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Autore: Arydubhe    11/06/2012    1 recensioni
In una rara giornata lontano dalle missioni. Naruto accetta l'invito di Sai ad andare a casa sua. Sai spera di poter finalmente essere accettato da lui e Naruto tenta di fare del suo meglio per appianare gli screzi del passato. Come proseguirà quello che si annuncia un incontro-scontro epico degno dei migliori momenti Sasuke vs Naruto? L'amicizia con Sai è destinata a nascere o su di essa incombono troppo forti i ricordi di Sasuke? Riuscirà Sai a privarsi della sua maschera di ghiaccio?
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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L'ospite a casa di Sai

Naruto si guardava attorno piuttosto ammirato. La casa di Sai era ben diversa da come la aveva sempre immaginata. Certo, da fuori aveva già avuto modo di vederla qualche volta, quando avevavo avuto delle missioni e lui e Sakura erano passati a chiamarlo; era l'interno a sorprenderlo. Si era immaginato una casa piuttosto spoglia, con pochi mobili e le pareti vuote...Anzi un po' doveva ammettere che si era sorpreso quando aveva scoperto che Sai possedeva una casa e non stava invece in un dormitorio con altri ANBU come lui. D'altro canto, non riusciva neppure ad immaginare che tipo di arredamento quel ragazzo potesse preferire...a volte Sai aveva dimostrato di saper essere così privo di sentimenti e gusto che davvero stentava a immaginarsi come potesse essere casa sua.

Lo stupore di Naruto nel vedere l'ordine che regnava nella casa e la grazia nella mobilia non avrebbe potuto quindi essere maggiore. Non solo: le pareti erano interamente ricoperte di quadri; tempere, carboncini, disegni a matita o a semplice inchiostro si intervallavano in bell'ordine ma con fantasia, questo più grande, l'altro più piccolo, tempestando di mille colori le pareti di legno chiaro. Ritraevano soggetti di vario tipo. L'effetto era strabiliante. Nonostante la varietà di colori nulla stonava e la stanza non sembrava affatto caricata di troppa roba. Naruto notò che la maggior parte di quei dipinti ritraeva paesaggi, ma qua e là spuntava un ritratto, di coppie e persone singole, talvolta qualche gruppo; il soggetto erano ora bambini, ora anziani, oppure donne e uomini intenti alle attività più disparate.

 

Probabilmente lo stupore di Naruto doveva essere piuttosto evidente perchè anche Sai, dopo averlo fatto entrare e osservato per qualche secondo, con una risata gli chiese: “C'è qualcosa che non va?”

“N-n-no! Che dici...è che ...la tua casa è proprio...graziosa,Sai” si affrettò a rispondere Naruto non poco imbarazzato. Si sentiva un po' uno stupido. Sai era un artista dopotutto, era logico quindi che in queste cose avesse occhio. E lo aveva davvero, che diamine!

“Sono contento che ti piaccia!” -rispose Sai quasi con sollievo- “Credevo di aver fatto o detto qualcosa di sbagliato...mi son detto “Magari Naruto potrebbe imbarazzarsi a una simile richiesta”...che c'è?”

Naruto si era improvvisamente bloccato e lo guardava con viso gelido. “Sai, sono esattamente queste tue affermazioni a mettere in imbarazzo la gente...ma possibile che non te ne accorgi?”

“Ti chiedo scusa...non volevo”

“Sì sì, lo so lo so- si affrettò a replicare Naruto scuotendo la mano, in viso un'espressione annoiata- è che ti escono così e tu non lo fai apposta. Oramai ho imparato a conoscerti...”

 

Naruto si addentrò di più nella stanza e si mise a ispezionare i quadri uno ad uno.

“Ne ne, Sai? Guarda che alcuni di questi sono davvero grandiosi! Tipo questi bambini che giocano! Eh eh, mi riportano indietro a quando io e Kiba ci rincorrevamo per scherzo nei cortili dell'Accademia e urlavamo così tanto che Iruka-sensei spesso e volentieri interrompeva quello che stava facendo per venirci a sgridare...mamma che tirate di orecchie! E guarda questo tramonto...mi ricorda quando una volta nella Terra dell'Acqua durante una missione ne ho osservato uno simile con Sakura-chan...avevo pure tentato di baciarla ma mi aveva rifilato una sberla tale che con la sua delicatezza...mi fa male solo a pensarci, tebayo!-

Dietro di lui Sai stava in silenzio, ma era arrossito.

“Grazie...”

Naruto proseguiva imperterrito: “Poi poi poi oh, Sai ma che bellooooooo!!! Konoha sotto la neve...deduco che anche a te piaccia, ne, la neve? Hai mai fatto a palle di neve con qualcuno?...Sai..?”

Naruto si girò e vide Sai seduto per terra, dall'altro lato della stanza, di fronte a una libreria. Gli dava però le spalle e non poteva vedere che stava facendo .

“Sai, si può sapere che combini, Sai! Guarda che sto parlando con te!” Naruto gli si avvicinò e vide che teneva sulle gambe un libro e lo stava sfogliando febbrilmente.

“....ospiti... è buona educazione offrire qualcosa quando li si invita in casa....-sussurrò Sai leggendo dal libro, quindi mettendo in pratica il consiglio urlò senza neppure voltarsi:....mmm Naruto ti andrebbe qualcosa?”

“Sai, cosa urli, dattebayo! Sono dietro di te! Che ninja sei a non accorgerti nemmeno del fatto che ti sono alle spalle...?”

“Scusa ero intento alla lettura...in questo libro c'è scritto che agli ospiti si deve offrire qualcosa quando arrivano...quindi ti andrebbe un...- ricominciò a leggere- tè...o...una fetta di torta o...”

“Una fetta di torta andrebbe benissimo!” disse Naruto raggiante. Cominciava ad amare quel libro che Sai stava leggendo: dava davvero ottimi consigli.

“Mi dispiace ma ora che ci penso non ne ho in casa...” rispose Sai sovrappensiero...

La faccia di Naruto, a quella risposta, assunse un'espressione piuttosto eloquente: -.-. Ma d'altronde era Sai che aveva davanti, che poteva aspettarsi? A volte sembrava di parlare con un bambino...persino Konohamaru aveva un maggior senso dell'opportunità

“Sai, non si offrono cose che non si hanno”

“Ti chiedo scusa, ma era scritto alla riga dopo...però il te lo ho...”

“Il tè va benissimo, Sai” Naruto voleva uscire da quella situazione imbarazzante il prima possibile.

“Allora vado a preparalo!” Sai sparì in quella che sembrava essere la cucina.

Aveva lasciato sul tavolo il libro che stava leggendo: “SOS ospiti a casa”.

Sì, Sai era un caso perso.

 

Naruto rimase lì in sala a guardare ancora un po' i dipinti. Gli sembrava ancora strano essere lì. Si era piuttosto sorpreso quella mattina quando Sai lo aveva invitato a casa sua, ma non si era sentito in diritto di rifiutare. Dopotutto, Sai non sembrava avere cattive intenzioni.

 

Stava camminando per strada quando Sai gli si era avvicinato. Non indossava la sua divisa ma una semplice maglietta e un paio di pantaloni, tutto rigorosamente nero. Probabilmente anche agli ANBU si concedeva un giorno di riposo ogni tanto. Fatto sta che conciato così gli sembrava un becchino. Naruto aveva pure avuto intenzione di dirglielo quando Sai lo aveva colto alla sprovvista chiedendogli “Ehi, Naruto, mi stavo chiedendo...ti andrbbe di venire da me oggi?”.

“Ehh, e che ci dovrei venire a fare?”

“Due chiacchere, dopotutto siamo nello stesso team...no?”

 

Così Sai quella mattina lo aveva incastrato e lo aveva convinto a venire a casa sua. Era un gesto gentile, quello di invitarlo, e Naruto lo sapeva: sapeva anche che avrebbe mentito a se stesso se si fosse detto che tutto questo gli dispiaceva. Si era ripromesso di provare a capire un po' di più Sai e questa gli era parsa un'ottima occasione per cominciare. Già in tanti glielo avevano detto, che era ora che iniziassero ad andare d'accordo sul serio. Lì per lì aveva pensato che magari Sai potesse averlo invitato perchè parte di una missione o che magari fosse stato Yamato-taichou a spingerlo. Sospettava tuttavia che dietro quel gesto ci fosse lo zampino di Sakura-chan: dopo tutto sin dall'inizio lei aveva speso molti più sforzi di lui nel fare amicizia con Sai...ed era ammirevole. Ricordava perfettamente quella volta che Sakura-chan gli si era rivolta dicendo: “Secondo me dovresti cercare di accettarlo. Anzi, mi sembra strano che proprio tu, Naruto, possa rifiutare qualcuno...è così strano da parte tua...comprensibile, è vero, ma strano dal momento che si parla di te...” Quelle parole lo avevano scosso nel profondo. Che razza di persona era diventata se lui, che ben conosceva per esperienza personale il dolore derivante dal non essere accettati, rifiutava di riconoscere il valore di qualcuno? Quale ossessione lo legava a Sasuke così tanto da influire persino su elementi così basilari del suo carattere? Naruto Sapeva benissimo che anche Sakura aveva avuto i suoi momenti di rifiuto per il ragazzo...come dimenticare i pugni che Sai si era guadagnato ogni volta che aveva osato insultare Sauke-kun? Ma tutto sommato lei e Sai erano diventati amici. Magari Sakura si era limitata a scambiare con Sai qualche parola particolarmente ispiratrice ...

 

Naruto interruppe un attimo il flusso di pensieri. Era strano pensare a Sai in quei termini. Per certi aspetti non potevano non tornargli i mente i vani tentativi compiuti in passato dalla ragazza per far andare d'accordo lui e Sasuke. Sakura a quell'epoca, ogni volta che lui e quell'esaltato di un Uchiha si prendevano a parole (e non solo), faceva sempre da paciere tra loro, anche se poi aveva l'irritante tendenza a dare ragione a Sasuke. Sembrava quasi di essere ritornati ai vecchi tempi...con l'unica differenza che al posto di Sasuke c'era una persona diversa...completamente diversa.

 

“Sai...posso sedermi?”

La voce di Sai arrivò attutita dalla cucina in un tramestio di porcellana.

“Certo! Avrei dovuto chiedertelo io probabilmente...”

Naruto non si trattenne dal sorridere questa volta.

 

Sì le cose non avrebbero potuto essere più differenti. Se al posto di Sai ci fosse stato Sasuke probabilmente la risposta sarebbe stata “Sei ancora in piedi, dobe? Guarda che anche stando in piedi non raggiungi la mia altezza.” Aveva precisi ricordi di pomeriggi simili a casa di Sasuke.

Eh sì, Sai e Sasuke potevano anche assomigliarsi fisicamente, con la corporatura snella e capelli e occhi scuri, ma il loro carattere non aveva nulla in comune.

“Sasuke, perchè non riesco a smettere di pensare a te...?” si ritrovò a pensare Naruto guardando il soffitto.

 

Intanto Sai era di ritorno con il tè. Teneva in mano un vassoio con due tazze e una teiera e in un piattino aveva messo dei biscotti.

“Ehi Sai, che servizio!”

“Ho trovato scritto che il tè si serve con dei dolci...la torta non la avevo, ma dei biscotti sì...”

“Ottimo! Ma Sai...che cos'hai addosso???”

“Questo?- disse Sai guardandosi i vestiti- ah intendi dire questo? E' un grembiule...Nei libri dicono che li si indossa per cucinare...”

“Sai, posso darti un consiglio? Smettila di leggere libri! Posso accettare il grembiule...ma non si indossa il grembiule per preparare del tè...e soprattutto Sai...non un grembiule rosa...”

“E' tanto sbagliato?” Chiese Sai serio; aveva tirato fuori da non si sapeva dove un taccuino e un paio di occhiali che aveva inforcato alla velocità della luce. Gli occhi gli brillavano dall'ansia di sapere.

“No non è sbagliato, è che...muahahaaahaahhaah” Naruto era scoppiato a ridere fragorosamente.

“Che c'è? Ho di nuovo sbagliato?”

Naruto continuando a ridere, picchiando i pugni sul tavolo, si agitava così tanto che finì per cadere dalla sedia senza smettere di ridere. Si teneva lo stomaco e continuava a sghignazzare.

“Ohi ohi che male...ahahahaahahah Sai fai morire dalle risate, potresti uccidermi così, tebayo!...aaahahah...mi lacrimano persino gli occhi”

Inutile dire che Sai non ci stava capendo nulla. Osservava Naruto dal bordo del tavolo aspettando che ritornasse in sé.

“Giuro che nel tè non ho messo niente”

“AHAHAHHAHAAHAHAHHAHAHAHAHAHA”

 

Quando Naruto si riprese, si rimise a sedere sulla sedia e trasse un profondo respiro prima di ricominciare parlare. Prese in mano la sua tazza di tè e si dispose a cominciare un discorso esplicativo che presagiva sarebbe stato molto lungo.

“Dunque vediamo...allora i grembiuli...ecco sì i grembiuli si indossano per cucinare, è vero...però non è necessario indossarli per tutto e poi...i grembiuli sono oggetti tipicamente femminili, anche se su questo si potrebbe discutere...però certi colori diciamo che non sono prettamente, come dire...mmm...da maschio ecco...tipo il rosa....voglio dire, fosse bianco quel grembiule...”

“Quindi tu non usi il grembiule quando cucini?” chiese Sai incuriosito.

“Io? Be' qua la questione è del tutto differente- disse, sentendosi avvampare- non è che io non lo indosso per cucinare è che non cucino proprio. Non sono capace...e non è che lo dico per ridere, non ho mai imparato.”

“Ma allora come fai a mangiare?

“Ramen istantaneo, tebayo!- rispose Naruto illuminandosi- fai bollire l'acqua e la versi nel contenitore e il tuo pranzo è servito”

“Non mi stupisco che tu sia così magro allora...e che tu ce l'abbia piccolo”

La replica di naruto non si fece aspettare: “Saaaaai! Ti sembrano cose da dire???” Naruto era diventato tutto rosso e si era messo a urlare contro Sai, che appariva piuttosto divertito.

“Ma è vero che assomiglia a un gamberetto...-commentava Sai arcuando l'indice a simulare la forma del piccolo crostaceo- mi ricordo da quella volta che siamo andati assieme alle terme...scometto che adori il ramen di pesce a questo punto...”

“Io-ti-mmazzo” Naruto si era alzato e si era messo a rincorrere Sai, che prontamente si era sfilato il grembiule e si era precipitato fuori dalla finestra.

Sai correva saltando da un tetto all'altro, mentre Naruto lo rincorreva urlandogli contro tutti i peggiori epiteti che potevano venirgli in mente.

“Sei un pervertito, Sai!” gli urlò contro quando gli si fu avvicinato abbastanza.

Per tutta risposta Sai gli gettò un'occhiata sorridendo.

Corsero ancora un altro po' poi con un'azione di placcaggio Naruto afferrò le caviglie di Sai rovesciandolo a terra. In un secondo gli fu addosso, premendo il suo corpo a terra, un kunai sfoderato sotto il collo del ragazzo.

“Dillo ancora e ti uccido!”

“Ce l'hai piccolo”

Naruto incredulo alzò le braccia e il viso al cielo e urlò: “Ma cosa devo fare con te, dattebayo!”

“...e ti faccio notare che mi sei sopra” proseguì Sai con nonchalance.

La vergogna fece assumere a Naruto ogni possibile sfumatura di colore.

“E io volevo fare amicizia con questo qui...?” si disse Naruto estremamente irritato.

Si affrettò a lasciare andare Sai e si appoggiò a un albero.

 

“Naruto, grazie per il pomeriggio. E' stato...divertente”

Naruto rimase colpito da quelle parole. Sai che ammetteva di aver provato un emozione...

Scrollò il capo come per scacciare un pensiero molesto: che faceva adesso, provava a compatire quell'individuo? Però era stato divertente...

“Per tutti i bijuu, Sai, corri come un matto”

“Sono un ANBU, dopotutto....”

Si sedettero uno a fianco dell'altro. dopo un po' Sai riprese la parola:

“Comunque stavo pensando, guarda che dovresti imparare a cucinare, Naruto...voglio dire, non puoi vivere a ramen e basta. Possibile che nessuno ti abbia mai insegnato?”

“Iruka-sensei ci ha provato e credimi, è stato devastante. Da quel giorno ha cominciato a potarmi a cena da Ichiraku ogni tanto. Mi son detto: “E' che ero piccolo”...così tempo fa ho chiesto una mano a Sakura-chan. Credimi è stato peggio, anche se, detto tra noi, in quel caso in parte credo fosse colpa della maestra”

 

(intanto, all'ospedale...”Etciù” “Salute Sakura, hai preso freddo?” “No no, Shizune-sama, penso piuttosto che qualcuno stia parlando di me”)

 

“E poi...c'è stato un periodo in cui io e Sasuke cenavamo sempre assieme, o quasi. Finiti gli allenamenti o finita la missione...in genere cucinava lui. O cenavamo fuori. Che lotte quando capitava! Io volevo sempre andare da Ichiraku. In genere alla fine vincevo io, ma che lagna che era Sasuke. Però a cucinare era davvero molto bravo. Io ero sempre in imbarazzo perchè non sapevo come aiutarlo...così col tempo ci eravamo messi d'accordo perchè io facessi la spesa o almeno dessi i soldi per farla e lui poi cucinasse per due...a quell'epoca sembravamo quasi moglie e marito. Non so ma cucinare per me mi sembrerebbe di tradire quella memoria” ma ovviamente Naruto non disse nulla riguardo a questi particolari, che si persero nel silenzio della sua mente.

 

Il ragazzo si stava perdendo nei ricordi, ma Sai lo interruppe:

“Mmmmmm senti, se ti va potrei provarci io, a insegnarti intendo...cucinare mi riesce abbastanza, anche se raramente ho tempo per farlo. Prometto che non ti farò indossare il mio grembiule” propose Sai. Stava guardando da un'altra parte.

Naruto rimase sorpreso da quell'offerta. Sorrise spontaneamente.

“Rischio di farti saltare in aria la casa”

“Bene, allora la prossima volta mi inviterai tu a casa tua...così al massimo salterà in aria quella!” ribattè Sai.

“Che cosa???

“Ahahahhahahahahahahahahaha”

“Non mi spiego come tu faccia ad avere la battuta sempre pronta” commentò Naruto imbronciato.

“Un tempo ridevo e scherzavo così con mio fratello. Ci prendevamo in giro un sacco a vicenda. Era divertente. Lui è stato la prima persona con cui abbia stretto un legame.”

Naruto guardò Sai con gli occhi spalancati.

“Sai...”

 

Quello che lui provava per Sasuke era lo stesso. Litigare per lui e Sasuke era il modo per confrontarsi e per parlare, per rapportarsi l'uno all'altro. Non era “litigare” il loro, bensì un modo per rafforzare sempre più la loro amicizia. Erano rivali, l'uno guardava all'altro come il modello da superare, ma soprattutto erano amici. O almeno così era sempre stato per lui. Sasuke era stato il primo ad accettarlo e, tra tutti, colui che lo aveva accettato di più. Le loro sofferenze erano simili ma diventare amici un po' era riuscito ad alleviare il dolore di quelle ferite...

Per contro solo ora si rendeva conto di quanto il caso di Sai fosse simile al loro. Anche lui orfano, anche lui impossibilitato a relazionarsi con le altre persone come i normali bambini. Anche lui aveva sofferto e come Sasuke aveva perso persone a lui care.

 

“Te l'ho già detto, Naruto, ma...tu me lo ricordi mio fratello, per certi aspetti. Shin aveva la tua stessa forza d'animo. Metteva tutto il cuore in quello che faceva e non si arrendeva mai. Era un testone ed era pronto al sacrificio di se stesso per i cari. Non era mai riuscito a sopprimere i suoi sentimenti come si richiede agli ANBU. Ma era forte, forte ugualmente...nessuno ha potuto sconfiggerlo, solo la malattia. Quando adesso penso a lui mi si riempie il cuore di nostalgia...”

“Tuo fratello non era forte nonostante provasse dei sentimenti. Tuo fratello era forte perchè provava dei sentimenti.” sussurrò Naruto.

L'immagine di Haku e le sue parole erano ancora chiare davanti al ragazzino “Trova la persona che ti è cara...per lei diventerai forte”

“All'Accademia ti insegnano che un vero shinobi non piange e che sa sopprimere i propri sentimenti. La realtà è che se così facesse, diventerebbe ancora meno di un oggetto.”

 

“Nei Root ti insegnano a non provare sensazioni, a non sentire emozioni, a non avere altra cosa cara che il compimento della missione. - disse Sai- Non esistono parole come "affetto", "compagno" e "aiuto", solo "dovere". E "ordini". Sin da piccolo sei allenato a non provare niente, ma sono d'accordo, non è mai possibile annullarsi del tutto. Una volta Sakura-chan mi ha detto che neanche io avevo eliminato del tutto i miei sentimenti, altrimenti non avrei tenuto quel libro illustrato...e non continuerei a parlare di Shin come se fosse davvero mio fratello”

Dall'altro lato del tronco, le lacrime rigavano le guance di Naruto.

“Anche tu sei forte, Sai”

pensò tra sè e seè commosso.

“Più ci penso,- continuava intanto Sai- più realizzo quanto sia importante per me che tu non perda il tuo, di legame. Naruto, prometto che ti aiuterò a cercare Sasuke. Ho già perso un fratello...non ho bisogno che adesso sia il mio migliore amico a perdere il suo.”

Naruto spalancò gli occhi incredulo. Quelle erano parole di un certo peso...e non poteva che essere riconoscente verso colui che le aveva pronunciate.

“Sai, la prossima volta che mi dici che sei insensibile...ti ammazzo. Sei solo imbranato nel relazionarti con gli altri, tebayo”

“Questo è sicuro”

Rimasero in silenzio così per un po'.

“Sai stavo pensando- disse ad un tratto Naruto- durante la nostra prima missione dicesti a Sakura che tu non dai nome ai tuoi disegni...però ci sto pensando ora...sotto tutti i tuoi quadri c'era un cartellino.”

“Ah sì quelli...li ho messi al termine della nostra prima missione...dopo aver completato il libro per mio fratello...improvvisamente ho trovato il modo per farlo...”

Naruto si ritrovò a sorridere. No, Sai non era decisamente poi così male.

“Anche in quella cosa vi assomigliate, tu e mio fratello, lo sai? Anche lui ce l'aveva piccolo...” esordì Sai di punto in bianco.

Poi entrambi scoppiarono a ridere.

“Spero che Sasuke ritorni presto”

mormorò Sai.

“Lo spero anche io”

 

Il sole stava tramontando.

“E' ora di tornare a casa, fra un po' è ora di cena” disse Naruto

Sai annuì.

Procedevano fianco a fianco, Naruto con le braccia incrociate dietro la testa, Sai tranquillo alla sua sinistra.

“Ramen?” propose Naruto guardandolo con un occhio aperto e uno chiuso.

“Sì!”

__________________AUTHOR'S CORNER__________________________

Ciao a tutti! ^^ Spero che questa ff vi piaccia. E' venuta fuori un po' così...stamattina mi sono svegliata e non so perchè ma avevo queste immagini in mente...perciò mi son detta "Vediamo se riusciamo a tirarne fuori qualcosa"...ed ecco a voi il risultato XD Si tratta nè più ne meno di come io interpreto i legami tra i principali personaggi maschili in Naruto Shippuden.
Lasciando da parte discorsi su QUANTO Naruto voglia bene a Sasuke ( qua lasciamo le fangirl a fantasticare sull'amore e gli scettici a supportare la loro amicizia), che Naruto sia ossessionato da Sasuke è piuttosto palese...e fin lì. Io però devo ammettere di essermi abbastanza innamorata del personaggio di Sai. Adoro i pg dalla psicologia complessa e su questo punto Sai non si tira certo indietro. Sono rimasta piuttosto colpita nel vedere il suo cambiamento: il fatto che abbia scelto di aiutare Naruto e di abbandonare il credo secondo cui aveva vissuto dopo aver visto la determinazione di Naruto. Inoltre sono sempre rimasta colpita dall'atteggiamento di rifiuto di Naruto...certo poteva sentire Sai come un usurpatore ma ciò nonostante trovavo difficile comprendere come potesse Naruto, così aperto veso tutti, anche i peggiori reietti, trattare così male Sai. Certo Sai non era carino verso Sasuke, oltre a "prendergli il posto"...però non mi sembrava sufficiente a giustificare Naruto...eh sì le parole di Sakura sono un po' mie XP. E infatti poi amici Sai e Naruto lo doventano eccome! Ultima cosa: trovo molto tenero il rapporto tra Sai e Shin; è a pensarci bene un po' il rapporto di Naruto e Sasuke, difendersi a vicenda e amarsi fraternamente. Solo che la perdita del legame è totalmente diversa: per Sai la morte, per Naruto l'allontanamento volontario dell'altro. Non so voi, ma io trovo Sai un misto tra Naruto e Sasuke: Sasuke per l'aspetto fisico e Naruto per le vicende di vita. 
Mi è piaciuto molto scrivere l'ultimo capoverso. In pratica è come se Naruto suggellasse l'amicizia appena nata con una reiterazione di quel legame che aveva con Sasuke, il cenare assieme, che poco prima aveva ammesso di ritenere tra le cose "intoccabili" della sua vita. Dà l'idea di quanto profonda Naruto spera possa diventare l'amicizia con Sai. Non so, ma a me si apre il cuore.
Ok, sproloquio finito.

Spero che la storia vi piaccia almeno un pochino XD

p.s. ah perchè ho messo shounen-ai? Be' perchè a seconda delle visioni tutti questi rapporti fraterni SasuNaru, SaixShin e NarutoxSai (tutte e tre le opzioni con l'opzione vice versa) possono dare adito a interpretazioni in cui non è in ballo un rapporta di semplice, pura e casta amicizia. Lascio a voi la scelta...
  
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