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Autore: telesette    04/06/2012    1 recensioni
[Io sto con gli Ippopotami]
Una bellissima scena memorabile, tratta dal film "Io sto con gli Ippopotami", vista e descritta attraverso gli occhi e i pensieri del buon Slim interpretato da un giovane Terence Hill nel 1979...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sto con gli ippopotami è un film del 1979 diretto da Italo Zingarelli, interpretato da Bud Spencer e Terence Hill. È il tredicesimo film interpretato dalla celebre coppia Bud Spencer & Terence Hill.
Nell'Africa del 1950 Tom (Bud Spencer) organizza safari per turisti, armandoli a loro insaputa di fucili caricati a salve. All'arrivo del cugino di Tom, Slim (Terence Hill), fannullone ma furbo, nonché convinto ambientalista, i due entrano in conflitto con Jack Ormond (Joe Bugner), un trafficante di animali locale. Un medico amico della coppia denuncia su un giornale lo sfruttamento degli animali da parte di Ormond, il quale invia i suoi scagnozzi a distruggere la clinica in cui esercita il buon dottore. Ma al loro arrivo, gli scagnozzi di Ormond trovano ad aspettarli Tom e Slim, che in men che non si dica fanno piazza pulita degli energumeni con una scazzottata di esilarante comicità. Ormond cerca, a questo punto, di corrompere i due cugini e, non riuscendoci, li fa imprigionare per un furto mai commesso. Evasi dalla prigione, i due si precipitano alla nave di Ormond facendo polpette degli uomini del mercante e liberando tutti gli animali rari da lui catturati.

Io sto con gli ippopotami

"Watch out Mr. Lion don't bite me
Shout down, if you wanna go free
I'll hear when you call
and I answer you all:
grau grau grau !!!

Some people aren't nice to lions
Some people aren't nice to hippos
We better think twice
let's try be nice
Grau grau grau !!!"

Il Grande Cuore di Slim

Che pace!

Come si può permettere che gli abitanti di qui siano privati di ciò che spetta loro di diritto?
Non solo gli uomini, ma anche gli animali hanno il sacrosanto diritto di godere della luce del sole, del vento e dell'acqua del fiume. Troppi uomini la pensano come Ormond, nel dare la caccia agli animali o togliere loro la libertà... eppure nessuno si sognerebbe mai di dare la caccia a delle sottospecie di animali come Ormond e complici.
Almeno fino a ieri pomeriggio.
Quando ho raccontato al mio vecchio amico dottore che cosa abbiamo combinato io e Tom alla villa di Ormond, non riusciva neanche ad immaginarsi la faccia di quell'emerito furfante. Bianco in volto dalla paura, costui era corso a rintanarsi in gabbia mentre i leoni distruggevano tutto il suo bel giardino. Almeno per una volta il cacciatore ha imparato cosa significa essere la preda.
Io non potrei mai vivere in una gabbia, non ne sarei capace.
Dunque perché leoni o ippopotami o chiunque altro dovrebbe nascere libero per poi finire il resto dei propri giorni dietro le sbarre?
Certo che noi uomini siamo veramente strani, a volte.
Gridiamo e spariamo agli animali per puro divertimento, oppure li condanniamo ad una sofferenza che non infliggeremmo perfino ai nostri simili... Che razza di mondo!

- Accidenti - impreca il dottore, nel constatare l'ennesimo fallimento del suo trabiccolo per acchiappare le farfalle.
- Che c'è?
- Mi è scappata, era la Morpho Verde - mi spiega. - Una farfalla bellissima e molto rara e mi è scappata...

Sorrido.
Quand'ero piccolo è stato proprio lui a mostrarmi com'erano fatti i vari tipi di farfalle. Ne ha disegnate talmente tante nella sua vita che non è poi così strano che abbia deciso di scrivere un libro. Certo che è proprio buffo pensare di catturare qualcosa con quell'arnese fatto di legno e tela... Probabilmente lo sa benissimo anche lui, ma non si sognerebbe mai di utilizzare un retino e rischiare così di rovinare le ali di quelle creature.
Ora che ci penso però, il nome di questa farfalla sono sicuro di averlo già sentito...

- Questa Morpho Verde - gli chiedo. - Non è quella farfalla che insegui da quando ero ragazzo?
- Proprio lei, si vede che non è destino!

Anche il vecchio medico sorride.
Ormai è troppo anziano per non prendere la natura con la dovuta filosofia. Ciò che non ci è dato di avere non si può sempre "prenderselo", specie se con la forza, in questo consiste il delicato equilibrio tra uomini e cose... Bisogna farsene una ragione.
Per un attimo il mio amico mi guarda e si fa serio.
Quand'ero piccolo non ero particolarmente complicato per lui: ero un ragazzo semplice e di buon carattere, ma non mi vede da così tanti anni... Come può stabilire se sono ancora lo stesso bambino di un tempo, o se crescendo sono diventato un'altra persona?

- Stavo pensando che, per fermare Ormond, ci voleva proprio un tipo come te - esclama. - Anche quand'eri solo un bambino, non hai mai potuto sopportare le ingiustizie... Te ne ricordi? Sei cambiato adesso?

Mentre parla, il mio sguardo è attirato da qualcosa che si muove leggermente nell'aria.
Quella piccola affascinante briccona d'una farfalla ha deciso di prendersi l'ultimo sole di questo bel pomeriggio, ma guarda che furbetta!
Vediamo se riesco a vedere com'è fatta, almeno una volta?
Ecco, brava così, non ti muovere...
La signorina ha trovato proprio un bel fiore per riposarsi, e non si aspetta certo un attacco alle spalle, ma io sono proprio curioso di vedere com'è fatta questa rarità che il mio vecchio amico cerca da così tanti anni.

- Op-là, presa!

Da non crederci.
Il vecchio medico non avrebbe mai pensato di tuffarsi a canguro su una farfalla, nemmeno quando l'età glielo avrebbe permesso senza problemi, e adesso ha la possibilità di vedere da vicino l'oggetto delle sue ricerche. Insieme restiamo chini a guardare le verdi ali punteggiate di nero di questo miracolo della natura...

- E' bellissima - esclamo io, guardandola emozionato.
- Sì, è proprio bella - concorda il mio amico con un sorriso.

Ti chiedo scusa, Morpho Verde, volevo solo guardarti.
Non ti preoccupare, non potrei mai sciupare una cosa così bella solo per cattiveria o per egoismo.
Ecco qua, apro le mani così puoi volare via tranquilla.
In fondo l'Africa è anche casa tua, e hai tutto il diritto di andare in giro dove ti pare.
Mentre ti sollevi in alto, resto immobile senza dire niente.
Anche il mio amico non lo capisce, probabilmente gli sembra assurdo, ma non potevo certo tenerti prigioniera per sempre.

- Perché? - mi domanda lui, non appena la vede allontanarsi e scomparire tra la vegetazione.

- Era troppo bella!

Che altro potevo fare?
Non avevo il coraggio di tenere una cosa tanto bella, mi piaceva troppo.
Anche il mio amico adesso sembra comprendere, per questo è contento.

- No, non sei cambiato Slim!

Fine

   
 
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