Attenzione! Tutte le scritte in corsivo
non sono di mia appartenenza, ma appartengono alla scrittrice J.K.Rowling come
tutti i personaggi presenti nella storia.
Hermione se ne stava lì:seduta nella solita poltroncina accanto alla finestra leggendo un libro di Trasfigurazione e ringraziando il cielo di non dover stare a litigare con Ron per una volta visto che stava giocando a scacchi con Harry. Era impossibile dire quanto lo detestava e quanto avrebbe tanto desiderato strangolarlo piuttosto che perdere tempo ad afferrare la bacchetta e ucciderlo con un Avada Kedavra. La verità era che non voleva assolutamente uccidere Ron, al contrario… L’ennesima prova che lei provava più di una semplice amicizia per lui fu il giorno in cui a lezione di Pozioni aveva sentito l’odore inconfondibile del suo Weasley preferito.
Flashback…
«Eccellente, eccellente!Ora questa qui… Sì,
mia cara? »
«È Amorentia»
«Lo è. Sembra quasi sciocco chiederlo»
continuò Lumacorno, decisamente colpito, «ma immagino che tu sappia che effetti
ha…»
« È il filtro d’amore più potente del mondo!
»rispose Hermione.
«Esatto! L’hai riconosciuta, immagino, dalla
sua tipica luminosità madreperlacea…»
«E dal vapore che sale in caratteristiche
spirali»proseguì Hermione con entusiasmo, «e dovrebbe avere un odore diverso per
ciascuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae, io sento aroma di erba appena
tagliata e pergamena nuova e…»Ma arrossì e non finì la frase.
La verità è che aveva sentito il dolce profumo di Ron e di certo non poteva dirlo così davanti a tutti, soprattutto con lui accanto.
- Dai Ron, con te è impossibile giocare a scacchi!Non mi chiedere mai più di giocare con te almeno per qualche mese ok?-sbottò Harry con un tono di voce piuttosto alto che fece ritornare Hermione a leggere il suo libro.
-Che ci posso fare se sono il migliore giocando a scacchi magici?- rispose Ron con fierezza- L’unico modo di vincere contro di me sarebbe farti prestare da Hermione un po’ di Felix Felicis-
Hermione al sentir il suo nome pronunciato da Ron si voltò verso di lui senza mostrare un particolare emozione. Ron incrociò il suo sguardo e come per difendersi disse
- Che hai da guardare? Non ho detto niente di male-
-Ron stai tranquillo, non sono così idiota da guardare te!- rispose chiudendo di scatto il libro e alzandosi infuriata.
- A me sembrava il contrario!- la provocò il rosso.
Con grande stupore di Ron Hermione non si voltò neanche e uscì dal buco del ritratto della Salacomune.
Due giorni dopo…
«Oh, andiamo, Harry»sbottò Hermione.
«Non è il Quidditch che è popolare, sei tu! Non sei mai stato così
interessante come ora, e nemmeno così attraente, a dirtela
tutta»
A Ron andò di traverso
un pezzo enorme di aringa affumicata. Hermione gli rivolse solo uno sguardo
prima di rivolgersi di nuovo ad Harry.
«Ora tutti sanno che
avevi detto la verità, no? L’intero mondo magico ha dovuto ammettere che avevi
ragione riguardo al ritorno di Voldemort e che veramente hai combattuto contro
di lui due volte, negli ultimi due anni, riuscendo a sfuggirgli in entrambi i
casi. Adesso, poi, tutti ti chiamano il «Prescelto»… be’, ancora non capisci
perché la gente è ammaliata da te? »
Harry sentì
all’improvviso come se nella Sala Grande facesse molto caldo, benché il soffitto
mostrasse ancora un cielo freddo e piovoso.
“E poi hai subito
tutta quella persecuzione da parte del Ministero che cercava di farti passare
per un malato di mente ed un bugiardo. Si vedono ancora i segni dove quella
donna diabolica ti ha fatto scrivere con il tuo stesso sangue, e tu continui
ancora a tenerti in disparte da tutta questa storia…”
“Anch’io porto ancora
i segni dove quei cervelli mi hanno afferrato al Ministero,guarda” disse Ron,
sollevando le maniche della divisa.
“E come se non
bastasse, sei anche cresciuto di circa
“Io sono alto,” proruppe Ron, senza che
nessuno ci facesse caso.
Io sono alto,” affermò
lui senza alcuna logica.
Poi c’erano i provini
di Quidditch e Ron parve davvero felice di aver vinto al confronto con McLaggen
e soprattutto che Hermione gli aveva fatto i complimenti anche dopo la
discussione di due giorni fa anche se i giorni a seguire furono veramente
disastrosi per Ron ed Hermione. Prima Ron sa che Hermione ha baciato Krum, poi
Ron che si mette con Lavanda e poi Hermione che finge di uscire con McLaggen…
Insomma un totale disastro… Hermione non resisteva più in quella scuola, ogni
tanto avrebbe desiderato tornare dai suoi genitori e farsi abbracciare… Fortuna
che c’era Ginny che la consolava anche se era occupata da Harry ultimamente. E
così arrivarno davvero i brutti momenti a Hogwarts. Tutto era cambiato, Silente
era morto e si era portato via con sé tante speranze per un Mondo Magico più
sereno e armonioso. Il primo fra tutti era Harry che demoralizzato non riusciva
ad accettare la morte del caro Preside quando nemmeno un anno prima era morto
Sirius. A chi sarebbe toccato ora? Hermione? Ron?...Ginny? Se sarebbe successo
qualcosa ai suoi amici non se lo sarebbe mai perdonato perciò decise di lasciare
Ginny al funerale del Preside. Inutile dire che fu una pugnalata sia per Ginny
che per Harry stesso… L’unica cosa positiva di tutto questo era che Ron ed
Hermione si erano finalmente riavvicinati. Al funerale piangevano una sulla
spalla dell’altro e avevano finalmente messo da parte le rivalità, in parte
perché Ron aveva rotto con Lavanda e l’altro motivo era l’aggressione a Hogwarts
ovviamente… Quando furono lasciati in pace dalla folla i tre parlarono del
viaggio che voleva intraprendere Harry alla ricerca degli Horcrux.Con molto
coraggio i due amici avevano deciso di andare con Harry…
“Noi ci saremo
Harry”annunciò Ron.
“Cosa?”
“A casa dei tuoi zii.
E poi verremo con te, ovunque tu vada”
“No”rispose Harry; non
l’aveva previsto, pensava che avessero capito che intendeva affrontare da solo
quel pericolosissimo viaggio.
“Ce l’hai già detto
una volta”sussurrò Hermione,”che c’era tutto il tempo per tornare indietro, se
avessimo voluto. Il tempo l’abbiamo avuto, no?”
“Siamo con te
qualunque cosa accada”ribadì Ron”Però, amico, devi venire a casa mia prima di
tutto, prima ancora che andiamo a Godric’s Hollow”
“Perché?”
“Le nozze di Bill e
Fleur, no?”
E infatti il
matrimonio arrivò anche se non così allegro come si sperava. Gli invitati non
erano molti, ma l’importante era che potessero stare, forse, per l’ultima volta
tutti insieme. I preparativi furono piuttosto impegnativi soprattutto per Ginny
ed Hermione che dovettero sopportare per un tempo illimitato la perfezione di
Fleur. Tutto doveva essere fatto fuori dove fu preparato per l’occasione un
corridoio di fiori colorati che portava a una piccola scalinata usata come
altare dove si sarebbe detto il fatidico “Sì”. Le damigelle d’onore furono Ginny
e Hermione che dovevano indossare un vestito senza spalline
azzurro.
- Oddio! Come faccio
con questi capelli? Non riesco a sistemarli, se solo avessi quella cosa che avevo usato al quarto anno!
Ginny aiutami per favore-
si lamentò Hermione già indossando il
lungo vestito con delle scarpe eleganti.
- Ho capito ci penso
io!- rispose Ginny che prese delle piccole roselline bianche e in chissà come
riuscì a sistemare i capelli di Hermione in un elegante chignon. Ginny aveva
deciso di lasciare i capelli sciolti proprio come piacevano al suo
Harry.
- Herm, io scendo a
vedere se Fleur ha bisogno di una mano altrimenti comincia ad urlare e sono
guai!-disse all’improvviso Ginny uscendo dalla stanza e richiudendo la porta
dietro di sé. Hermione stringeva tra le mani la bottiglietta di Felix Felicis
incerta se prenderne qualche goccia per potersi godere meglio la giornata… E
così fece…. Ingoiò due gocce di “fortuna” e senza un motivo apparente andò nella
camera di Harry e Ron. Quando entrò vide Ron in boxer che rimase per un bel po’
intontito al vedere Hermione vestita così.
- Potresti anche
bussare prima di entrare!- sbottò Ron.
- Scusa Ron, ero di
fretta, devo parlare con Harry!- rispose la riccia cercando Harry con lo
sguardo.
- Mi stavi cercando?-
domandò comparendo dietro Hermione.
- Bhè sì… Volevo
parlarti di Ginny… Lei ci tiene davvero a te e preferirei che tu gli parlasti.
Non negargli di stare con te almeno oggi, per favore- disse
Hermione
- Ci proverò, grazie
per il consiglio-
- Non c’è di
che-
- A proposito, stai
bene vestita così-
- Grazie Harry, ci
vediamo giù- rispose Hermione con un lieve rossore.
Scese le scale facendo
attenzione a non cadere soprattutto
perché era facile inciampare con quel vestito lungo e le scarpe alte. Quando
scese tutti alzarono lo sguardo per osservarla.
- Ehi Hermione hai
deciso di uccidere Ron?- disse scherzosamente Fred.
-Un modo originale
però!- aggiunse George
Hermione si limitò a
lanciarli un’occhiataccia decisa a raggiungere la signora Weasley in cucina per
aiutarla. La trovò in lacrime a lavare l’argenteria.
-
Signora Weasley? Tutto
bene?- domandò coraggiosamente Hermione.
- Oh, cara! Non ti
preoccupare, pensavo a quando… voi partirete, è una cosa così pericolosa-
rispose scoppiando ancora in lacrime.
- Signora Weasley deve
avere fiducia in Harry, in me e soprattutto in Ron. Lo so, è un po’
irresponsabile, scorbutico, insensibile, carino- si bloccò di colpo e continuò-
cioè… è comunque coraggioso quando
si tratta di Lei-sa-chi. Adesso andiamo in salotto, hanno bisogno di noi-
La signora Weasley non
molto convinta si alzò e insieme si incamminarono verso il salotto. Insieme
cominciarono a sistemare i soprammobili e a spolverare
tutto.
-
Miseriaccia se avrei
avuto al Ballo del Ceppo questo vestito non avrei fatto di certo una
figuraccia!-
Era la voce di Ron che
scendeva dalla scale vestito con un elegante smoking. Hermione si voltò e lo
guardò per un bel po’ prima di incrociare il suo sguardo e imbarazzata guardò da
un’altra parte. Harry era vestito quasi nello stesso modo e cercava Ginny anche
se lei era da Fleur.
-
Hermione hai visto… Sì
insomma hai capito…- chiese Harry alla riccia.
-
- Vado a chiamarla, è
da Fleur-
Hermione la fece
uscire e prima che se nen potesse rendere conto quasi tutti erano usciti
fuori.
-
Mi stanno chiamando
fuori, ci vediamo- disse in fretta uscendo e trovando Ron
infuriato.
-
Ma sei matta!?! Non
puoi lasciarli soli… Lo sai come va a finire!- sbottò Ron
- So benissimo come
andrà a finire Ron, è per questo che li ho lasciati soli… Aiutami con queste
panche per favore- rispose Hermione soddisfatta indicando delle panche per far
sedere gli ospiti al matrimonio.
- D’accordo, comunque
non dev’essere sempre Harry a farsi avanti!- disse Ron spostando delle panche e
mettendole allineate come richiesto da Fleur.
- Certo che sì! È
l’uomo no? In una coppia io credo proprio che sia il ragazzo a
dichiararsi-
- Perché
scusa?-
- Perché è così deve
essere, punto e basta!- riprese Hermione con un tono che non richiedeva nessuna
replica.
- Sono arrivati gli
ospiti- disse Hermione dirigendosi in salotto dato che tutti sarebbero arrivati
con la Polvere Volante.
Arrivarono tutti i
parenti di Fleur e i membri dell’ordine della Fenice. Bill era veramente vestito
elegantemente anche se aveva ancora delle cicatrici al lato destro del viso e di
tanto in tanto aveva la gamba indolenzita, ma a Fleur non importava, lei lo
amava così. Ginny e Harry si tenevano per mano, segno evidente che si erano
rimessi assieme. Tutti erano pronti per la cerimonia così si diressero verso
l’esterno della casa dove tutto era sistemato al meglio. Presero posto e
attesero l’arrivo delle damigelle ed in seguito della sposa. Hermione e Ginny
fecero la loro entrata in modo spettacolare
- Carina la tua amica-
disse un ragazzo, probabilmente amico di Fleur.
- Ti conviene starle
lontano- rispose Ron infuriato.
Il ragazzo non disse una parola per il
resto della cerimonia e quando si baciarono i due sposi si levò un applauso e il
giardino venne trasformato in una pista da ballo con tanto di orchestra.
Harry e Ginny
iniziarono a ballare appena l’orchestra iniziò a suonare. Il ragazzo francese
amico di Fleur chiese a Hermione di ballare e lei accettò tra gli sguardi
inferociti del rosso. Quando finirono due canzoni Ron si decise ad invitarla a
ballare con lui
.- Ehm… Hermione… ti
andrebbe di.. di… ballare…- chiese balbettando alla migliore
amica.
Lei lo osservò come per osservare se
quello era il vero Ron.
-
Se non ti va non
importa- aggiunse di fretta
-Certo che voglio
ballare con te- rispose felice. “Probabilmente la pozione sta facendo
effetto”pensò la ragazza ormai tra le braccia di Ron tra un volteggio e l’altro.
Si sentiva leggera con lui, libera di poter stare lontano da ogni rancore e
tristezza.
- Ron, ti va di fare
una passeggiata?- domandò d’un tratto Hermione.
Ron annuì ed insieme
si allontanarono dalla festa .
- Sai, non mi sarei
mai aspettata che mi avresti chiesto di ballare- disse la
riccia.
- Già, neanche io a
dirti la verità- rispose con un sorriso divertito il
rosso.
- Ron, tu hai
paura?-
- Sì, tanta- rispose
semplicemente Ron. Si sedettero sull’erba a guardare il chiaro cielo e sentire
il soffiare della piacevole brezza di Settembre.
- Hermione io devo
dirti una cosa…- disse Ron cominciando ad arrossire.
- Ti ascolto-
- Ecco vedi noi siamo
amici no? Dobbiamo dirci tutto no?-
-
Sì-
- Bene. C’è una cosa
che devo dirti da un bel po’ di tempo. Io vorrei che io e te…
fossimopiùdiamici!- disse Ron in un modo incomprensibile.
-
cosa?-
- Che noi fossimo più
di…amici…ecco l’ho detto!- disse Ron come se si fosse tolto un enorme peso. Per
Hermione fu come se la prendessero a schiaffi. Per una volta Ron aveva fatto una
cosa che lei non sarebbe mai riuscita a fare. Ron non la guardava e fissava un
punto della distesa erbosa.
- Ho detto una cosa
stupida, lo sapevo, ho rovinato tutto, mi dispiace-
Hermione lo guardò e
allungò la sua mano verso quella di Ron che alzò il capo pian piano vedendo
Hermione sorridere raggiante.
-
Ron, posso baciarti?-
chiese Hermione. Ron la guardò e si avvicinò al suo viso pian piano volendosi
godere ogni momento di quello che aveva sempre desiderato da 4..5…6 anni o forse
da sempre. Così timidamente si avvicinarono e si sfiorarono pian pano le labbra
fino a baciarsi lentamente e con passione. Le loro labbra combaciavano
perfettamente e non c’era niente che non andava… Si erano desiderati per anni,
niente ora li avrebbe fermati. Quando si staccarono si guardarono per un po’ un
po’ storditi entrambi. Si alzarono senza dire una parola e tornarono alla
festa.
-
Hermione?-
-
Sì?
-
Ti
a…-
Hermione gli tappò la
bocca con un bacio a fior di labbra.
-
Voglio essere io a
dirlo per prima… Ti amo Ron-
-
Ti amo anch’io
Hermione-
Tornarono alla festa
mano della mano tra gli sguardi straniti che tutti gli lanciarono e le lacrime
di felicità della signora Weasley. Hermione si rese conto che tutto non era
successo per effetto della pozione, ma del loro eterno amore anche se dovevano
intraprendere quel pericoloso viaggio.
Fine
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please, bacini baciotti Nancy^_*