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Autore: syssy5    26/05/2012    5 recensioni
Non è possibile sopravvivere alla morte di un figlio, anche per un bambino mai nato.
Questa storia si è classificata prima al contest ‘Make me CRY - Vi sfido a farmi piangere’ indetto da JaseyRae e giudicato da reilin sul forum di EFP
Questa storia si è classificata quinta al ‘contest "Life is Hard"’ indetto da nan96 sul forum di EFP
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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ATTENZIONE: Questa storia contiene tematiche delicate, pertanto si consiglia di proseguire nella lettura solo a chi ritiene di non venir turbato dai contenuti.
Ogni riferimento a fatti o cose realmente esistenti è puramente casuale.









Diciannove settimane


Dicono che la cosa peggiore a cui si possa sopravvivere sia la morte di un figlio e io posso dire che è così, anche per un bambino mai nato.
Quando ti ritrovi quel test positivo in mano, dopo molti tentativi andati a vuoto, capisci il vero significato della parola miracolo. Così lo chiamai, il nostro piccolo miracolo. Come ogni neo-mamma i primi mesi passarono con la paura che potesse succedergli qualcosa. Dicono che passato il primo trimestre non si è più a rischio aborto. Quanto si sbagliano.
Il quarto mese era arrivato, anzi sarebbe più corretto dire che la tredicesima settimana era passata. Perché la gravidanza si conta per settimane, al compimento della quarantesima c’è la cosiddetta data presunta del parto. Io mi sentivo al settimo cielo, avevo voglia di uscire, di gridare al mondo che ero incinta; camminavo tra la gente a testa alta fiera di essere una mamma. E il tempo continuava a scorrere inesorabile.
Ero con mio marito quando sentii il suo primo movimento. Ci eravamo seduti sulla spiaggia a vedere il sole che lento scendeva oltre l’orizzonte; saranno stati gli ormoni ma in quel momento mi sembrò il più bel tramonto mai visto. Accarezzavo il pancione come accadeva spesso negli ultimi tempi, quando lui mi tirò un calcio proprio dritto sotto la mia mano. Non riuscii a fermare una lacrima di gioia, mentre mio marito già si preoccupava perché credeva fosse successo qualcosa di sbagliato.
Come si può passare da una gioia così intensa a una tristezza senza fine? Appena il tempo di sentirlo, proprio a ridosso di quello che tutte chiamano giro di boa: le venti settimane. Ma a quel giro di boa non ci sono mai arrivata.
Erano passate appena due settimane dal suo primo movimento, ero alla diciannovesima quando vidi quelle perdite: rosse come il fuoco. Ero andata in bagno e avevo trovato prima le mutandine sporche, poi un sacco di sangue nel water. Allarmata chiamai mio marito per farmi portare al Pronto Soccorso.
L’ospedale si trovava in città, non molto distante dal paese in cui vivevamo, ma mi parve di non arrivare mai. Entrai subito, dissi delle perdite e fui spedita in reparto per fare i controlli di routine. Poi la notizia.
«Non c’è più battito.»
Non vidi più nulla, buio assoluto.
Abortire nel primo trimestre significa fare un raschiamento. Non so bene in cosa consista ma credo sia più o meno come fare un aborto chirurgico, con la sola differenza che il feto non c’è più. Abortire nel secondo trimestre significa far nascere tuo figlio sapendo che non lo sentirai piangere, che non potrai abbracciarlo, stringerlo a te. Significa che non potrai vederlo giocare, non potrai vederlo crescere, non ti farà arrabbiare facendo i capricci, non ti farà sciogliere il cuore con un semplice sorriso.
Non riuscivo a guardare le altre mamme del reparto in faccia, non riuscivo a guardare i loro pancioni, non riuscivo a guardere i loro figli. Vedevo scorrere tutto davanti ai miei occhi mentre entravo in sala parto. Poi il travaglio durato un tempo per me infinito.
Sentire l’ostetrica che ti dice di spingere, mentre stringi la mano di tuo marito che piange anche lui, è una cosa che nessuno dovrebbe mai provare. Spingere e piangere. E perdere anche la voglia di spingere, smettere di fare ogni cosa, desiderare che il tempo possa riavvolgersi e il destino tornare sui propri passi.
Non ce lo hanno fatto neanche vedere, per il nostro bene hanno detto, ma per me era importante. Era mio figlio.
Entro nella sua cameretta e vedo il lettino col fasciatoio che lo aspettano, poi i giochi e gli sticker che ho attaccato per tutta la stanza, per renderla allegra, per lui. Una stanza che resterà vuota. Invece è una bara bianca il suo unico lettino dove riposare per l’eternità.
Mi sento come un giocattolo rotto, dentro di me so che non sarò più la stessa.
Mio marito cerca di farmi forza ma so che è a pezzi quanto me. No, forse come me non lo sarà mai nessuno, solo una mamma può capire cosa si prova, anche se non potrà mai capirlo fino in fondo. Non ho più fiducia in niente e in nessuno, voglio solo mio figlio con me, una cosa che non potrà più accadere. Non è possibile sopravvivere alla morte di un figlio, anche per un bambino mai nato.




Sono stata combattuta fino all'ultimo se inserire o meno questa storia, nei miei due percorsi come mamma ho trovato tante storie tra le più disparate, a partire da chi cerca una gravidanza da anni senza successo a situazioni di malattia o infertilità che rende una gravidanza un vero e proprio miracolo. Per questo - per chi è mamma - un argomento come quello che ho descritto è qualcosa di estremamente delicato e chiedo perdono se c'è chi si è sentita offesa dalle mie parole ma ripeto qui ogni riferimento a fatti o cose realmente esistenti è puramente casuale. So benissimo che non sono degna di affrontare certi argomenti (dopotutto ho avuto due gravidanze meravigliose e nessun aborto spontaneo), ma come dice uno dei due contest a cui ho partecipato avevo voglia di piangere e dato che ho scritto questa storia all'inizio della mia seconda gravidanza niente poteva farmi piangere più di un bambino mai nato.
VI chiedo un piccolo favore: se leggete lasciatemi anche solo due righe (sperando di non ricevere offese), ditemi se ho sbagliato a postare questa storia o se, magari, facevo meglio a tenermela per me. Concludo coi giudizi:


Make me CRY - Vi sfido a farmi piangere

contest "Life is Hard"

Grammatica 9,5/10
Questa storia è scritta in maniera impeccabile. Da un punto di vista grammaticale è davvero ineccepibile: non sono presenti errori di alcun tipo, dimostrando una perfetta padronanza della grammatica e della sintassi.
Vi è solo un errore di distrazione da segnalare: nella locuzione “Quando ti un quel test positivo in mano,…”, manca una parola, forse ritrovi.
Ad ogni modo, il punteggio che hai ottenuto in questa sezione è molto alto.

Trama e stile 9/10
La trama della tua storia è ben articolata ed esposta in modo da coinvolgere ed emozionare profondamente il lettore. Lo stile della narrazione è intimistico e diretto, contribuendo ancora di più ad avvicinare al dramma raccontato in queste righe intrise di sentimenti intensi.
In questa frase: stavo alla diciannovesima quando vidi quelle perdite…” avrei usato ero al posto di stavo. Un’ultima osservazione che segnalo per completezza, ma che non ha inficiato sul punteggio decisamente elevato che hai conseguito anche in questa sezione: avrei probabilmente utilizzato qualche virgola ed in generale qualche segno d'interpunzione in più, ma ovviamente questo è soprattutto un punto di vista personale ed è per questo che non ne ho tenuto conto nella valutazione.

Caratterizzazione personaggi 10/10
Il personaggio principale della storia – la mamma che perde drammaticamente il proprio bambino – è descritto in modo accurato, intenso e verosimile. I sentimenti che prova questa ragazza sono espressi in maniera intensa e coinvolgente: dalla gioia per l’aver scoperto di essere in dolce attesa, alla paura di perdere suo figlio fino alla disperazione più profonda per la morte del bambino. La tua caratterizzazione è stata talmente efficace da coinvolgere e commuovere chi si trova di fronte alla tua fic, benché essa parli di una tematica particolare che potrebbe essere poco familiare ai più. Proprio per l’intensità assunta dai sentimenti dalla protagonista di questo racconto, hai ottenuto il punteggio massimo in questa sezione.

Originalità 10/10
La trama della tua storia, il taglio particolarmente intenso che hai dato alla narrazione, l’aver scelto come protagonista una donna che perde il bimbo che ha in grembo – così differente e distante dalle protagoniste principali delle fan fiction - : tutto ciò rende il tuo racconto davvero unico nel suo genere, consentendoti di raggiungere il punteggio massimo anche in questa sezione.

Drammaticità e verosimiglianza 15/15
C’è qualcosa peggiore della morte del proprio figlio alla quale una madre può sopravvivere? Come hai rimarcato più volte nella tua fiction, non c’è niente di peggio, per una donna. Con le tue parole, sei riuscita a trasmettere il complesso di emozioni ed aspettative che animano il cuore di una donna nel momento in cui scopre di aspettare un figlio, così come lo sconforto, la rabbia e la profonda disperazione per averlo perduto. La tua storia è davvero drammatica e al contempo verosimile, perché penso proprio che quanto hai scritto è purtroppo qualcosa che può accadere ad ogni donna, e la reazione della protagonista è quella che ognuna potrebbe avere.

Giudizio personale 10/10
Questa storia mi ha coinvolto fin dalla prima riga, mi ha emozionata e fatto immedesimare nei panni della protagonista, provocando dentro di me un insieme di emozioni diverse e molto forti e lasciandomi infine un nodo alla gola di profonda commozione per il triste finale. Per questi motivi, la tua fic ha raggiunto il massimo dei punti disponibili anche in questa caratteristica.

Per un totale di 63.50 punti

-Correttezza grammaticale, ortografica e morfo-sintattica: 11/15

Correttezza grammaticale e ortografica: 8/10

Nel tuo testo ho trovato solo pochi errori, che ti segnalo di seguito:

-[dalla fic] “Quando ti un quel test positivo in mano[...]” Questo è ovviamente un errore di battitura. Penso tu intendessi scrivere “trovi” o qualcosa del genere, al posto di “un”.
-[dalla fic] “Dicono che passato il primo trimestre non si è più a rischio aborto. Quanto si sbagliavano.
Qui c'è un errore nella consecutio temporum: se prima hai parlato al presente – e quindi la gente dice tuttora che non si è a rischio aborto – poi non puoi mettere il passato, perché la gente, parlando adesso, sbaglia adesso. Dimmi se mi sono spiegata!
-[dalla fic] “[...]saranno stati gli ormoni ma in quel momento mi sembrò il più bel tramonto mai visto.
Prima del “ma” ci va SEMPRE una virgola. Quest'errore è ripetuto anche un'altra volta nella fic, qui: “Mio marito cerca di farmi forza ma so che è a pezzi quanto me.
-[dalla fic] “[...]stavo alla diciannovesima quando vidi quelle perdite; rosse come il fuoco.
Il punto e virgola è scorretto, ci andrebbe la virgola. Hai infatti solo specificato un particolare in più, non hai cambiato scenario.
-[dalla fic] “Sentire l’ostetrica che ti dice di spingere, mentre stringi la mano di tuo marito che piange anche lui è una cosa che nessuno dovrebbe mai provare.
Da “mentre” a “lui” è un inciso, quindi andrebbe una virgola anche dopo “lui”.
-[dalla fic] “Non ce lo hanno fatto neanche vedere, per il nostro bene hanno detto, ma per me era importante.
“Per il nostro bene” andrebbe fra virgolette: è infatti un discorso diretto.

Correttezza morfo-sintattica: 3/5

Qui tutto bene: le frasi sono ben costruite e il lessico è appropriato al contesto.

Ho, però, due frasi da segnalarti:

Come ogni neo-mamma i primi mesi passarono con la paura che potesse succedergli qualcosa.
Ho trovato questa costruzione debole e tipica del parlato.

E questa: “Invece è una bara bianca il suo unico lettino dove riposare per l’eternità.
Come puoi vedere, il soggetto e il verbo sono invertiti, e così la frase non risulta molto chiara.

-Stile narrativo, caratterizzazione dei personaggi: 15/20

Stile narrativo: 8/10

Anche qui a posto: utilizzi forse uno stile un po' semplice, ma trattandosi di un testo introspettivo può anche andar bene.

Ho solo due piccoli errorucci da segnalarti che non mi hanno convinto più di tanto:

Erano passate appena due settimane dal suo primo movimento, stavo alla diciannovesima quando vidi quelle perdite; rosse come il fuoco.
Quello “stavo” mi è sembrato forzato, tipico del parlato. Io penso sia meglio sostituirlo con un “ero”, più pulito.

E questo: “Sentire l’ostetrica che ti dice di spingere, mentre stringi la mano di tuo marito che piange anche lui è una cosa che nessuno dovrebbe mai provare.
Il pezzo “che piange anche lui” è brutto da sentire, non è fluido e in qualche modo spezza la narrazione.

Inoltre, qui c'è una piccola ripetizione: “No, forse come me non lo sarà mai nessuno, solo una mamma può capire cosa si prova, anche se non potrà mai capirlo fino in fondo.

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10

Qui va tutto bene: muovi un solo personaggio, che è senza dubbio ben caratterizzato. Di questa quasi mamma, infatti, vediamo un solo spezzone di vita, eppure questo lascia senza dubbio il segno, perché è una tematica molto delicata. La protagonista è inoltre ben caratterizzata: si potrebbe dire che è facile da gestire, visto che la vediamo appunto solo in questa situazione, eppure la difficoltà aumenta proprio per la delicatezza del tema.
E allora perché 7 e non un voto più alto? Ecco, semplicemente perché nella fic tu dici spesso che la protagonista soffre, eppure io non ho avvertito il suo dolore. Come dire, tu hai detto che la protagonista è sofferente, eppure, in qualche modo, non me l'hai mostrato.

-Trama, sfruttamento del tema proposto e drammaticità del testo: 6/15

Trama e sfruttamento del tema proposto: 4/10

Qui è stato piuttosto difficile assegnarti un punteggio. L'idea è senza dubbio molto buona, eppure secondo me non sei riuscita a sfruttarla appieno. Mi spiego meglio: come già ti ho detto prima, forse avresti dovuto mostrare le emozioni del personaggio, invece di dirmele e basta. Non so, forse perché hai deciso di scrivere una storia molto corta, ma a me nella fic sembra che la tua protagonista effettivamente soffra, eppure non agisce di conseguenza. Sarà perché hai interrotto la storia prima che la protagonista agisce, ma nel tuo testo a me sembra che manchi proprio questo: l'azione. Non so se mi sono spiegata :S

Per quanto riguarda lo sfruttamento del tema, invece, ho un altro appunto da farti: vedi, la traccia del contest era che la protagonista della fic subisse una batosta e che per questo non potesse riprendersi. Ora, certamente la tua protagonista riceve la batosta (penso che perdere un figlio sia una delle cose peggiori che possa capitare), ma la storia si ferma immediatamente dopo, appena dopo il parto. Di conseguenza, noi non vediamo la sua reazione – a parte l'ultima parte, quando lei entra nella stanza del figlio. Voglio dire, sì, accenni al fatto che lei non potrà mai superare questo fatto, però, di nuovo, non me lo mostri.

Drammaticità del testo: 2/5

Anche qui, sempre per lo stesso discorso di prima, non ho potuto darti di più. Proprio perché le emozioni della protagonista non mi sono arrivate: sì, le ho lette, ma non le ho sentite.

-Gradimento personale + un totale di 20 punti bonus: 2.5/5 + 6/20

Gradimento personale: 2.5/5

Ecco, non so che dirti. Come già ti ho detto, l'idea c'era ed era anche buona, solo che magari doveva essere sviluppata meglio. Forse anche perché l'hai scritta di fretta, non lo so. Ma, ecco, tutto qui: l'idea c'era, perciò è un vero peccato.

Punti bonus: 6/20

-2 punti bonus per l’utilizzo del prompt “rotto” [è stato ben utilizzato]
-2 punti bonus per l’utilizzo del prompt “miracolo” [è stato ben utilizzato]
-1 punto bonus per l’utilizzo del prompt “buio” [è stato appena accennato]
-0 punti bonus per l’utilizzo del prompt “sporco” [non è stato utilizzato]
-1 punto bonus per l’utilizzo dell'elemento “tramonto” [è stato appena accennato]
-0 punti bonus per l’utilizzo dell'elemento “gente” [non è stato utilizzato]
-0 punti bonus per l’utilizzo dell'elemento “città” [non è stato utilizzato]
-0 punti bonus per l’utilizzo dell'elemento “fiducia” [non è stato utilizzato]

Hai ricevuto 2 punti sia per il prompt “rotto” che per “miracolo” perché trovo tu li abbia usati bene: hai fatto capire la loro importanza nella storia. La mamma che è rotta, spezzata, e il bambino che è quasi un miracolo.

1 punto bonus per buio, perché l'hai accennato solo nel momento immediatamente precedente al parto, quando le dicono che il bambino è morto. 1 punto anche per tramonto, che hai accennato nel momento del primo calcio, poiché il tramonto non ha una sua rilevanza nella storia, è solo un elemento di contorno.

Per quanto riguarda gli altri, invece, non li ho proprio trovati nel testo... quindi ho dovuto per forza assegnarti 0 punti bonus.

   
 
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