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Autore: ladyElric23    30/05/2012    5 recensioni
“E’ stato Fury, vero? Ho sempre pensato che avesse un fetish!”
“STARK!”
“Che c’è, lo penso davvero...” si voltò a guardarlo con quel suo sguardo alla Ehi, non te la prendere, non ho fatto niente di male. “E’per la benda, sai, credo che…”.
“Cos’è un fetish?” chiese il capitano, interrompendolo, ancora nel suo stato confusionale.
Silenzio.
Stark prese fiato, alzando una mano, pronto a sentenziare la sua risposta col suo naturale fascino, misto al suo irritante sarcasmo, ma venne preceduto da una minaccia neanche troppo velata del capo dello S.H.I.E.L.D.. Un sibilo, che suonò molto come un “Non ci provare, ragazzo”.
L’ultima cosa di cui il Maggiore aveva bisogno era un soldato sconvolto dalla dubbia, nonché praticamente inesistente, morale del figlio del suo amico Howard Stark.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Fury, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: il testo sottostante è privo di senso logico, probabilmente sarà OOC, dovrebbe essere comico, anche se non sono sicura che lo sia davvero, non c’è un pairing ma solo un lieve punzecchiamento a senso unico di Tony a Steve (ovviamente!) xDDD E poi c’è Fury, che io vedo troppo nelle vesti della balia isterica di Tony da quando in Iron Man 2 gli dice “Ragazzo, esci dalla ciambella” o una cosa così. Ahahahahahahaha sì, lo so, sto male, e non è carino farmelo notare u.u

Ovviamente i personaggi di The Avengers non mi appartengono, non si punzecchiano, non scopano e bla bla bla, non scrivo a scopo di lucro.

Andate in pace.

 

 

 

Non Idoneo?!

 

 

Nick Fury non ricordava per quale motivo in principio Tony Stark fosse stato considerato da lui stesso non idoneo a far parte del progetto Avengers: certo, Stark era maniacale e presentava un autocompiacimento da manuale, nonché atteggiamenti autodistruttivi, ma d’altro canto Iron Man era una risorsa troppo preziosa per potervi rinunciare.

In fondo non era altro che un ragazzo a suo confronto, un bambino viziato e capriccioso, voglioso di attenzioni, non avrebbe avuto vita facile con lui. No, non gliel’avrebbe data vinta; lui era il capo dello S.H.I.E.L.D. , un agente speciale, aveva influenza sulle strategie militari di tutto il mondo, non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa, avrebbe bene impresso nella mente di Stark le sue regole ferree.

Avrebbe collaborato, lo sapeva, amava troppo essere al centro dell’attenzione per escludersi volutamente da un progetto di questa portata.

Questo era quello che il maggiore Fury pensava prima di sentirlo parlare con il Dott. Banner, sentendogli rivelare quanto lo appassionasse  vederlo perdere il controllo e trasformarsi in un mostro verde rabbioso.

“Stark, non creare guai!”

“Non l’ho fatto, non è mia intenzione” sorrise fintamente, osservando Banner nella speranza di una sua reazione che non avvenne, per poi concentrarsi  deluso sulla postazione di comando, su ogni schermata, ogni file, ogni dato. Sicuramente pensando ad un modo per hackerare il  loro sistema.

Lo vide poggiarsi una mano sull’occhio sinistro, pensieroso.

“Come fai a… vedere…” chiese, indicando i due schermi opposti.

Bastardo.

Fury alzò gli occhi al cielo, esasperato, non volendo cogliere la sua provocazione, e in quel momento sentì una voce alle sue spalle.

Il suo asso nella manica, la sua arma segreta.

“Mi ha fatto chiamare, Signore?”

Steve Rogers.

Il famoso Soldato da lui stesso reintegrato nel mondo e coinvolto nel progetto. Amico di Howard Stark, modello ed eroe del piccolo Tony da quando aveva otto anni.

Sorrise tra se e se.

Aveva calcolato tutto, Rogers sarebbe stato la sua arma per tenere quella prima donna di Stark al suo posto.  Dopotutto, non ci possono essere due galli nello stesso pollaio.

E infatti.

Come aveva previsto, Stark si era ammutolito, guardando il Capitano con sospetto e molta malcelata ammirazione.

Spiazzato, ragazzo?

Di certo non voleva darlo a vedere, infatti si riprese subito, interrompendo quel silenzio con un colpetto di tosse.

“Capitano, è un vero piacere conoscerla” gli strinse la mano, percorrendo quella poca distanza che li separava.

“Piacere mio, Stark”

“Oh,chiamami Tony” gli diede una pacca sulla spalla.

Fury non vide il suo sguardo ammiccante e diabolicamente pieno di inventiva perché gli aveva dato le spalle, commettendo un grave errore, credendo ormai di aver vinto quella sua battaglia. Aveva combattuto il diavolo con l’acqua santa, e ne era uscito vincitore.

“Mio padre parlava sempre di te, Capitano, ma a quanto pare ha omesso un piccolo particolare…”

 Era stato un  piano semplice ed efficace.

Semplice, no?

“Perché indossi un’armatura luccicante?”

Forse aveva sottovalutato il suo nemico e la sua lingua tagliente.

Vide lo smarrimento negli occhi di Rogers, che esitò qualche secondo, guardandosi i vestiti. Sfortunatamente non fu il solo a notarlo.

“E’ stato Fury, vero? Ho sempre pensato che avesse un fetish!”

“STARK!”

“Che c’è, lo penso davvero...” si voltò a guardarlo con quel suo sguardo alla Ehi, non te la prendere, non ho fatto niente di male. “E’per la benda, sai, credo che…”.

“Cos’è un fetish?”  chiese il capitano, interrompendolo, ancora nel suo stato confusionale.

Silenzio.

Stark prese fiato, alzando una mano, pronto a sentenziare la sua risposta col suo naturale fascino, misto al suo irritante sarcasmo, ma venne preceduto da una minaccia neanche troppo velata del capo dello S.H.I.E.L.D.. Un sibilo, che suonò molto come un “Non ci provare, ragazzo”.

L’ultima cosa di cui il Maggiore aveva bisogno era un soldato sconvolto dalla dubbia, nonché praticamente inesistente, morale del figlio del suo amico Howard Stark.

Gli sorrise, Tony, rassicurandolo.

“Scherzavo”  disse, per poi continuare con un  “Ti sei conservato bene, Capitan Ghiacciolo”.

Venne nuovamente zittito da un esasperato “STARK!” che alle sue graziose orecchie suonò molto come una supplica.

Nick Fury ricordò che una delle condizioni per il coinvolgimento del miliardario nel progetto era, punto numero uno nella lista, evitare di infastidire gli altri. Che poi era strettamente legata alla numero 27: evitare di affibbiare nomignoli inappropriati.

Anche se in tutta sincerità il genio non trovava inappropriato il nomignolo “Capitan Ghiacciolo”; dopotutto Rogers era stato ritrovato dentro ad un ammasso di ghiaccio, no? Era stato sbrinato, no?

Lasciò perdere, alzando le spalle, annoiato.

“Va bene, cambio argomento…” si riprese da solo, anticipando il Maggiore, sorridendo ironico mentre tornava a focalizzare la sua attenzione su Rogers.

Finalmente Stark aveva capito chi comandava, aveva capito qual’era il suo posto, non era altro che un ospite, un visitatore neanche troppo desiderato in quel momento, avrebbe potuto essere escluso da tutto il progetto in qualsiasi istante, ad un suo minimo ordine. Sarebbe stato rispedito a terra con un suo schiocco di dita e…

“Sei vergine?”

“STARK!!”

 

Fu in quel momento che Nick Fury capì quanto ogni suo sforzo di tenere a freno il piccolo Tony fosse totalmente vano.

Già, adesso lo rammentava, era per questo che non lo riteneva idoneo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[NdA]: sì, lo so, lo so, è una scemenza, è brutta, è scritta male, sono in uno pseudo-periodo-di-noia-mortale che non mi fa scrivere come vorrei e BOH. Adesso siete stati contagiati dalla mia scemenza, non avrete scampo! MUAHAHAHAHAH *risata malefica*

Ringrazio tutte le persone che leggeranno/commenteranno/preferiranno/seguiranno/qualcosanno.

Grazieeee :D

 

 

 

 

 

 

   
 
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