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Autore: Jane P Noire    06/06/2012    1 recensioni
REVISIONATA
Fabian/Marlene. | Drammatico, Introspettivo, Romantico.| MiniLong.
A Fabian è sempre piaciuta quella sua aria sbarazzina e quella risata da bambina.
A Fabian sono sempre piaciuti quei due nei scuri che macchiavano la pelle bianca del collo.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi capelli biondo cenere, che non si era mai capito se fossero lisci o ricci.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi occhi azzurri e vivaci, che avrebbero illuminato anche il più buio dei posti.
A Fabian è sempre piaciuto farla arrabbiare, perché adorava vedere le sue gote arrossarsi.
A Fabian è piaciuta subito Marlene McKinnon, non appena l’ha vista.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Prologo
Il primo incontro
 
A Fabian è sempre piaciuta quella sua aria sbarazzina e quella risata da bambina.
A Fabian sono sempre piaciuti quei due nei scuri che macchiavano la pelle bianca del collo.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi capelli biondo cenere, che non si era mai capito se fossero lisci o ricci.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi occhi azzurri e vivaci, che avrebbero illuminato anche il più buio dei posti.
A Fabian è sempre piaciuto farla arrabbiare, perché adorava vedere le sue gote arrossarsi.
A Fabian è piaciuta subito Marlene McKinnon, non appena l’ha vista.
 
12 luglio 1977
 
Fabian sta parlando con Edgar Bones – il che è un evento straordinario, dal momento che i fratelli Bones non rivolgono mai la parola a nessuno – mentre si fa aria con il giornale dei maghi, lasciato sul tavolo da qualcuno qualche minuto prima. Sente terribilmente caldo e preferirebbe mille volte stare nel giardino della casa di Molly e Arthur a sorseggiare succo di zucca in compagnia dei suoi tre nipotini, piuttosto che stare lì, chiuso in una stanza del minuscolo appartamento di Emmeline Vance ad ascoltare il noiosissimo discorso di Bones. Però sa che quello che tutti loro fanno è la cosa più giusta. Fabian sente di avere un dovere verso il suo Paese e, soprattutto, verso le persone a cui tiene. Sente che è giusto combattere per un mondo libero da quel male che sta logorando l’Inghilterra.
Vede con la coda dell’occhio il fratello, Gideon, che parla e ride con la proprietaria di casa.
Sorride appena, poi posa lo sguardo verso la porta e annuisce un paio di volte giusto per dare al suo interlocutore l’impressione che stia ascoltando. Osserva la gente che entra un po’ alla volta e saluta con cenni o sorrisi i nuovi arrivati.
Solo quando un vecchio mago dalla lunga barba argentea e dagli occhi azzurri coperti da degli occhiali a mezzaluna, Albus Silente, nonché fondatore dell’organizzazione segreta di cui tutti loro fanno parte, fa il suo ingresso nella stanza, la riunione può avere inizio.
I mormorii svaniscono e Fabian è felice di non dover più sentire la voce atona di Bones parlare vicino al suo orecchio.
Posa il giornale sul tavolo e sorride stancamente al gemello che si siede al suo fianco.

« Morgana troia! »
Sente un’imprecazione quasi urlata provenire da qualche parte vicino alla porta della cucina, da cui pochi secondi dopo appare la figura di una ragazza alta e snella.

Fabian la guarda sogghignando, rimanendo subito dopo colpito dalla sua bellezza. Si sofferma ad osservarla mentre alza lo sguardo da terra e – conscia di aver fatta una terribile figura il suo primo giorno – arrossisce e sorride un po’ troppo forzatamente. Ridacchia nervosamente e si scosta dagli occhi la frangetta laterale con un gesto stizzito. Dopo un po’, posa le mani sui fianchi e aggrotta lievemente le sopracciglia fine, prima di mugugnare qualcosa come: « Per le mutande di Merlino, chi l’ha messo quel vaso lì in mezzo?! »
Non riesce a trattenere una risata divertita, nel vedere il suo imbarazzo accrescere e nell’udire il borbottio contrariato di Malocchio. La ragazza sa di aver attirato l’attenzione e non in modo positivo; per questo motivo, ora rossa più che mai, entra nella stanza, sorridendo timidamente.
È il professor Silente che si alza e circonda con un braccio le esili spalle scoperte dalla canottiere bianca della giovane.
« Ho il piacere di presentarvi – per quelli che non la conoscono – la signorina Marlene McKinnon ».
Lei in risposta a tutte le occhiate – alcune curiose, altre sorprese, altre persino contrariate – alza la mano destra e saluta tutti con un cenno delle dita lunghe e affusolate. Fabian nota, ridendo, che le unghie sono laccate da uno smalto giallo limone e gli piace.
A pensarci bene, non gli piace solo lo smalto – anche perché non se ne intende affatto – ma anche la ragazza nel complesso, con i suoi calzoncini marrone chiaro che le sfiorano le gambe magre e bianche, e la canottiera chiara che le lascia scoperto la gola, macchiata da due punti scuri sul lato sinistro, e il decolté. I suoi capelli di un biondo spento sono legati e costretti in una lunga treccia che cade sulla parte destra del collo. Si scosta per la seconda volta di seguito la frangia laterale in un gesto rapido della mano, mentre prende posto vicino a Sturgis Pudmore e gli stringe la mano. Fabian non l’ha mai odiato come in questo momento. Senza nemmeno accorgersene serra la mascella e stringe un pugno sul tavolo.
« McKinnon, questa è una cosa grossa. Sei sicura di volerne far parte? » chiede la voce burbera di Alastor Moody ad un certo punto.
Lei non sorride più, è seria. È seria e decisa.
Annuisce con vigore e parla con voce bassa e lievemente arrochita, dal momento che era stata in silenzio per tutto quel tempo: « Sono molto sicura, signore » risponde semplicemente. Nessuna battuta, come avrebbe fatto lui o come avrebbe detto Gideon. Nessun balbettio o incertezza nella voce, come quella di Emmeline che aveva tremato leggermente. Chiara e decisa.
Malocchio annuisce un paio di volte e, dopo aver ammonito tutti con il suo solito: « Vigilanza costante » da vero paranoico che è.
È così che ha inizio la riunione e, per tutta la sua durata, il giovane mago dai capelli rossi non fa altro che guardare la nuova recluta dell’Ordine. Le piace vederla così seria e concentrata mentre, con le mani incrociate sulla tovaglia color crema, ascolta le informazioni che gli altri a turno riferiscono. Le piace davvero molto osservare ogni minimo movimento del suo viso che si contrae e fa smorfie quando sente di Babbani uccisi, di persone in pericolo, e rischi altissimi.
Tace per tutto il tempo, e lui vorrebbe tanto sentire la sua voce.
Senza che nemmeno se ne accorga la riunione sta per finire – lo nota solo grazie ai due fratelli Bones che, come da copione, se ne vanno prima di tutti gli altri. Sente in lontananza il saluto di Edgar e ancor più lontano il sussurro di Amelia. I suoi sensi sono del tutto ovattati: non sente nulla, non riesce a parlare, non si muove di un millimetro… Solo la vista funziona, anche fin troppo bene. La osserva come se ci fossero solo loro due nella stanza e non ha nemmeno la lucidità per darsi dell’idiota, o per chiedersi se Gideon si sta accorgendo di ciò che gli sta succedendo. Probabilmente lo sa, perché lui sa sempre tutto, e lo sta osservando un po’ esasperato e un po’ comprensivo.

Poco alla volta, anche il resto del gruppo esce dalla casa. C’è chi doveva andare a pranzo dai familiari, chi deve correre al lavoro, chi ha delle ronde da fare… Ma Marlene è ancora lì, appoggiata al piano della cucina a parlare con Emmeline.
Fabian guarda il fratello, che gli indica l’orologio.
« Dobbiamo andare da Molly, sbrighiamoci » gli dice, per poi seguirlo. Insieme si dirigono verso le due donne.
« Ciao » inizia, porgendo la mano in direzione della bionda, « io sono Fabian Prewett e lui è mio fratello Gideon ».
Lei risponde al sorriso, ampliando il suo. Stringe la mano di Fabian e lui la sente così fredda. Come può avere le mani così gelide anche quando fa così caldo?
« Mi ricordo di voi... i Battitori di Grifondoro. Da quando siete entrati in squadra, non abbiamo nemmeno vinto una partita contro di voi. Per non parlare del numero di giocatori che finiva puntualmente in infermeria per colpa dei vostri bolidi ».
« Che dire? Ci dispiace... » dice Gideon con un sorriso imbarazzato. « Giocavi anche tu? »
« Oh, no. Ma ero sempre nelle tribune, fiera di tifare Corvonero ».
« Ah, una secchiona... » mormora annuendo, più a se stesso che ai suoi interlocutori. Ecco perché Fabian non se la ricordava prima di quel momento: lui e il fratello, ai tempi della scuola, si tenevano sempre a debita distanza dai cervelloni della Casa Corvonero. E in questo momento, di fronte a Marlene, se ne sta pentendo amaramente.
« Per essere una Corvonero, hai fatto colpo su Malocchio » ridacchia Gideon. Ha ragione: con quella risposta secca e decisa ha incassato un punto in suo favore. Moody adora le persone decise e sicure.
Marlene guarda la sua nuova amica e ride. A Fabian piace molto la sua risata, perché così puerile e gutturale da fare tenerezza.
« Stavo giusto dicendo a Emmeline che quell’uomo è un po’ troppo paranoico per i miei gusti ».
« Ci farai l’abitudine, te lo assicuro ».
« Sì, dopo un po’ non ci farai più caso… »
C’è un attimo di silenzio in cui Fabian e Marlene si studiano un poco.
Lei per l’intera durata della riunione ha avuto la strana sensazione che qualcosa di smeraldino continuasse a posarsi sulla sua figura, ma solo ora che guarda gli occhi verdi di Fabian capisce che era lui ad osservarla per tutto quel tempo. Si sente lusingata, ma anche un po’ offesa.
« Emmeline! » L’urlo a voce acuta di Gideon che chiama l’amica fa sobbalzare tutti. Il giovane mago guarda con occhi sbarrati l’orologio al suo polso e si batte un colpo sulla fronte. « Accidenti, è tardissimo. Noi due dobbiamo volare da Molly, prima che le venga un infarto ».
Fabian sposta lo sguardo da Marlene a l’orologio, per poi tornare a guardare la ragazza.
È tardi, ha ragione Gideon. Deve andare da Molly, ha ragione Gideon. Ma non vuole, vuole restare lì con lei a parlare, a conoscerla… Però sa che ha tempo per fare tutte queste cosa, è sicuro che la rivedrà alla prossima riunione.
È sicuro che sarà sua, prima o poi.


Revisione del 04/05/2015


 
   
 
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