Night

Urla, pugni, botte... ci sei abituata ormai, vero?
Da quanto tempo va avanti così? Sei anni, giusto?
Tutti a dirti che andrà tutto bene, che non ci si può far nulla, che é solo colpa della malattia... ormai non t'importa.
Può essere colpa di chi vogliono, colpa sua, colpa della sua cazzo di malattia, colpa dei vostri inutili genitori che fanno finta di volervi aiutare, di volerti aiutare... eppure sono loro a doversi subire tutte le sue minacce? Sono loro che hanno avuto l'adolescenza e parte della propria infanzia rovinata da uno del genere?
Quante volte avresti voluto scoprire che é tutto un sogno? Che niente di tutto questo é vero? Ma é tutto inutile... imprechi, bestemmi, tenti di ucciderlo.... sì, c'hai provato.
E' tuo fratello, e allora? Ti ha rovinato la vita, lui e la sua fottuta malattia hanno fatto in modo che ti isolassi da tutto e da tutti, che venissi presa di mira dai bulli in entrambe le scuole medie che hai frequentato... sì, esatto. Hai dovuto cambiare scuola e tutto questo é solo colpa sua.
Cerchi conforto nei modi più disparati. Prima ti tagliavi, poi hai provato con la religione.
Tutto inutile.
Degli amici non ne parliamo, nessuna delle persone che conosci potrà mai comprendere fino in fondo ciò che hai passato e che ti toccherà passare per sempre. Nessuno dei tuoi coetanei riesce ad immaginare anche solo il dolore che provi e gli psicologi da cui si ostinano a mandarti possono far ben poco. Sei stabile, non hai veri e propri problemi, solo una vita rovinata. Solo un'adolescenza rovinata.
Odi la tua vita, odi tuo fratello, odi i tuoi genitori... odi il mondo intero.
Nessuno ti ha mai veramente aiutata, nessuno si è mai veramente fatto avanti per diventare seriamente tuo amico, non dopo ciò che é successo, non dopo la malattia di tuo fratello.
Guardi l'orologio e ti alzi dal divano.
Sono le cinque e mezza del mattino, ormai sei già vestita e hai appena preso la tua borsa a tracolla.
Mentre apri la porta di casa tua, scendi le scale del palazzo dove si trova l'appartamento dove vivi ed esci fuori, per strada sospiri.
Hai preso una decisione e non t'importa dove ti porterà.
Suicidarti non é da te, c'hai già provato e non sei mai stata capace di portare tale scelta fino in fondo.,
Sorridi mesta a tale pensiero.
Neppure quello ti é riuscito di fare.
Il vento ti accarezza i capelli e il volto, mentre t'incammini per le vie della tua città.
Non sai bene dove andrai, sai solo che ti vuoi allontanare il più possibile da quelle quattro mura prima che sia troppo tardi, prima che tu o qualcun altro della tua famiglia uccida qualcuno.
Non riesci neppure a reputare quelle persone la tua "famiglia", visto tutto il male che ti hanno causato.
Sei da poco diventata un'acolescente, non sei neppure un'adulta, ma di certo non tornerai a casa, non stavolta.
Alla fine decidi di andare alla stazione e di aspettare il primo treno, anche se non sai neppure dove ti porterà, ma tanto l'importante é che tu non dobba più rimanere là dentro, anche se questo dovesse portarti a morire per strada, a vivere una vita da vagabonda od altro.