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Autore: Holly Rosebane    04/06/2012    11 recensioni
«Sapete che c’è, ragazze? Adesso basta.» risposi, con rabbia. «Ora torno lì dentro, mi faccio dare il suo numero di cellulare, e poi ve lo passo.» conclusi. «Così la smetterete di rompere!»
«Non lo faresti.» mi canzonò Megan. Le sorrisi.
«Sono già da “Louis”, Meg.»

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«Senti, io non ti conosco, e tu non sai chi sia io. Però, fuori ci sono tre mie amiche con cui ho fatto una scommessa.» dissi, e mi sistemai una ciocca di capelli dietro le orecchie.
«Secondo loro, non avrei mai avuto il coraggio di parlarti…» inventai. «Comunque, l’unica cosa che devi fare, è lasciarmi il tuo numero. Non importa se sia giusto o meno, puoi anche dirmi l’ultima cifra sbagliata.» aggiunsi. «L’importante è che ce l’abbia, così posso farglielo vedere. Poi, potrai dimenticarmi e vivere la tua vita come se niente fosse.»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Martina.
E al suo "Misterioso Ragazzo Pensatore" del McDonald's.
Perché forse, tutto sommato, riusciremo ad incontrarlo di nuovo.





Call Me, Maybe?

 
 
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?

(Carly Rae JepsenCall Me Maybe)
 


«Non posso crederci!»
«Ma sarà davvero lui?»
«Ho sentito che sono in America per promuovere il loro cd… quindi è probabile!»
Sbuffai, annoiata da tutte quelle chiacchiere. Erano ormai dieci minuti che non si parlava d’altro. Maledetto il momento in cui quel ragazzo aveva deciso di varcare la porta del McDonald’s.
«Bianca, tu che ne pensi?» mi chiese Sonnie, dandomi di gomito. Riemersi dal mio mondo parallelo, guardandola interrogativa.
«Che cosa? Di chi?» le domandai, guardandomi attorno. La ragazza sbuffò, lanciandomi un’occhiataccia. Sonnie era la mia migliore amica, ma a volte non la capivo proprio. Come in quel momento.
«Di lui, Bianca! Louis Tomlinson!» esclamò, mentre le altre la zittivano a suon di “shh!” e tirandole addosso le patatine stantie.
Roteai gli occhi. Perché quel tipo aveva deciso di entrare lì dentro, quella sera? Già mi era diventato antipatico, sebbene neanche sapesse della mia esistenza. Erano mesi che Sonnie, Megan e Rebecca mi ossessionavano con i One Direction, rendendoli l’oggetto preferito delle loro ultime conversazioni. Personalmente, ignoravo chi fossero, e neanche m’interessava. Inutili i tentativi che le ragazze continuavano a fare per convertirmi alla loro fede, non ci sarebbero mai riuscite.
Fatto stava che quello sfortunato giovedì avevamo deciso di cenare da McDonald’s. Era filato tutto liscio, finché dalla porta d’ingresso non era entrato un ragazzo sui vent’anni o poco più, con un berretto grigio calcato in testa e gli occhiali da sole, nonostante fosse ormai sera.
Megan aveva lasciato cadere sul vassoio il suo toast, Rebecca per poco non si era strozzata con la coca-cola, e Sonnie mi aveva stretto il braccio così forte da farmi urlare dal dolore.
Tutto perché lui, Louis Comecavolosicamava  era entrato nel locale. Avevano creato il panico, in soli tre secondi netti.
«Sonnie, non m’interessa! Io non ci trovo niente di così eccezionale! E non capisco il motivo di tanta agitazione.» dissi, spazzolandomi i pantaloni dalle briciole del panino che avevo mangiato poco prima. La ragazza mi guardò con compatimento.
«Povera Bianca, non sa quello che dice.» intervenne Rebecca, bevendo quel poco di cola rimasta nel contenitore di cartone, facendo rumore con la cannuccia.
Corrugai la fronte, scuotendo la testa. Chi le capiva era bravo.
«Guardatelo, ragazze. Cioè, è perfetto.» sorrise Megan, seguendolo con lo sguardo. Lo fissammo per un riflesso condizionato.
 Il ragazzo aveva appena ordinato un Big Mac con patatine grandi, e un Sunday al caramello. Niente di troppo originale. Pagò con una banconota da dieci dollari, e intascò il resto. Poi, prese il vassoio, e si spostò su un tavolino libero, cercando di non attirare l’attenzione.
Indossava abiti comunissimi, immaginai per passare inosservato. Una semplice felpa grigia e un paio di pantaloni della tuta color antracite, un po’ larghi. Niente, non accennava a volersi levare il berretto e gli occhiali, per niente al mondo. Popstar viziata.
 Venire a New York e cenare in uno squallido McDonald’s, quando sarebbe potuto andare in almeno altri cento ristoranti migliori. E come mai era in giro a quell’ora? Non aveva un concerto da fare?
«Dove sono gli altri della band?» chiese Rebecca, sporgendosi dal suo posto, cercando i ragazzi con gli occhi.
«Rilassati, bionda, Niall non è qui.» le rispose Sonnie, tirando fuori il cellulare e scattando una foto di nascosto a Louis. Becca sbuffò, intristendosi.
 Già, lei era quella fissata per l’irlandese. A Megan piacevano tutti, ma preferiva l’arabo sexy… Zayn, mi pareva si chiamasse. Sonnie, invece, era pazza di Liam. Lo nominava almeno quattro volte al giorno, tutti i giorni. E a me non importava neanche un pochino, di nessuno di loro.
Decisi di alzarmi, per svuotare il vassoio. Ormai avevamo finito da ben venti minuti, e spiare quel ragazzo mi sembrava alquanto malsano. Quando tornai al mio posto, anche le altre si erano alzate, continuando a lanciare occhiate verso Louis.
«Dovremmo andarcene. Non mi va di passare tutta la serata nel McDonald’s, ragazze!» esclamai, aiutandole a portare via i vassoi. Riuscii non so come a farle uscire, dopo altri dieci minuti di occhiate desiderose al misterioso cantante. Tuttavia, a soli dieci passi di distanza dal locale, Sonnie si bloccò.
«Bianca, non posso credere che tu ci abbia convinte ad uscire, quando lì dentro c’era Louis Tomlinson!» esclamò, guardandomi male. Sbuffai. Eccola che ricominciava.
«Già. Poteva essere l’occasione della nostra vita…» le diede man forte Megan.
«Magari saremmo riuscite a conoscerlo!» concluse Rebecca. Dio, ma perché dovevano fare così ogni volta che le parole “One Direction” si affacciavano al loro cervello?
«Sapete che c’è, ragazze? Adesso basta.» risposi, con rabbia. «Ora torno lì dentro, mi faccio dare il suo numero di cellulare, e poi ve lo passo.» conclusi. «Così la smetterete di rompere!»
«Non lo faresti.» mi canzonò Megan. Le sorrisi.
«Sono già da “Louis”, Meg.» le dissi, e girai sui tacchi. Rientrai al McDonald’s come una furia, cercandolo con lo sguardo. Lo trovai sempre lì, intento a finire la sua parca cena. Presi un gran respiro.
Almeno, avrei messo fine alle inutili chiacchiere. Mi avrebbero lasciata in pace con i loro One Direction, una volta per tutte. Sperai.
Gli arrivai alle spalle, e mi schiarii educatamente la voce. Lo vidi voltarsi, sorpreso. Si abbassò gli occhiali da sole, focalizzandomi meglio. Caspita, che occhi. L’aveva rubato al cielo, quel colore? E a vederlo da vicino, non era neanche male.
 Nasino alla francese, belle labbra sottili, incarnato tipico da abbronzatura. Da sotto il cappellino grigio spuntava una frangetta laterale castano chiaro, in piega perfetta. Belle spalle.
«Ehm, ciao.» esordii, sorridendo. Non gli diedi il tempo di rispondermi, che già ero partita con la spiegazione. «Senti, io non ti conosco, e tu non sai chi sia io. Però, fuori ci sono tre mie amiche con cui ho fatto una scommessa.» dissi, e mi sistemai una ciocca di capelli dietro le orecchie.
 «Secondo loro, non avrei mai avuto il coraggio di parlarti…» inventai. «Comunque, l’unica cosa che devi fare, è lasciarmi il tuo numero. Non importa se sia giusto o meno, puoi anche dirmi l’ultima cifra sbagliata.» aggiunsi. «L’importante è che ce l’abbia, così posso farglielo vedere. Poi, potrai dimenticarmi e vivere la tua vita come se niente fosse.»
Si tolse gli occhiali, posandoli sul tavolino. Mi sorrise, furbescamente. Prese un tovagliolo dal vassoio, e tirò fuori una penna dalla tasca della tuta. Quel ragazzo girava con le biro nei pantaloni?!
 Scribacchiò una serie di cifre sul pezzo di carta, e poi me lo allungò, sul tavolino. Sorrisi, raggiante. Beccati questa, Meg.
«Grazie, e scusami per il disturbo.» risposi, e feci per tornare dalle ragazze, quando la sua voce mi bloccò.
«Aspetta.» mi voltai, guardandolo interrogativa. Sventolò la penna davanti al suo volto, sorridendo.
«Lasciami il tuo, prima di andare via.» disse.
Risi, scuotendo la testa. Lo scrissi sul suo secondo tovagliolo, e poi uscii dal McDonald’s. Raggiunsi Megan, Sonnie e Rebecca, sbattendo loro in faccia il fazzoletto con il numero di Louis. Becca non poteva crederci.
« È proprio il suo! La calligrafia è la stessa degli autografi!» esclamò, saltellando e urlando come una matta.
«Oddio, Bianca Olliver, sei proprio matta!» trillò Megan, abbracciandomi. Scoppiai a ridere, e ci incamminammo verso casa.
Avevo memorizzato il numero di Louis, chiamandolo “Ragazzo dagli Occhi di Cielo”. Non seppi nemmeno io il motivo, però. L’avevo fatto e basta.
Poco dopo, mentre sedevo in metro aspettando la mia fermata, mi vibrò il cellulare. Lo aprii, e vidi che c’era un nuovo sms. Dal Ragazzo dagli Occhi di Cielo.
 

Comunque, prima non mi hai neanche dato il tempo di presentarmi. Io sono Louis Tomlinson, ammesso che tu non mi conosca già veramente. Hai un nome, oltre ad una bella faccia tosta?

 
Sorrisi, e digitai velocemente la risposta. A ben pensarci, Louis Tomlinson suonava bene. Poetico. Elegante. Forse avevo fatto bene a salvarmi il suo numero.
 

Mi chiamo Bianca. Piacere di conoscerti, Louis




 

Holls' Corner!:


No, non c'è assolutamente verso di arrestare la mia furia scrittrice, ultimamente. Sto infestando il fandom peggio di un fantasma, hahahah!
Ma mi dispiace dirvelo, credo proprio che non riuscerete a liberarvi di me così in fretta!
Per continuare il mio ciclo di One Shots, stasera ve ne propongo una su Louis! L'idea di fondo è ispirata ad un episodio della mia vita realmente accaduto... o meglio, parte di quell'episodio. Ma non sto qui a tediarvi con tutta la spiegazione, ve la risparmio! Resta comunque il fatto che anche la canzone "Call Me Maybe" abbia incentivato di molto il processo creativo, hahaha!
Dunque, come ormai ben saprete, anche per questa OS ho il Face Claim della protagonista! E si tratta di
Blake Lively! Non so perché, ma lei mi ricorda molto Bianca! Direi che per questa sera è tutto...! Ringrazio in anticipo chiunque la legga o le dedichi tempo e attenzione, grazie davvero! Come sempre, ci terrei a sapere le vostre opinioni su questa OS, mi farebbe davvero molto piacere!!
Vi lascio con una delle mie solite gif, da un po' di tempo a questa parte è diventato un rito, hahahahah! Un bacione, e alla prossima!!


   
 
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