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Autore: lolli_lollipop    04/06/2012    1 recensioni
Nascondersi, fingersi altre persone, mascherarsi, mentire.
Perché bisogna fare questo per poter amare?
*Se non vi piacciono le mie idee sul papa, non leggete*
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tadaaaaaaaan sono tornata.
Spero che la pagina di diario vi piaccia.
Tanto per essere chiari, io non c'entro nulla, non è una storia che riguarda la mia vita, i miei settimenti e bla bla bla, solo si è scritta così, dopo aver pensato un po' a come girano le cose qui ^_^
Buona Lettura

 

Diario di una figlia

Caro Diario...

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Caro diario,
è la prima volta che scrivo le tue pagine.
Prima ti ho riempito di disegni, scritte, foto e immagini.
Ma ora mi serve un amico o un’amica con cui confidarmi.
Ho passato mesi e mesi a torturarmi, a sorreggere da sola questo peso che mi porto nel cuore.
Più volte ho pensato di parlarne con qualcuno, di rivelare tutto a tutti.
E quando sono sul punto di farlo, una marea di dubbi mi assalgono, si attorcigliano attorno alla mia mente, stritolano il mio stomaco e trafiggono il mio cuore, come una catena fatta di spuntoni molto appuntiti, che si conficca nel punto in cui sa di farti più male.
Cosa diranno? Come reagiranno? Mi vogliono bene abbastanza per non cambiare il loro modo di comportarsi? Cosa ne faranno di me? Saranno in grado di accettarlo?
Ogni mattina mi alzo stancamente, mi guardo allo specchio e mi incoraggio da sola.
“Forza, vai avanti!”
Anche oggi dovrò mettere la maschera della figlia perfetta, della brava studentessa e della buona amica. E l’ho fatto ieri, e lo dovrò fare domani, e il giorno dopo, e quello dopo ancora, finché i miei giorni su questa terra non saranno finiti, e chissà quale dio mi accoglierà fra le sue braccia.
Fatti la doccia, indossa vestiti normali, truccati per piacere ai ragazzi, prendi quella pesante cartella con tutti i tuoi libri perfettamente curati che orami sai a memoria, corri, prendi l’autobus, fai una perfetta giornata scolastica, stupendo compagni e insegnati per i tuo voti perfetti, aspetta l’autobus, torna a casa, mangia, studia fino a tardi, cena, saluta i tuoi genitori, dormi.
Non siamo più umani.
Non possiamo permetterci di uscire da queste regole.
Se lo facciamo, ci troviamo nei guai.
La routine ogni giorno logora l’uomo sempre di più, sempre più nel profondo, fino a non renderlo più uomo, fino a renderlo una macchina.
O fai così, o la società farà in modo che tu non abbia più voglia di vivere.
Ci sarà qualcuno che non aspetta altro il tuo suicidio.
Hai infranto le regole, te lo meriti.
Ti porteranno al suicidio, un suicidio che in realtà è un omicidio.
Ma loro se ne laveranno le mani, non ti hanno toccato fisicamente, hai fatto tutto da solo.
Tu sei quello sbagliato, meriti la tua fine.
Ti perseguiteranno, ti tormenteranno, ti tortureranno psicologicamente, in alcuni casi anche fisicamente, finché non sarai distrutto, finché non cambierai o non sparirai.
Sei uscito dalle regole, hai sbagliato.
E’ a causa di questa realtà, che ogni mattina mi alzo e indosso la mia perfetta maschera.
Che quando sono sul punto di rivelarmi, mi tiro indietro.
A volte mi sento in colpa.
La mia famiglia, i miei amici, mi danno tutto.
E io come ricambio?
Nascondendo la parte più importante di me.
Mi guardo allo specchio, mi vedo così falsa.
Non mi sento abbastanza bella senza quel velo di colore che copre le imperfezioni della mia pelle e il suo colorito cadaverico.
Per non parlare poi di quel contorno nero attorno ai miei occhi, senza cui non esco nemmeno.
E’ questo quello che voglio?
Sentirmi falsa e nascondere la parte più importante di me alle persone a cui tengo.
E questo quello che voglio?
No, io di certo non voglio questo.
Ma non posso farne a meno.
Uno non vuole drogarsi, ma una volta che lo fa, spinto dalla massa, non può più farne a meno.
Così io non posso fare a meno di nascondermi dietro questa maschera.
Ma a loro sta bene così.
Perché se sapessero che sono imperfetta, potrebbero shockarsi.
Come posso saperlo?
Semplice, mai portare i tuoi genitori nella tua scuola.
Avranno sempre da dire cose cattive su quella ragazza che non studia, si veste in maniera fuori dal comune e ha modi che, secondo i loro standard, non sono affatto accettabili.
Ma loro non sanno come mi sento.
Loro non sanno come mi sento ogni volta che quella ragazza mi guarda.
Loro non sanno come mi sento ogni volta che quella ragazza mi parla.
Loro non sanno come mi sento ogni volta che quella ragazza mi sfiora, mi accarezza la guancia e cerca di incoraggiarmi.
Loro non possono sentire il mio cuore schizzare fuori dal petto soltanto guardandola.
Loro non possono sentire il mio cuore stritolarsi ogni volta che devo inventare una scusa per poterla vedere.
Ho provato, mille e mille volte, a farglielo capire, con piccoli indizi, parole confuse, ma loro fanno di tutto per farmi sentire la loro perfetta figlia.
E quando mi dicono “Come sei bella, non è che ci nascondi qualche giovanotto?” io non posso far altro che tapparmi le orecchie, fingere di non aver sentito, per non dare l’ennesima risposta falsa, e tutto quello che posso fare e sorridere imbarazzata, nascondendo il viso, cercando di far capire che non è un argomento di cui parlare, non con me.
Certo, qualcuno glie lo nascondo, ma di certo non è un bel ragazzo, bensì una bellissima ragazza, dai modi non esattamente perfetti, che se potesse dare fuoco a tutti i suoi libri lo farebbe senza problemi.
Un altro giorno in cui dico di dover cercare un libro, di aver perso un anello a scuola, di voler fare una passeggiata.
Un altro giorno costretta a mentire, per poter dare un bacio alla persona che amo.
E io questo non me lo spiego.
Non lo accetto.
Vorrei poter prendere per mano quella bella ragazza, alzare la testa e dire “mamma, papà, questa è la persona che amo”.
Ma so che non accadrà mai.
Non accadrà mai, e io ogni giorno diventerò sempre più falsa, sempre più bugiarda, finché non riuscirò a sopportarlo, finché non distruggerò quel rapporto a cui tengo tanto, finché non porterò loro il bel ragazzo studioso che tanto sperano.
Sono uscita dalle righe, devo soffrire.
Ma perché?
Chi l’ha detto che è sbagliato?
Solo perché un vecchio ricoperto d’oro dice che è immorale, io non posso essere felice.
Sono sempre stata del parere che all’amore non c’è limiti.
E se proprio vogliamo buttarla sulla religiosità, ho molto da ridire.
Predicano la povertà, ma sono ricoperti d’oro.
Predicano il rispetto per i propri doveri, ma non pagano un centesimo.
Predicano il rispetto e l’amore per gli altri, ma condannano all’inferno gli omosessuali e i fedeli di altre religioni.
Predicano la pace, ma mandano a morire chi non segue ciò che dicono.
Predicano l’amore, ma non ci lasciano amare.
Allora, sono proprio io che quella che si deve nascondere?
Anche se questo non posso accettarlo, non mi resta che continuare a fingere, trovare scuse, e lasciare che il mondo affoghi nell’ignoranza.
Dopotutto, io ci ho provato.
Ma nessuno vuole capirlo.
Anche oggi, caro diario, dirò di dover andare a comprare cose per la scuola, nonostante stia finendo, per poter incontrare dietro il solito albero quel viso che tanto amo, per farmi accarezzare e baciare da lei.



Ebbene si, sono tornata
No, non ero morta, solo mi è morto il veccio pc
ora devo ritirare fuori il capitolo 9 e 10 di My Heart in Your Hands dal computer ormai defutnto *pace all'anima sua*
Come ho scritto sopra, la storia non riguarda me e la mia vita, io non c'entro, si è scritta così, da sola e bla bla bla...
Spero vi sia piaciuto, e presto tornerò a postare.
Un Bacio

Lolli_Lollipop

  
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