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Autore: simonlovelace    04/06/2012    7 recensioni
Lettera scritta da Annie per Finnick.
"Io non ho mai creduto nel per sempre, Finnick, ma con te era diverso, era come se quel 'per sempre' volesse entrarmi in testa e rimanerci."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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finnick
One-shot.
'Letter to Finnick.'



Finnick,
lo psicologo mi ha detto di scrivere una lettera indirizzata a te, sai? E' inutile, pensavo, ma lo sto facendo.
Sei morto, e questa è una delle tante cose che non vorrei fossero mai successe. E' come se mi avessero portato via una metà di me.
Vorrei ancora stringerti forte come quella volta prima del Quarter Quell, ricordi?
I baci nascosti la sera, l'odore di salsedine sulla pelle, il sapore del mare sulle tue labbra,  gli occhi, il sorriso.
E' tutto quel che ancora ricordo dopo anni e sai, Finnick, mi è ancora difficile non pensare a questo e non isolarmi. 
Non ce la faccio senza di te, è come se tutto questo non fosse mai accaduto. Ieri mi ero seduta per scriverti, ho risentito quelle urla che spesso mi penetravano nelle testa e mi sono sforzata a tapparmi le orecchie con tutte le ultime forze che mi erano rimaste. E sai a che cosa speravo in quel momento? Speravo che ti facessi vivo, come sempre, per dirmi che era passato e che non ne valeva la pena, ascoltare tutte quelle urla.
Ma no, certo che no, le urla si erano fatte sempre più forti. E tra quelle urla c'era pure la tua voce, una delle più forti in assoluto.  Inutile dire che sono scoppiata a piangere. Non ce la faccio, Finnick, non ce la faccio.
Tu non sai quanto mi fa male sussurrare il tuo nome nel bel mezzo della notte, allungare la mano sull'altro lato del letto e non trovarti.
Tu non sai, Finnick, tu non sai quanto fa male scriverti pur sapendo che non riceverò nessuna risposta.
Rivolerti indietro sarebbe un gesto da egoista, perchè è come se chiedessi di tagliarti le ali e riportarti in questo mondo solo per starmi accanto.
Il problema però è che io ho bisogno di te, nostro figlio ha bisogno di te. Vorrei solo tornare indietro e non averti mai lasciato andare.
E' come se mi fossi fuggito di mano, quel giorno, e io lo intuivo, intuivo che sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo sentiti.

Nessuna lettera, nessun messaggio.
Solo la certezza che qualcosa stava per accadere e che l'impossibile, l'incubo che temevo di più, stava per accadere.
E mi sento terribilmente in colpa, è inutile non ammetterlo perchè negherei l'evidenza.
Mi sento come se mi mancasse ossigeno ai polmoni ogni volta che respiro, come se mi avessero dato un pugno al cuore o tolto ogni senso di completezza dentro di me.
Joshua sa solo che mi manchi. E anche a lui manchi, sai? Gli manchi così tanto che la sera mi chiede sempre di te, di descriverti, di parlare per non farlo sentire solo.
Ha i tuoi stessi occhi, la tua stessa calma e rilassante risata, le tue labbra. Non ho bisogno di ricordarmi com'eri, mi basta guardarlo e vedere te.
Quando ha mosso i primi passi, detto le prime parole, portato i primi pesci pescati a casa, avrei voluto che tu fossi accanto a lui. Sta crescendo senza di te e avrei voluto non fosse così, avrei voluto sentirti battere le mani per incoraggiarlo a muovere i primi passi, a insegnarli a pronunciare bene le prime parole o tornare con lui con i primi pesci pescati in mano e il sorriso stampato sul volto. Ma non siamo soli, sai? Nessuno è più solo.
Katniss e Peeta hanno dei bambini, Primrose e Jack, e Joshua ogni fine settimana mi costringe a prendere un treno per andarli a visitare al 12.
Sono in gran parte felice per lui perchè non ha ereditato da me quella voglia di isolarmi da tutti.
E' il bambino più sociale della scuola e l'unica cosa a cui è interessato sono sempre e solo i segreti.
E' la piccola copia di te.

Non bisogna amare tanto una persona, ma con te era diverso. Io ti amo ancora, nonostante la morte ci abbia divisi.
Un giorno ti prometto che ci rivedremo,
che tutto questo non è tempo perso,
che tutto non è stato perduto inutilmente,
che questi ricordi, anche se lontani, un giorno non saranno più così distanti,
che un giorno potremmo riviverli insieme,
in qualunque posto tu voglia.

Ricordati di me, di Joshua, di ogni singolo momento che ci ha legati per l'eternità.
Io non ho mai creduto nel per sempre, Finnick, ma con te era diverso, era come se quel 'per sempre' volesse entrarmi in testa e rimanerci.

Ci rivedremo.
Tua,
Annie.

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- Nota mia:
Questa idea mi è venuta in mente dopo aver letto Mockingjay.
Mi dispiace se vi siete annoiati, ma vorrei sapere da voi cosa ne pensate con una piccola recensione o una critica. Accetto tutto.
E scusatemi in anticipo se mi sono lasciata sfuggire degli orrori grammaticali, è che tendo sempre a non pensare alla grammatica quando scrivo.
- marie.

  
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