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Autore: La Perfida H    26/05/2012    2 recensioni
Premetto che questa è la mia prima storia e che come tale, non è un capolavoro ma una semplice bozza iniziale. Spero che come prototipo vi piaccia :)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Il Giorno Migliore



Osservando il soffitto della camera, semi illuminato dalla prima luce della mattina, Noah iniziò a sbuffare, rassegnato al pensiero che quella sarebbe stata la solita giornata ripetitiva e noiosa.

Spegnendo la sveglia ancora prima che suonasse, infilò le ciabatte e si diresse in bagno per lavarsi il viso. Decise poi di dirigersi in cucina, e mentre si accingeva a scendere le scale, i suoi pensieri erano concentrati nella speranza di riuscire ad inciampare nei gradini, per rompersi qualche articolazion così da poter saltare per chissà quante giornate la scuola: beh, lui era Noah, e solo Noah poteva sperare una cosa così macabra. Sfortunatamente per lui, riuscì a terminare le scale ancora intatto, ma prima che potesse compiere un altro passo, gli si bloccò il fiato in gola, siccome riaffiorò subito alla mente quel pensiero, quella notizia che lo rendeva felice, più felice del solito: quello non era un giorno come gli altri. Quello era il suo giorno.

Scelse il solito jeans e la felpa grigia. Imbracciato lo zaino su una spalla,contenente alcuni libri buttati lì a caso, si incamminò verso l'edificio della tortura:la scuola. Appena vi giunse si guardò intorno:quel giorno sembrava tutto così diverso... Si diresse subito al suo armadietto da cui prelevò alcuni libri ma non fece in tempo ad inserire la combinazione,che si sentì brutalmente buttato a terra.

Cercò di rialzarsi rapidamente così da poter individuare il suo potenziale assassino: la sua compagna di classe, nonché migliore amica Izzy, gli era piombata addosso per potergli fare gli auguri più speciali. Noah la guardò per un istante e la ringraziò con un amichevole abbraccio.

Durante le successive ore di scuola molte persone gli fecero gli auguri, anche qualche insegnante, ma sprattutto la sua bella fidanzata Heather, che lo salutò con un bacio.

Quando suonò la campana di fine lezioni, si sentì da parte di tutti i ragazzi un respiro di sollievo.

Noah fece la solita strada per il ritorno a casa e mentre passeggiava sospirando, si chiedeva perchè il giorno del tuo compleanno passa così in fretta e gli altri sembrano infiniti.

Dopo il pranzo, accuratamente cucinato dalla mamma a base di tutti i suoi cibi preferiti, Noah si ritirò in camera sua,buttandosi a peso morto sul letto.

 

Il pomeriggio passò in fretta per lui, che lo trascorse leggendo,la sua attività preferita. Verso l'ora di cena si sentì dal piano inferiore la voce della madre, che lo invitava a prepararsi e a scendere poiché a momenti sarebbero arrivati degli ospiti. Lui adorava il modo in cui sua madre organizzava all'improvviso delle cene non programmate. Dopo una breve ma rilassante doccia, decise di indossare una camicia blu notte su un paio di jeans dello stesso colore. Velocemente si sistemò i capelli e si precipitò a scendere. Quando si trovò in cucina vide una cosa che non si sarebbe mai aspettato:la tavola non era apparecchiata e non si sentiva nessun profumino delizioso. La mamma, che era seduta sul divano, si alzò e si rivolse a Noah con un'espressione dispiaciuta, dicendogli che gli amici che sarebbero dovuti venire avevano avuto un improvviso impegno che non gli permetteva di venire. Il ragazzo rimale alquanto deluso e si scaraventò sul divano accendendo la tv. Circa un minuto dopo squillò il suo telefono:era Izzy e gli stava chiedendo se poteva andare a casa sua per fargli compagnia siccome i suoi genitori erano fuori città.

Dopo la delusione della cena, a Noah tornò il sorriso. Mise così una felpa sopra la camicia, prese il cellulare e l'ipod. Poi si precipitò in cucina e chiese alla madre se poteva andare dalla sua amica. Non fece in tempo a finire la frase che lei gli disse con tono allegro “ Vai e divertiti “.

Giunse verso la porta di casa e se la chiuse alle spalle,corrrendo verso casa di Izzy, poco distante dalla sua. Uina volta arrivato suonò ripetitivamente alla porta ma nessuno venne ad aprire; si accorse allora che la porta era socchiusa. Decise così di entrare ma in casa le luci erano tutte spente.

Noah cominciò a preoccuparsi ma appena pronunciò il nome dell'amica per vedere se era lì, sentì il rumore dell'interruttore della luce che si accese e tutti i suoi amici che spuntavano fuori da dietro divani, tavoli e poltrone, dicendo in coro “ SORPRESA!”. Il ragazzo rimase immobile davanti ai suoi amici e in pochi secondi notò intorno a sé tavoli apparecchiati con snack di ogni tipo, striscioni enormi di Buon Compleanno, palloncini gonfi d'elio che fluttuavano per l'enorme salone e si depositavano sul soffitto... Quella era stata la cosa più bella di quel giorno.

Dopo la festa, quando tutti gli ospiti andarono via, Noah prese l'amica e la abbracciò, ringraziandola di tutto. Quelle dimostrazioni di affetto erano sempre gradite.

Noah diede uno sguardo all'ora del suo telefono: 1:30. Decise così di salutare l'amica e dopo averla ringraziata di nuovo, si incamminò verso casa sua. Mentre percorreva la strada, pensava a quanto fosse stata bella quella giornata, ma non per gli auguri o per i regali ricevuti: per l'affetto con cui ti trattano le persone care, quelle che fanno parte da sempre della tua vita, quelle che ti hanno visto crescere, quelle che ti amano; perciò se anche quel giorno in cui ti fanno sentire speciale è finito, queste persone ci sono e ci saranno sempre a riempirti le giornate, a renderti allegro, a farti sentire partecipe della loro vita, così come loro si sentono partecipi della tua. Auguri.

  
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