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Autore: o donnell    27/05/2012    3 recensioni
April è la migliore amica di Harry, ma i due non si vedono da molto; quando Harry torna a casa dal World Tour con la sua band, April lo trova cambiato. La loro amicizia supererà gli ostacoli o si trasformerà in un sentimento diverso?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I just want you close
Where you can stay forever
You can be sure
That it will only get better
You and me together
Through the days and nights
I don't worry 'cuz
Everything's going to be alright
Alicia Keys - No One

 

Capitolo 1- Welcome Back ! 

Eravamo amici fin da piccoli. Siamo cresciuti insieme. Mi ricordo come se fosse ieri, lui mi spingeva sull’altalena, io ero una bambina di 3 anni, riccioluta con i capelli ramati e con gli occhi blu. Lui aveva 6 anni, e un sorriso tenerissimo, con i capelli castano scuri e lisci, e due occhi verdi da far paura.
Frequentavamo lo stesso corso pomeridiano di computer a scuola, ci sedevamo sempre vicini, per rendere quell’ora e mezzo meno pesante.
Eravamo compagni di avventura e sventura, e la buttavamo sempre sul ridere. Eravamo talmente intimi che sapevamo tutto l’uno dell’altra, non c’erano segreti, non c’erano sguardi ambigui, lati nascosti. Ci davamo le dritte su come rimorchiare, ci siamo perfino raccontati la prima volta. Passavamo quasi ogni pomeriggio insieme, non c’era bisogno di mettersi d’accordo, quando uno dei due voleva, si presentava davanti alla porta di casa dell’altro, e suonava il campanello.
Lui era come un fratello per me, sua madre e sua sorella erano la mia seconda famiglia. Ci eravamo promessi che quando avremmo avuto dei figli, li avremmo fatti giocare insieme, come le nostre mamme hanno fatto con noi.
Ho un ricordo molto nitido della prima festa a cui siamo andati, a casa di Dan, che frequentava l’ultimo anno, quella sera avevo esagerato un po’ con gli alcolici, e lui s’accorse che io non ero del tutto sobria, perciò decise di farmi rimanere a dormire da lui, entrata in camera sua, mi sentii mancare, e mi veniva da vomitare, così corsi nel bagno della sua camera, e mi chinai sul suo water. Lui mi chiese se andava tutto bene, ma io non risposi, evidentemente ero troppo impegnata…poi mi sentii tenere la testa e mi sentii tirare i capelli all’indietro. Era lui, che premurosamente ancora una volta mi stava aiutando.

Era una mattina d’autunno, quella mattina. Finalmente potevo riabbracciare il mio migliore amico che non avevo più visto da quando era partito per il world tour con la sua band, gli One Direction, dopo essersi piazzati terzi ad xfactor.
Ricevetti una chiamata, alzai la cornetta, era Anne, la madre di Harry:

-Ciao April !- esclamò dall'altra parte del telefono la voce squillante di Anne
-Buongiorno Anne!- risposi io con lo stesso tono. Bè si, eravamo tutte e due molto entusiaste per quel giorno.
-Tutto bene vero?- mi chiese lei
-Sì certo, grazie! Oggi è il gran giorno !!-  non riuscì a tetternermi.
-Esatto, e visto che tu per Harry sei come una sorella, voglio che quando Harry torni a casa ti trovi lì, con noi, che ne dici?-  mi chiese gentilmente
-Va bene, verso che ora?-
-Verso le 14:OO - rispose lei.
-Sarò lì. A dopo Anne -
-Ciao April.-
mi salutò prima di terminare la chiamata. Adoravo quella donna.
Avevo le farfalle nello stomaco, non capivo più nulla, non sapevo cosa dovevo fare, se comportarmi come sempre, o fare la distaccata, se piangere o ridere, abbracciarlo forte o baciarlo sulle guance. Perché mi comportavo così? In fondo lui era il mio migliore amico..


Erano le 14:OO, bussai alla porta, Anne venne ad aprirmi insieme a Gemma, la sorella. Le abbracciai, eravamo tutte e tre tese, non vedevamo l'ora di rivedere quei grandi occhioni verdi.
Dopo dieci minuti, sentimmo aprire la porta, era lui.
Merda. Il cuore mi stava esplodendo, le mani mi sudavano, mi stavo martoriando le mie povere unghie, ero nervosa, non sapevo che fare.
Dio! Com’era cresciuto! Era cambiato! I capelli si erano allungati e incorniciavano il suo viso pallido, illuminato da quei suoi occhi verdi. Era più alto, e la maglietta bianca lascava trasparire una tartaruga alquanto marcata sul suo addome. 
Corse verso di noi, gridando –Le donne più importanti della mia vita!-

 A quella esclamazione sobbalzai, corse verso di me per po gettarsi contro, abbracciandomi.
I suoi abbracci non erano cambiati, sentivo il calore del suo corpo rassicurarmi, come per dire: ora sono qui, e tutto tornerà come prima.

Mi staccai da lui, e lo fissai negli occhi, quasi non lo riconoscevo e devo ammettere che si era fatto proprio un bel ragazzo. Non a caso, durante la sua assenza, il Time e il Sun gli avevano dedicato molti inserti affibbiandogli strane relazioni con ragazze da quattro soldi, e alcune fan, già qualche giorno prima del suo ritorno si erano piazzate davanti casa sua, tormentando sua madre e Gemma. 

HARRY POV 

Lei era ancora la mia April, la riconoscevo. Lo dico da maschio disinteressato, si era fatta una donna durante la mia assenza, era diventata proprio una bella ragazza, i suoi capelli castano chiaro ondulati che incorniciavano il suo viso di porcellana e quei due occhioni blu in cui sarei voluto affogare. Le sue labbra. Le sue labbra le avevo sempre amate, carnose al punto giusto, di un color rosa lampone. 

APRIL POV

Lui mi prese per il polso e mi portò in camera sua, entrando parve che il tempo si fosse fermato. I poster di Robbie William e altri cantanti erano ancora lì, attaccati alle pareti.
Mi disse con il suo solito sorriso: -Devo raccontarti un sacco di cose, non sai quante!!- Ci sedemmo sulle sedie vicino alla scrivania, e io allungai le gambe sulle sue, mentre lui le teneva strette sotto il suo braccio.
-Non puoi immaginare quante cose e persone abbia conosciuto, quanto è diverso e bello il mondo da queste quattro mura che per noi sembrano tutto.- continuò  con un sorriso enorme stampato sulle sue labbra rosee.

Io ero ansiosa – Ti ascolto, dimmi tutto!-
Il suo cellulare vibrò sulla scrivania, mi fece un cenno come per scusarlo e rispose, era Ed, il suo amico. Dopo neanche 3 minuti di conversazione chiuse il telefono e lo posò sulla scrivania davanti a lui .
-Era Ed, stasera da una festa per il mio ritorno, ma io gli ho detto di rimandarla a domani, oggi non ne voglio sapere, sono stanco.. - disse sorridendomi 
-Ma perché? È una festa, e tu ami le feste..- ma prima che potessi finire la fase mi interruppe

-Sì ma io pensavo che stasera ti sarebbe piaciuto andare a farci un frullato insieme, mi sei mancata molto…qualche giorno non basterà per farmi perdonare per la mia assenza, dobbiamo rimediare al tempo perduto!- 
Come per la sua stanza, anche per lui, il tempo si era fermato, lui sembrava come un bambino piccolo, quando si lega ad una persona, non la lascia mai andare, vuole godersi di questa tutti i lati e i momenti belli, vuole riconquistarla ogni giorno, come fa un bambino piccolo con il suo sorriso dopo un pianto.

Erano le 21:37 quando harry suonò a casa mia per andare a prenderci un frullato insieme.
Prendemmo un tavolo appartato, nascosto dalle piante, in fondo alla sala, mentre di solito il nostro tavolo era il primo a sinistra vicino alla colonna. Mentre parlava, io mi sforzavo di fare l’espressione coinvolta, ma in realtà non lo ero.
Ero più occupata a pensare dove fosse finito il vecchio Harry.
Perché mentre parlava non diceva più parolacce? Perché non sparava cazzate? Perché non rideva confusamente dopo una cazzata? Dov’era harry, il mio harry? Non facevo altro che pensare ai bei momenti passati insieme… Notai però che qualcosa del vecchio Harry era rimasto: tutti i braccialetti che ci avevano regalato all’entrata dei concerti, e la sua collana, uguale alla mia, che simboleggia la nostra amicizia, anche Ed ce l’ha uguale, così come Gemma, sua sorella.
Dopo un’intera serata passata a rimpiangere il vecchio Harry, camminammo verso le nostre case, mi accompagnò alla mia, e come sempre mi baciò a stampo in bocca prima che entrassi dentro. No. Non è strano il fatto che mi abbia baciata, noi eravamo amici intimi, e per noi era una cosa normale..
-a domani pomeriggio. – mi disse mentre si allontanava. Io mi limitai a sorridergli e a fargli cenno con la mano.


La mattina seguente mi svegliai alle 11:O3, presi il cellulare in mano, c’era una chiamata persa da Harry, così lo richiamai, ma l’utente non era raggiungibile… Scesi in cucina, feci una specie di colazione-pranzo, poi lessi un biglietto attaccato sul frigo:
fatti il pranzo da sola e riordina la stanza. Mamma. Ovviamente come se non lo avessi letto, io sono nata nel caos, e ci vivo bene, non ho bisogno di riordinare un bel niente. Il tempo passò velocemente, si erano fatte le 15:OO, e io andai dietro il parchetto di fronte al’ufficio postale, quello dove tutti i pomeriggi ci davamo appuntamento. Mi sedetti ad aspettarlo, dentro di me sapevo benissimo che non sarebbe venuto, era talmente preso dalla sua nuova vita, che non si sarebbe neanche ricordato di questo posto, però dentro di me mi dissi: sono qui perché voglio starci io, non sto aspettando nessuno. In realtà lo dicevo solo per non deludermi, ma sapevo che in realtà era come se stessi aspettando qualcuno che non sarebbe mai arrivato. Quando all’improvviso mi ricordai che..


Salve a tutti questo è la mia prima fanfiction che pubblico. Spero vi piaccia e recensite , così saprò cosa ne pensate.
In questo capitolo si capisce che per April(
 
http://images.fanpop.com/images/image_uploads/Liv-Tyler-liv-tyler-112093_1024_768.jpg ) qualcosa è cambiato nel rapporto con Harry, ma lei ancora non ne è cosciente pienamente. Se vi va passate anche qui, è di una mia amica:) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1059120&i=1

Al prossimo capitolo <3
-Misery non deve morire



 

 

  
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