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Autore: Elysium_    12/06/2012    2 recensioni
Mini shot incentrata principalmente su Quinn.
Lei e Sam, fidanzati da quattro anni, vivono insieme (non preciso il luogo perchè non avevo la più palllida idea di dove farli vivere) e decidono di cantare una canzone per i bambini dell'orfanotrofio di Haiti.
Leggetela, spero vi piaccia.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     -                                                                                                                                                        16/07/1998              
Caro Diario,
                                                                                                                               
era sera, mi trovavo nel terrazzo a sorseggiare un po’ di classico tè inglese mentre assistevo al fantastico spettacolo del sole che tramontava. Il cielo era dipinto di mille colori, ognuno di essi aveva le proprie sfumature.. era uno spettacolo a dir poco favoloso. 
Sedevo su un divano per esterni, bianco con rilegature beje e i cuscini color caffèlatte, e avevo appoggiato al tavolo, composto da legno di noce nero e ferro battuto nella parte finale del tavolo,  il mio servizio ta tè in porcellana bianca. Se non ricordavo male, mi era stato regalato quattro anni fa, al mio diciottesimo compleanno, il giorno della sorpresa più bella della mia vita, il mio fidanzamento con Sam.
Lo stavo aspettando, era tardi e di solito, verso le 18:00 / 18:30 lui stava già a casa, facendosi la doccia.
Quel giorno non era così, stava facendo tardi, cosa insolita per lui, e mi stavo preoccupando molto, chissà cosa poteva essergli successo dopo tutto quello che si sentiva in televisione.. in questi tempi non ci si può fidare di nessuno, sta succedendo di tutto e di più.
Decisi di controllare il giornale per ammazzare il tempo e per cercare un nuovo lavoro, al momento ero disoccupata per via di mia madre. 
Si è ammalata circa tre anni a questa parte, non riesce gli arti anteriori e ha difficoltà a camminare.. credo che anche quelli posteriori la stiano abbandonando. Io continuo a sperre che accada, così i dolori che prova quando cammina se ne andranno, la metteranno in sedia a rotelle e tutto si potrà affrontare meglio. 
Prima lavoravo in un negozio di abiti da sposa, facevo l’assistente delle future spose; le aiutavo a scegliere il loro abito dei sogni.
Ora  invece, aiuto mia madre nei bisogni e pulisco casa nostra, la mia e di Sam.. insomma, mi tengo allenata facendo la casalinga. Ho sempre sognato di lavorare in un negozio di abiti, ma non da sposa, un negozio di abiti per giovani alla moda, tipo me stessa.
Ma, ahimè, nel giornale non c’era nessun lavoro di questo genere. Venni distratta da un trillo di campanello, era Sam che, finalmente, era tornato a casa.
“Scusami amore, ho dovuto trattenermi un po’ più del solito, stavo finendo di spiegare come fare il nostro nuovo progetto” Entrò, mi diede un bacio in bocca e si diresse subito in camera per spogliarsi degli abiti che usava a lavoro. 
Sam, che ormai era più fuori casa che dentro, lavorava in una fabbrica di scarpe e accessori, era il direttore e proprietario della fabbrica stessa. E’ capitato molte volte che ha dovuto restare a dormire lì per via del tanto lavoro. A volte mi preoccupo, sgobba così tanto che vorrei dargli una mano, ma non posso..  anzi non vuole. Dice che l’ultima volta che è stato con una ragazza, cioè prima di me, l’ha portata a lavorare con se nella fabbrica, ma dopo un mese hanno litigato. Pensa sia colpa del lavoro, così non mi accetta in fabbrica con lui.. dice che mi ama così tanto e che non vorrebbe perdermi.
“Tranquillo, oramai ci sono abituata” gli risposi.
Devo dire che, anche selavorava solo Sam, eravamo una ‘famiglia, per così dire, benestante’. Non ci preoccupavamo della crisi che c’era in corso ma facevano il possibile per aiutare chi aveva davvero bisogno; infatti ciò che non usavamo più, lo regalavamo alle case di riposo, agli orfanotrofi o ai centri che raccoglievano cose usate.
“Amore, ascolta: che ne dici di ristorante cinese/giapponese? Non so cosa fare a cena e poi so che adori i ravioli al vapore e il sushi con la salsa wasabi*  ” chiesi a lui, che nel frattempo stava gironzolando in mutande in cerca di qualcosa.
“Hai visto dove ho messo la cravatta? Quella nera che mi aveva regalato Noah al nostro fidanzamento” Non mi aveva neanche sentito, pensava ad una stupida cravatta.
“Sì, è stesa giù in cortile nell’attaccapanni.. ora mi puoi dire se va bene la mia idea?” cercai di fare il viso da cucciola, ma non lo notò. Era impegnato nella sua ricerca agli indumenti smarriti.
“Sì, va benissimo” rispose.
“Ok, perfetto! Puoi andare a fare la doccia ora” affermai con tono soddisfatto.
Non appena Sam uscì dal bagno, presi la mia roba. Ora, era il mio turno. Ci misi un po’ per farmi la doccia, si stava così bene. Non avevo mai notato quanto possa essere rinfrancante una bella doccia tiepida dopo una pura giornata di stress.
“Sono pronta, andiamo?” dissi.
//*
Parcheggiò l’Audi nel solito parcheggio che usava quando veniva qui al ristorante cinese/giapponsese, quello di fronte al nostro solito tavolo dove eravamo soliti sederci, così lui poteva controllare che nessuno gli scippasse la macchina. Siamo fidanzati da quattro anni e ancora non gli passa quasto vizio, il controllare che nessuno gli rubi la macchina.
Entrammo, ci sedemmo al solito tavolo e arrivò la solita ragazza che faceva da cameriera, Nayoumi mi pare si chiami.
“Cosa volete oldinale” ci chiese lei.
Sam fece iniziare a ordinare a me, che gentiluomo. E’ sempre stato così, per questo lo amo da morire, mi tratta come se fossi l’unica donna del mondo.
“Una porzione di nuvole di gambero*, dei ravioli al vapore e, dalla cucina giapponese, l’antipasto di sushi, grazie” dissi.
“Anche per me, le stesse porzioni vanno benissimo”
“Allivano subito” ammiccò, un sorriso comparve sul suo volto.
Nel tempo che aspettavamo le pietanze, Sam mi disse in cosa consisteva il loro progetto.
“Sì, esatto, proprio così. Abbiamo intenzione di fare delle scarpe, delle sciarpe e degli zaini e dele borse per i bambini del nuovo orfanotrofio ad Haiti, il Saint Hélène”
“Oh, amore, ma è una cosa meravigliosa, sono fiera di te” dissi, stringendogli la mano e carezzandogliela.
“Ah Ah grazie, ma non è tutto. Abbiamo intenzione di cantare una canzone per loro e per chi li sostiene, abbiamo scelte anche chi farà la solista.. Tu, amore” mi disse, venni spiazzata da quelle parole”
“Oh, sarò contentissima di cantarla, grazie.. davvero!” Ero emozionata all’idea di cantare per i bambini del Sant Hélène, mi brillavano gli occhi dall’eccitazione.
“Tra cinque giorni avremo finito tutto e saremo là, ok?” disse.
“Perfetto” sorrisi contenta.
// 
Mi addormentai velocemente , ero stanchissimi dopo aver passato quella giornata di stress e sazia dopo una bella mangiata.
Non vedevo l’ora di cantare per i bambini del Sant Hélèn a ritmo di “I say a little prayer for you”
 
 
                                                                                                                                Buona notte,Quinn.
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Salve, una mini storia, incentrata principalmente su Quinn, spero vi piaccia.
 
wasabi* : Salsa di colore verdognolo che accompagna il sushi nella cucina giapponese. E’ molto piccante.
//* : Lasso di tempo non descritto.
Nuvole di gambero* : antipasto cinese, sembrano sfoglie di patate. Sono bianche e molto spesso vengono accompagnate da una salsa.
(Ravioli al vapore e sushi saprete tutti cosa siano, credo!)
  
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