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Autore: FlaviaBat    11/06/2012    13 recensioni
Ciao belli :33 Questa è la prima storia che posto su EFP, siate buoni! D: Racconta di una ragazza, Emma, del suo più grande sogno, della sua grande difficoltà e della sua forza. Siete pronti a seguirla in questo breve viaggio verso la felicità? Buona lettura e mi raccomando, recensire :33
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Certo, può sembrare una storia deprimente, ma non lo è.
Questa è una storia, certo irreale, ma capace (spero) di far sognare.
Parla di Emma, una ragazza italiana, bellissima, con gli occhi verdi speranza. A scuola andava bene, voti nella media. Il rapporto con i genitori era imparagonabile a nessun'altro.
Ma quando una notizia entrò in casa sua, nulla fu come prima.


 
Emma era malata della distrofia muscolare di Duchenne, una malattia che colpisce i ragazzi e rende faticosa la respirazione e debole il cuore, e le rimanevano soltanto tre settimane di vita.
A scuola non poteva più andare, e i suoi compagni cercavano di starle vicino, farle sembrare i suoi ultimi giorni i più belli della sua vita.
Ma lei non voleva compassione, doveva tener duro, e provare a continuare bene la sua vita, o almeno, a finire bene la sua vita. I suoi genitori erano scioccati dalla sua forza, la forza che la teneva in piedi ogni suo giorno. Disperati, le avevano promesso che avrebbero espresso ogni suo desiderio.
Quando stava male, e quando faceva fatica a respirare, si coricava nel letto e faceva dei respiri profondi, mentre ascoltava la voce perfetta dei One Direction. Quanto desiderava incontrarli, un giorno... se non tutti...uno. Zayn? Oh sì, proprio lui. Colui che la faceva sorridere nei momenti di panico mentre i respiri arrivavano irregolari. Era lui il sogno ricorrente di ogni notte. Purtroppo, i soldi non erano un punto forte della famiglia, quindi lei non chiedeva mai niente. 

 
Un giorno, suo padre tornò da lavoro, e in mano teneva una busta. Emma si trascinò verso di lui, con una mano sul petto: -Ciao papà!- -Hey Emma!-. Si abbracciarono forte, poi lui continuò: -Ho una sorpresa per te!- -Papà, te l'ho già detto. Abbiamo pochi soldi, lo sai...- -Non ho usato neanche un centesimo! Ascolta: la compagnia aerea che uso per fare i viaggi di lavoro mi ha regalato dei punti per viaggi gratis, e guardando su internet ho notato che bastano per andare a sentire qualche tappa del tour dei One Direction in America!-. Emma gli mise una mano sulla spalla come per sorreggersi, e fece qualche saltello senza riuscire a parlare dalla felicità. -Emma, non saltare...non ti affaticare-. -Oh papà, è una cosa fantastica!- gli saltò al collo, con le lacrime agli occhi. La avrebbe accompagnata lui; sua mamma aveva paura dell'aereo. Le tappe tra le tre settimane erano nei dintorni della California. Prima tappa: Los Angeles.


Fuori dallo stadio, una fila lunghissima di ragazze riempiva di urla i dintorni. Erano tutte così felici... Ma Emma... Emma lo era ancora di più. Non poteva permettersi un biglietto, quindi si mise sotto le spesse mura e aspettò che cominciasse in concerto. La sua emozione era forte, e il suo cuoricino batteva forte. Non appena cominciò il concerto, si mise le mani alla bocca, chiudendo gli occhi lucidi. Provava ad immaginare come sarebbe stato vederli cantare sul palco, immaginava le loro mosse, i loro volti... Cantava ogni singola parola, in perfetta intonazione. Alla fine di ogni canzone, applaudiva e versava una lacrima. Suo padre la guardava, sorrideva, e pensava che aveva fatto la cosa giusta. Anche lui piangeva, ma non lo dava a vedere, non poteva mostrarsi debole a sua figlia.
A fine concerto, le prese una mano: -Andiamo nel retro, magari si possono vedere i loro camerini-. Arrivarono nel retro, e con grande sorpresa, erano gli unici ad aspettarli. Emma pensava che di solito le fan si ammassassero qui per avere qualsiasi cosa da loro. Di colpo si aprì la porta, e Zayn ne uscì, di fretta. Rimase a bocca aperta nel vederlo, e lui la notò. I loro sguardi si incrociarono, poi lui si guardò intorno come spaventato, ed Emma capì cosa controllava. Guardava se erano soli o se c'era una massa di ragazze. Lui corse verso di lei: -Vuoi un autografo? Una foto?-. Lei lo guardava spaesata, non voleva niente di tutto questo, lei desiderava... -Posso abbracciarti?-. Lui la strinse tra le braccia, confuso, e lei sussurrò: -E' ancor più bello che nei sogni-. Poi seguirono le urla delle fan in arrivo. Lui si allontanò e la guardò negli occhi. Ma ora il suo sguardo era diverso, come...perso in quei grandi occhi verdi. -Spero di poterti rivedere presto...- -Emma- -...Emma-. Le prese una mano tremante, senza preoccuparsi minimamente dello stormo di ragazze che si era annidato intorno a lui. Sembrava non volerla lasciar andare, ma quando le loro braccia diventarono troppo corte per la lontananza che li separava, le loro dita si staccarono. L'ultima cosa che vide, fu il resto della band tirarlo via dal gruppo di fan, e la band allontanarsi in limousine.


La avrebbe rivista presto, era una promessa.
   
 
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