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Autore: Gondolin    07/06/2012    4 recensioni
[ Dean/Castiel ]
In cui Sam è un fan sfegatato dei romanzi di Supernatural, Dean prende in giro il suo fratellino nerd, e Castiel è in cosplay da angelo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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[Supernatural] Halloween - Bonus Birthday Chapter!  
Personaggi/Pairing: Dean/Castiel, John/Mary, John/Impala, Ellen
 Conteggio Parole: 1453
Warning: slash, AU, fluff da diabete fulminante
Note: Suggerito da [info]hikaruryu mesi fa e pronto giusto in tempo per augurarle un piumosissimo compleanno! Auguri, darling ♥

 

1983

John non poteva credere alla sua fortuna. Lo pagavano persino, per stare lì! Era al Goodguys e lo pagavano per questo!
Diede una pacca affettuosa al Cheyenne che accoglieva minaccioso i visitatosi, con la sua massa scura. Gli piaceva quel mostro di un 4x4, ma la sua vera passione, la sua preferita era di tutt'altro genere. Era una macchina grande, ma dalle linee eleganti, snelle. L'Impala. Quella esposta lì era sua, l'aveva comprata usata e rimessa a nuovo -ricostruita forse sarebbe stato un termine più adatto. Il suo capo gli aveva chiesto di portarla per fare scena, e accidenti se ne faceva. La sua bambina era uno schianto. Mai quanto Mary, ovviamente, per quanto lei lo prendesse in giro dicendo che l'Impala fosse la moglie, e lei l'amante. Peccato che lei e Dean non avessero potuto fare almeno una visita, soprattutto visto che quell'instancabile puffo sembrava aver ereditato tutta la sua passione per le auto d'epoca.
Proprio mentre pensava a suo figlio, udì il pianto di un bambino. Trovandosi vicino alla reception, non era il primo pargoletto che si era perso a passare vicino al suo stand. Questo avrebbe potuto avere l'età di Dean, e sembrava particolarmente spaventato da tutta quella folla. Fra i singhiozzi stava balbettando qualcosa sul fatto che i suoi genitori non l'avrebbero più trovato, stropicciandosi gli occhioni azzurri nel vano tentativo si fermare le lacrime.
- Senti, Ellen - propose ad una delle ragazze alla reception con cui aveva fatto amicizia nei due giorni precedenti - che ne dici se lo porto a fare un giro, così lo distraggo un po'?
Ellen sorrise. - Ah, il paparino protettivo. - lo prese in giro - va bene, se arrivano i genitori a prenderlo li mando da te. Non ne voglio sapere di marmocchi urlanti, io.
- Vedrai che prima o poi cambierai idea. Saresti un'ottima madre.
- L'adulazione non ti porterà da nessuna parte, Winchester. - sbuffò lei spingendolo via.
John si accovacciò di fronte al bimbo in lacrime. - Ciao. Come ti chiami?
- C-castie-el. - balbettò, tirando su col naso.
John tirò fuori dalla tasca un fazzoletto e gli soffiò il nasino. - Io mi chiamo John. Le vedi quelle macchine lì? - domandò, e il piccolo annuì - È dove lavoro io. Vuoi venire a vedere?
Castiel non si mosse ma spalancò gli occhioni e ricominciò a piangere.
- Ehi, ehi, - cercò di tranquillizzarlo John - la vedi questa ragazza tanto gentile? - indicò Ellen, che cercò di distogliere lo sguardo per non lasciarsi intenerire - Quando la mamma e il papà vengono a cercarti lei gli dice che sei proprio qui accanto. Va bene?
Il piccolo singhiozzò ancora un paio di volte, ma poi annuì, afferrò la mano di John e lo guardò da sotto in su, in attesa. Sembrava proprio un pulcino sperduto.
- Perché non lo porti a fare qualcosa di macho come riparare motori, prima che a me si carino i denti? - lo incitò Ellen.
John guardò giù e disse con tono serio: - Non ascoltarla, Castiel. È solo gelosa perché tu sei molto più simpatico di lei. È vero che sei più simpatico? Me lo fai un sorriso?
Castiel inclinò il capino e sporse il labbro inferiore, mettendo spudoratamente il muso.
- Ah, sì, è così? E allora non ti farò sedere dentro questa macchina bellissima. - minacciò John, sollevandolo di peso per portarlo all'altezza del finestrino dell'Impala.
- Ooooh! - esclamò il bambino.
- Allora, questo sorriso?
Castiel lo accontentò, e a John venne tanta voglia di pizzicargli le guanciotte come faceva sempre con Dean.
 


Oggi

- Allora, come sta-
Dean lo interruppe: - Papà, ti avverto, se mi chiedi dell'Impala prima che di Sammy non vengo più a trovarti.
John rise. - E tuo fratello dovrà arrivare alla pensione prima che tu smetta con quel nomignolo?
- Mamma può chiamarlo così, non vedo perché io no.
John alzò gli occhi al cielo e Dean sentì accanto a sé Castiel lottare per trattenere una risata.
- Su, su, ragazzi, vedete di non litigare. - intervenne quell'angelo di sua madre - Dean, magari sarebbe il caso di fare le presentazioni.
- Uh, giusto. - borbottò. Lui e Castiel stavano insieme da oltre un anno, ma vivendo piuttosto lontano dai suoi genitori, Dean non aveva mai trovato l'occasione di fare le presentazioni ufficiali. Occasione che si era presentata per la festa del ringraziamento. Purtroppo Sam avrebbe avuto i suoi primi esami universitari di lì a poco e non si era potuto schiodare dalla scrivania; Castiel invece era in ferie, e Bobby aveva concesso a Dean un anticipo sulle sue, di ferie.
I suoi sapevano di lui e Cas già da qualche mese, ma questo non rendeva la cosa meno imbarazzante. Dean non era mai stato un tipo da relazioni durature, quindi lui era il primo che portava a casa, se si escludeva Lisa, la fidanzatina del liceo. E almeno lei era una ragazza. Quando aveva ammesso di essere bisessuale, in casa c'era stato un po' di trambusto, visto che per via tutto il successo che aveva sempre avuto con le ragazze nessuno se lo sarebbe aspettato, ma i suoi sembravano averla presa bene. Adesso bisognava vedere come sarebbe andata in pratica.
- Papà, mamma, questo è Castiel.
John strinse la mano a Cas.
- Salve signor Winchester.
- Per favore, chiamami John. - rispose questi, vagamente impacciato. Dean si riconosceva molto in suo padre, in quei momenti. Se c'era da organizzare qualcosa di pratico, risolvere problemi, dare ordini, aggiustare oggetti rotti, lì non c'erano incertezze o esitazioni. Ma in quelle stupide occasioni sociali? Dean si ricordò di quando Sam gli aveva presentato Jessica e lui si era messo a blaterare quelle stupidissime battute sui puffi, e all'improvviso si sentì molto più tranquillo.
Sua madre fece un passo avanti e porse a sua volta la destra a Castiel. - Io sono la madre dello sciagurato. Puoi chiamarmi Mary.
- Piacere. - rispose Castiel con un sorriso divertito.
- Mamma! - sbuffò Dean.
- Comportati bene o tifo fuori gli album di foto di quando eri piccolo. - lo minacciò lei, facendo strada verso l'interno della casa.
- Sai che me ne importa, ero un bimbo splendido.
- Anche quando Sam ha attaccato delle ali da fatina al tuo costume da Zorro?
- Lui coperto di glitter era molto peggio. - sogghignò Dean, ripensando alle guerre di scherzi di quando lui e suo fratello erano piccoli.

Più tardi, durante la cena, dopo i dovuti complimenti a Mary per il tacchino ripieno migliore di tutto l'emisfero, Dean e John scivolarono quasi inconsciamente nel parlare di lavoro. E dei loro hobby. Al novanta per cento, le due cose coincidevano.
- Ora che mi viene in mente... - disse Dean, fra una forchettata e l'altra - Tu hai lavorato al Goodguys, vero, papà?
John annuì. - Anni fa. Nell'ottanta... ottanta e qualcosa, per due anni di fila. La prima volta Bobby mi fece portare l'Impala. - aggiunse con un sorriso.
Castiel si voltò verso Dean. - A quanto pare è tuo padre quello che mi aveva trovato! E la macchina, l'Impala, è esattamente quella!
John lo scrutò con aria meditativa per alcuni secondi.
- Aspetta... - disse, spalancando gli occhi - Tu... tu eri quello scriccioletto che si era perso?
Castiel annuì.
- Io già lavoravo e tu eri alto così. - John fece un gesto con la mano all'altezza delle proprie ginocchia - Mi sento vecchio.
Mary gli diede qualche colpetto su una spalla, sorridendogli indulgente.
- Ho dovuto tirarti fuori per la collottola, o ti saresti buttato nel cofano e non ne saresti uscito più. - proseguì John, ridendo di gusto - Eri tutto sporco d'olio per motore, alla fine, ti si vedevano soltanto gli occhi. Sì, adesso che ci penso mi ricordo, avevi proprio la stessa espressione, anche allora... Ero preoccupato che i tuoi genitori mi avrebbero fatto una scenata per come ti eri ridotto, ma sono stati veramente gentili. Troppo sollevarti di averti ritrovato tutto intero per preoccuparsi dei vestiti, immagino.
- Dovevo immaginarlo, che mio figlio si sarebbe messo con un fanatico delle auto d'epoca. Neanche suo fratello lo sopporta quando inizia. - sbuffò Mary, ma i suoi occhi erano luminosi e contenti, dietro la smorfia falsamente esasperata.

- Non sei contento di aver ritrovato il tuo salvatore? - lo prese in giro Dean, una volta soli in camera.
- La mia prima cotta è stata per tuo padre. È imbarazzante.
- Eh?
- Quando ti ho detto di avere un debole per i meccanici, di chi credi fosse la colpa?
Dean rise e prese Cas per la cravatta, tirandoselo contro per baciarlo. - Allora credo di dovergli dei ringraziamenti extra.

 

 

  
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