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Autore: Talulah    30/05/2012    4 recensioni
Un’antica legge mai mutata, tramandata in silenzio di generazione in generazione. Una magia mai morta ed eterna, che silenziosa s’insidua nelle membra e nell’anima, nei Celti più nobili e puri, discendenti dai sacri padroni, re. Dinastie sempre più forti e incontrollabili. Era così, dalle ere più immemorabili. 
Popolo di liberi e indomabili guerrieri, dalla potenza sovrannaturale e inesauribile, dagli immensi poteri, dalla eterna bellezza ogni secondo più armoniosa e perfetta. 
I Celti.
Ma Davina, rimane la mia fiamma, rimane colei che illumina i miei giorni da discendente dei sacri Dei.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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In bellum et in amoris – Passionem Celts

 












La vedeva, lui.
Così bella, la rossa.
Cominciava ad apprezzarla, ad amarla. Ma nessuno doveva conoscere ciò che era la sua eterna disfatta. 
La vedeva, lui.
Ogni giorno, sotto il sole, mai bello quanto lei. 
Lavorava nei campi, con le sue mani piccole e sottili, con i suoi piedi delicati perennemente sporchi di fango, la pelle così bianca da fare invidia perfino ad Aine* , bella e pura, la pelle morbida di una regina destinata ad una contadina. Pelle rossa dopo le interminabili ore sotto il sole mai troppo cocente ma letale per lei, così candida. I seni, paffuti e generosi, traboccavano dalla scollatura, le lunghe gambe bianche saettavano veloci sui campi, i lunghi capelli del color della zucca facevano bella mostra di loro alla luce del giorno, ove infiammati risplendevano sulla padrona. 
Fiamma.
Davina. Davina, la chiamavano. Ed io l’amavo. Questo cantava il mio cuore. 
Ma io, nobile guerriero, non ero nato, conosciuto e riconosciuto per l’amore. 
La guerra infuriava, dei secoli passati e a venire, ed io, combattente, non potevo permettermi d’amare. 
Pregavo, bevevo, cantavo, combattevo. Questa era la mia vita.
Altre vie e strade si aprono d’avanti ai miei occhi. Le leggende parlano, leggende scandite dal tempo che lento scorre e veloce vola via, portando con se la certezza e la verità dei miti del mondo. Un’antica legge mai mutata, tramandata in silenzio di generazione in generazione. Una magia mai morta ed eterna, che silenziosa s’insidua nelle membra e nell’anima, nei Celti più nobili e puri, discendenti dai sacri padroni, re. Dinastie sempre più forti e incontrollabili. Era così, dalle ere più immemorabili. Nulla è cambiato. 
I racconti che vengono tramandati fin dalla notte dei tempi, racconti che parlano di memorie perdute, racconti che narrano di magia. Nulla è più vero di quei racconti. 
Popolo di liberi e indomabili guerrieri, dalla potenza sovrannaturale e inesauribile, dagli immensi poteri, dalla eterna bellezza ogni secondo più armoniosa e perfetta. 
I Celti.
Un popolo prodigioso ed incantato, di cui io faccio parte e servo con la vita e l’onore. 
Le razze non sanno, i popoli sono sordi e ciechi. 
Continui sono i mutamenti e l’amore persiste, nonostante il mio cuore sia macchiato e ferito di centinaia di vite cadute per mano dei miei pugni e della mia spada. 
Ma Davina, rimane la mia fiamma, rimane colei che illumina i miei giorni da discendente dei sacri Dei. 










Salve a tutti :)
ecco qui la storia che ho deciso di continuare.. Spero possa piacervi perchè ce la sto mettendo davvero tutta. E' un argomento che mi sta molto a cuore, io amo i Celti :) Quindi ecco qui una piccola anticipazione! Spero vogliate seguirmi in questo mio percorso in un mondo antico ed incantato! Grazie a TUTTI.
  
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