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Autore: Ladynotorius    31/05/2012    3 recensioni
Quando la sfiga ti perseguita hai due possibilità: o la prendi con filosofia o lasci trappole sparse per stanarla.
Lei si chiama Rosa, vive a Londra e sta cercando lavoro. E scrive. Un blog personale in cui mette in bianco e nero che la fortuna è cieca ma la sfiga ha quindici decimi nel suo caso. E quando finalmente trova lavoro capisce il perché di tutti i bonus di cui parlavano nell'application online che ha dovuto compilare e che le ha richiesto ben DUE ore.
"Me ne f***o se mi danno il giorno del compleanno libero se per lavorare devo sopportare un'ameba e un branco di imbecilli!"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Crispy caro, ma sei sicuro che puffetta sia ancora viva?

Andres non alzò neanche lo sguardo dallo schermo. Con un solo dito batteva sempre lo stesso tasto, mentre un tic all’occhio si faceva sempre più frequente e sempre più veloce.

- Sai Andres – Mark si piazzò davanti alla scrivania del suo amico e senza molta creanza prese il laptop dell’amico e lo girò verso di se’ – se solo fossi così furbo da chiedere all’esperto, potresti aver avuto risolto il tuo problema, diciamo – fissò l’orologio da parete – venti minuti fa.

Dopo una veloce occhiata allo schermo guardò con fare disgustato l’amico.

- Dimmi che non stai facendo un ripristino del sistema a seguito di un virus preso da un sito porno perché potrei picchiarti.

Dall’altra parte uno sguardo di fuoco avvertì l’amico che forse non era il caso di continuare su quell’onda.

Forse.

- Perché, che diamine, con la scorta che ho io a casa avresti solo dovuto venire a prendere in prestito! -  Ovviamente Mark non raccolse.

- Sto cercando di disinstallare un programma e mi da questo errore da ieri, risolvi il problema al posto di dire cazzate.

Mark guardò di nuovo il laptop.

- Ti ho fatto una domanda. – gli ricordò Mark.

- Non ricordavo di chiamarmi Crispy. – gli fece notare un sempre più nervoso Andres.

- Pirla era già stato preso. – ribatté soprappensiero lui.

- scommetto che te lo sei accaparrato tu alla nascita.

- Nooo, a me è toccato bello e impossibile dal mio terzo anno di età. –

Il cellulare vibrò ma lui decise di ignorarlo, l’impegno richiesto nel far andare in bestia Andres ultimamente richiedeva tutte le sue energie e facoltà mentali.

- Immagino che darti dello scemo sin da bambino avrebbe potuto traumatizzarti e darti grossi problemi con gli altri.

- Non più di quelli che ha dato a te, evidentemente. – gli sbadiglio in faccia. - Il tuo portatile ha un paio di problemi da risolvere ma almeno dovrebbe partire normalmente. Che programma stavi disinstallando? – Si informò poi educatamente.

- SmillaEnlarger. – Andres capì troppo tardi che un programma per il ridimensionamento delle immagini con un nome così ridicolo avrebbe potuto dare solo adito a nuove battute da parte del suo amico.

- Come scusa? – che infatti non perse occasione per ridergli in faccia.

- Ma per queste cose non è meglio rivolgersi al chirurgo? -  e giù di nuovo a ridere.

- Simpatico, serve a ridimensionare le immagini e ha un paio di utili…-

- Si, le immagini… e chissà che utili applicazioni aggiunge! –

Andres guardò l’orologio da tavolo, rapito, pensando a quanto sarebbe stato bene quel pregiatissimo pezzo di antiquariato fracassato sulla testa del suo migliore amico, poi rinsavì e optò per un più delicato “vai a farti fottere”.

- Volentieri gioia, se solo mi dicessi se hai licenziato puffetta potrei cercare di farmi fottere da lei!

Decisamente, l’opzione dell’orologio sarebbe stata la vincente.

- Perché non vai tu stesso a vedere se lavora ancora lì al posto di rompere le palle a me? -  Si informò.

- Perché se no queste interessantissime conversazioni con chi le potrei avere?

All’ennesima vibrazione del telefono si decise a recuperarlo e a controllare, pregando in tutte le lingue del mondo che non fosse il reparto marketing con nuovi problemi da risolvere e quando vide cosa fosse si illuminò di immenso.

- Ha aggiornato!!!

Andres alzò lo sguardo al cielo.

- Suppongo quindi che non andando a controllare se è di turno mi dovrò sorbire tutte le tue cazzate fino a stasera. – constatò con tono lugubre verso il suo non-si-sa-come migliore amico.

- Supponi bene. – gli rispose l’altro con un sorrisone in faccia.

***

 

Caro Sigismondo,

Lo so che non ti aspettavi un aggiornamento così veloce, e d’altronde, neanche io pensavo che le mie sfighe, ora che ho un lavoro, potessero inseguirmi con così tanto accanimento ma posso notare con piacere che come al solito mi sbagliavo.

- Così veloce? La mia gioia deve riguardare il significato di veloce sul vocabolario.

Ti ricordi, sigis caro, che ti scrissi che ero guarita dalla mia malattia della pelle?

Era vero. Nel senso, le macchie si sono decise a sparire e hanno lasciato solo l’incubo che possano tornare.

Fino a quando ieri ho fatto la doccia.

Tu dirai “e che sarà mai, una doccia te le fa riuscire fuori?”

No.

PEGGIO.

Sono appena tornata dal medico. Sono diventata allergica ai bagnoschiuma, agli shampoo e ad ogni cosa che abbia non so bene che ingrediente dentro più il profumo.

Sono uscita fuori dalla doccia che ero VIOLA Sigis, e non c’è un cazzo da ridere, lo so che sotto sotto te la stai ridendo, bastardo, ma io sfortunatamente non sto scherzando!

Allergica ai bagnoschiuma! Ora devo usarne uno da farmacia che costa SEI sterline a flacone da 250 ml.

Io veramente non mi capacito della cosa.

Non mi dà prurito e niente, solo un senso fastidiosissimo di pelle ipersensibile che non ti dico.

Più un gradevolissimo color ametista, che si sa, cos’è la vita senza sembrare una melanzana?

Bene, sfighe confermate e Odino debitamente avvisato che ora ce l’ho anche con lui, passiamo al pezzo forte.

Oggi, Sigis caro, inauguriamo la posta del cuore, che come titolo fa cagarissimo, ma dà l’idea del livello di imbranataggine di cui sono stata testimone.

Il mio ex ragazzo era un bastardo, come quasi tutti gli ex e vi sfido a contraddirmi, e so che non sono propriamente la persona più indicata per scrivere di tentativi di abbordaggio, ma io ho veramente un’amica che deve capire quando uno ci prova o meno.

E lo sai Dadina cara che parlo di te.

Scena: “Mah, niente, eravamo in Turkmenistan io e altri amici per un viaggio e visto che a me questo piaceva ho fatto di tutto per essere in camera con lui nel letto matrimoniale, e visto che di solito mi metto a lato, stavolta mi sono decisa e mi sono messa perfettamente al centro. Se lui ci provava io ci stavo.”

Fino a qui, Sigis caro, mi pare che non faccia una piega.

Continua che sproloquia sul “Lo sai Rosa, che io faccio fatica ad addormentarmi, quindi mi sono messa a leggere di fuori e quando ha iniziato a calarmi la palpebra mi sono trascinata a letto, al centro e mi sono messa a dormire. Dopo un po’, sento che si muove XYZ (così chiamato, si sa mai che legga pure lui. Anche Dadina è un nome di mia invenzione, non penserete mica che possa avere un’amica con un nome così improponibile) e io, bho, mi sono un po’ allontanata.”

Già qui mi è partito l’embolo e sono andata in grave debito d’ossigeno.

“il giorno dopo stavamo parlando del più e del meno e mi ha detto ‘Ma Dadina, ieri sei venuta a letto tardissimo, poi ho fatto per avvicinarmi e tu ti sei allontanata, poi ho riaperto gli occhi e tu eri nell’angolo più lontano del letto! Non ho potuto neanche provarci!’ e io gli ho detto “ah bho, NON MI SONO ACCORTA”

Eravamo in tre con Dadina, credetemi, tutte e tre l’abbiamo guardata con lo stesso sguardo del dipinto “l’urlo di Munch”.

“Ma si, ragazze dai, è IMPOSSIBILE che ci volesse provare”

A questa ci siamo guardate tutte e tre e abbiamo deciso che DOBBIAMO fare qualcosa per sta povera crista.

“Dadi cara, non ti è venuto in mente che sia strano che lui abbia notato che sei andata a letto tardi, che abbia controllato dove tu stessi nel letto e che si sia mosso e contemporaneamente si sia accorto che tu ti spostavi?”

“Dadi cara, con tutta la buona volontà, ma non ti viene in mente che dirgli ‘ah bho, non mi sono accorta’ non sia stata la mossa più intelligente da fare?”

“Dadi cara, ma secondo te, te l’avrebbe fatto notare nel caso non gliene fosse fregato niente?”

Risposta:

MA NO RAGAZZE E’ IMPOSSIBILE. NON CI STAVA PROVANDO.

http://www.piattinicinesi.com/wp-content/uploads/2010/08/homer-munch.jpg

Capite anche voi che in questi casi o si lobotomizza la persona o le si regala un radar che bippa quando qualcuno ci prova, così lei sa che qualcuno ci sta provando.

“Ok, lo ammetto, ho pensato subito che quella risposta non fosse la più vincente” E MENO MALE PENSO IO “ma lì per lì non mi è venuto nient’altro.”

Ma come!! Dadi cara, da oggi in poi ti mando ogni giorno un sms a cui tu dovrai rispondere SUBITO in cui io tento un approccio e tu mi dai una risposta DECENTE.

Così almeno ti alleni, CAZZO!

Fra le cose ho abilitato i commenti, se qualcuno di sesso maschile (dubito) mi leggesse, lo pregherei di farsi avanti e dire quello che pensa.

Caro Sigis quello che hai appena letto l’ho scritto un mese e mezzo fa.

Tu dirai, “e adesso cosa succede”…

-Effettivamente io me lo sto chiedendo.

… e la risposta è molto semplice. Il giorno dopo il mio ritorno e aver scritto quelle poche righe, il mio touchpad ha deciso di morire.

Ho pensato di aver fatto qualcosa che non dovevo quindi ho fatto il ripristino del sistema per…

- Eccone un’altra… - Andres lo guardò malissimo dall’altra parte della stanza. Ovviamente anche lui stava leggendo.

… cercare di capire cosa ci fosse che non andava, visto che nel safe mode il touchpad funzionava.

Il pc fa il ripristino del sistema e io constato con gioia che funzionava ancora.

Ovviamente la mia constatazione è stata troppo positiva e troppo veloce. Mezz’ora dopo il mio touchpad è morto di nuovo.

Ho chiamato mio cugino, mio zio e un mio amico, mi hanno detto tutti più o meno la stessa cosa. Poi ho chiamato una mia cara amica con il marito informatico che mi ha dato istruzioni ancora più dettagliate… e niente. Il mio touchpad è andato a farsi fottere.

Io ero nello sconforto più totale, manco a dirlo, sono fuori dal mondo senza il pc, e i miei film? E le mie storie? E i miei programmi di grafica? E le mie foto, immagini, disegni, storie salvate, ebook scaricati illegalm… vabbè avete capito.

- Più o meno come me senza gnocca.

Bhè niente, alla fine della storia mi arrangio per usare il pc senza mouse e con solo la tastiera…

- Ma si può fare? – Chiese Andres con aria scettica. Mark lo guardò con esasperazione.

- Certo che si può babbeo, solo tu non le sai queste cose.

…fino a quando mi rendo conto che la cosa è impossibile, io ho del lavoro da fare col mio pc, mi serve poter usare photoshop e senza un dannatissimo…

- Ma perché non si è comprata un mouse? – si domandò perplesso Mark.

… mouse…

Caro diario, sappi che sono una cretina. Giorni e giorni a disperarmi quando la soluzione era semplice, comprarmi un mouse.

In realtà il mouse ce l’avevo, me l’aveva regalato mia madre perché a lei non serviva più che gliene avevano regalati otto (cazzo se ne fa di otto lo sa solo lei) dovevo solo comprare le batterie perché era quello wireless.

Bon, che faccio, mi vesto e vado al supermercato. Ovviamente pensare di prelevare i soldi era troppo per i miei due neuroni, quindi complice il freddo, il nervoso e la stanchezza accumulata che penso di fare?

Mah, niente, decido di sbagliare per tre volte consecutive il mio pin, scrivendo al posto di quello corretto le ultime quattro cifre* del numero di telefono di Sara.

Geniale no?

Non paga, il giorno dopo che ho fatto?(by the way le batterie le ho prese comunque perché la tipa mi ha guardato in faccia e mi ha fatto pagare con la carta di credito) Ovviamente sono andata a sbloccare il mio bancomat e ho scoperto che qui a Londra basta andare allo sportello automatico, andare sui servizi del pin e sbloccarti da sola la carta inserendo il codice giusto.

Potevo io NON sbagliare di nuovo? Il mio codice era 6794, io continuavo a digitare 7649. Non lo so che cazzo mi è preso, so solo che l’ho sbagliato del tutto e a quel punto sono dovuta andare dal tipo della Barclays e chiedergli di farmi arrivare il nuovo pin (dopo essermi scagliata contro il primo disgraziato che mi si è parato davanti rifiutandomi di credere che avevo sbagliato a digitare il pin DI NUOVO)…

- gioia, hai bisogno di una vacanza.

…che, con gioia e tripudio, avrebbe dovuto arrivare SE FOSSI STATA FORTUNATA (cos’è, erano in vena di battute?) in una settimana.

Ce ne ha impiegato due di settimane, mi sono dovuta far prestare i soldi da Sara per pagare tutto, una tragedia che non finiva più.

In tutto questo ho iniziato a lavorare con una cagacazzi a livelli mondiali e con due colleghe una più scema dell’altra.Il che mi fa anche provare una vena di simpatia per la cagacazzi, che capisco che una si innervosisca a stare con due beotte del genere a tutte le ore…

L’ho detto io che quella application online non serve ad un cazzo, ma se andassi da Mister Antipatia a dirglielo mi potrebbe licenziare e, ahimè, sono così di cattivo umore che potrei anche commettere un omicidio.

Il che sarebbe un guaio, visto che ho deciso di iscrivermi al corso di vetrinista… ma forse per quando lo farò io sarò già uscita di prigione e potrò permettermelo visto che quel cazzo di corso costa quanto la vendita di un rene al mercato nero, giusto perché aver preso una decisione del genere e sobbarcarmi anche un corso oltre al lavoro mi sembrava troppo audace e madama sfortuna ha deciso di porre fine alle mie utopistiche fantasie.

Gente, se l’apocalisse non si palesa in tutta la sua bellezza entro settimana prossima FORSE aggiorno il blog.

Citazione del giorno:  Le calamità sono di due tipi: la nostra sfortuna e la fortuna degli altri. Ambrose Bierce

Sto ascoltando: Death cab for cutie – Meet me on the equinox

 

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* il pin in Gran bretagna di solito è comport da Quattro cifre.

TUTTO quello che c’è scritto in questo capitolo MI E’ ACCADUTO SUL SERIO. Chi mi conosce e ha visto gli aggiornamenti di facebook sa che non sto mentendo.
Mi scuso anche per il ritardo, ma almeno per il primo mese non è stata interamente colpa mia. Poi si sa, la congiunzione astrale, due più due che fa quattro anche quando vorrei che facesse cinque ecc ecc...

  
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