The Soul

{Ian O'Shea}

«Ti amo, Wanda.» disse Jared.

Wanda sospirò mentre un moto di rabbia e gelosia mi scoppiava nel petto e mi riempiva di rabbia. Ma che diavolo stava dicendo?

«Grazie, Jared. Anch’io ti voglio bene, lo sai, dal profondo del cuore.» rispose lei. La stretta della mano di Jared sul braccio di Wanda si allentò e lei procedette lungo il corridoio buio per qualche passo prima di arrestarsi. «Cosa succede qui quando piove, Jared?» sussurrò. «Dove vanno tutti a dormire?»

Jared tacque per qualche istanti e dalla sua voce trapelarono dei gemiti dovuti alle lacrime. «Andiamo… andiamo nella stanza dei giochi. Dormiamo tutti assieme.» singhiozzò.

Wanda annuì.

Volevo fermarla ma allo stesso tempo sentivo ogni muscolo del mio corpo immobile, incapace di muoversi, incapace di rispondere ai miei ordini.

«Perché?» domandò Jared, in un sussurro.

«Volevo soltanto… immaginare come sarà. Addio, Jared. Mel dice “ci vediamo presto”.»

Bugiarda. Lo sentivo dalla sua voce che stava mentendo.

Mossi qualche passo verso di loro. Avrei volentieri ucciso Jared.

Ero davvero così diverso da Wanda? Non ero quello che lei credeva, forse non la meritavo nemmeno. Ma, da essere umano quale ero, l’egoismo mi dominava costantemente.

Quando Wanda si voltò, Jared parlò ancora. «Apetta… Wanda…» disse.

Gli piombai alle spalle e gli serrai la bocca con una mano, muovendomi scattante e silenzioso come non avrei mai creduto di essere. Jared non oppose resistenza.

«Mi fai schifo.» ringhiai fra i denti, quando sentii i passi di Wanda abbastanza lontani da non potermi sentire.

Con la mano libera tirai fuori un coltello dalla tasca. Mollai la presa su Jared ed iniziai a camminare a passo svelto con i pungi serrati tanto che le nocche diventarono di un bianco cadaverico.

Jared tacque e si passò il dorso della mano sugl’occhi, mantenendo una calma piuttosto fastidiosa.

«Che vuoi fare?» mi chiese.

«Non ti immischiare. Come hai potuto lasciare che andasse? Come hai potuto mentirle così spudoratamente?» risposi voltandomi a guardarlo con il coltello ancora stretto in una mano.

«Anche a me dispiace, Ian. Ma io sono innamorato di Melanie. E la rivoglio…» rispose. Il buio attorno a noi era diventato così pesante che mi sembrò di non riuscire più a vedere il suo volto.

«Tu non capisci.» in un impeto di rabbia gli sferrai un pungo che lo fece piegare su se stesso. In risposa, Jared si voltò e mi mollò una gomitata in mezzo alle costole, cogliendo l’occasione per sfilarmi il coltello di mano.

«Vuoi fare qualcosa per Wanda? Allora smettila di perdere tempo e vieni con me.» disse. Mi prese per un braccio e mi trascinò lungo la galleria fino a quando i miei pensieri non tornarono abbastanza lucidi da poter accelerare il passo da me, finendo per essere io a trascinare lui.

«Sei l’essere più nobile e puro che io abbia mai conosciuto. L’universo sarà un luogo più buio, senza di te.» mormorò Doc. prima di premere il panno sul viso di Wanda.

Sospirò affranto, tremando per i singhiozzi. Prese il bisturi con mano incerta e si preparò a fare l’incisione.

Fu soltanto dopo essermi affacciato un po’ di più, che mi accorsi della presenza di Kyle, stravaccato su una barella con il crioserbatoio di Sole tra le braccia. Dormiva ignaro. E pensare che se non fosse venuto Jamie a svegliarmi per sapere dov’era Wanda, in quel momento sarei stato anche io nel pieno del sonno, all’oscuro della scelta suicida che la mia Viandante aveva fatto.

Ci introducemmo nella grotta velocemente. Jared prese Doc. alle spalle e gli puntò il coltello alla gola.

«Non farai del male a Viandante.» dissi furente, con un tono di voce abbastanza alto da scuotere Kyle nel sonno.

Doc. ci guardò ad occhi sbarrati.

«M-ma è stata lei a farmelo promettere. Io… io non posso non esaudire il suo desiderio.» balbettò mentre le lacrime gli inondavano gli occhi.

«Se lo fai ti uccido.» ringhiai.

«Ti uccidiamo.» mi corresse Jared, accentuando la presa sul coltello.

Mi diressi svelto alla scrivania e presi un crioserbatoio, lo accesi rapidamente e ricambiai lo sguardo che mi stava lanciando Jared, voltato verso di me ma con ancora la presa ferrea sul coltello.

«Va bene, va bene.» disse Doc., asciugandosi le lacrime col dorso della mano.

«Wanda?» chiamò una voce che si avvicinava velocemente alla grotta.

Jamie piombò nell’ambulatorio col fiato corto e con la fronte imperlata di sudore. Sussultò alla vista del corpo di Wanda inerme, steso sulla barella, e poi a Jared che teneva un coltello fra le mani. Lo abbassò lentamente guardando Jamie in cagnesco.

Kyle sobbalzò alle grida di Jamie e si mise subito a sedere, circospetto, tenendo il crioserbatoio di Sole stretto al petto.

«Che diavolo succede qua dentro?» domandò confuso.

«Che ci fai qui? Torna in camera, Jamie.» lo rimproverò Jared, più burbero del solito.

Jamie non fece una piega e non diede cenno di volersi schiodare.

«Io non vado da nessuna parte. Cosa volete fare a Wanda?» domandò a voce ben più alta di quanto bastasse.

«Non c’è tempo per le spiegazioni, Jamie. Và via.» lo liquidò, ancora, Jared.

«No, Jared. Lei è buona, non voglio che le facciate del male.» insistette Jamie avvicinandosi a Wanda e stringendole una mano.

«Non abbiamo molto tempo…» ricordò Doc., con un sussurro.

«Se vuole, che resti.» chiusi la discussione.

«Ma cosa…?» intervenne Kyle, sempre più confuso.

Anche gli altri fecero per ribattere ma la mia espressione rimandò le proteste a più tardi.

Passai il crioserbatoio a Jared.

Marciai a passo di carica fino a stare a pochi passi da Doc., pronto per ricevere la mia Viandante tra le mani.

Doc. tirò su col naso, poi procedette all’incisione. Vidi la sua mano farsi strada dolcemente sotto il fascio di luce argenteo che fuoriusciva dal taglio vivo sul collo di… Melanie?

Jamie si spostò per vedere meglio, senza scandalizzarsi troppo per il sangue che trapelava dalla carne viva, lì dove Doc. aveva fatto l’incisione.

«Allora quello che ha detto a Sole non era un bugia.» commentò Kyle, scrutando l’anima che Doc. stava tirando fuori dal collo di… Melanie.

Mi sporsi di più in modo da poterla prendere, e lui la lasciò scivolare dolcemente nella mia presa.

«No, non era una bugia.» rispose Jared.

«Sei troppo buona, Viandante. Mai una volta che pensi a te. Melanie te ne sarà grata, ma non permetterò che tu te ne vada.» dissi guardandola risplendere di luce propria tra le mie mani, illuminando d’argento l’ambulatorio.

«Cotto a puntino, fratellino.» scherzò Kyle avvicinandosi a me per guardare Wanda.

Anche io la osservai per qualche istante, col cuore in gola, preso in un tremolio assurdo che mi saliva su per la schiena. Deglutii come a voler rimandare il cuore giù, nel petto, senza un buon fine. Batteva così forte che mi muovevo assecondando il suo ritmo.

Jamie si avvicinò e la osservò adorante.

«Wow.» biascicò Jamie. «Posso tenerla in mano?» mi domandò con aria venerante.

«No.» negai subito, portando più vicino al mio petto l’anima che per me era come un tesoro, ciò che era diventata la mia vita.

Essa, intanto, continuava ad emanare fasci di luce argentei. Era proprio lei. Ed era bella.

Più bella dell’anima della Cercatrice o di quella della Guaritrice.

Era bella come solo Viandante poteva essere.

«Perché?» insistette Jamie, deluso dalla risposta.

«Nessuno la deve toccare.» affermai facendo scivolare Viandante nel freddo del crioserbatoio che stava ancora tra le mani di Jared. Lo chiusi e lo ripresi con uno scatto che lasciava trapelare ogni singola goccia di gelosia che sentivo scorrermi in ogni arteria, vena o capillare.

«Potrebbe rompersi.» disse Kyle, scettico.

«Sbaglio o tieni il crioserbatoio di Sole sempre con te?» mormorai, più scontroso di quanto avrei voluto essere. Kyle non vi badò, preso in contropiede dalla mia affermazione.

«Okay, hai vinto.» biascicò in fine.

Mi voltai a guardare Doc. che nel frangente aveva richiuso il taglio sul collo di Melanie – a poco a poco la sua identità si stabilizzava anche nei miei pensieri piuttosto confusionali.

«Fatto.» sussurrò Doc.

«Non vedo l’ora che si svegli.» esultò Jamie, entusiasta. «Ian?» mi chiamò, poi.

«Sì?»

«Posso tenere il crioserbatoio?»

«Assolutamente no.»

«Ma perché?»

«Perché lei è mia.» sorrisi.

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Note autrice:

Salve a tutti :) Questa è la prima fic che scrivo per “The Host” (o “L’Ospite”, come preferite :P)

Innanzi tutto spero di non essere andata sul banale con la scelta del momento. In realtà l’ho rappresentato perché ne ho letti altri e mi sono resa conto che praticamente nessuno si è reso conto dei chiarimenti che fanno Jamie, Doc. e Ian nel penultimo capitolo, quando lo spiegano a Wanda:

la presenza di Jamie, infatti, non viene mai presa in considerazione nonostante egli dica di aver assistito e, anzi, si domanda anche perché non lo abbiano mai fatto assistere; ho pensato fosse presente all’estrazione di Viandante da Melanie, non nell’inserimento nel corpo di Petali Aperti alla Luna perché è proprio lui a dire che Ian non ha fatto toccare l’anima a nessuno, nemmeno una volta che si trovava nel crioserbatoio (neanche a Melanie); parecchi scordano del tutto che la minaccia avviene con un coltello ed è Jared a puntarlo al collo di Doc., come ci fa capire proprio quest’ultimo. In qualcuna c’era addirittura scritto che Melanie si sveglia e va a trovare Wanda che è già nel suo nuovo corpo, cosa impossibile dato che è lei stessa, assieme a Jamie e Jared, a sceglierlo.

Ok, non c’entrava assolutamente niente con la storia :P

Spero vi sia piaciuta la mia interpretazione.

I commenti fanno sempre un sacco piacere u.u i consigli sono sempre accetti e anche qualche suggerimento su qualche altra scena da trattare, magari :D

Grazie per aver letto ^^

Miele