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Autore: eleblack    26/12/2006    3 recensioni
“Aragorn non è mai stato così stanco. Non l’ho mai visto così affaticato, così preoccupato per la sua discendenza…solo al matrimonio di Eldarion ed Elwing ho rivisto il sorriso di sempre sul suo volto… ma è stato temporaneo".“Non sprecare le energie disperando. Non è ancora perduta, la speranza. Ricordi che egli stesso fu chiamato ‘Estel’ tanto tempo fa?” ricorda Elanor accarezzando la guancia dell’elfo “Ora riposa”.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anno 3141, Mese di Febbraio, Quarta Era - Terra di Mezzo, Bosco di Foglieverdi

Anno 3141, Mese di Febbraio, Quarta Era - Terra di Mezzo, Bosco di Foglieverdi

 

Legolas siede alla sua scrivania.

E’ turbato, i suoi occhi si chiudono per la stanchezza.

 “Dovresti dormire un po’, credo”. Legolas si volta verso la porta.

Sua moglie, Elanor, si trova sulla soglia.

Lui sorride, si alza e la abbraccia.

“Hai ragione, come sempre” ammette “ ma non ci riesco. Non ora. Era tanto tempo che non mi sentivo così triste…così solo…così circondato dal male”.

Elanor sorride, lo bacia e lo trascina fuori dallo studio.

Se solo dormissi un po’, la tua mente troverebbe riposo e ristoro da ciò che ci sta succedendo” gli dice.

Lo fa distendere sul letto e gli bacia la fronte dolcemente.

“Sono seriamente preoccupata per te, Legolas…da quando ci siamo sposati non ti ho mai visto in questo stato…”.

Legolas rimase in silenzio, gli occhi al soffitto.

“…Neanche ai tempi della grande Guerra e del portatore dell’Anello avevi perso la speranza…mi salutasti promettendomi di tornare…e così hai fatto”.

Legolas smette di fissare il soffitto e guarda la sua Elanor. Così bella, così profondi gli occhi celesti, così sottili le labbra, così folta la chioma castana.

 

Flashback

Anno 3018, Mese di Ottobre, Terza Era - Terra di Mezzo, Reame di Thranduil

 

Elanor e Legolas si tengono per mano, nella foresta del palazzo del re.

Sono ancora giovani, molto giovani. Si sorridono.

“Dimmi che non partirai” dice Elanor sorridendo adorabilmente.

“Non posso dirtelo, se devo”.

“Ti prego”.

“Mi dispiace…” risponde Legolas deciso.

Elanor mette il muso.

“Allora dovrò dirti addio?”.

Legolas la abbraccia: “Mai. Questo non accadrà mai”.

“Io ti penserò sempre, dovunque tu sarai”.

E tu cerca di rimanere al sicuro. Io non so se riusciremo a bloccare l’espansione del Male prima che raggiunga le nostre dimore elfiche, come Lorien, o Imladris, o il Bosco Atro…ma tu dovrai stare attenta e pronta a nasconderti”.

“Non ricordi forse, mio principe, che con la spada sono quasi più abile di te?”.

“Hai detto bene. ‘Quasi’ “.

“E’ tutta invidia, la tua” ride Elanor.

“Un giorno ti sfiderò a duello, e vedremo chi vincerà!”.

I due ridono ma poi tornano più seri.

“Mio zio Celeborn mi ha già inviato la richiesta di trasferirmi a Lothlorien” dice Elanor “Aspetterò che una scorta venga a prendermi…”.

“Questo mi tranquillizza molto, Elanor” rivela Legolas.

Ma prima vorrei aspettare qui il tuo ritorno”.

“Non so quando tornerò”.

“Ma hai promesso che lo farai, prima o poi”.

“Certo che tornerò”.

Un altro giovane elfo arriva di corsa.

“Principe! Principe!” grida.

“Riprendete fiato, ragazzo, e poi ditemi cosa volete” dice Legolas ricomponendosi.

“Non c’è tempo da perdere” risponde il ragazzo “Dovete partire il prima possibile. Io sono un messo di Sire Elrond, egli vi convoca al suo Consiglio”.

Poi, guardando Elanor, si avvicina all’orecchio di Legolas e sussurra: “Il viaggio del Portatore è quasi giunto al termine”.

Legolas annuisce e, dopo aver promesso che partirà subito, lo congeda.

“Non credevo che il momento sarebbe giunto così presto” dice Elanor. Una lacrima le scende sulla guancia.

“Non essere triste, Elanor. Poiché io ti penserò sempre. E pensando a te non sarò mai triste”.

Così dicendo asciuga la lacrima sulla guancia di lei.

“E in memoria di questa promessa” continua Legolas “Colgo un elanor che te la rammenti sempre e comunque, in ogni difficoltà”.

Elanor prende l’elanor e bacia il suo promesso sposo.

Poche ore dopo, quando il principe parte, Elanor lo saluta da lontano. Ha appeso il fiore ad una catenina che ora porta al collo.

 

Fine Flashback

 

 

“E’ vero, tu mi hai sempre spinto a non mollare, Elanor” dice Legolas “Ma stavolta è diverso”.

Elanor sospira e ammette:”E’ vero”.

“Il nostro nemico, questa volta, è invincibile”.

“Non è detto che sia giunta l’ora di affrontarlo, per il nostro Re”.

“Aragorn non è mai stato così stanco. Non l’ho mai visto così affaticato, così preoccupato per la sua discendenza…solo al matrimonio di Eldarion ed Elwing ho rivisto il sorriso di sempre sul suo volto… ma è stato temporaneo”.

“Aragorn ha al suo fianco una splendida moglie, che è mia cugina Arwen, un figlio coraggioso e audace, e un popolo  che gli è fedele da secoli” gli fa notare Elanor “Il suo animo è forte di natura e non devi disperare, per questo: Re Aragorn può ancora farcela e rinviare ulteriormente il suo incontro con la morte”.

Elanor sorride e si distende accanto a Legolas.

“E’ molto nobile che tu parli così di lui. Lo conosci meno di me ma forse hai capito che bella persona sia”.

“Sì, l’ho capito, è vero. Sin dal giorno in cui ci ha uniti in matrimonio io l’ho considerato un padre, il padre che non ho mai avuto”.

Legolas stavolta non risponde. Sta piangendo.

“Non sprecare le energie disperando. Non è ancora perduta, la speranza. Ricordi che egli stesso fu chiamato ‘Estel’ tanto tempo fa?” ricorda Elanor accarezzando la guancia dell’elfo “Ora riposa”.

 

*

 

 

  
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