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Autore: DeepBlueMirror    29/05/2012    1 recensioni
Un mio breve sproloquio notturno, un pairing a me caro. Un uomo che per 7 lunghi anni ha vissuto in balia del dubbio e della disperazione e un giovane pronto a tendergli la mano e a trarlo in salvo dall'abisso. ApolloxPhoenix(Hobo!), spoiler da Apollo Justice: Ace Attorney, in particolare ultimo caso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Phoenix Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia risulterà comprensibile solo alla luce del fantastico "Apollo Justice: Ace Attorney", gioco che ho amato/odiato per la figura di Phoenix, così diversa dai primi giochi, eppure così affascinante.

Buona lettura!



                                                                                                      Maschera in frantumi



-Va tutto bene? 

Il corridoio del tribunale, svuotatosi da poco in seguito alla conclusione del caso Misham, era bagnato dalla luce del sole calante; l'alto soffitto fece risuonare brevemente l'eco di quelle parole pronunciate con un tono che poteva definirsi dolce.



L'uomo, forse schiavo di un'abitudine ormai interiorizzata da tempo, rifiutò quel contatto visivo che l'altro cercava con una certa urgenza.

Da sette anni era abituato a celare dentro di sè ogni traccia di umanità, sostituendo quell'indole ingenua e appassionata che tanto lo aveva distinto negli anni giovanili con un misto di ironia e distacco che lo aveva stravolto nel profondo, costringendolo ad indossare una maschera ogni giorno sempre più gravosa.

Quante volte aveva stentato a riconoscersi in quel trentenne trascurato e cinico che era diventato, privo di ogni fiducia nel mondo e di un riso che non fosse amaro.

Sette lunghi anni di ricerche condotte nel silenzio, sopportando pazientemente ogni accusa in vista di un fine più grande sono qualcosa che segna profondamente e che non si dimentica.


"Ha falsificato delle prove in un processo, accusando un innocente e mettendone a repentaglio la vita: è un uomo perverso e interessato solo al suo record di vittorie in tribunale"

"È una vergogna per la società e per l'albo degli avvocati"

"Un tipo senza scrupoli, del tutto uguale a quel procuratore disonesto e spietato, Edgeworth... ma almeno quello ha avuto il buon gusto di tornarsene in Germania".


Mai un lamento o una risposta rabbiosa erano sfuggiti alle sue labbra in risposta alle malignità della gente, mai.

La sua determinazione ferrea si era rivolta al progetto Mason e alla riforma del sistema giuridico, nella speranza di dimostrare a fatti, non con le vane parole tanto abusate dai suoi detrattori, la propria profonda innocenza.

Poco importava se nel percorso aveva perso una piccola parte della sua rettitudine morale tanto salda in gioventù, ritrovandosi a vivere come pokerista professionista e conducendo il suo giovane protetto verso la verità con metodi assai poco ortodossi.

Poco importava se per anni si era dovuto imporre di tenere gli occhi bassi nei momenti cruciali ai fini del suo progetto, fosse per celare un bagliore d'ira, una nota di profonda tristezza, o un'ombra di trionfo nelle iridi color zaffiro, rifiutando di svelare ogni minima parte di sè anche alle persone a lui più care.


-Phoenix.


L'uomo non potè più ignorare quella voce decisa, tonante, un po' troppo profonda per un uomo tanto giovane; ricordò quanto quella voce gli fosse suonata tesa, insicura, durante il loro primo incontro tra avvocato alle prime armi e assistito.

-Ottimo lavoro, Apollo- disse, senza levare gli occhi da un asso di picche macchiato di rosso che rigirava tra le dita con lentezza ipnotica.

Aveva conservato quella prova contraffatta, ricordo del primo processo e di quel primo approccio a dir poco drastico con il suo subordinato (rimediando anche un pugno degno di nota), nella tasca della sua felpa di fiducia, quasi essa raccogliesse su di sè tutto il vissuto doloroso che gravava sulle sue spalle: la perdità della professione tanto amata, l'allontanamento dagli amici, il tradimento dell'unico uomo che gli aveva apparentemente offerto una mano quando si era trovato ad annegare lentamente in un baratro di cieca disperazione.

Kristoph.

Molte verità terribili se ne andavano con lui senza essere svelate: il movente delle sue azioni sarebbe rimasto eternamente un mistero.

Ma la consapevolezza della fine ormai segnata per quell'uomo diabolico recava un senso di liberazione che l'ex-avvocato non provava da tempo.


-Non ho fatto nulla di speciale- protestò la voce con tono burbero, forse un po' imbarazzato, avvicinandosi alla sua schiena e muovendosi per fronteggiare la sua persona.

Due mani calarono sulle sue, sfilando con gentilezza dalle sue dita nervose l'asso di picche e riducendolo in pochi istanti in una decina di frammenti dallle forme irregolari, intenti a roteare nell'aria.

La mancina, ornata da quel bracciale d'oro che dal primo momento aveva attirato l'attenzione dell'uomo più vecchio, spingendolo ad investigare su di lui e ad assegnarli una parte fondamentale nel suo progetto, si posò con delicatezza sulla sua guancia ispida, costringendolo a sollevare il capo.


Phoenix cedette per la prima volta dopo sette anni.

Levò gli occhi, incontrando un paio di iridi color castano, iridi calde e cariche di rispetto e affetto, che lo fissavano senza timore nè giudizio critico.

Levò gli occhi, consapevole del fatto che l'altro avrebbe potuto leggervi tutto il sollievo e lo smarrimento che avevano invaso il suo cuore nel momento stesso in  cui il giudice aveva formulato il suo verdetto.


Cosa ne sarebbe stato di quel Phoenix Wright che aveva vissuto per sette anni in funzione di un unico scopo ormai raggiunto?

Sarebbe tornato il giovane entusiasta e in balia delle emozioni che era stato un tempo? Avrebbe conservato il cinismo e la pazienza acquisite nel dolore e nel silenzio della propria maturità?




Ogni interrogativo si dissolse al contatto deciso e rassicurante della bocca di Apollo sulla sua.

Dischiudendo le proprie labbra e abbandonandosi nell'abbraccio dell'altro, Phoenix si sentì per la prima volta libero di respirare a pieni polmoni, aggrappato ad una mano salda che non lo avrebbe mai rigettato nell'abisso da cui lo aveva tratto in salvo.







  
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