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Autore: MikuSama    06/06/2012    9 recensioni
-Lyanne, credo che tu non abbia ben afferrato la situazione.
-Oh sì che ho capito.
-Se avessi capito non saresti così tranquilla.
-E invece lo sono. La cosa ti crea problemi? Preferissi che mi dimenassi e sbraitassi?
-No, anzi. Mi faciliti le cose.
-E allora di che ti lamenti?
-Non mi sto lamentando. Sto solo cercando di capire perché tu sia così tranquilla. Tecnicamente, tu saresti mio ostaggio.
Altra one-shot su DN. Ho messo l'avvertimento OOC perché Lyanne, pur essendo un personaggio su cui non si sa nulla, non me lo vedo per niente come l'ho raccontato; e poi neanche Beyond, per quanto mi sia sforzata, non lo trovo molto IC... Comunque, leggete e recensite! ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Beyond Birthday
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Considerando la situazione, si potrebbe dire che il posto era accogliente.
Insomma: era un monolocale con un letto, un divano, una sedia, una scrivania, una finestra, un fornellino a gas, un gabinetto ed una doccia più o meno funzionante. Meglio di così.
 
-Lyanne, credo che tu non abbia ben afferrato la situazione.
-Oh sì che ho capito.
-Se avessi capito non saresti così tranquilla.
-E invece lo sono. La cosa ti crea problemi? Preferissi che mi dimenassi e sbraitassi?
-No, anzi. Mi faciliti le cose.
-E allora di che ti lamenti?
-Non mi sto lamentando. Sto solo cercando di capire perché tu sia così tranquilla. Tecnicamente, tu saresti mio ostaggio.- Beyond Birthday si portò il pollice alle labbra, accovacciandosi nella sua solita posizione fetale davanti la bambina. Lyanne la guardò stranita.
-Perché ti siedi così?
-La posizione mi aumenta le capacità deduttive del 40%.
-Non ha senso. È impossibile che una posizione -tralaltro così strana- possa aumentare le capacità deduttive addirittura del 40%.
-Perché?
-Perché… è tropo surreale. Potevo capire del 5 o del 10 percento, ma del 40… troppo.- Beyond Birthday, sospirando, si alzò e si diresse verso una piccola credenza, chiudendo tacitamente il discorso.
-Hai fame?- chiese.
-Cosa c’è da mangiare?
-Marmellata di fragole, un trancio di pizza ed… un pezzo di formaggio.
-Pizza per favore.- L’assassino prese il composto gommoso, lo poggiò su un piatto più o meno pulito e poggiò quest’ultimo sulla scrivania. Lyanne, seduta sulla sedia, chiese:
-Come faccio a mangiare quella pizza se sono legata mani, piedi e busto a questa sedia, di grazia?
-Apri la bocca.- Lyanne capì al volo, ed eseguì l’ordine. Il ragazzo la stava imboccando e, per questo, adesso loro erano piuttosto vicini. Per la prima volta Lyanne guardò gli occhi del suo rapitore.
-Dove hai comprato quelle lenti?- chiese, dopo aver ingurgitato il suo boccone.
-Prego?
-Oh, insomma, non vorrai farmi credere che i tuoi occhi abbiano davvero le iridi rosse.
-Sei libera di non crederci.- Beyond Birthday fece spallucce. Lyanne lo guardò sospettosa.
-…Perché mi hai rapita?- Chiese, cambiando totalmente il discorso.
-Non preoccuparti, domani chiederò il riscatto e sarà tutto finito.
-E chi ti dice che i miei pagheranno?- Il ventenne la guardò con tono di ovvietà.
-Pensi sia così stupido da non documentarmi? So benissimo che i tuoi genitori appartengono ad una famiglia benestante e tu, in quanto loro unica figlia avuta dopo che la speranza era già ormai morta e sepolta, vieni amata e protetta come fossi un diamante. Farebbero di tutto per te.- Lyanne abbassò la testa.
-…Rispondi alla domanda: perché mi hai rapita?
Beyond fece di nuovo spallucce. -Niente di che. Avevo solo bisogno di soldi.- rispose.
-Esistono le rapine o il lavoro.
-Un riscatto è sempre il modo più facile. Ad ogni modo- la slegò dalla sedia, prendendola per un braccio -Adesso devi dormire. Sono le undici di sera.- Beyond la portò sul letto, dove poi si sdraiò anche lui.
-Dovrei dormire con te?- Lyanne alzò un sopracciglio, sentendo tutto il corpo da ventenne di lui praticamente sovrastare il piccolo involucro da bambina di otto anni di Lyanne.
-Sono il tuo rapitore. Non fare tanto la schizzinosa fossi in te.
-Oh andiamo, so benissimo che non mi faresti nulla di sconcio, nonostante la faccia da maniaco sessuale che ti ritrovi.- Beyond, più che irritato, si sorprese a quelle parole.
-…Ho una faccia da maniaco sessuale?
-Oh sì. Oppure quella di un drogato. Guarda un po’ che occhiaie. E le iridi rosse.- Beyond si riportò il pollice alle labbra.
-È vero. Non ti farei mai nulla di sconcio, non è nel mio genere. Ma- con uno scatto dalla manica della sua maglietta apparve un coltellino che prese in mano e puntò alla gola della bambina -potrei ucciderti sedutastante.
-Ma non lo farai perché sono tuo ostaggio, vero?- Lyanne credeva di avere la situazione in pugno. Beyond avvicinò ancora di più il coltellino, tanto che un piccolo rivolo di sangue uscì dall’esile collo.
-Non ne sarei tanto sicuro. Non sei l’unica persona che ha dei genitori come i tuoi e non saresti né la prima né l’ultima persona che ucciderei.
Per la prima volta, un brivido percosse la schiena di Lyanne.
Dio solo sa se però era davvero di paura.
-Adesso dormi, ho già parlato troppo con te.- Beyond chiuse il discorso.
 
(…)
 
-…Non riesci a dormire?
-La mia durata media di sonno è circa tre ore a notte.
-Ah.
-E tu?
-Non ho sonno. Non è la prima volta che passo una notte in bianco.
-…
-…Quindi tu sei anche un assassino?
-Preferisco dire che sono anche un rapitore.
-Mi puoi fare un favore?
-Richiesta insolita da parte di un ostaggio. Chi dovrei uccidere?
-E chi ti dice che dovresti uccidere qualcuno?
-Prima mi chiedi se sono un assassino e poi vorresti che ti faccia un favore. Non è difficile fare due più due.
-Ok, hai vinto. Vorrei che uccidessi i miei genitori.- Beyond alzò un sopracciglio.
-Richiesta ancora più insolita. So che i tuoi non sono né troppo possessivi con te, né persone tutto sommato strane.
-Infatti. Sono degli ottimi genitori e non ho nulla contro di loro. Ma, come dire, voglio sapere come ci si sente ad essere orfani.
-Sei piuttosto strana tu, sai?- Constatò Beyond, che non aveva esattamente vinto il premio ‘persona più normale dell’anno’
-Parla quello con le iridi rosse.
-E se dopo essere orfana te ne penti? Se poi ti mancano?
-Correrò il rischio. Ma meglio piangere che rimpiangere no? So a cosa vado incontro, o meglio, sono consapevole dei possibili riscontri psicologici. Ma, considerando che sono pienamente in possesso delle mie facoltà mentali e sono più che cosciente della mia richiesta, non credo che ne farà un dramma. E poi so benissimo badare a me stessa, molte volte sono rimasta sola in casa per anche più di una settimana.
Beyond si portò il pollice alle labbra, pensieroso. Tempo prima aveva visto la durata vitale dei genitori della bambina. Con la sua mente geniale si sforzò di ricordarsi i numeri che svolazzavano su quelle teste. Non ci vollero più di tre minuti e quelle cifre erano già ben impresse nel cervello. Fece un paio di calcoli* e stabilì la data esatta nel giorno fatale.
Per entrambi la morte era prevista per il 17 gennaio 2002.
“Oggi è 8 gennaio” pensò. Alla fine sarebbero morti in ogni caso di lì a poco. E poi potevano essere un ottimo ‘allenamento’ per il grande evento estivo, come lo chiamava lui. A proposito, doveva ancora fabbricare le wara ningyo…
-E va bene.- disse infine
-D-davvero?
-Certo.
-Grazie tante- la bambina, nel buio, sorrise. B iniziò a torturarsi il pollice.
Sì, era decisamente strana.
 
La bambina si alzò dal letto.
-Dove vai?
-Hai un foglio e una matita? Ho voglia di disegnare.
-Se mi prometti che ti stai zitta te li do. Sei decisamente troppo logorroica per i miei gusti.
-È anche colpa tua che continui a rispondermi. Se tu stai zitto, sto zitta anch’io.- Beyond sospirò facendo uscire tutta la rabbia che reprimeva e, alzandosi, andò a recuperare gli attrezzi necessari alla bambina. Dopo averle dato i due oggetti, Lyanne si immerse nel suo mondo fatto di grafite, carta e immaginazione. Neanche l’oscurità costituiva un impedimento.
 
[…]
 
-Ha rispettato il patto…- sussurrò la bambina, davanti ai cadaveri dei genitori.
La cosa strana è che davvero non sentiva né caldo né freddo, come se fossero stati da sempre estranei per lei.
E in fondo così erano: estranei.
L’aveva detto Beyond, no?
‘…tu, in quanto loro unica figlia avuta dopo che la speranza era già ormai morta e sepolta, vieni amata e protetta come fossi un diamante. Farebbero di tutto per te.’
Esatto, un diamante. Una gemma, una bambola, un tesoro.
Non una bambina.
Era sempre stata in una gabbia dorata, dove aveva tutto e niente.
Veniva amata da un amore impossibile da spiegare a parole. Un amore falso, tanto per dirne una. Non da quell’amore paterno e materno di ogni genitore, ma da un amore iperprotettivo e in un certo senso egoista, di genitori che sembra che abbiano trovato l’ottava meraviglia del mondo e non vogliono condividerla con nessuno.
Esatto, Lyanne voleva vivere una nuova vita, una vita dove possa amare ed essere amata.
Già, ma da dove iniziare?
La risposta fu quasi immediata.
 
Si sentiva in un certo senso molto stupida. Dai, era impossibile che il suo rapitore vivesse ancora lì, eppure lei provò. Tentar non nuoce, e non aveva per ora altri posti dove poter andare.
Winchester la conosceva piuttosto bene e, dopo qualche tentativo, arrivò a destinazione.
Stessa casa cadente, stesso odore di chiuso che si percepiva persino da fuori.
Bussò.

Bussò un po’ più forte.
… …
Bussò ancora più forte.
… … …
La porta si aprì in uno scatto e nel giro di pochi secondi Lyanne si ritrovò dentro.
 
-Ciao- disse Lyanne
-Cosa ti porta qui? Per caso soffri della sindrome di Stoccolma**?
-Volevo semplicemente ringraziarti per aver mantenuto la promessa.- Beyond sussultò impercettibilmente. Un ringraziamento per aver ucciso qualcuno. Insolito, non c’è che dire.
-Ora cosa farai?- domandò l’assassino, mentre era concentrato a fabbricare la sua bambola di paglia.
-Non lo so.- rispose lei distrattamente, mentre si guardava intorno. Alla fine trovò ciò che cercava.
-Hai tenuto il mio disegno!- esclamò contenta, prendendo il foglio.
-È un bel ritratto- commentò B alzando le spalle, altrettanto distrattamente. Poggiò la terza bambolina e iniziò a fabbricare la quarta. Lyanne intanto si sedette sul divano mezzo rotto.
-Non vorrai abitare qui, spero- disse Beyond Birthday.
-Certo che no.
-E dove andrai? Non hai né zii né parenti di nessun genere.- disse. “Non che mi interessi” pensò.
-Non so. Vivrò dove capita, penso.
 
{…}
 
-È la prima volta che ci raccomandi un bambino, L.- affermò Roger, ancora sorpreso, al telefono.
-È stata una coincidenza che abbia trovato questo piccolo genio. Penso sia più che idonea ad essere ammessa alla House.- rispose la voce modificata.
-Va bene, allora verrò oggi stesso a prenderla nel luogo prestabilito.
-Conto su di lei.
 
-Con chi parlavi con quel microfono?- chiese curiosa Lyanne
-Con una persona. Ringraziami, ti ho appena trovato una casa.
-Davvero?
-Vivrai in un orfanotrofio.
-…Bello- commentò lei, dopo un attimo di pausa. Le brillavano gli occhi.
 

 
-…Non c’è che dire, L ha avuto occhio. Dimmi bimba, come ti chiami?- chiese Roger.
-Lyanne.
-In questo orfanotrofio bisogna usare per forza uno pseudonimo. Hai qualche preferenza, o preferisci che te lo dia io?
-No no, ci penso io.
Lyanne iniziò a torturarsi il pollice, abitudine che aveva preso da Beyond. Infine, dopo aver pensato a lungo, si illuminò.
-Potete chiamarmi Linda.
-Che nome insolito. Posso chiederti il perché?
-Mi ricorda tanto il nome di un conoscente.


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* Come detto nel volume 13, i numeri che vedono chi ha gli occhi dello shinigami sono il frutto di un sistema di codici binari, di cui neanche la Ohba stessa ricorda la formula, e non un conto alla rovescia come leggo in molte fic ^^. In ogni caso questa cosa è valida solo per la vignetta in cui Ryuk vede la durata di Raito, all'inizio del manga. Tutte le altre volte l'Obata ha scritto numeri a casaccio XD

** Sindrome dove il rapito prova sentimenti positivi nei confronti del proprio rapitore. 


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Note Pazzie dell'autrice:

Rieccomi con un'altra fic a sfondo Death Note, yee (?). Non so come mi sia venuto in mente, ma eccolo qui. Mi sembra più un botta e risposta, devo dire, ma non avevo molto spazio per le descrizioni. Riguardo all'ultima battuta di Lyanne... non vi sembra comunuque che il nome Linda e il nome Beyond siano simili? Dico, proprio come ''musicalità'', come assonanza. Boh, a me è parso così.
Anyway, che altro dire non so (?).
Leggete e recensite, ogni parola è ben accetta ^^

Miku.
  
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