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Autore: GigyMorrison    12/06/2012    1 recensioni
Un'altra ff su una canzone di un'artista che non è presente in elenco.
E' un misto tra una ff su una canzone e una storia che sto scrivendo (originale).
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Vieni ragazzo”, G. Nannini.

 

Vieni,ti prendo nei miei occhi, vieni, ti porto dove vuoi,

sui ponti senza strada, vieni ragazzo, dai...”

 

Sento un il tintinnio di un sasso contro il vetro della mia stanza.

“Pss! Ehi, Patrick!”

Chi può essere a quest'ora?

Spalanco la finestra alla notte tiepida primaverile e il visetto tenero di Vittoria sbuca come un faro nell'oscurità. Cosa può volere lei da me?

Sbuffando mi affaccio, stropicciandomi gli occhi.

“Che ci fai qui? Non dovresti essere a letto?”

Ridacchia sommessamente. “Non seguo mai le regole. Era una notte troppo bella per sprecarla a dormire, questa. Perchè non scendi?”

Come potrei non ubbidirle? Scendo facendo un baccano del diavolo e incontro Marco sul pianerottolo che esce dal bagno.

“Dove vai a quest'ora?”

“A fare un giro.”

“In mutande?”

“Sì, in mutande.”

“Contento tu...”

Passo per la lavanderia e mi metto addosso una camicia stropicciata,solo questo. Lei mi attende e non posso farla aspettare.

Mi presento davanti a lei così, semplicemente. Del resto, non è una di molte pretese. È una di quelle alla vai-che-va-bene. Beh,insomma, semplice nel suo essere complicata. Insomma, la classica quattordicenne che sa cosa vuole, ma che un attimo dopo cambia idea. Semplice, no?

La vedo sorridere; sorride a me.

“Come sei elegante!”

“Come sei simpatica...” ,ironizzo.

Mi prende per mano.

“Andiamo.”

“Dove, prego,vorresti portarmi, in queste condizioni?”

“Tu non ti preoccupare. Andiamo. So io dove.”

“Daccordo. Ma non sarà imprudente?”

“Che palle. Se non vivi ora, non lo farai mai più. Il tempo è nostro, è ora. Non pensare. Altrimenti non è più bello.”

“Se lo dici tu...”

Vuoi vedere che sono arrivato alla veneranda età di trent'anni senza sapere cosa significa davvero vivere?

Segui le mie carezze, dimmi che non lo sai,

vernicia la tua mente, vieni ragazzo dai...”

 

Camminiamo per circa un quarto d'ora, per mano, e incredibilmente a guidare me è lei, Vi.

Giungiamo davanti a uno stabile abbandonato, che immediatamente riconosco come la piscina che inizieranno a smantellare tra qualche tempo.

“E adesso?”

“E adesso stai zitto e mi segui. Senza fiatare.”

Cerca di scavalcare il cancello, che per lei è troppo alto, così appoggio le mani sul suo tenero sederino e la spingo in su.

“Cosa fai, maiale!”, esclama sottovoce.

“Scusa se ho evitato che mi cadessi addosso, scema.”

“Fottiti, cretino. E datti una mossa.”

Quanta dolcezza, in questa bimba.

Parliamo di tutto e niente, bisbigliando come due bambini che si confessano reciproci segreti che nessuno tranne loro deve sapere, del cielo che si tinge d'inchiostro, delle stelle che lo rendono simile a una trapunta sotto cui giochiamo a nascondino contro il resto del mondo, che mai accetterebbe una storia -se così posso chiamarla- come questa.

Non mi importa che lei abbia solo 14 anni. Non mi importa di averne 28.

Sono felice di stare qui con questa enfante charmante dai capelli di seta e la pelle di pesca, sono felice di stare qui a parlare del significato del trattino del cartello arrugginito che sta davanti a noi, sono semplicemente felice di stare qui, con lei.

Dì un po', ma i tuoi genitori sanno che sei qui?”

Sorride mostrandomi un sorriso imperfetto ma meraviglioso.

Ti pare che mi lascerebbero starmene qui con uno che ha il doppio dei miei anni? No, ma non ci sono. Sono in crociera.”

Ah.”

E poi sono qui, no? E ci sei anche tu. Perciò chissenefrega. Viviamo, e le paranoie lasciamole ai matti.”

Quindi si stravacca su di me, e sospira, mentre io socchiudo gli occhi e la sento sorridere.

Corri non c'è più tempo 
non cercare di capire 
vieni a vivere un secondo 
vieni ragazzo dai...” 
 

Rimaniamo così per un tempo infinito, che potrebbero essere due minuti come due ore. Poi si alza, si pulisce con una mano il didietro dei jeans e mi tende la mano.

“Dove andiamo?”

“Tu non ti preoccupare. Seguimi e tappati la bocca.”

Guardo il mio orologio da polso. “Ma sono le tre del mattino.”

“E allora?”

“E allora... “

Mi zittisce con un bacio innocente sulle labbra al gusto Big Bubble.

“Okay... Ho capito. Sto zitto.”

“Ce n'è voluto di tempo!”

Così, sempre sotto la guida di questo piccolo cicerone, svetto verso la felicità più totale.

Mi conduce nel giardino pubblico della nostra cittadina ridente, mentre piano piano il cielo inizia a tingersi di un rosa tenue come la sua pelle.

Si siede accanto a me cingendosi le ginocchia con le braccia, mentre dietro di noi comincia a sorgere l'alba più bella che io abbia mai visto.

Lei si avvicina pericolosamente alle mie labbra, tanto che posso sentire il profumo del su respiro, e proprio quando sto per baciarla...

“No.”

“No cosa?”

“Non baciarmi.”
“Perchè?”

“Sempre con tutti questi perchè... “
“Lo voglio sapere. E' un mio diritto. Cos'è, non ti piaccio?”

La vedo meditare intensamente, poi scuote i riccioli castani. “No, non è questo. Ma è qualcosa di mio, un'opinione così balorda che non ho il coraggio di condividere con nessuno.”

“Coraggio... Ricorda che io non sono nessuno per critciarti.”

Sospira, poi prende coraggio.

“Sai cosa? Non è il bacio in se' a essere speciale... ma il momento che lo precede, perchè carico di aspettative, perchè sospeso su un filo, perchè sai che dopo quel bacio tutto cambierà, anche se non sai se in meglio o in peggio. Ma non importa, deve essere così. Perchè è eccitante stare sospesi a migliaia di metri da terra, perchè ci fa sentire vivi. E adesso non-baciami, Patrick.”

E la non-bacio, mentre dietro di noi nasce il sole e la vita riprende a scorrere in avanti.

   
 
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