Primo anno, primo giorno di scuola

Una bambina bionda con grandi occhi azzurri quasi trasparenti e un sorriso svagato aspetta di essere smistata nella propria casa. Porta un vestitino arancione, bizzarro, tutto pieghe e sbuffi. Sugli occhi un paio di giganteschi occhiali senza lenti. Il suo papà le ha detto che la aiuteranno a vedere i Gorgosprizzi, e lei ci crede.

Secondo anno

La stessa bambina cammina con aria distratta per il castello. I compagni la prendono in giro, dicono che sia strana, ma lei non sembra farci caso. Cerca di convincerli dell’esistenza dei Gorgosprizzi, mostra con orgoglio i risultati delle ricerche del suo amato papà.

Terzo anno

Lunatica. È diventato il suo soprannome, il suo marchio. Dicono che sia strana. Ha pochi amici, nessuno la sta a sentire. Persino i professori mal sopportano le sue stranezze. Veste strano, parla strano, crede di vedere cose che non esistono. Ha tredici anni ormai, e gli altri bambini non vogliono più ascoltare le sue favole. Lei però non demorde.

Quarto anno

Il clima si fa sempre più teso, la paura aleggia nell’aria. La guerra è vicina, troppo. Non c’è più spazio per la fantasia, ma la bambina di un tempo si riflette nell’avvenente fanciulla di adesso: una fanciulla che continua ad aggirarsi per Hoghwartz con strani orecchini e copricapi in testa, e che parla ancora di Gorgosprizzi e Ricciocorni Schiattosi. A volte indossa una collana di tappi di burrobirra. Il suo sguardo è sempre più assorto, ma il suo sorriso non è cambiato.

Quinto anno

Piena guerra. Alcuni studenti alzano la testa, si ribellano a un mago crudele che li vuole uccidere. Danno vita all’Esercito di Silente. La stessa ragazza sveglia e introversa che non ha mai smesso di leggere i giornali del suo papà tenendoli al contrario e di credere all’inverosimile, si unisce a quel gruppo di coraggiosi. A modo suo è simpatica, finalmente trova degli amici veri. Ha un suo modo speciale di essere, e a ben guardare, va bene così.

Sesto anno

Lunatica è diventata una bella ragazza, abile, determinata, a modo suo forte, ma continua a non essere apprezzata per quello che vale. L’odio serpeggia tra le Case, l’inimicizia regna sovrana. I Mangiamorte sono sempre più numerosi, ma il Ministero della Magia non ammette la gravità della situazione. Ha ammesso il ritorno del Signore Oscuro, ma finge che sia tutto sotto controllo, che le cose vadano a posto. la gente ci crede. Non crede ai suoi Gorgosprizzi, ma in tanti, per paura, credono alle bugie. Nessuno dice la verità. Lei si. Nelle grandi e nelle piccole cose. Senza fronzoli. È la regina delle verità scomode, Lunatica. È criticata anche per questo, ma agli insulti, alle prese in giro, lei reagisce con un sorriso. Sembra non sentire, eppure sente tutto. Combatte, a modo suo.

Settimo anno

E’ guerra aperta. La gente muore, Lord Voldemort prende potere. Lei però non teme di pronunciare il suo nome. Crede in Harry, crede nella vittoria del Bene. E’ sempre la stessa: capelli quasi bianchi, occhi celesti, sguardo spiritato. Non si arrende. Con determinazione e tenacia, rende onore al Corvonero, la casa cui è stata assegnata il suo primo giorno di scuola. È attenta, furba a dispetto della sua ingenuità apparente. Agisce nell’ombra. Lei non è stupida, è eccezionale. È allegra, e rallegra gli altri. Lascia che la scherzino, non ci fa caso. Adesso non lo fanno più con cattiveria, perché lei sembra essere felice, nonostante tutto. Lei riesce a trovare sempre un lato positivo. È ottimista, e per questo vincerà. Scrive sul giornale di suo padre. Scrive dei Gorgosprizzi, anche se sa che non esistono. E scrive anche dei morti, delle vittime, dei massacri. Scrive la verità che altri celano, perché lei la verità non la teme. Qual è il segreto di Luna Lunatica Lovegood? Forse portare degli orecchini a forma di funghi e vestiti sgargianti, agitare le braccia al vento per scacciare i gorgosprizzi e sperare.