Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: formerly_known_as_A    16/12/2006    4 recensioni
Molto spesso, quando qualcuno ci assilla in continuazione, ci stufiamo della sua presenza, anche se questa persona è la più bella e simpatica, intelligente ecc... del mondo... Invece spesso ci si innamora follemente delle persone irraggiungibili e misteriose (tipo Vincent...). Ma se la persona che ci assillava se ne và, improvvisamente ci rendiamo conto di quanto sia importante... Anche se questo non succede, rimane per un pò come pensiero fisso...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vincent Valentine, Yuffie Kisaragi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non la sopportava

Non la sopportava.

 

Stupida nana appicicosa, piattola, infantile... E continuava a provarci spudoratamente, nonostante avesse chiarito che tra loro non poteva instaurarsi NEPPURE un semplice rapporto di amicizia.

 

E, ultimamente, poi, si stava immischiando fin troppo nella sua vita privata... Come si permetteva di ficcare il naso tra lui e Shelke?! Che diritto aveva?!

 

Era troppo per lui.

 

A volte, l’avrebbe volentieri uccisa, cedendo ai suoi impulsi.

 

Certo... I suoi impulsi... Doveva fare molta attenzione ad essi... Ogni tanto perdeva il controllo del suo corpo... Essi tentavano di fare cose di cui si sarebbe pentito...

 

Insomma... Uccidere Yuffie non rientrava proprio negli incidenti che avrebbe evitato volentieri, anzi... Credeva anche che gli sarebbe piaciuto...

 

La odiava. La odiava con tutto sé stesso. La odiava almeno quanto odiava Hojo. La odiava perché era una mocciosa insopportabile. La odiava perchè aveva dovuto salvarla più volte, a rischio della propria vita. La odiava perché non perdeva mai l’occasione di criticare i suoi due angeli, Lucrecia e Shelke. La odiava perché, semplicemente, lei era Yuffie Kisaragi.

 

 

Non sopportava il modo in cui ci provava. Lo metteva in imbarazzo davanti alla sua Shelke. Una volta l’aveva anche baciato, davanti a lei. E chissenefrega se era perché credeva che fosse morto. Non doveva farlo e basta.

 

Però, quegli impulsi...

 

Basta! Quegli impulsi non facevano parte di lui! E se volevano sbatterla su un letto, non erano affari suoi. Che si trovassero un altro corpo. Lui non l’avrebbe mai fatto.

 

Era brutta, bassa, aveva un fisico da bambina, un seno piatto, viso tondo, fianchi inesistenti, un sorriso orrendo e, oltretutto, i tratti di wutai. Razzista, lui? No, solo che non gli piacevano le ragazze con gli occhi a mandorla. Troppi brutti ricordi...

 

 

Oh, parlando del diavolo...

 

-Ciao Vinnie!-

 

Non si prese la briga di rispondere. Vinnie. Che stupido nomignolo.

 

-Volevo parlarti...-

 

Rimase silenzioso. Forse se ne sarebbe andata, alla lunga...

 

-E’ una cosa molto importante.-

 

Si voltò verso di lei e la fissò con sufficienza.

 

Strano... Sembrava seria... E poi, come s’era conciata?

S’era di nuovo messa quello strano poncho bianco di pelliccia di Leviathan-sa-cosa...

(Moguri, forse...)

 

-Ecco... Ho deciso di andarmene... Sai... Ho riflettuto molto e questa mi sembra l’unica soluzione... Credevo che sarebbe potuto nascere qualcosa di bellissimo, tra di noi... Invece... Ho sbagliato proprio tutto... Sono una stupida illusa...-

 

Avrebbe dovuto fare un triplo salto mortale carpiato all’indietro, in quel momento... ma il suo corpo non rispose ai comandi impartiti... Restò fermo, irrigidito e tremante allo stesso tempo... E sembrava quasi che fosse più impaurito che sollevato da quell’annuncio...

 

E, forse...

 

Si chiese se era davvero un addio...

Si chiese se non l’avrebbe davvero più rivista...

Si chiese come mai quella notizia che l’avrebbe tanto confortato, cinque minuti prima, lo spaventava a morte...

Si chiese cosa fosse peggio... Il baratro o la felicità?

 

E si accorse che era un addio...

Non l’avrebbe più rivista...

Si sarebbe sposata, avrebbe avuto dei figli... Con un uomo che non conosceva... Con un altro...

 

Cos’era quel sentimento così simile alla rabbia e alla frustrazione che si faceva largo in lui?

 

Che fosse...?

 

No... Non quella vipera insidiosa...

 

Serpente coperto di fiori, vipera pericolosa,

Figlia di Amore, che uccidesti anche tuo padre,

Drago eternamente sveglio, con i tuoi cento occhi spalancati,

Che vede il contrario di ciò che è realmente,

Avvoltoio insaziabile, orribile gelosia,

Che con cento falsi oggetti annebbia la mia mente

Non hai pienamente soddisfatto il tuo rigore?

 

Perché quei versi continuavano a tornargli in mente?

 

Perché il baratro infinito della disperazione lo attirava inesorabilmente verso di sé?

Possibile che avesse perso tutto il suo coraggio?

 

-Credevo che ti saresti messo a saltellare dalla gioia... Grazie per non averlo fatto...-

 

Il suo sguardo... Era così triste... Non riusciva a guardarla...

 

E, in quel momento, si voltò ed uscì dalla stanza.

 

Il suo corpo si mosse da solo e la raggiunse, afferrandole le braccia.

 

-Vincent? Che stai...?-

 

-Niente.-

 

-Allora mi lasci andare?-

 

-No...-

 

Abbassò la testa, in imbarazzo.

 

-Perché, scusa?-

 

-Perché... No.-

 

-Questa non è una risposta...-

 

-Perché te ne vai?-

 

Ottimo! Aveva anche assunto il tono di voce di un bambino di quattro anni...

 

-Perché è evidente che tu non vuoi vedermi.-

 

-No.-

 

-No cosa?-

 

-No.-

 

Come si stava comportando da idiota, in quel momento!

Ma, semplicemnte, non poteva imperdirselo...

 

Si era appena accorto che qualcosa, nel suo comportamento verso di lei, negli ultimi mesi, era terribilmente sbagliato.

L’aveva trattata come se fosse una creatura inferiore, ignorandola e, quando doveva parlarle, facendo in modo di ferirla più che poteva...

 

E...

 

Non riusciva a crederlo... Non poteva accettarlo...

 

E, di norma, si comportava così solo quando una donna gli piaceva.

 

Ma era impossibile! Lei era... Lei era una ragazzina... Avava un corpo... Un corpo da bambina, e...

Il poncho scivolò sulla sua pelle, scoprendola.

Corpo da bambina, eh?

 

-Non te ne andare.-

 

Ecco, si era appena spezzata, la sua maschera d’indifferenza... Si sentiva sollevato...

 

-Và bene. Non me ne vado...-

 

Le sorrise e si chinò per baciarla.

 

-E questo... Cos’era?-

 

-Un semplice ringraziamento, Yuffie...-

 

 

 

NOTE

 

Ehm... Sembra incasinato?

Lo è, ma è normale...

 

Molto spesso, quando qualcuno ci assilla in continuazione, ci stufiamo della sua presenza, anche se questa persona è la più bella e simpatica, intelligente ecc... del mondo... Invece spesso ci si innamora follemente delle persone irraggiungibili e misteriose (tipo Vincent...).

Ma se la persona che ci assillava se ne và, improvvisamente ci rendiamo conto di quanto sia importante... Anche se questo non succede, rimane per un pò come pensiero fisso...

E’ il principio delle pubblicità martellanti, se si riflette un attimo...

 

Ad esempio: quando ero piccola c’erano 200 ciccio bello diversi al mese e ne volevo assolutamente uno... Non me l’hanno mai regalato... Fino all’età di dodici anni mi hanno regalato cose intelligenti: libri scemi, enciclopedie monche, calzini, tute da ginnastica...

L’anno scorso me ne sono comprato uno e ora la mia vita è più completa!

 

Ovviamente no, ma questo è solo un esempio...

 

Passando a cose serie, la poesia è stata tradotta dal francese dalla sottoscritta, è del 1636, di Tristan l’Hermite... Ovviamente le informazioni le ho prese dal libro di letteratura francese...

 

Che dire ancora, a parte VI PREGO, NON UCCIDETEMI PERCHE’ ALL’INIZIO SHELKE E VINNIE FANNO QUASI COPPIA!

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: formerly_known_as_A