posarlo, ora addolcito, sul giovane scudiero al suo fianco.
- E una volta fatto questo, Loras, - gli appoggiò una mano sul petto, proprio dove si trovava il cuore - rendimi vivo qui. Ricorda il vino e le canzoni, i tornei, le giostre, le spade, il nostro giuramento e tutto ciò che fu di noi. Ricordami, e io fronteggerò la morte con orgoglio.
Loras abbassò lo sguardo, e il panico gli torse le viscere con mani d'ombra.
Vivere per ricordare la sua morte. Era una cosa così crudele da chiedergli, non poteva fargli questo.
La mano sul suo cuore era ruvida e calda, pulsante di vita. Loras la sentiva bruciare sulla pelle, ardere sulle ossa. La voce di Renly rispecchiava l'immensità del cielo limpido, i suoi occhi promettevano dolci estati e corone di fiori, stelle dorate e danze di ghirlande. L'idea che potesse morire gli sembrava così assurda, come se fosse una di quelle fiabe che Willas era solito raccontargli quand'era bambino, uno di quei frammenti incantati di antiche leggende, dragoni infernali e nobili cavalieri.
Come poteva morire qualcosa di così meravigliosamente vivo?
Le poche, rauche parole che riuscì a far rotolare fuori dalle labbra stillavano dolore.
- Tu vivrai in questi luoghi per sempre, Renly. Che gli Déi mi siano testimoni, Capo Tempesta custodirà il tuo corpo, e io... 
E io vivrò solo per ricordare il tuo sorriso salato, i tuoi occhi colmi d'estate, e questa mano calda sul mio cuore. 
- ... e io conserverò in me ogni cosa che mai ti fu cara, fino a che i miei giorni non avranno fine.
Il boato del mare e il grido del cielo sigillarono solenni il loro patto d'eternità.



*


Prima classificata al Flash Prompt Contest indetto da Yuma92
(e, come mi hanno fatto notare, il "flangst" è un genere che mi somiglia persino nel nome)
*si rifà gli occhi con del buon slash VM18 i banner*





  
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