Una piccola luce,
niente di che,
illumina un uomo
sulla sessantina,
con una sigaretta in bocca
ed una chitarra classica
fra le mani.
Inizia a suonare,
delicatamente,
una melodia che
ti prende,
ti fa innamorare.
Era bellissimo,
e la musica era fantastica.
Parte piano,
delicata,
dolce.
Due piccoli
violini,
ed un oboe.
Soffici,
deliziosi,
crescono piano,
aumentano il tono,
quasi senza
accorgersene, senza
disturbare,
e ci sei tu, fioca,
che mi ritorni in mente.
La musica sale, si fa
più forte.
Si aggiungono dei
violoncelli,
ed una viola.
Tutto sempre molto
calmo, ma forte,
deciso seppure
dolce, una carezza.
Da far venire i brividi,
mentre tu diventi sempre
più nitida.
Cresce, cresce sempre
di più,
e tu mi guardi, ti avvicini,
e partono i sassofoni,
e danno un tono malinconico,
e tu ti allontani,
no! perché vai via?
E soffro, soffro e la musica
è sempre più forte,
ma è viva,
poi eccole che arrivano!
Le trombe! Danno un
tocco imperiale alla melodia,
ed ecco che ti sto baciando,
e sono tornato in paradiso,
con tanto di chitarre ad
accompagnarmi.
Eccolo li, eccolo,
fateci caso, ampliate
appena l'udito, c'è
un accenno di mandolino,
lo sentite?
O per meglio dire
la sentite?
È lei, è la sua voce,
mi sta parlando,
ed è musica, musica viva,
musica forte.
Si aggiungono anche le percussioni,
energia, energia pura in un
attimo, e tu intanto sei sempre
più forte e mia, sempre più tra
le mie labbra, e ti amo come
non mai.
Il vecchio suda, dimena le sue
mani come il vento e la chitarra
sembra sul punto di rompersi,
ma non lo fa, la musica è troppo
viva per essere fermata.
Ed ecco l'orchestra, l'orchestra
intera che parte, forte,
decisa, intensa, ti prende,
ti coinvolge, si dimenano,
e la musica sale,
e tu sei con me,
e sale, sale,
e tu sei vicina, ti sento,
sento il tuo odore,
ti vedo ed ho gli occhi chiusi,
e ricordo di te e di come sei,
e sale ancora, sale sempre
di più, assordante come te,
mi riempe senza stancarmi mai,
mi distrugge i timpani,
e io e te stiamo facendo l'amore,
e sale, sale, sale,
e ti amo, e sale,
e ti amo ancora di più, e sale
ancora, e sto venendo,
sto venendo e tu sei li che mi guardi
e la musica raggiunge l'apice,
e il vecchio sembra quasi non
avere più delle dita,
l'apice, eccolo, eccomi,
eccoti, siamo di nuovo noi
di nuovo insieme,
che felicità, che bello..
tamburi, percussioni,
violini, violoncelli,
chitarre, viole, oboe,
flauti, clarinetti,
sassofoni, piatti,
mandolini,
intere orchestre tutte in un'unica
apoteosi di piacere che termina
con te, tutti ammassati armonicamente,
eccola, la sento, il piacere è intenso,
è immane, innaturale,
io, tu , la musica,
sono dio!
Poi svanisce, piano,
la musica se ne va, con calma,
dolce com'era tornata,
iniziata come se fosse
niente e finita ancora più
rapidamente,
e tu alzi le spalle,
non mi guardi più,
e i clarinetti e i flauti,
e le percussioni,
e i piatti, e le orchestre,
tutti se ne vanno,
e il vecchio con la sua
chitarra rimane,
e anche qualche violino.
E tu, seppur lievissima,
rimani anche tu.
Rimane un violino,
ed il vecchio con
la chitarra,
che piange, che sente
lei e la musica,
e la ama, come ha amato te,
e tu sei andata ormai,
e resta il pianto della chitarra
e la lieve luce che lo illumina,
tanto da mostrare al mondo
la sua lacrima.
La melodia è diventata semplice,
ripetitiva, ma ipnotizzante,
bellissima, amorevole,
dolce.
Poi finisce. Il vecchio
posa la chitarra, stanca.
Saluta il vento,
l'orchestra,
la luce,
la musica,
saluta lei e il suo ricordo,
si accende una sigaretta,
ha fatto di nuovo l'amore
stanotte.
Lo fa da anni ormai,
lo fa con la musica,
e ci da dentro tutta la notte.