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Autore: damnhudson    09/06/2012    1 recensioni
Settimana Finntana. Dedicata a Finn Hudson e Santana Lopez, va dal 2 Aprile fino all'8.
Day 1 (April 2): Movie/TV AU
Day 2 (April 3): kid!Finntana
Day 3 (April 4): Personality Swap
Day 4 (April 5): Pregnancy/Babies/Family
Day 5 (April 6): Angst
Day 6 (April 7): Wedding Planning/Wedding
Day 7 (April 8): Deleted Scenes
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Che io ho ovviamente iniziato in ritardo, ma ci tenevo a farla, quindi, niente, eccola. :) Enjoy.
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Dalla prima settimana :
“Puoi dire qualcosa, per favore?” Chiese, in maniera supplicante, quasi.
“Dovresti saperlo Santana. Se tu ti avvicinassi io non ti lascerei mai più andare via.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Finntana Week - day 7 (deleted scenes)
Non credo di aver capito a pieno questo giorno della week, e spulciando un po’ da qualche parte, ho trovato un prompt… Il che non so se possa andare bene, ma boh, ci provo. (: Ci vediamo alla fine del capitolo per i ringraziamenti, okay? <3

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Santana Lopez era abituata al lusso più sfarzoso, suo padre era un dottore… uno di quelli veri a detta sua. Un chirurgo plastico, infatti. Guadagnava abbastanza bene – guadagnava moltissimo in effetti e questo dava il diritto a Santana – o almeno, lei credeva di avere il diritto – di sfottere tutti quelli più poveri rispetto a lei. Rachel Berry vedeva Santana come la versione femminile di Jessie St.James, il che era tutto dire. Cattiveria allo stato puro. Non che Santana non ci avesse pensato a sbattersi Jessie su qualche pianoforte nell’aula del Glee, eh, ma a Berry lo aveva sempre marcato stretto.
Ora l’aveva perso di vista, era andato all’università UCLA a quanto ne sapeva, dato che quella chiacchierona non smetteva mai di parlarne.

Quel pomeriggio aveva un appuntamento con Puckerman. Era una sveltina in realtà. E toccava a lei andare da lui, per quanto casa del ragazzo fosse una baracca che cadeva a pezzi – letteralmente il sesso con lui era il migliore sulla piazza; quindi quando ricevette il messaggio del giovane Noah Puckerman non se lo fece ripetere due volte e montò in macchina. Si era messa un bel vestitino, nero e bianco. Attirava l’attenzione di tutti i ragazzi che le passavano affianco e questo stimolava la sua vanità. Guidava velocemente perché era in ritardo di circa dieci minuti e sebbene non le importasse niente del ritardo non vedeva l’ora di far scontrare il suo corpo con quello del ragazzo che la stava aspettando. La sua immaginazione lo figurava con una birra in mano, mentre guardava una partita di football americano già data in tv, magari in boxer, mentre l’aspettava ansioso per la sua stessa ragione. I ragazzi erano molto più simili di quanto loro stessi sapessero. Fissati col sesso, con le macchine e… beh, effettivamente erano davvero poche le cose che avevano in comune! Ma tanto i due non erano soliti parlare molto, facevano ciò che dovevano si rivestivano ed ognuno andava per la propria strada.

Non appena Santana ebbe imboccato la curva che portava a casa di Puckerman, sentì un rumore che le fece presagire il peggio. – Porca puttana! – Si lamentò, mentre scendeva dalla macchina e andava a controllare la ruota. Tutti i suoi propositi erano corretti e la sua gomma posteriore si era bucata! Gran bel lavoro. Si guardò intorno, mentre cercava un posto dove far riparare la sua stupidissima auto! Insomma, era impossibile non trovare un’officina nella strada di casa Puckerman? Ne aveva bisogno davvero, e non voleva sporcarsi il vestitino gentilmente offerto da papà, andiamo… Si guardava intorno ancora speranzosa quando un’insegna le apparve davanti agli occhi. “Molto più che auto!”

Sicuramente il nome non era uno dei migliori, e dentro ci sarebbe stato un maniaco. Era combattuta all’idea di entrare dentro. Le avrebbe fissato le tette e c’era anche abituata, ma da parte di ragazzini brufolosi e con la sua età o meno, ma non da uomini adulti maniaci. Ma doveva arrivare da Puckerman, per forza. Cacciò fuori un forte respiro e sorrise al mondo, come era solita fare quando aveva paura e Marisol – la sua tata – non era vicino a lei a stringerle la mano. Lei era Santana Lopez, non si sarebbe fatta fermare da un maniaco. E poi aveva sempre con se lo spray al peperoncino piccante messicano, importato direttamente – appunto – dal Messico.

 
- È permesso? – chiese con voce roca abituandosi alla poca luce che rifletteva dentro l’officina sporca e mal odorante. Un ragazzo altissimo si presentò davanti, facendola sussultare e sorridere allo stesso tempo.

- Porca puttana! Tu lavori qui? – Chiese Santana ancora, guardando il ragazzo che con uno strofinaccio bianco cercava di pulire le sue manone.

- Santana Lopez, qual buon vento? – Chiese Finn Hudson guardandola mentre si poggiava ad un’auto a cui stava lavorando prima che la latina entrasse dentro il suo mondo.

- Una ruota bucata lungo questa strada, puoi aiutarmi? – Domandò la ragazza al ragazzo. Cercava di estromettergli uno sconto, le sarebbe andata di lusso se il padre non avesse scoperto che aveva di nuovo bucato una ruota. Era una cosa di tutti i giorni per Santana quasi. La fretta era consuetudinaria per quanto la riguardava. Era sempre in ritardo, quindi si trovava a dover correre sull’autostrada per arrivare almeno con un ritardo accettabile.

- Roba da niente. Ma non sperare in uno sconto ‘amicizia’. – Disse subito il ragazzo, conoscendo Santana.

- Non hai risposto! – Disse la mora saltando sopra una superficie apparentemente pulita, dopo che ci ebbe passato la manina per spolverarla. Finn si girò a guardare la ragazza, non capendo di cosa parlasse ricordandosi solo ora della sua educatissima esclamazione mentre entrava dentro l’officina.

- Il denaro è buono e poi l'officina appartiene a Burt. Probabilmente, se non dovessi andare al college, rimarrà a me. Tanto Kurt non se la filerebbe mai un’officina, quindi ci passo più tempo possibile e imparo il mestiere alla svelta. Sono portato per i motori. – Rispose il ragazzo, mentre si piegava verso l’auto e con un aggeggio tolse la ruota. – Immagino ci sia da cambiarla, quindi la spesa non si estende solo alla mano d’opera, anche alla nuova ruota che ti monterò sopra. – La avvisò Finn ancora. Santana si strinse nelle spalle semplicemente.

- Procedi Hudson. -  sorrise. – Pensavo che qui dentro ci sarebbe stato un maniaco che mi avrebbe fissato le tette e invece trovo solo Finn Hudson, fantastico! – Le era andata sicuramente bene, effettivamente.

- Posso? Sarò discreto! – disse Finn alzando lo sguardo. Santana nemmeno sapeva che Finn conoscesse determinate parole, beh, tanto meglio.

- Finn! – Si limitò a ridere. – Mi farai uno sconto? –

- Smettila di svenderti! – Continuò a fare il suo lavoro Finn, mentre le loro risate si amalgamavano assieme, creando un rumore naturale e bello da sentire.

 

- Ho cambiato a ruota, e signorina, puoi avere più cura dell’olio per favore? Guarda, se ti costa tanto ti aiuto io. La porti da me ogni mese… si, ti farò uno sconto – disse subito, vedendo lo sguardo della mora posarsi su di lui. – anche se puoi permetterti il meccanico. -
aggiunse ancora, ridendo.

- Macchè, ho sentito papà parlare con Marisol… Dice che vuole tagliarmi i viveri! Morirò. – Disse seriamente. Una scenetta molto drammatica. Magari anche lei sarebbe entrata nell’accademia della recitazione, come lui.

- Andiamo, non si sta malissimo a fare qualche lavoretto estivo. Conosci gente nuova… - ma Santana lo interruppe bruscamente con una risata.

- Hudson, fai il pipistrello qui dentro e le uniche persone che conosci sono uomini vecchi ai quali è partito il motore. –

- In genere è il radiatore, ma grazie per aver tentato! – la corresse Finn, sorridendole.

- Ora devo andare, grazie mille per la velocità con cui hai operato, Finn! – Salutò con la manina, mentre Finn le sorrideva.

- Dovere! –

Detto questo la ragazza lasciò i soldi sopra la superficie che aveva pulito col suo vestitino, lasciano l’officina soddisfatta del lavoro che Finn aveva fatto alla sua auto. Forse, ma forse, aveva messo qualche dollaro in più, convita che Finn non se accorgesse!

 

 

damnhudson’s corner.

 

Dannazione, l’ho portata a termine. Sono così orgogliosa di me.
Ringrazio mia madre, mio padre, mio fratello… No, scherzi a parte. Ringrazio la mia fantasia che non mi ha mai lasciato sola, anche se ogni tanto ci tentava.
Grazie a tutti quanti coloro che hanno seguito questa raccolta di oneshot a tema Finntana. Siete stati essenziali!

Ah, ringrazio __Sabotage ( Giulia ) per aver creato il nome di Marisol nel nostro gdr. Lei è la nostra Santana. ( Magari fateci un salto, ci serve qualche personaggio in più http://www.facebook.com/pages/Gioco-Di-Ruolo-Gleek-Always-x2/322872921059433 )

Tranquillissimi, ho da finire ‘Letters to Finn’, ma sto già programmando un’altra settimana. Visto che al momento ho il calendario delle ships sotto mano, quindi non vi lascio soli MUAHAHAHA. Sarete costretti a leggere qualcosa di mio per tutto l’estate dato che l’ho programmata verso la scrittura.

Comunque niente, grazie di cuore a tutti coloro che ci sono stati. Vi voglio benissimo.
Marti.

   
 
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