Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: madoka94    29/05/2012    2 recensioni
Eccomi qua con il seguito di "Dieci rintocchi"!
La storia parla di una ragazza che ha un collegamento con il Frutto dell' Eden e verrà aiutata da un Assassino di nostra nota conoscenza che comincia con "A" (chissà chi è... U.U) a cercare la verità celata tra le pagine del diario di suo padre riguardante quest' ultimo.Ovviamente ad intralciarli ci saranno i Templari (e te pareva -_-) che faranno di tutto pur di ottenere la Mela.
Inoltre ci saranno molte situazioni improbabili e persone fuori dal comune che avranno a che fare con loro.
Cosa attenderà mai i due giovani?Avventura, fortuna, saggezza, amicizia...o qualcosa di più?
Venite a scoprirlo se volete!E ricordatevi che nulla è reale e tutto è lecito...
(PS:per capire un pò di più dovete leggere i capitoli della storia precedente)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Al Mualim , Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

C' era bianco, tanto bianco.E poi c' era anche il grigio, un immensa nube grigia.
Sotto a quel bianco e quel grigio si estendeva un mare di granelli e pietruzze gialle che compattate fra loro formavano la sabbia.
Non c'era un filo di vento in quel deserto nè anima viva.
Poi una macchia nera.Che mi sia sbagliata?
Un uomo dalle vesti quasi stracciate di quello che restava un vestito nuovo.
Mi erano famigliari i capelli tra il nero e il grigiastro, pure la voce.
Si volta a guardarmi e io grido il suo nome.
-Papà!PAPà!-lo ripetei una, due, dieci volte ma il suo viso contratto tra lo stupore e la rabbia non accennava a cambiare.
Non stava fissando me, ma quello che era davanti a me.
-No...Fernando...non lo fare!!-gridai.
Lui sembrava che non mi ascoltasse e, forse, entrambi non mi vedevano.
Sentii le sue risate penetrarmi nelle orecchie mentre con il suo coltello minacciava l' altro.Ci fu qualcos' altro, invece, che oltre alle orecchie faceva male anche al mio cuore nel vederlo e ascoltarlo.
Pugnalò al petto di Gianni, lo fece ancora, ancora, ancora, e ancora fino a vedere il sangue che gli sporcava la pelle e a sentirne l' odore forte e metallico.
Volevo fermarlo, poter andare contro a quel demonio travestito da uomo e fare la stessa cosa che aveva fatto a mio padre.
Ma le mani e i piedi non si muovevano, restavano immerse nella sabbia.
Le due figure che all' inizio erano davanti ai miei occhi vennero cancellate con un colpo secco dell' aria, anche il deserto era sparito.
Di nuovo il niente, di nuovo il bianco e il grigio ed insieme ad essi una strana combinazione di numeri e simboli intrecciate tra loro.
Il grido di un aquila prese la mia attenzione, vidi la stessa scena che continuavo a sognare ogni notte.
L' aquila, la mela, lo stendardo, le frecce.
Il volatile improvvisamente sembrò cambiare forma in qualcos' altro: le ali si trasformarono in braccia, gli artigli in gambe, il piumaggio in una tunica bianca e il muso in un viso umano.
-Altair?!-
La sua immagine era così vicina al mio corpo che dava l' impressione che anche io stavo precipitando insieme a lui.
I suoi occhi neri rispecchiavano la nuvola di frecce che ci stavano raggiungendo.
Strinsi gli occhi con forza aggrappandomi al ragazzo che ricambiò la presa stringendomi a sua volta.
-"Cerca...proteggi..."-
Una voce incomprensibile di una donna mi risuonò nella mente ripetendomi di nuovo quelle parole.
-"Cerca e proteggi il Frutto...proteggi il Profeta..."-
Frutto?Profeta?
Invece dei cocci della strada sotto di noi ci fu ancora quell' ignota luce bianca.



-Astrid..-
-Frutto...Profeta...-
-Astrid!Attenta al serpente!-
-Eh?!Quale serpente?-
Aprii gli occhi di colpo strattonando con forza le redini del cavallo spaventando sia me che lui.
L' animale si bloccò di colpo ed io mi guardai intorno, nessun serpente!
Ci fu un immensa risata da parte di Sarah che cavalcava alla mia destra ed io divenni rossa dalla rabbia e dalla vergogna.
-Perchè l' hai fatto, si può sapere?!Mi hai fatto prendere un colpo e non c' è niente da ridere!-
-S-scusatemi madamigella ma..non si riusciva a svegliarvi così non ho potuto resistere.-disse asciugandosi una lacrima.
Spostai il mio sguardo verso sinistra notando che anche l' Assassino aveva fatto un sorrisino compiaciuto sotto il cappuccio.
-Spero che hai fatto bei sogni...-disse lui sogghignando.
Improvvisamente sentii caldo non solo alle guance ma anche alle punte delle orecchie ricordandomi del sogno di poc' anzi.
-Beh...non sono stati tanto piacevoli...-dissi spostando lo sguardo verso il cavallo, poi guardai dietro Tharanis che era nella sua gabbia tranquillo.
Se non fosse stato per Altair che l' aveva salvato dalle fiamme subito dopo che era tornato a cercarmi sicuramente non l' avrei più rivisto.
-Comunque siamo quasi arrivati.-
Guardai verso l' orizzonte, dopo due giorni di viaggio tra le montagne cercando di evitare i soldati, finalmente eravamo arrivati davanti all' immensa fortezza di Masyaf, sede dell' Ordine degli Assassini.
Arrivammo alle porte della cittadella, quando vi entrammo vidi gli abitanti che salutavano e si inchinavano davanti ad Altair in segno di rispetto.Pensai che il nome che portava fosse molto importante.C' erano anche alcuni che guardavano straniti l' Assassina e lei sorrise di sottecchi a tutti quanti gli abitanti.Chissà quanto le era mancato il villaggio, i compagni, la sua famiglia...
Da un pò mi domandavo il perchè avesse lasciato tutto quanto per stare con noi a casa ma non me l' aveva ancora detto, disse che anche quello l' avrebbe spiegato appena saremmo arrivati.
Giungemmo davanti alla scuderia, quindi anche davanti al maestoso maniero.
C' erano due che stavano di guardia che salutarono Altair.
-Salute e pace Altair.-
-Salute e pace Uday, Tahir.-rispose lui un pò di fretta.
"Il puro e il veloce" ipotizzai mentalmente come al mio solito traducendo i loro nomi.
-Salute e pace.-disse anche Sarah ma loro invece di rispondere restarono interdetti non capendo perchè aveva usato anche lei il loro solito saluto.
-Ah già...voi non c' eravate ancora quando c' ero io.-sostenne con aria un pò nostalgica.
Ancora una volta fecero una faccia interrogativa e questa volta li ignorammo entrando dentro le mura mentre gli adepti portarono i cavalli nelle scuderie.
Restai a bocca aperta quando vidi com' era dentro, davvero, non c' era niente al confronto.Almeno credo.
Poi sentimmo qualcuno che correva e chiamava il ragazzo che mi stava a fianco.
-Maestro Altair!-disse una giovane voce.
-Qualcuno ti cerca.-gli dissi e tutti noi ci voltammo a sinistra per vedere chi era.
Un ragazzino alto da arrivarmi poco più alla spalla, anche lui aveva la stessa tenuta che aveva l' Assassino, l' unica cosa che lo differenziava era per la minoranza di armi, il cappuccio grigio e una sciarpa lunga da cadere quasi ai piedi di colore rosso acceso.
Aveva anche un aria piuttosto allegra.
-Maestro Altair!Finalmente siete tornato!-gridò entusiasta.
-Chi è quel ragazzino?-chiesi al ragazzo con la cicatrice.
-Un novizio imbranato e distratto.-disse semplicemente con aria disinteressata e scocciata.
-Sei il suo maestro?-
-Ehrm...in verità è lui a chiamarmi così...anche se..-
Non terminò la frase perchè, come io e Sarah, lo fissava mentre stava inciampando nella sua stessa sciarpa cadendo come un sacco di banane battendo il naso e il ventre.Penso che anche la mia serva, dopo che era stata via da tanto tempo, non aveva mai visto un Assassino che cadesse in quel modo così goffo e incosciente in tutti i suoi anni da Assassina esperta.
Ero davvero shoccata e un pò delusa.Altair invece sembrava non battere ciglio, probabilmente ci era abituato.
Visto che nessuno prendeva l' iniziativa gli andai vicino per controllare come stasse.
-Ehi stai bene?-gli chiesi.
Lo sentii mugolare un fievole :- Ahia..che doloreee!-poi calò il cappuccio scoprendo una faccia tonda e sorridente coi capelli neri e gli occhi castano scuro, tra cui il destro segnato da una cicatrice.
-Eh?Ehm sì!Certo!Una caduta così per un Assassino è niente.-disse lui con un sorriso sghembo e le guance colorate di rosa con quelle lentiggini che lo rendevano così...adorabile?
 "Ma in questo posto sono tutti carini?!"
-Samir, quante volte ti abbiamo detto di stare attento con quella sciarpa lunga tre metri che ti ritrovi e di torgliertela quando fai le missioni?-lo rimproverò Altair mentre l' altro si alzava spolverandosi i vestiti.
" 'Compagno divertente' ...azzeccatissimo come nome."
-Ha ragione maestro, solo che ogni volta me lo dimentico.-disse imbarazzato.
-E quante volte ti abbiamo detto che quel titolo non gli appartiene più ed è solo un traditore.-
Un altra voce si unì al gruppo, un ragazzo alto come Altair con la barba ne troppo folta ma neanche troppo corta.
Dal tono con cui si era intromesso sembrava molto arrogante, soprattutto nei confronti del primo.
-Abbas.-
-Altair Ibn-La'Ahad, il cagnolino di Al Mualim, quanto tempo.Sembra che ti sei portato un pò di compagnia solo per te, eh?-
Vidi i suoi occhi che guardavano dall' alto in basso sia me che Sarah, ma con lei sembrava diventare del tutto serio d' un tratto.
-Gran Maestra Adila.-disse con tono onorifico.
-Abbas Sofian.Sembri cresciuto in un modo spropositato non solo in altezza, ma anche in malalingua.-disse la donna dispiaciuta e affranta.
Mi sorpresi, ancora una volta, di aver scoperto un altra cosa che non mi aveva ancora detto.
Vidi Abbas chinare leggermente la testa e fare una smorfia contorta dal disprezzo.
-Penso che oggi abbia bisogno di riscaldarmi negli allenamenti.-e dopo essersi congedato si allontanò verso gli altri confratelli dove al centro c' era un recinto in cui si tenevano gli addestramenti.
Come se nulla fosse successo l' Ibn-La' Ahad si rivolse di nuovo a Samir, questa volta con cortesia celata dal nervosismo.
-Samir, il Maestro è nella torre?-
-Ovvio.Sempre immerso nella lettura.Vi ci accompagno.-si offrì il più giovane.
Io e Sarah li seguimmo da dietro, dandomi l' opportunita di farle delle domande.
-Come mai "Adila" e "Gran Maestra"?-
-Vedete, quello è il mio vero nome.Trasferendomi a Gerusalemme ho dovuto chiamarmi in un altro modo cambiando la mia identità.Ovviamente potete ancora chiamarmi con quel nome.Per quanto riguarda al titolo di Gran Maestra l' ho ottenuto diversi anni fa, anche se il Gran Maestro ufficiale è mio padre.-
-Tuo padre?-
Da quel momento non disse più niente e non le chiesi altro.Entrando dal grande poltrone vidi molte biblioteche suddivise ai lati e lungo il corridoio si suddividevano delle scale che portavano ad un altro piano con un immensa vetrata dove entrava molta luce.
Quel luogo trasmetteva pace e serenità rispetto a quello che succedeva nel mondo esterno.Sarei rimasta per sempre lì.
Dopo tre piani di scale arrivammo allo studio del Gran Maestro dove ad attenderci c' era il vecchio Al Mualim che se ne stava a guardare il cielo dall' immensa vetrata con le mani portate dietro alla schiena.
-Maestro.-sia Samir che Altair si chinarono e il primo si allontanò facendomi un sorriso sornione.Non capì il motivo del perchè l' avesse fatto ma lo accettai sorridendogli a sua volta.
-Altair, sei tornato dalla missione con successo.-il vecchio Assassino guardò Sarah con occhi addolciti per un momento per poi ritornare seri.
-Adila...-
-Padre...-anche lei sembrava impassibile, nessuna emozione traspariva sui suoi occhi.
Poi l' anziano porse lo sguardo verso di me osservandomi bene.
-Voi dovreste essere la figlia dello studioso Corvina Gianni.Mi spiace per vostro padre.-
La bocca divenne leggermente impastata e buttai giù tutta quanta la saliva come quel ricordo.Dovevo guardare avanti e non reprimermi.Ormai era giunto il giorno in cui la Astrid fanciulla doveva farsi da parte e lasciarne il posto a quella adulta.
Così presi tutto il fiato e il mio coraggio per rispondergli pacatamente.
-Maestro, vi ringrazio, ma ora sono qui per chiedervi il perchè lui sia morto.So che voi lo sapete e so anche che c' entrano i Templari.Quindi, con tutto il rispetto, vi prego di darmi una risposta.-
La stanza divenne silenziosa tutt' a un tratto dove mi sentivo osservata dagl' occhi dei presenti, soprattutto da quelli di Al Mualim.
-è complicato, madamigella Astrid.-
-Non mi importa.Ho tutto il diritto di sapere come ha fatto un amico di famiglia a tradirci in quel modo!-
Ci fu di nuovo una pausa, questa volta più breve della precedente e il vecchio socchiuse leggermente le palpebre porgendomi un diario che riconobbi subito dalla rilegatura.Era il diario di mio padre.
-L' abbiamo preso prima che espiasse il suo ultimo respiro.Eravamo arrivati troppo tardi quando tentammo di aiutarlo.-
Accarezzai il cuoio rilegato dell' oggetto con nostalgia, sentivo le lacrime che volevano uscire ma le ricacciai subito cercando di restare normale.Ascoltai il vecchio Assassino continuare il suo discorso.
-Astrid, vostro padre collaborava con il nostro Ordine nell' intento di scoprire i segreti di un antico manufatto che abbiamo recentemente recuperato dalle mani dei Templari.Un potentissimo oggetto chiamato il Frutto dell' Eden o La Mela.Se i nostri nemici lo avessero avuto ne avrebbero scaturito terribili poteri che avrebbero compromesso l' umanità intera.-
" Il Frutto?!Il mio sogno diceva la stessa cosa!"
Scossi un attimo la testa, quello poteva attendere.
-Gianni in quelle pagine ha scritto ogni cosa specifica riguardante ad esso, ogni uso e meccanismo.Scrisse anche dell' esistenza di altri possibili Frutti, che quello che abbiamo non è altro che uno dei tanti sparsi nel resto del mondo.C' è anche una pagina dove aveva disegnato una mappa specifica che conduceva a uno dei luoghi dove si trova un altro Frutto.Lui non ce ne parlò subito...pensava che non ne fosse sicuro per il fatto che era impensabile una cosa del genere.-
-Dov' è?-gli chiesi decisa.
-A Cipro.Più precisamente a Pafo, dove si dice ci sia un santuario dedicato alla divinità greca-romana Afrodite.-
Ora capivo esattamente per quale motivo Fernando aveva fatto tutto questo, voleva ottenere l' altro Frutto dell' Eden.
-Quindi è per questo che Di Wellinghton ha ucciso mio padre.-
-Di lui sappiamo che è entrato a far parte dei Templari non per i soldi, ma per dei obiettivi che sono tutt' ora a noi ignoti.Abbiamo rivelato da una fonte certa che si sta preparando un élite di crociati proprio a Pafo, purtroppo hanno strappato la pagina della mappa.-
-Quindi l' obiettivo è precederli e far sì che non abbiano il Frutto.-rispose questa volta Altair sentendosi in qualche modo parte della conversazione.
-Esattamente.Altair, tu partirai con la prima nave.Adila, dovrai proteggere la madamigella finchè lei è qui e non si sarà risolta questa storia.-confermò infine il vecchio accarezzandosi quasi con orgoglio la barba grigiastra.
-Voglio partire anch' io.-
La mia voce sembrava quasi un sussurro però tutti erano riusciti a sentire la mia decisione.
-è fuori questione.-setenziò Sarah.
-Concordo.-si intromise l' Assassino più giovane.
Al Mualim lo guardò storto e lui chinò lo sguardo di qualche grado, come se fosse stato un cane bastonato.
-Anch' io sono dello stesso parere.-
A quella risposta mi strinsi le mani facendoli diventare pugni, insomma perchè non lo capivano?!
-Con tutto il rispetto, questa storia riguarda anche me quanto il vostro Ordine.-
-Forse non hai capito Astrid, ma la faccenda è molto più grande di te.Se partecipi potresti compromettere tutto ciò per cui abbiamo combattuto.-
Chissà com' era successo, fatto sta che stavo discutendo con Altair mettendomi i bastoni fra le ruote facendomi sentire anche in colpa.
-Lo dici per il mio bene o perchè pensi che una donna non sappia fare una cosa del genere?-dissi schernendolo rigirando la frittata a mio vantaggio.Cosa di cui ammetto che noi donne sappiamo fare benissimo.
-E questo che c' entra?-
-Non so!Dimmelo tu che non ti fidi di me!-
-Non ho detto che non mi fido di te.-
-E allora perchè non posso venire?-
-Perchè è troppo pericoloso!-
-Tsk!Pericolo è il mio secondo nome.E poi chi può dirlo, ti potrei essere utile.-dissi incrociando le braccia al petto con tono convinto.
Vidi il giovane fare una smorfia sotto il cappuccio alquanto schizzofrenica che cercava di nascondere con la mano dove gli mancava il dito(di cui non sapevo ancora il perchè gli mancasse), forse stavo esagerando nel farlo esasperare in quel modo.
-Ascolta...se ti si dice no è "no"!-
Assottigliai gli occhi in due piccole fessure.Ora stavo esagerando!
-...sto cominciando a pensare che sei un vero e proprio maschilista!-
-Molto meglio!Così non ti avrò tra i piedi.-ammise con tono alto e arrabbiato.
-E sei anche sociopatico!Un sociopatico maschilista!-
-Astrid, mi sta venendo la voglia di ucciderti!-
Improvvisamente sentimmo entrambi un dolore indescrivibile alla testa causata dai secchi pugni di Sarah facendoci smettere di litigare.
-AHIIIII!!!-
-Qui nessuno uccide nessuno per il momento!-righiò lei fulminandoci con i suoi occhi di vetro bottiglia.
Il Gran Maestro tossicchiò cercando di riavere l'attenzione.
- Ne riparleremo più tardi della vostra partecipazione e Altair...chi ti ha detto che dovrai essere solo in questa missione?-
-Che intendete?-chiese con un tono di disappunto.
-Avrai dei compagni di viaggio in questa missione.Malik e Samir ti accompagneranno.-
Come li aveva nominati erano sbucati come funghi alle nostre spalle.
Capivo Samir, ma quando era arrivato il Rafiq?
-Sì Maestro!-disse energico il ragazzino.
-Sì...Maestro.-disse invece poco convinto l' altro.
-Maestro..mi rifiuto.-ribattè Altair.
In quel momento Al Mualim rispecchiava tutt' altra luce, non quella di un maestro o di un capo dell' Ordine degli Assassini. Credetti che in quei occhi diventati di ghiaccio avessi visto la Morte fatta in persona.
-Osi discutere delle mie decisioni?Devo ricordarti cosa è accaduto l' ultima volta che l' hai fatto?!-gli urlò contro come un leone che ruggiva contro uno più giovane.
Vidi Altair curvare le spalle e chinare ancora di più il capo, sembrava gli fosse piombato un macigno enorme.
Stessa cosa fu per Malik che aveva lo sguardo scuro e contorto da un sentimento che gli stava corrodendo dentro.Lo aveva notato anche Samir che aveva il viso preoccupato e sicuramente sapeva il motivo.
Ero certa che quei due avessero un collegamento, lo avevo notato da quando li vidi fulminarsi a vicenda.Chissà cos' era successo.
-Ed ora potete andare, appena sarete pronti tornate da me.Vi spiegherò i dettagli e cosa dovrete fare.-
Ci congedò tutti quanti mentre Sarah mi aveva preso sotto braccio per portarmi in una delle loro innumerevoli stanze.
Poi mi sentii richiamare dal vecchio che con un lieve sorriso mi disse:
-Non vel' ho ancora detto:Benvenuta a Masyaf.-


Un posto di pace e tranquillità?Ho giudicato troppo in fretta.   

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: madoka94