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Autore: wordsaredeadlythings    06/06/2012    7 recensioni
[Synacky]
Dal capitolo I:
Quel venerdì i genitori di Zacky e quelle piattole viventi dei suoi fratelli sarebbero finalmente partiti per un fine settimana da Zia Beth. Visto che Zacky doveva recuperare diverse materie, sua madre gli aveva proibito categoricamente di andare a casa della zia, e lui si era comportato come se veramente gli importasse di passare due settimane a farsi squadrare come un poco di buono dalla sorella di suo padre. Di conseguenza, per tre giorni Zacky sarebbe stato il padrone indiscusso di casa sua.
E se le cose non andassero secondo i piani?
E se Zacky e Brian si ritrovassero due cuginetti pestiferi tra le mani?
Tra imprecazioni, incidenti, domande scomode e molto altro ancora, riusciranno questi due ad avere un attimo di pace per realizzare i loro piani per il week-end?
Una mini-long synacky tutta per voi :3
_Cris
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Babysitter is the way













Zacky l'aveva sempre detto che i cugini erano delle palle al piede.
Sempre.
Certo, la maggior parte delle volte lo diceva ridendo, e tutti, con il tempo, si erano convinti che fosse tutto una presa in giro bella grossa. Ma i cugini di Zack erano veramente una palla al piede.
E presto anche Brian se ne sarebbe reso conto.



*



- Sarà una forza, vedrai -
- Già! Prima di tutto organizzeremo una festa. Poi... be', poi rimaniamo da soli -
Zacky si guardò furtivamente intorno prima di ridacchiare spudoratamente.
- Oppure rimaniamo soli fin dall'inizio. Che ne so, ci guardiamo un film... -
- Film? Ho in mente tutt'altro -
Zacky ridacchiò di nuovo.
- Quella sarà la parte più bella della serata -
- Oh, puoi scommetterci amore -
Amore. Lo aveva chiamato amore.
Il cuore di Zacky perse un battito, per poi cominciare a martellare furioso nelle sue orecchie. Brian non era il massimo del romanticismo, ma a volte si divertiva a far morire il povero Zack con quelle uscite improvvise. E lui non era affatto contrario alla cosa, anzi.
- Non vedo l'ora che arrivi venerdì, tesoro - Zacky sussurrò l'ultima parola, continuando a guardarsi intorno con aria furtiva.
- Già, non vedo l'ora anche io! - ammise Brian, e Zacky sorrise come un deficiente, consapevole che l'altro non potesse vederlo.
Quel venerdì i genitori di Zacky e quelle piattole viventi dei suoi fratelli sarebbero finalmente partiti per un fine settimana da Zia Beth. Visto che Zacky doveva recuperare diverse materie, sua madre gli aveva proibito categoricamente di andare a casa della zia, e lui si era comportato come se veramente gli importasse di passare due settimane a farsi squadrare come un poco di buono dalla sorella di suo padre. Di conseguenza, per tre giorni Zacky sarebbe stato il padrone indiscusso di casa sua.
E finalmente avrebbe potuto vedere Brian e guardare un film insieme a lui senza doversi tenere a distanza di sicurezza. I genitori di Zacky non avevano la minima idea che Brian non fosse solo un semplice amico per loro figlio, e dovevano continuare a rimanere nell'ignoranza. Zacky sapeva benissimo che informare sua madre che era anche fidanzato con il suo migliore amico sarebbe stato solo un motivo in più per cacciarlo di casa, e lui aveva ancora bisogno di un tetto sopra la testa.
- E' meglio se vado, adesso. Mamma torna tra un po' e qui c'è un casino assurdo - affermò all'improvviso Brian, riscuotendo Zacky dai propri pensieri.
- Oh, okay. Ci sentiamo domani, allora -
- Ti amo -
Zacky ebbe un tuffo al cuore e sorrise come se avesse appena ricevuto la soluzione ad ogni suo problema.
- Ti amo anch'io - sussurrò, per poi chiudere la chiamata.
Osservò lo schermo spento del suo telefono, e non riuscì a trovare un motivo valido per smettere di sorridere.
Tre giorni, solo lui e Brian.
Non poteva desiderare niente di meglio.



*



- Mi raccomando, controlla sempre che il gas sia spento prima di andare a dormire -
- Sì mamma -
- Ti ho confezionato i pasti per ogni giorno della settimana, sono nel frigo -
- Okay -
- Non dare fuoco alla casa -
- Stai tranquilla -
- E non organizzare feste -
- Va bene -
- Oh, un'ultima cosa - la signora Baker si voltò verso il figlio e lo squadrò - Entro oggi pomeriggio dovrebbero arrivare i tuoi cuginetti. Resteranno qui per questi tre giorni. Voglio che tu li controlli quando Teresa non potrà farlo -
- Che cosa? - strepitò il ragazzo, sgranando gli occhi.
La donna alzò un sopracciglio, guardandolo.
- Teresa ha molto da fare con il lavoro -
- Ma devo studiare! -
- Non daranno fastidio -
- Danno sempre fastidio -
- Non rispondermi in questo modo. E non parlare così dei tuoi cugini. Sono parte della famiglia - lo rimbeccò la donna, autoritaria.
"La mia famiglia si ferma a Jimmy, Johnny, Matt e Brian. Voi non ci siete" pensò il ragazzo, furioso, ma scelse di non dire niente comunque.
- Comunque vedi di controllarli. Se gli succede qualcosa passerai guai seri - minacciò la donna, per poi afferrare il suo trolley azzurro. Si voltò verso il figlio e lo salutò con un goffo e freddo bacio sulla guancia, che il ragazzo accettò senza fiatare. Quei gesti d'affetto così freddi e privi di senso erano i peggiori. Non avevano valore. Erano vuoti, completamente vuoti.
- Fa il bravo - e, detto questo, la signora Baker chiuse semplicemente la porta.
Zacky sbuffò e, finalmente, diede un pugno al
muro. La mano cominciò a bruciare e pulsare per il dolore, arrossandosi subito. Zacky ignorò il dolore: si lasciò semplicemente scivolare fino a terra, la schiena attaccata al muro e gli occhi chiusi.
Quei gesti di affetto così vuoti facevano sempre troppo male. Perché sua madre era così distante, esattamente come tutti gli altri membri della sua famiglia. Perché non aveva mai avuto una vera e propria famiglia, né una casa in cui poter essere felice.
Come al solito, i suoi piani per stare un po' con Brian erano andati a puttane. Doveva avere qualcosa di maledettamente sbagliato dentro, altrimenti i suoi piani sarebbero sempre riusciti, in qualche modo.
Zacky avvolse le ginocchia con le braccia, nascondendo il viso. Non pianse: era tanto che non lo faceva, nonostante lo volesse veramente. Rimase semplicemente accucciato a terra per un po', in attesa. Di cosa, non lo sapeva neanche lui.



*



- I tuoi cugini? -
- Sì - mugugnò Zacky, sprofondando nel suo divano. Si abbracciò ancora le ginocchia - Non ho la minima idea di quando arriveranno, quelle maledettissime piattole umane -
- Quandi anni hanno? -
- La ragazzina ne ha sette, l'altro ne ha cinque - rispose semplicemente lui, sospirando - Volevo passare un fine settimana con te, ma neanche questo. Fanculo, riescono sempre a trovare un modo per rovinarmi la vita - biascicò, furioso e ferito.
Brian si avvicinò e gli passò un braccio sulle spalle, attirando il ragazzo verso sé. Zacky non si lasciò pregare, ed appoggiò la testa sul grembo dell'altro, sospirando.
- Vorrei che non fossero così... così... - sbuffò, lasciando la frase a metà.
- Lo so, ma non si può avere tutto dalla vita - mormorò in risposta Brian, tirando fuori la migliore parte Jimmy che aveva dentro. Lui era più bravo in queste cose, ma era pur sempre Zacky, e l'idea di vederlo in quello stato lo rendeva a sua volta triste. Non poteva vederlo in quel modo.
Brian affondò una mano nei capelli neri del suo ragazzo, cominciando a pettinarli e a passarli tra le dita. I capelli di Zacky erano morbidi e lisci come acqua, piacevoli da toccare, e lasciavano sulle sue dita un profumo di buono, il profumo di Zack. Quest'ultimo socchiuse gli occhi e sorrise leggermente, lasciando che Brian lo coccolasse un po'.
- Be', adesso loro non ci sono, e non ci sono neanche i tuoi cugini. Siamo soli -
- Mmh, questo che dovrebbe significare? -
- Apri gli occhi -
Zacky ubbidì, e si ritrovò il viso Brian a pochi centimetri dal suo. Il ragazzo sorrise appena e inarcò la schiena, in modo tale da poter raggiungere Brian. Le labbra dei due si incontrarono a metà strada, e Zacky dischiuse le sue praticamente subito, lasciando che Brian approfondisse il bacio. Gli ormoni del ragazzo stavano letteralmente impazzendo, il suo viso bianchissimo cominciò subito ad arrossarsi, mentre la lingua di Brian esplorava la sua bocca. Zacky affondò la mano nei capelli di Brian, chiudendo gli occhi, e si sentì come se potesse toccare il paradiso con un dito.
Le mani di Brian vagarono sui suoi fianchi, fino a raggiungere l'orlo della maglietta. Quest'ultime si intrufolarono sotto quest'ultima, e la pelle di Zacky a contatto con quella di Brian sembrò letteralmente andare a fuoco. Voleva solo che continuasse a toccarlo in quel modo per almeno un'ora o due. O anche per tutta la vita.
Brian stava per togliergli la maglietta, quando dei tonfi costrinsero i due a separarsi, più per sorpresa che per vera intenzione.
- C-Credo sia mia z-zia - biascicò Zacky, ancora stravolto dal bacio di Brian.
- Ma non c'è nessuno in casa, giusto? - mormorò Brian, anch'esso con il fiatone, a due centimetri dalle labbra di Zacky.
Il ragazzo sorrise e si attaccò nuovamente al viso dell'altro. Brian morse le sue labbra con dolcezza, continuando ad accarezzargli i fianchi con le sue maledette mani bollenti.
I tonfi tornarono, più forti di prima.
- Zachary! Zachary, so benissimo che sei lì! -
Le labbra di Brian si spostarono sul collo bianco del ragazzo, che inclinò la testa proprio per lasciarlo fare. Era praticamente a cavalcioni sull'altro, e non aveva la più pallida idea di come fossero arrivati a quella posizione. E non gli interessava minimamente.
I tonfi si ripeterono per la terza volta, e Zacky sbuffo.
- D-Devo rispondere, se chiama mia madre sono cazzi miei - biascicò il ragazzo, anche se quello che stava dicendo gli sembrava privo di senso. Tutto ciò che poteva allontanarlo da Brian in quel momento gli sembrava privo di senso.
Brian mugugnò, per poi sbuffare. Si divise dal ragazzo e sbuffò.
- Fai alla svelta - mormorò, mentre Zacky si rimetteva in piedi e cercava di darsi una sistemata, per quanto fosse possibile.
- Cazzo - mormorò, guardandosi allo specchio del soggiorno - Mi hai devastato il collo! -
- Non mi sembravi tanto contrario, cinque minuti fa - affermò l'altro, con un che di malizioso nel tono di voce e nello sguardo.
- Non ho mai detto che mi dispiace - Zacky strizzò l'occhio in direzione dell'altro e scivolò lungo il corridoio che portava all'ingresso. Cercò un'ultima volta di darsi una sistemata, ma senza successo.
Dopo un piccolo sospiro, decise finalmente di aprire la porta.
Zia Teresa era una donna molto in carne, con degli orribli cappelli dai colori sgargianti e vestiti sempre più strani. Quel pomeriggio indossava un vestito verde petrolio di dubbio gusto, che Zacky guardò storcendo il naso.
- Coraggio piccoli, andate da vostro cugino Zachary - affermò la donna, spingendo i figlioletti verso il cugino.
Lizzie aveva sette anni, due codini biondi e un sorriso angelico, ma Zacky sapeva bene che quella ragazzina era fin troppo sveglia per una della sua età.
La piccola sgattaiolò subito dentro casa.
David era veramente molto piccolo anche per la sua età, aveva due grandi occhi vispi e un sorriso perenne stampato sul viso. I capelli biondi erano sparati in ogni direzione possibile ed immaginabile.
- Liz, aspettami! - biascicò il piccolo, inseguendo la sorella lungo il corridoio.
A quel punto Zack spostò la sua attenzione nuovamente sulla zia, che gli mise in mano una busta bianca piena di medicinali.
- Tienili a bada. Liz non può assumere colorante B-16, David deve prendere le sue vitamine almeno tre volte al giorno. Stasera vengo a riprenderli, ma credo che domani dovrai tenerli ancora tu. Tua madre ha detto che posso lasciarteli. Vedi di controllarli, giovanotto -
"Neanche fossi un ex-galeotto" pensò il ragazzo, contrariato. Annuì comunque.
La donna lo squadrò in silenzio.
- Che hai fatto sul collo? - domandò, perplessa.
Il viso di Zacky andò a fuoco.
- Ehm.... è un'irritazione -
- Oh. Contagiosa? -
- N-No -
Zia Teresa lo fissò per alcuni istanti, prima di sbuffare e voltarsi.
Zacky la osservò scendere le scale e sospirò, per poi chiudere la porta.
I tre giorni da solo con Brian erano andati a puttane, tutti i suoi parenti lo consideravano un ragazzo senza speranze e per di più aveva un ragazzo che non solo doveva nascondere in tutti i modi, ma che riusciva anche a devastargli il collo in soli due secondi con quelle sue stramaledette labbra perfette.
Non che gli dispiacesse, ma a volte avrebbe fatto anche a meno di quelle scene imbarazzanti con i membri della sua famiglia.
Zacky sospirò, appoggiò la busta sul tavolino vicino all'ingresso e raggiunse rapidamente il soggiorno. Quando arrivò, trovò Brian alle prese con una Lizzie piuttosto imbronciata, la quale lo fissava insistentemente da chissà quanto, mentre lui lasciava vagare il suo sguardo in giro per il soggiorno, palesemente a disagio. David stava passeggiando per il soggiorno, toccando qualsiasi oggetto passasse sotto il suo vispo sguardo da bambino, un sorriso enorme stampato sul visetto paffuto.
Quando Brian vide Zacky, gli sorrise ampliamente. I suoi occhi sembravano gridare "salvami".
Zacky sorrise appena.
- Brian, loro sono Lizzie e David. Liz, David, lui è Brian, il mio... - occhieggiò per un istante sul viso del ragazzo - migliore amico - concluse, e Brian evitò di guardarlo, imbarazzato.
- Oh, forte! - esclamò David, sorridendo - Quindi anche tu suoni come Zack? -
- Sì, suono la chitarra - affermò Brian, mentre Zacky si sistemava accanto a lui.
- E sei bravo? - domandò il piccolo, sedendosi finalmente sulla poltrona. Strinse con le braccia le ginocchia, ed appoggiò la testa su queste ultime, in attesa.
- Oh, sì -
- Non montarti la testa, Gates - lo riprese subito Zacky, e Brian scosse la testa.
- Ha parlato quello... -
- Io non sono montato! -
- Certo che no,  Zacky "ho sempre tutto sotto controllo" Vengeance -
- Non ho mai detto di avere tutto sotto controllo! -
- Ma se l'hai detto ieri! -
- Ce l'hai la ragazza, Brian? - esplose finalmente Lizzie, osservandolo con aria angelica. Era seduta sul tappeto di Zacky, e sembrava la persona più felice del mondo.
Sia Zacky che Brian zittirono, osservando la ragazzina con aria palesemente sorpresa.
Il ragazzo sgranò gli occhi e deglutì.
- N-No - affermò, a disagio.
- Ti piace qualcuna in particolare? -
Brian arrossì, e Zacky distolse lo sguardo, tossicchiando. Cristo, ma proprio una domanda del genere doveva fare? Maledetta ragazzina.
- Ehm... N-No, perché? -
- Oh. Strano. Di solito ai bei ragazzi piacciono le ragazze carine - affermò lei, schizzando poi in piedi - Vado in bagno! -
- Seconda porta a destra, nel corridoio - spiegò perentorio Zacky, indicando la porta dalla quale era entrato pochi istanti prima.
Lizzie sorrise angelicamente (come al solito) e schizzò verso la porta. David, nel frattempo, tirò fuori dalla tasca dei suoi bermuda estivi il suo Game Boy e cominciò a giocare. Il volume della musica in sottofondo era alzato al massimo.
- Vedrai, sono bambini. Si addormentano alla svelta. Non sarà poi così male - sussurrò Brian a Zacky, afferrando di nascosto la sua mano per poi stringerla.
Zacky lo guardò e sorrise appena. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterlo baciare, la ma presenza di David non glielo permetteva.
Brian era il ragazzo migliore del mondo.
E magari non sarebbe stato poi tanto male, se c'era lui a dargli una mano.
Forse.












_Cris Corner



Cioè, questa cosa è... boh, non so definirla.
Ma perché mi fate scrivere queste cose? Zaccaria e Sinistro (?), perché diavolo mi fate scrivere queste oscenità? E' COLPA VOSTRA, SOLO COLPA VOSTRA!
*si calma*
Non so neanche da dove esce, a dir la verità. E' solo che avevo una gran voglia di scrivere a proposito di bambini, poi mi hanno consigliato di scrivere un'altra Synacky e BAM, ecco che esce questa... questa cosa.
Non potevo scegliere un titolo più idiota e stupido. Si accettano suggerimenti per altri titoli... ma tanto non ci saranno, visto che questa cosa è troppo orribile per essere letta fino in fondo.
Se non volete recensire, vi capisco. Dubito seriamente che qualcuno sia arrivato fino a qui.
Fate come volete.
Oh, non saranno tanti capitoli, comunque. Credo che saranno non più di tre.
Non so quando pubblicherò il prossimo, ma ho già in mente come svilupparlo, quindi non credo che dovrei metterci tantissimo.
Ho deciso di spezzare in tre parti questa "cosa" (no, non ho il coraggio di definirla "fanfiction") perché mi andava, sinceramente.
Boh, ora vi lascio.
Un bacio!
xoxo, _Cris 
   
 
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