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Autore: MaggieMurdock    08/06/2012    4 recensioni
Jake si trova in Canada, e ripensa a quando proprio lì, in quel paese, la sua vita è cambiata totalmente.
[Dedicata a Cassandra e G.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi ho realizzato (alla buon'ora) che Jake sta girando 'An Enemy' in Canada. Ho controllato su IMDd e ho avuto la conferma che anche Brokeback Mountain è stato girato per gran parte in Canada. 
E poi ieri sera, c'è stata una splendida conversazione Twittah tra me e le due donnine a cui dedico questa flashina, proprio su Brokeback Mountain. 
Questa è anche merito vostro, my beloved Twinsis e Moglia :D
Vi adoro dal profondo del mio cuoricino! :* 
ps. Il titolo è una citazione del film, sta lì solo perchè mi piace da morire. :)


Toronto è una città multiforme e cosmopolita.

Mi piace passare del tempo qui, è stimolante e anche il progetto che ho scelto lo è.

Sarà una bella sfida interpretare due personaggi, ma non mi sento intimidito, sono esaltato.

Non mi stanco mai di cercare nuove sfide, cerco di trovare di continuo nuovi modi per mettermi alla prova come attore.

Sarebbe troppo facile adagiarsi negli stessi ruoli, continuare a compiacermi di quello che so che mi riesce bene. Ma non voglio diventare la fotocopia di me stesso, la bellezza di questo lavoro sta proprio nel calarsi nei panni di persone totalmente diverse da te, riuscire a indagare ogni piccolo particolare che li caratterizza e carpirne l'essenza per poi farla propria e trasmetterla allo spettatore.

Non smetterei mai, è questo che amo, dare il mio contributo per raccontare storie affascinanti e travolgenti, che facciano dimenticare qualsiasi preoccupazione quotidiana.

Lavorare sodo e passare notti insonni a studiare minuziosamente i copioni sono cose che non mi spaventano, lo faccio da così tanti anni che ho quasi perso il conto.

Sto appunto passando una notte del genere, riguardando le scene che dovrò girare domani.

La mia camera è all'ultimo piano di un hotel del centro, ampia, luminosa, con uno balcone enorme che offre una vista stupenda sulla città.

Sono un privilegiato, non ci sono dubbi.

Ecco perchè cerco di fare del mio meglio, per onestà. Il pubblico pretende giustamente il massimo impegno e io cerco con tutte le mie forze di ricordarmelo sempre.

Steso su un enorme letto a due piazze, dalla linea ultramoderna che richiama il resto della stanza, ripeto ogni frase con calma, cercando l'intonazione ideale e di imprimere ogni sillaba nella mia mente.

Sono un tantino maniacale, probabilmente, ma fa parte di me, non credo di poterci fare niente.

Mi sento la gola secca, ma sono soddisfatto, mi ricordo quasi tutto.

Il film procede bene, le giornate di lavoro sono produttive e siamo in pari con la tabella di marcia.

Il regista mi ha convinto fin dal primo incontro del resto, anche per questo ho accettato, mi sembra una persona con le idee chiare e di grande talento.

I miei colleghi poi, sono altrettanto professionali, ho un'ottima impressione specialmente di Melanie, abbiamo avuto occasione di chiacchierare un po' l'altra sera dopo cena e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. E' bravissima sul set e molto simpatica, parla bene l'inglese pur mantenendo un delizioso accento francese che decisamente la caratterizza.

Insomma, mi trovo bene con tutti ed è un bel periodo, ma certo.. tornare qui mi ha messo addosso una certa malinconia.

E' inevitabile, credo che questo paese me la metterà sempre.

I primi giorni qui non sono stati facili, anzi.

Ho passato la prima settimana ritirandomi nella mia stanza appena finite le riprese, scambiando poche parole con gli altri.

Dormivo poco e mi sentivo nervoso.

Avevo mille pensieri che mi attanagliavano senza lasciarmi scampo.

Ora sto meglio, ma è stato talmente faticoso ritrovare un equilibrio...

Perchè qui ho girato il film che mi ha davvero cambiato la vita, qui ho fatto l'esperienza che ha dato un vero significato a tutto quello che mi gira intorno.

Sospiro lasciando da parte il copione e mi sistemo meglio sul cuscino che ho appoggiato al muro in modo da mantenermi semidisteso e riuscire a leggere più comodamente.

Porto le braccia indietro, incrociando poi le mani dietro la testa..non ci penso mai di giorno perchè mi sono buttato a capofitto nel lavoro e credo di averlo fatto apposta.

Cerco di tenermi impegnato, di godere dei piccoli istanti piacevoli di ogni giornata.

Perchè ce ne sono ancora, anche se per tanto tempo non sono riuscito a vederli.

E' di notte che arrivano i fantasmi, che il passato fuoriesce da quell'angolo della mia mente dove l'ho rinchiuso.

Sono di nuovo solo in questa stanza, dalla finestra entra la luce fioca della luna che si disperde sul pavimento.

Mi ritrovo a fissare i giochi di trasparenze, e lo sento..il mio sguardo è perso.

Catapultato in un passato lontano. O forse, troppo vicino.

Quel passato. Quel progetto.

Che ho accettato fortemente, volendo a tutti i costi parteciparvi.

Molta gente pensa che un film sia solo un film, ma non è così.

Ci sono storie che non si limitano ad avere significato nel campo dell'arte, alcune sono davvero socialmente rilevanti.

Brokeback Mountain lo era, meritava di essere raccontato.

E' stata una benedizione per me cogliere quanto potenziale ci fosse dietro.

E' una storia unica, di un amore incredibile, che se sei veramente fortunato trovi una sola volta nella vita. Ed è per mezzo di quell'amore che tutto acquista un senso, una ragione ultima, qualcosa per cui valga la pena di lottare in eterno senza sprecare un solo attimo.

Penso che le persone che si ostinano a chiamarlo 'il film sui due cowboy gay' siano solo quelli che non l'hanno visto. O quelli privi di cuore, certo.

Se anche solo una volta gli occhi di qualcuno si sono posati su quelle immagini, allora hanno operato un profondo cambiamento in lui.

Potrei giurarci, è impossibile per me che non sia così.

E non è perchè ci ho recitato io, che ben poco importa, non mi ritengo certo questo grande genio. Non sono uno spocchioso e non vorrò mai esserlo.

Sono i personaggi, immersi in quei paesaggi mozzafiato, con le loro gioie e i loro immensi dolori e i loro lancinanti conflitti interiori a fare tutto. E' il loro amore puro.

Sono Ennis e Jack.

E casomai, non ero io, era Heath la presenza fondamentale.

Il mio Heath – sospiro a mezzavoce, fissando ancora il pavimento senza una ragione.

Quel meraviglioso uomo con cui ho condiviso tutto.

Anche noi abbiamo avuto le nostre tensioni, ritrovandoci più simili ai personaggi di quanto avremmo creduto.

E' qualcosa che non potrò mai dimenticare, che custodisco come un tesoro e non mi faccio rubare da nessuno.

Perchè nessuno deve sapere.

E comunque nessuno sarebbe in grado di capire.

E' solo mio.

Come sarà sempre mio quell'australiano dagli occhi gentili e misteriosi che mi ha conquistato e portato alla deriva e poi fatto rinascere.

Cliff.. l'unico uomo del quale mi sia innamorato.

Non so nemmeno come spiegarlo, quello che c'era tra noi, ma non credo che abbia bisogno di etichette in fondo.

Mi importa solo di averlo avuto.

Di aver vissuto ogni giorno da quando l'ho conosciuto come se fosse il sole attorno cui ero costretto a muovermi.

Era magnetico Heath, ti toglieva il fiato, sprigionava carisma e intelligenza e non sarà mai come tutti gli altri.

Mi sento stretto da una morsa gelida ancora adesso, anche se sono passati anni, è come se non fosse trascorso un solo giorno nel mio cuore.

Niente è più stato lo stesso.

Nei giorni in cui sto peggio mi sembra di brancolare nel buio più totale senza di lui, negli altri non so come trovo la forza. Forse ci riesco solo per non fare un torto a Heath.

Il Canada idealmente ha visto tutto.

Il nostro goffo avvicinarci l'uno all'altro, le nostre riserve nel voler ammettere di non essere solo amici, lo strazio di rendersi conto che non era più possibile tornare indietro.

Quei baci.

Quelle carezze.

Quegli occhi che si cercavano ossessivamente.

Quella dolcezza immensa.

Recitazione, per qualcuno.

Un colpo dritto in pieno cuore, per me.

Il nostro amore è nato qui.

In silenzio, senza farsi accorgere.

Ci ha travolti, cambiandoci per sempre.

E quando sono solo, è il pensiero di Heath che mi occupa sempre la mente.

E' un sentimento che parte dal centro del petto, che si spande nelle mie membra per lasciarmi attonito e impotente per la sua intensità.

Anche se sto meglio, anche se vado avanti, per me è impossibile non guardare mai indietro.

Non voglio lasciare niente da parte, nemmeno il più stupido e banale ricordo.

A casa, ho ancora un cassetto pieno delle beanies che ci scambiavamo.

Le ho tenute tutte.

Quando le guardo perdo ancora un battito.

Aspiro il suo profumo imprigionato nella trama morbida e sorrido.

Adesso sorrido davvero.

Perchè ormai con il mio dolore mi sono riconciliato.

E anche con il Canada, dopotutto.

Mi parla di lui, e va bene così.

Come Ennis e Jack, anche noi abbiamo avuto quell'unica occasione così rara, che non va sprecata, di sperimentare cosa voglia dire davvero la parola amore.

E non credo di averlo perso veramente, lui è ancora qui.

Con me, dentro di me.

In ogni attimo che respiro.  

  
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