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Autore: saramichy    30/05/2012    5 recensioni
Bella ha sedici anni è la sorellina minore di Jasper che ne ha diciotto e si occupa di lei perché i loro genitori sono morti. All'improvviso una scommessa di Jasper metterà fine alla monotonia della loro vita e proietterà la piccola Bella nel mondo dei ricconi, dove incontrerà Alice ed Edward Cullen. Cosa potrebbe accadere se i due mondi così distanti tra loro collidessero? Tutti umani!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Scusatemi, sono davvero in ritardo mostruoso, non posto da un sacco di tempo e vi capisco se mi volete linciare, giuro che farò in modo di scrivere di più e in fretta. Spero che qualcuno di voi ci sia ancora e che gradirete lasciarmi una recensione anche piccolina piccolina, magari con delle minacce di morte. Un bacio Sara.



NONO CAPITOLO: SERATA IN DISCOTECA



POV BELLA



Avevamo fatto shopping tutto il pomeriggio, Alice era instancabile. Eravamo state in talmente tanti negozi che avevo perso il conto e, in ogni negozio, quella pazza aveva comprato qualcosa. Risultato di questa sessione estenuante fu che in macchina si faticava ad entrare. Ritornammo a casa e trovammo un bigliettino di Edward che ci comunicava la sua assenza per cena ed io esultai internamente, almeno avrei potuto stare tranquilla per una serata. Non sapevo però che Alice voleva fare baldoria e mi avrebbe trascinato con lei in discoteca.

«Bella, ti andrebbe di andare in discoteca stasera? Ci divertiremo, puoi invitare anche tuo fratello e il tuo ragazzo se ti va, così ci divertiamo un po‘.» Ero rimasta spiazzata, non mi andava molto di andare, ma Alice aveva cercato in tutti i modi di farmi accettare e alla fine avevo detto di sì.

«Va bene, ma in quale discoteca pensi di portarci? Insomma, non credo che Jasper e Jacob verranno se dovranno spendere una cifra enorme.» Alice aveva pensato proprio a tutto e mi rispose in un lampo.

«Andremo al Sunrise, ho un amico che può metterci tutti in lista, così nessuno di noi dovrà pagare.» Sorrisi e poi andai a chiamare mio fratello, ero contenta di poter passare una serata tutti insieme, in fondo iniziavo a voler molto bene ad Alice e, farmi un’amica che sarebbe andata nella mia stessa scuola, era già un passo avanti. Mio fratello non ci mise molto ad accettare e la cosa mi era parsa strana, forse aveva un qualche interesse nascosto per Alice, ma mi sembrava che la cosa fosse reciproca. Ero davvero curiosa di vedere quel posto, io e i ragazzi eravamo stati solo nelle discoteche della nostra zona e non eravamo mai entrati in quelle dei ricchi per non incappare in stupide zuffe inutili. Io ed Alice ci eravamo vestite ed in perfetto orario, come era solito essere il mio fratellone, i ragazzi arrivarono a prenderci con le loro moto. I nostri vestiti erano a dir poco inadatti per andare in moto, ma speravo che non avremmo dato spettacolo. Jacob, come sempre, mi baciò sulle labbra e mi fece cenno di accomodarmi dietro di lui. Così lasciai Alice alle cure di mio fratello, speravo solo che il suo vestito rosso, con cintura nera, non salisse troppo e mostrasse parti di sé che dovevano rimanere coperte.



vestito alice



Per quanto mi riguardava la cosa era un po’ impossibile visto che indossavo un completino con camicetta bianca e un paio di short neri, quindi era più abbordabile andare in moto vestita così.



vestito bella



Ci avviammo tutti insieme alla discoteca, seguendo la moto di Jasper. Immaginavo che la strada la stesse facendo Alice, visto che nessuno di noi tre era mai stato a quel locale, speravo solo di non incontrare qualcuno degli amici di Edward o peggio ancora lui in persona, sai che paternale ci avrebbe fatto? Arrivammo in pochi minuti e l’entrata del locale già faceva intravedere che tipo di clientela ci avremmo trovato dentro. Era una scalinata che arrivava a delle porte a vetro, dentro si potevano vedere i lampadari d’epoca.



entrata-sunrise-garden



Arrivammo davanti al buttafuori che salutò Alice, sembravano conoscersi alquanto bene, infatti il ragazzo la abbracciò.

«Questo è Riley, mio cugino. Siamo in lista, vedi se trovi il mio nome.» Che carino, ecco perché era sicura di riuscire a farci entrare tutti, il cugino lavorava qui.

«Cuginetta, sai che dentro c’è anche tuo fratello, vero? Cerca di non farti beccare, mi sembrava non sapesse che stasera saresti venuta.» Accidenti, ecco la tegola che aspettavo, stavo per voltarmi ed andare via, quando Alice scrollò le spalle e ci fece entrare tutti dentro. Restai completamente sorpresa, c’era tantissima gente e non tutti sembravano essere ricchi, forse dopotutto con la calca che c’era, Edward non ci avrebbe nemmeno visto.



disco



divanetti



Alice ci fece accomodare nel priveé, forse era solita andare lì con i suoi amici o amiche. Era un posto perfetto: divanetti bianchi tutti uguali con al centro dei tavolini su cui poggiare i drink e dà lì sopra si poteva vedere la pista da ballo, già piena zeppa di gente. Pregavo internamente che Edward non ci beccasse, anche perché sarebbe stata la goccia che faceva traboccare il vaso. Ci accomodammo, sprofondando nei divanetti. Io vicino a Jacob e mio fratello ed Alice davanti a noi. Il mio presentimento che ci fosse qualcosa tra quei due continuava a farmi stare all’erta; controllavo i loro movimenti e stranamente sembrava che i due non si sfiorassero nemmeno di un millimetro. Con il tempo mi ero rilassata e non pensavo più alla presenza di Edward all’interno della discoteca. Ad un certo punto io ed Alice ci eravamo dirette verso il bar per prendere dei drink, era una cosa abbastanza strana, anche perché di solito sono gli uomini ad andare a prendere da bere, ma Alice si era proposta ed io avevo voluto aiutarla o forse non lasciarla sola per non perderla.



bar



Il bar era in un angolino rialzato al di sopra della pista da ballo, tinteggiato in blu per riconoscerlo dal resto del luogo, c’erano dei tavolini con degli sgabelli abbastanza alti e noi due ci eravamo sedute al bancone per farci vedere dal barista. Il ragazzo ci aveva visto praticamente subito e sembrava aver riconosciuto Alice, infatti si era avvicinato e le aveva sorriso, iniziando a parlarle.

«Dolcezza bentornata! Cosa vi posso offrire?» Alice aveva storto il naso ed iniziato a parlare con il tizio.

«Ben per te io sono Alice, non dolcezza! Sono stata abbastanza chiara? Se ti sentisse mio fratello avresti dei problemi alquanto seri, quindi stai al tuo posto. Portaci quattro birre, immediatamente.» Non riuscivo a credere che quel cretino ci stesse provando in maniera così spudorata con Alice, ma lei sembrava conoscerlo molto bene, quindi dovevo immaginare che fosse il classico tipo da cui girare alla larga. Dopo due secondi infatti ne avevo avuto la certezza, perché ritornando aveva avuto la presunzione di chiedere il mio numero di telefono.

«Alice, non mi presenti la tua amichetta? Che ne dici tesoro di lasciarmi il tuo numero di telefono così dopo il lavoro possiamo uscire assieme e divertirci tra le lenzuola.» Ero rimasta scandalizzata, ma Alice l’aveva rimesso al suo posto.

«Sei un cretino! Se ti sentisse il suo ragazzo saresti nei guai, è dieci volte più grosso di te, quindi gira alla larga.» In quel momento avevo sentito di essere osservata ed infatti, dietro le nostre spalle, era comparso Edward che non prometteva niente di buono.

«Ben, dovresti smetterla amico. Ti ho già detto almeno cinquanta volte che devi girare alla larga da mia sorella e dalle sue amiche, non sei autorizzato a chiedere proprio niente. E tu, signorina, sei nei guai!»

L’ultima frase era decisamente rivolta alla sorella, ma aspettavo che si scontrasse anche con me, tanto ormai mi ero abituata alle sue sfuriate. Alice aveva scrollato le spalle e deciso di perorare la nostra causa.

«Edward, smettila! Non sono più una bambina e se mi va di uscire lo faccio, in fondo tu non ti sei preoccupato di dove potessimo andare stasera, quindi non rompere!» Alice aveva risposto facendogli la linguaccia e sembrava che Edward fosse riuscito a non replicare, quando apparvero mio fratello e Jake e volarono scintille.

«Alice, hai invitato anche questi due? Io e te dobbiamo fare un discorsetto, adesso!» Il tono repentorio di Edward non ammetteva repliche, così Alice fu trascinata in un angolo a discutere con suo fratello; il vero problema era che Edward non era da solo, ma con i suoi amici e il sangue mi si gelò nelle vene appena James fece la sua comparsa davanti a noi.



POV EDWARD



La giornata era passata in un lampo, dopo la telefonata con i miei genitori, mi ero diretto verso casa di Emmett per sbollire un po’ di rabbia e un po’ di sorpresa nell’apprendere che Isabella avrebbe frequentato la scuola assieme a noi. Questa settimana si stava rivelando la più intricata e difficile della mia vita e non vedevo l’ora che finisse, altrimenti mi sarei cacciato in un guaio di proporzioni cosmiche. Tanto per non essere tentato, avevo chiesto ad Emmett e ai ragazzi di andare in discoteca quella sera, così mi sarei rilassato e non l’avrei vista. Purtroppo per me, la mia sorellina quella stessa sera aveva deciso di portare la sua nuova amichetta all’Eclipse, insieme a quei due sfigati di Swan e Black e la cosa mi mandava alquanto in bestia. Mi ero avvicinato alle ragazze per proteggerle da quel mollicone di Ben, ma quando avevo visto che non erano sole, avevo deciso di chiarire la situazione con Alice.
«Alice, hai invitato anche questi due? Io e te dobbiamo fare un discorsetto, adesso!» Il mio tono non ammetteva repliche e Alice mi seguì in un angolo dove iniziai a farle la paternale, in fondo ero io il più grande e lei si stava cacciando nei guai.

«Sei per caso diventata matta? Te ne vai in giro con dei ragazzi che a malapena conosci, come faccio a proteggerti se qualcuno decide di farti del male? Tu sei sotto la mia responsabilità quando mamma e papà non ci sono e ne combini di tutti i colori.» Alice scuoteva il capo come a dire che le mie parole non erano la verità.

«Tu che cosa ne sai di Jasper e Jacob, loro sono stati gentili con me, molto più di quanto lo siano i tuoi amici. Loro pensano solo ad una cosa: il sesso, proprio come te! Non ti riconosco più, rivoglio indietro il mio fratellone, quello di cinque anni fa, vedi se riesci a trovarlo da qualche parte dentro di te.» Mi aveva detto quelle parole e poi si era rivoltata per tornare dai suoi amici, quando era arrivato James vicino a loro ed io avevo avvertito un brutto presentimento, così mi avvicinai assieme a mia sorella.

«Guarda, guarda, l’eroe dell’altra sera. Oggi non siamo così arrabbiati, deduco che la tua dolce metà ti abbia soddisfatto di più stasera.» Il solito vecchio James, quando si ubriaca passa alle parolacce e agli insulti gratuiti, forse è meglio che mi metta in mezzo.

«James, andiamocene. Non vale la pena essere sbattuti fuori dal locale per tipi come questi.» Mentre gli parlavo lo avevo afferrato per un braccio e sembrava che Bella facesse esattamente la stessa cosa con il suo ragazzo, la vidi che gli parlava nelle orecchie e improvvisamente non avevo più tanta voglia di portare via James. Non so che cosa successe esattamente in quel momento, ma i due ragazzi si misero a litigare proprio nel bel mezzo dei divanetti e il buttafuori venne a cacciarli via, assieme al caro Swan, che aveva tentato inutilmente di dividerli. Mia sorella e Bella erano rimaste impietrite davanti a tutta la scena ed io insieme a loro, quando ad un tratto mia sorella mi aveva puntato un dito contro ed iniziato ad inveire contro di me e la mia reazione.

«Questa è solo colpa tua! Te ne sei stato qui come un imbecille, invece di intervenire e cercare di far ragionare il tuo amichetto. Andiamo Bella, torniamo a casa. Per quanto ti riguarda, invece, sei un cretino!» Aveva preso Bella per il braccio e cercava di trascinarla verso l’uscita, mentre io me ne ero rimasto impalato come un deficiente; non avevo mai visto mia sorella così arrabbiata in vita mia e qualche giorno più tardi avrei capito il perché.
  
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