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Autore: Fiery    07/06/2012    2 recensioni
Amy respirò lentamente, cercando di non avere paura, di non farsi prendere dal panico. E soprattutto di non aprire gli occhi per nessun motivo al mondo.
“Non devi fare altro che tenere gli occhi chiusi.”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi/Pairing(s): Amy Pond, Doctor – 11.

Timeline: ambientata durante l’episodio 5x05.

Avvertimenti: introspettiva, missing-moment.

Challenge/Prompt: scritta per il 500 themes italia @ 500themes_ita, prompt 317. “Gli angeli in mezzo a noi”.

Disclaimer: i personaggi di “Doctor Who” non mi appartengono e tutte quelle cose lì.

Note: un grazie gigantesco a Shari Aruna che ha letto in anteprima e sopportato i miei “non ti rompo più le scatole, giuro”. E anche a tutta la mia meravigliosa t-list che mi ha spinto a guardare “Doctor Who”.

 

 

 

 

 

Keep your eyes closed

#317. Gli angeli in mezzo a noi

 

 

 

Amy respirò lentamente, cercando di non avere paura, di non farsi prendere dal panico. E soprattutto di non aprire gli occhi per nessun motivo al mondo.

“Non devi fare altro che tenere gli occhi chiusi.”

Poteva sentire vibrare dietro le palpebre le ali dell’angelo di pietra; lo sentiva dentro di sé, scavalcare rabbioso le sue difese, costringendola a dubitare di ogni fruscio intorno a lei in quella foresta finta. Di ogni passo e di ogni “bip” che risuonava acuto dall’apparecchio di comunicazione che teneva tra le dita, la sua unica via di fuga.

“Non strizzare gli occhi, ti faranno male. E vorrai aprirli.”

La voce del Dottore le urlava di sbrigarsi, di tenere gli occhi chiusi, di fidarsi, di non restare ferma. Lei avrebbe voluto solo urlargli di piantarla, che non era facile. Che non ci vedeva, ma sentiva gli angeli intorno a lei.

“Se tieni gli occhi chiusi tutto andrà bene.”

Anche quando inciampò e il panico iniziò a diffondersi in lei, non aprì gli occhi neanche per un momento. Lasciò che le sue mani cercassero a tentoni il comunicatore, si concentrò sull’unico pensiero che la convinceva a non arrendersi.

“Lui tornerà a prendermi. L’ha promesso.”

Fino a quel momento aveva pensato che gli angeli fossero intorno a lei, ma quando il Dottore non rispose più si rese conto che in realtà si stavano mettendo tra di loro, erano un ostacolo che nessuno dei due sapeva come superare.

Proprio quando pensava di non farcela più, quando le unghie erano ormai piene di terra, si sentì strattonata. Un attimo dopo era tra le braccia di River. Aveva superato gli angeli. Ed era sicura che il Dottore stesse sorridendo.

 

 

 

 

«Puoi riaprire gli occhi, sul serio.»

Amy fece una smorfia, mentre si sedeva su una roccia stancamente, «Mi hai urlato contro per un’ora di non aprirli, ti aspetti che sia così facile ora?»

«Amy… non c’è più niente di cui aver paura.» tentò di spiegare con calma il Dottore, lo sguardo rivolto al cielo.

«Ero in mezzo agli angeli…» sussurrò Amy d’istinto, rabbrividendo, «Li sentivo… non solo fuori, ma anche dentro agli occhi. Dentro di me.»

Sentì le mani del Dottore sulle sue, ad infonderle sicurezza proprio come avevano fatto solo poche ore prima.

«E ora li senti ancora?»

«No.»

«Allora riapri gli occhi, Amelia.»

Riaprì gli occhi di scatto, per lanciargli un’occhiataccia, «Non chiamarmi “Amelia”! Ho avuto una brutta giornata.» sbottò. Il Dottore si mise a ridere, osservandola sgranare poco dopo gli occhi, sollevata e sorpresa.

«Te l’avevo promesso, no?»

 

  
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