- Crispy caro, ma sei
sicuro che
puffetta sia ancora viva?
Andres non
alzò neanche lo
sguardo dallo schermo. Con un solo dito batteva sempre lo stesso tasto,
mentre
un tic all’occhio si faceva sempre più frequente e
sempre più veloce.
- Sai Andres –
Mark si piazzò
davanti alla scrivania del suo amico e senza molta creanza prese il
laptop dell’amico
e lo girò verso di se’ – se solo fossi
così furbo da chiedere all’esperto,
potresti aver avuto risolto il tuo problema, diciamo –
fissò l’orologio da
parete – venti minuti fa.
Dopo una veloce occhiata
allo
schermo guardò con fare disgustato l’amico.
- Dimmi che non stai
facendo un
ripristino del sistema a seguito di un virus preso da un sito porno
perché
potrei picchiarti.
Dall’altra
parte uno sguardo di
fuoco avvertì l’amico che forse
non
era il caso di continuare su quell’onda.
Forse.
- Perché, che
diamine, con la
scorta che ho io a casa avresti solo dovuto venire a prendere in
prestito!
- Ovviamente
Mark non raccolse.
- Sto cercando di
disinstallare
un programma e mi da questo errore da ieri, risolvi il problema al
posto di
dire cazzate.
Mark guardò
di nuovo il laptop.
- Ti ho fatto una
domanda. – gli
ricordò Mark.
- Non ricordavo di
chiamarmi
Crispy. – gli fece notare un sempre più nervoso
Andres.
- Pirla era
già stato preso. – ribatté
soprappensiero lui.
- scommetto che te lo
sei
accaparrato tu alla nascita.
- Nooo, a me
è toccato bello e
impossibile dal mio terzo anno di età. –
Il cellulare
vibrò ma lui decise
di ignorarlo, l’impegno richiesto nel far andare in bestia
Andres ultimamente
richiedeva tutte le sue energie e facoltà mentali.
- Immagino che darti
dello scemo
sin da bambino avrebbe potuto traumatizzarti e darti grossi problemi
con gli
altri.
- Non più di
quelli che ha dato a
te, evidentemente. – gli sbadiglio in faccia. - Il tuo
portatile ha un paio di
problemi da risolvere ma almeno dovrebbe partire normalmente. Che
programma stavi
disinstallando? – Si informò poi educatamente.
- SmillaEnlarger.
– Andres capì
troppo tardi che un programma per il ridimensionamento delle immagini
con un
nome così ridicolo avrebbe potuto dare solo adito a nuove
battute da parte del
suo amico.
- Come scusa?
– che
infatti non perse occasione per ridergli
in faccia.
- Ma per queste cose non
è meglio
rivolgersi al chirurgo? -
e giù di nuovo
a ridere.
- Simpatico, serve a
ridimensionare le immagini e ha un paio di utili…-
- Si, le
immagini… e chissà che
utili applicazioni aggiunge! –
Andres guardò
l’orologio da
tavolo, rapito, pensando a quanto sarebbe stato bene quel pregiatissimo
pezzo
di antiquariato fracassato sulla testa del suo migliore amico, poi
rinsavì e
optò per un più delicato “vai a farti
fottere”.
- Volentieri gioia, se
solo mi
dicessi se hai licenziato puffetta potrei cercare di farmi fottere da
lei!
Decisamente, l’opzione
dell’orologio sarebbe stata la vincente.
- Perché non
vai tu stesso a
vedere se lavora ancora lì al posto di rompere le palle a
me? -
Si informò.
- Perché se
no queste
interessantissime conversazioni con chi le potrei avere?
All’ennesima
vibrazione del
telefono si decise a recuperarlo e a controllare, pregando in tutte le
lingue
del mondo che non fosse il reparto marketing con nuovi problemi da
risolvere e
quando vide cosa fosse si illuminò di immenso.
- Ha aggiornato!!!
Andres alzò
lo sguardo al cielo.
- Suppongo quindi che
non andando
a controllare se è di turno mi dovrò sorbire
tutte le tue cazzate fino a
stasera. – constatò con tono lugubre verso il suo
non-si-sa-come migliore
amico.
- Supponi bene.
– gli rispose
l’altro con un sorrisone in faccia.
***
Caro
Sigismondo,
Lo
so che non ti aspettavi un aggiornamento così veloce, e
d’altronde, neanche io pensavo che le mie sfighe, ora che ho
un lavoro,
potessero inseguirmi con così tanto accanimento ma posso
notare con piacere che
come al solito mi sbagliavo.
- Così
veloce? La mia gioia deve
riguardare il significato di veloce sul vocabolario.
Ti
ricordi, sigis caro, che ti scrissi che ero guarita dalla mia
malattia della pelle?
Era
vero. Nel senso, le macchie si sono decise a sparire e hanno
lasciato solo l’incubo che possano tornare.
Fino
a quando ieri ho fatto la doccia.
Tu
dirai “e che sarà mai, una doccia te le fa
riuscire fuori?”
No.
PEGGIO.
Sono
appena tornata dal medico. Sono diventata allergica ai
bagnoschiuma, agli shampoo e ad ogni cosa che abbia non so bene che
ingrediente
dentro più il profumo.
Sono
uscita fuori dalla doccia che ero VIOLA Sigis, e non
c’è un cazzo
da ridere, lo so che sotto sotto te la stai ridendo, bastardo, ma io
sfortunatamente non sto scherzando!
Allergica
ai bagnoschiuma! Ora devo usarne uno da farmacia che costa
SEI sterline a flacone da 250 ml.
Io
veramente non mi capacito della cosa.
Non
mi dà prurito e niente, solo un senso fastidiosissimo di
pelle
ipersensibile che non ti dico.
Più
un gradevolissimo color ametista, che si sa, cos’è
la vita senza
sembrare una melanzana?
Bene,
sfighe confermate e Odino debitamente avvisato che ora ce
l’ho
anche con lui, passiamo al pezzo forte.
Oggi,
Sigis caro, inauguriamo la posta del cuore, che come titolo fa
cagarissimo, ma dà l’idea del livello di
imbranataggine di cui sono stata
testimone.
Il
mio ex ragazzo era un bastardo, come quasi tutti gli ex e vi
sfido a contraddirmi, e so che non sono propriamente la persona
più indicata
per scrivere di tentativi di abbordaggio, ma io ho veramente
un’amica che deve
capire quando uno ci prova o meno.
E lo
sai Dadina cara che parlo di te.
Scena:
“Mah, niente, eravamo in Turkmenistan io e altri amici per un
viaggio e visto che a me questo piaceva ho fatto di tutto per essere in
camera
con lui nel letto matrimoniale, e visto che di solito mi metto a lato,
stavolta
mi sono decisa e mi sono messa perfettamente al centro. Se lui ci
provava io ci
stavo.”
Fino
a qui, Sigis caro, mi pare che non faccia una piega.
Continua
che sproloquia sul “Lo sai Rosa, che io faccio fatica ad
addormentarmi, quindi mi sono messa a leggere di fuori e quando ha
iniziato a
calarmi la palpebra mi sono trascinata a letto, al centro e mi sono
messa a
dormire. Dopo un po’, sento che si muove XYZ (così
chiamato, si sa mai che
legga pure lui. Anche Dadina è un nome di mia invenzione,
non penserete mica
che possa avere un’amica con un nome così
improponibile) e io, bho, mi sono un
po’ allontanata.”
Già
qui mi è partito l’embolo e sono andata in grave
debito
d’ossigeno.
“il
giorno dopo stavamo parlando del più e del meno e mi ha
detto
‘Ma Dadina, ieri sei venuta a letto tardissimo, poi ho fatto
per avvicinarmi e
tu ti sei allontanata, poi ho riaperto gli occhi e tu eri
nell’angolo più
lontano del letto! Non ho potuto neanche provarci!’ e io gli
ho detto “ah bho,
NON MI SONO ACCORTA”
Eravamo
in tre con Dadina, credetemi, tutte e tre l’abbiamo guardata
con lo stesso sguardo del dipinto “l’urlo di
Munch”.
“Ma
si, ragazze dai, è IMPOSSIBILE che ci volesse
provare”
A
questa ci siamo guardate tutte e tre e abbiamo deciso che DOBBIAMO
fare qualcosa per sta povera crista.
“Dadi
cara, non ti è venuto in mente che sia strano che lui abbia
notato che sei andata a letto tardi, che abbia controllato dove tu
stessi nel
letto e che si sia mosso e contemporaneamente si sia accorto che tu ti
spostavi?”
“Dadi
cara, con tutta la buona volontà, ma non ti viene in mente
che
dirgli ‘ah bho, non mi sono accorta’ non sia stata
la mossa più intelligente da
fare?”
“Dadi
cara, ma secondo te, te l’avrebbe fatto notare nel caso non
gliene fosse fregato niente?”
Risposta:
MA
NO RAGAZZE E’ IMPOSSIBILE. NON CI STAVA PROVANDO.
http://www.piattinicinesi.com/wp-content/uploads/2010/08/homer-munch.jpg
Capite
anche voi che in questi casi o si lobotomizza la persona o le
si regala un radar che bippa quando qualcuno ci prova, così
lei sa che qualcuno
ci sta provando.
“Ok,
lo ammetto, ho pensato subito che quella risposta non fosse la
più vincente” E MENO MALE PENSO IO “ma
lì per lì non mi è venuto
nient’altro.”
Ma
come!! Dadi cara, da oggi in poi ti mando ogni giorno un sms a
cui tu dovrai rispondere SUBITO in cui io tento un approccio e tu mi
dai una
risposta DECENTE.
Così
almeno ti alleni, CAZZO!
Fra
le cose ho abilitato i commenti, se qualcuno di sesso maschile
(dubito) mi leggesse, lo pregherei di farsi avanti e dire quello che
pensa.
…
Caro Sigis quello che hai appena letto
l’ho scritto un mese e mezzo fa.
Tu dirai, “e adesso cosa
succede”…
-Effettivamente io me lo
sto
chiedendo.
… e la risposta è
molto semplice. Il giorno dopo il mio ritorno e aver
scritto quelle poche righe, il mio touchpad ha deciso di morire.
Ho pensato di aver fatto qualcosa che non
dovevo quindi ho fatto il
ripristino del sistema per…
- Eccone
un’altra… - Andres lo
guardò malissimo dall’altra parte della stanza.
Ovviamente anche lui stava
leggendo.
… cercare di capire cosa ci fosse
che non andava, visto che nel safe
mode il touchpad funzionava.
Il pc fa il ripristino del sistema e io
constato con gioia che
funzionava ancora.
Ovviamente la mia constatazione è
stata troppo positiva e troppo
veloce. Mezz’ora dopo il mio touchpad è morto di
nuovo.
Ho chiamato mio cugino, mio zio e un mio
amico, mi hanno detto tutti
più o meno la stessa cosa. Poi ho chiamato una mia cara
amica con il marito
informatico che mi ha dato istruzioni ancora più
dettagliate… e niente. Il mio
touchpad è andato a farsi fottere.
Io ero nello sconforto più
totale, manco a dirlo, sono fuori dal mondo
senza il pc, e i miei film? E le mie storie? E i miei programmi di
grafica? E
le mie foto, immagini, disegni, storie salvate, ebook scaricati
illegalm… vabbè
avete capito.
- Più o meno
come me senza
gnocca.
Bhè niente, alla fine della
storia mi arrangio per usare il pc senza
mouse e con solo la tastiera…
- Ma si può
fare? – Chiese Andres
con aria scettica. Mark lo guardò con esasperazione.
- Certo che si
può babbeo, solo
tu non le sai queste cose.
…fino a quando mi rendo conto che
la cosa è impossibile, io ho del
lavoro da fare col mio pc, mi serve poter usare photoshop e senza un
dannatissimo…
- Ma perché
non si è comprata un
mouse? – si domandò perplesso Mark.
… mouse…
Caro diario, sappi che sono una cretina.
Giorni e giorni a disperarmi
quando la soluzione era semplice, comprarmi un mouse.
In realtà il mouse ce
l’avevo, me l’aveva regalato mia madre
perché a
lei non serviva più che gliene avevano regalati otto (cazzo
se ne fa di otto lo
sa solo lei) dovevo solo comprare le batterie perché era
quello wireless.
Bon, che faccio, mi vesto e vado al
supermercato. Ovviamente pensare di
prelevare i soldi era troppo per i miei due neuroni, quindi complice il
freddo,
il nervoso e la stanchezza accumulata che penso di fare?
Mah, niente, decido di sbagliare per tre
volte consecutive il mio pin,
scrivendo al posto di quello corretto le ultime quattro cifre* del
numero di
telefono di Sara.
Geniale no?
Non paga, il giorno dopo che ho fatto?(by
the way le batterie le ho
prese comunque perché la tipa mi ha guardato in faccia e mi
ha fatto pagare con
la carta di credito) Ovviamente sono andata a sbloccare il mio bancomat
e ho
scoperto che qui a Londra basta andare allo sportello automatico,
andare sui
servizi del pin e sbloccarti da sola la carta inserendo il codice
giusto.
Potevo io NON sbagliare di nuovo? Il mio
codice era 6794, io continuavo
a digitare 7649. Non lo so che cazzo mi è preso, so solo che
l’ho sbagliato del
tutto e a quel punto sono dovuta andare dal tipo della Barclays e
chiedergli di
farmi arrivare il nuovo pin (dopo essermi scagliata contro il primo
disgraziato
che mi si è parato davanti rifiutandomi di credere che avevo
sbagliato a
digitare il pin DI NUOVO)…
- gioia, hai bisogno di
una
vacanza.
…che, con gioia e tripudio,
avrebbe dovuto arrivare SE FOSSI STATA
FORTUNATA (cos’è, erano in vena di battute?) in
una settimana.
Ce ne ha impiegato due di settimane, mi sono
dovuta far prestare i
soldi da Sara per pagare tutto, una tragedia che non finiva
più.
In tutto questo ho iniziato a lavorare con
una cagacazzi a livelli
mondiali e con due colleghe una più scema
dell’altra.Il che mi fa anche provare
una vena di simpatia per la cagacazzi, che capisco che una si
innervosisca a
stare con due beotte del genere a tutte le ore…
L’ho detto io che quella
application online non serve ad un cazzo, ma
se andassi da Mister Antipatia a dirglielo mi potrebbe licenziare e,
ahimè,
sono così di cattivo umore che potrei anche commettere un
omicidio.
Il che sarebbe un guaio, visto che ho deciso
di iscrivermi al corso di
vetrinista… ma forse per quando lo farò io
sarò già uscita di prigione e potrò
permettermelo visto che quel cazzo di corso costa quanto la vendita di
un rene
al mercato nero, giusto perché aver preso una decisione del
genere e
sobbarcarmi anche un corso oltre al lavoro mi sembrava troppo audace e
madama
sfortuna ha deciso di porre fine alle mie utopistiche fantasie.
Gente, se l’apocalisse non si
palesa in tutta la sua bellezza entro
settimana prossima FORSE aggiorno il blog.
Citazione del giorno:
Le
calamità sono di due tipi: la nostra
sfortuna e la fortuna degli altri. Ambrose
Bierce
Sto ascoltando: Death cab for cutie
– Meet
me on the equinox
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* il pin in Gran
bretagna di
solito è comport da Quattro cifre.
TUTTO quello che
c’è scritto in
questo capitolo MI E’ ACCADUTO SUL SERIO. Chi mi conosce e ha
visto gli
aggiornamenti di facebook sa che non sto mentendo.
Mi scuso anche per il ritardo, ma almeno per il primo mese non
è stata interamente colpa mia. Poi si sa, la congiunzione
astrale, due più due che fa quattro anche quando vorrei che
facesse cinque ecc ecc...