Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
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Autore: _strawberry_    27/05/2012    8 recensioni
“Mi rifiuto!”
“Ma Robert..cerca di capire..”
“Ho detto di no! Io con quello non ci lavoro!”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non sono neanche le nove di sera e mi sto annoiando a morte.

Il biglietto di Robert mi occhieggia malevolo dalla mensola dove ripongo le chiavi.

In televisione non danno niente, solo quegli stupidi quiz. Bleah, che schifo.

Davvero, l'ignoranza che esce dalle bocche dei concorrenti mi dà ribrezzo.

Tamburello indeciso sulla mia gamba, fissando Oliver che mi guarda scodinzolando, forse in attesa della sua passeggiata serale.

Ma si, perché no? Tanto non ho voglia di fare altro.

Afferro il giubetto, il guinzaglio, le chiavi e siamo fuori. Lego Oliver e cominciamo a passeggiare tranquillamente nella periferia silenziosa.

C'è pochissima gente in giro, forse perché qui è troppo presto per uscire a quest'ora. D'altronde è venerdì e domani gli esercizi pubblici sono chiusi e la gente può permettersi di fare le ore piccole, compreso il sottoscritto.

Non ho voglia di mettermi le cuffiette, preferisco ascoltare i rumori della città, e presto mi ritrovo a camminare sulla spiaggia rischiarata da una pallida luna. Il mare è calmo e, come prevedibile, non c'è nessuno a passeggiare. In lontananza, sulla strada, i locali stanno cominciando a popolarsi di ragazzi e non, pronti a festeggiare l'inizio del weekend.

Slaccio Oliver e lo lascio correre libero in mezzo alla sabbia, conscio del fatto che domani dovrò fargli un bagno. Ma poco importa, mi piace vederlo così vivace.

Affondo le mani in tasca canticchiando tra me e me e, quasi all'improvviso, mi ritrovo davanti alla villa bianca che ho visto passando in macchina con Robert. Dà sulla spiaggia, e da questa parte c'è un bel portico esterno, e un terrazzo all'ultimo piano. Credo mi piacerebbe vivere lì, è una casa spaziosa e moderna, del mio stile.

Mi fermo a contemplarla: nel giardino ci sono parecchi fiori che di giorno sono coloratissimi, e il bianco dell'intonaco risalta contro lo scuro della notte. Ai lati del vialetto che porta alla casa ci sono diversi lampioni che creano un'atmosfera soffusa, direi quasi romantica. Mi piace.

Si, lo so, non avevo mai rivelato questo lato del mio carattere, mi avete sempre visto sotto la luce del figo da paura, ma queste cose mi affascinano, non so perché.

Vedo Oliver annusare in giro, avvicinandosi al cancelletto della grande casa e mi avvicino per portarlo via e ritornare a casa. La brezza marina non è molto simpatica ora e sto gelando.

Dai, Oliver, andiamo a casa, per favore!!” cerco di riagganciarlo al guinzaglio ma non ne vuole sapere, anzi, riesce ad entrare nel giardino passando tra le sbarre del cancello.

Meraviglioso.

E ora?

Mi guardo intorno alla ricerca di un campanello. Non c'è.

Non potevo chiedere di meglio.

Che faccio? Di certo non posso scavalcare. Finirei nei guai sicuramente. Non riesco più a vedere Oliver. Dove diavolo si sarà cacciato?!

Oliver!!” Lo chiamo, cercando di sporgermi un po' oltre la recinzione.

Niente.

Lo chiamo più forte, sperando che mi senta e torni indietro “Oliveeeeer!!”
“Ma si può sapere che cazzo urli?! La gente vuole stare tranquilla a quest'ora!!”

Mi viene da ridere. No, davvero, non riesco a non scoppiare a ridere mentre Robert, confuso, mi guarda dal balcone.

Scusa, scusami!” cerco di riprendere il controllo di me stesso, ricomponendomi un minimo. “Il mio cane è entrato in quello che presumo sia il tuo giardino, posso riprenderlo?”

Scuote la testa e sparisce dentro, e dopo qualche secondo scatta l'apertura del cancelletto.

Caspita, si tratta davvero bene. Prima la macchina, poi la casa..cos'altro potrebbe stupirmi ormai?

Faccio il giro dell'edificio, seguendo il sentiero, e me lo trovo davanti con Oliver tra le braccia.

Ma no!! E' tutto sporco di sabbia!”

Me lo porge. “Me ne sono accorto, ma non ho potuto evitare che mi saltasse in braccio”.

Ridacchio, riallacciando la piccola peste al guinzaglio “Mi dispiace”

Ah, non preoccuparti.” si toglie la maglietta, scuotendola per eliminare la sabbia che ci era entrata.

Non avrebbe dovuto farlo.

Resisti, Jude. Ricordi? Hai promesso di fare le cosa con calma. Con. Calma.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente.

Mi sta provocando, devo essere superiore.

Come mai mi hai lasciato il tuo numero?” Chiedo, prima di riaprire gli occhi e fissare un punto imprecisato al di sopra della sua spalla nuda.

Oh, l'hai trovato. Strano.” ridacchia.

Lo fisso, spazientito, e lo vedo sorridere mentre mi si avvicina.

Non riesco a schiodarmi da lì.

Siamo vicinissimi, sento il suo respiro sul collo e non va bene, non va bene affatto.

Credi non mi sia accorto di come mi guardi...?” Oh, merda. Avrei dovuto stare più attento.

N-no. Io non ti guardo...” Ehi, voce? Dove sei finita?! Non abbandonarmi adesso!!

Sorride, vedo i suoi occhi brillare alla luce della luna e sentire il suo corpo caldo e così vicino al mio non è affatto una buona cosa. Fortunatamente avevo i pantaloni della tuta, altrimenti starei seriamente odiando i miei jeans.

E, in più, ci si mette anche Oliver. Avete presente quella scena, all'inizio della Carica dei 101, dove Pongo fa attorcigliare il guinzaglio intorno alle gambe di Anita e Rudy? Ecco.

Dio, sto morendo di caldo. Dov'è finita quella brezza marina che prima mi faceva rabbrividire?!

La situazione sta precipitando inesorabilmente verso il basso, sempre più giù, e non vedo scappatoie.

All'improvviso, una luce si accende nell'ingresso e subito Robert impreca, cercando di allontanarsi da me con il risultato di cadere a terra e trascinandomi giù con sé.

Gli atterro addosso ma lui subito mi scrolla via e salta in piedi, rimettendosi la maglietta e chiudendosi dentro casa.

La luce si spegne e io rimango solo nel giardino buio, sorreggendomi da terra con le mani e guardando confuso la porta.

Qualcuno, cortesemente, mi spiegherebbe cosa sta succedendo? No, perché davvero, sono alquanto allibito.

Mi alzo dalle mattonelle fredde e mi districo dall'intreccio creato da Oliver. Lo prendo in braccio e mi dirigo a passo spedito verso casa. Non vedo l'ora di farmi una doccia e dormire, domani devo riordinare le idee.

Avevo un piano, all'inizio, e quel tizio non può scombinarmelo così.

No, davvero.

Arrivato a casa, il foglietto bianco sulla mensola mi salta all'occhio. Lo guardo perplesso e decido di salvare il numero in rubrica, nel caso dovesse tornarmi utile, poi butto via il pezzetto di carta e mi infilo sotto la doccia dopo aver chiuso fuori Oliver, nella sua cuccia.

Male, Jude, davvero molto male. Riprendiamo tutto in mano, ti va?

  
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