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Autore: Directioner_Proud    06/06/2012    0 recensioni
Elizabeth White,una diciassettene a cui un riccio cambierà l'esistenza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Beth,amore mio sveglia!
La voce di mia madre mi fece tornare alla normalità,7:00 del mattino,lunedì,scuola,solita routine di sempre.Mi precipitai allo specchio con tutta quella crema in faccia,speravo vivamente che I miei brufoli fossero spariti,con disappunto guardai la mia immagine riflessa nello specchio,erano ancora lì,quei maledetti brufoli amavano la mia faccia,cosa vedevo?semplice,una sedicenne in piena crisi adolescenziale,capelli neri lunghi fino al fondo schiena che tendevo a nascondere con una coda di cavallo,occhi azzurri che riflettevano quasi il cielo coperti dai miei occhiali da vista che anche se potevo non portare continuavo ad insistere per mettere,avevo una bella dentatura ma che non mostravo mai,non sorridevo spesso,non mi piaceva farlo,insomma,come si fa a sorridere nel mondo in cui viviamo?non lo so proprio,detto questo aprii l’armadio prendendo il solito maglione e i soliti jeans che tendevano a nascondere il mio fisico niente male,se non l’avete capito,mettermi in mostra non era nei miei piani,mi precipitai in cucina,ma come sempre trovai un biglietto di mia madre sul tavolo:
‘Tesoro,la colazione è nel frigo,il manager m’ha chiamata,devo fare un servizio in America,spero mi perdonerai,sono dovuta scappare,non so quando tornerò,a presto amore’
L’ennesima volta ero rimasta sola in quella casa enorme,la mia mamma Faith era una modella,lavorava sempre fuori,erano rare le volte in cui la vedevo,insomma si,avevamo una bellissima villa ed eravamo messi bene a soldi,con questo mia madre credeva di soddisfare il vuoto di quando lei non è qui,ma forse non sa che io avrei bisogno di affetto,non di soldi,i soldi non fanno la felicità,mio padre invece,è morto quando avevo dieci anni,esattamente sette anni fa,quindi diciamo che la maggior parte del tempo sono sola,non ho amiche,la mia migliore amica si è trasferita in Italia due anni fa,e da quel maledetto giorno ci siamo perse di vista,vi chiederete perché io non abbia uno straccio di amico,semplice:la mia scuola è fatta così,i ‘secchioni’ come me vengono emarginati e contano soltanto i fighi che scopano tutte,e le puttane di turno.Mangiai di fretta e strappai quel bigliettino,corsi verso scuola.Come sempre arrivai in anticipo,amavo la scuola,ed avevo ottimi voti,la signorina Brown mi sorrise e mi chiamò alla cattedra.
-White,potresti farmi un favore?
-Certo prof,mi dica.
-Conosci Harold Styles?

A quelle parole mi venne il voltastomaco,Styles era il fighetto della scuola,capitano della squadra di football,lui,Malik,Payne,Horan e Tomlinson credevano di essere i dei del secolo.
-Si prof,come mai?
-Dovresi dargli delle lezioni private Elizabeth,per favore,sai che ha ripetuto l’anno e vorrei che non succedesse ancora,e qui sei l’unica in grado di farlo..
Cosa?Io,Elizabeth White dare lezioni a quel coglione di Harry Styles?No,no,no ,cazzo!
-Hm,vabene prof…
-Grazie White,sapevo di poter contare su di te!Oggi alle tre iniziate vabene?
-Certo…
Suonò la campanella e andai a sedermi al mio solito banco,dopo circa dieci minuti,iniziarono ad arrivare tutti,compresa la banda dei cinque dementi,e compresa la troietta di turno:Bethany Smith,ovviamente entrò mano nella mano col suo Styles,distolsi lo sguardo disgustata e presi il libro di grammatica,le cinque ore passarono in fretta,e prima che potessi accorgermene Styles mi piombò davanti.
-Quindi dovrò venire a casa tua oggi?
Per la prima volta me lo trovai faccia a faccia,eravamo a tipo due centimetri di distanza,stavo per rispondergli male quando mi incantai,aveva due occhi di un colore verde,con delle sfumature verde acqua,avevano davvero un colore particolare,i ricci gli scendevano sulla faccia,dovevo ammetterlo,non era tanto male come lo descrivevo prima.
-Credi di poter rispondere prima domani?
La sua voce mi portò alla realtà.
-Si,scusa..Comunque,si vieni alle tre.
-Mh,vabene tipa.
-Chiamami Beth!
-Cognome?
-White,Elizabeth Withe.
-Non c’è bisogno che mi presenti,sanno tutti chi sono,comunque ti chiamerò White.
Parlò con quella sua aria da presuntuoso che mi faceva davvero innervosire.
-Come vuoi,a più tardi.
-Si,ciao White.
Camminai verso casa mia,aprii la porta e come sempre,era vuota,sospirai e mi preparai il pranzo.
  
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