Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Clover GD    13/06/2012    7 recensioni
Finisce la scuola e ci si ritrova ad una festa di fine anno.
Si sa com'è in questi casi, l'alcool scorre a fiumi e non manca chi ne approfitta.
Ma se Jo ne approfittasse un po' troppo?
Ormai sono affezionata all'amicizia -immaginaria- che c'è tra Jo, Duncan, Scott ed Alejandro. Ho deciso che amo scrivere di loro ed è venuto fuori questo.
Brick/Jo | Accenni di Alejandro/Heather | Un filo di Drunk!Lime con retrogusto di Angst | Incompiuta | AU
Possibile OOC di Brick!
Genere: Angst, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Brick, Duncan, Jo, Scott
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di vodka e risate.



So if by the time the bar closes

And you feel like falling down

I'll carry you home




Che fosse ubriaca glielo si leggeva negli occhi: il blu violaceo rifulgeva d'adrenalina e i quattro shot di vodka che aveva bevuto nell'ora precedente non erano certo stati buttati giù senza conseguenze: Jo sentiva i sensi offuscati ed una grande, grandissima voglia di ridere. Voglia che non si sforzò nemmeno di trattenere per qualche secondo, visto che scoppiò a ridere in faccia a Duncan, Alejandro e Scott, che la guardarono a metà fra l'inorridito ed il divertito: la loro amica non soleva bere molto, ma le poche volte che lo faceva combinava sempre qualcosa di decisamente stupido.

Intanto, la ragazza rideva sguaiatamente battendo sonoramente i palmi sulle cosce avvolte in un paio di normalissimi jeans blu chiaro, alternando ai battiti il passarsi le mani fra i capelli biondi, scompigliandoli in un gomitolo dorato del quale non si sarebbe mai riuscito a trovare il capo.

Alejandro la fissò per pochi secondi ancora, per poi voltarsi verso Scott e Duncan e mimare con le labbra un io mi allontano. I due amici capirono subito che il sottotesto di quelle parole era vado a conciare per le feste quel tizio lì: Alejandro aveva in effetti puntato da qualche minuto una ragazza mora ed alta dalle curve particolarmente voluttuose che sembrava non voler accennare a smettere di strusciarsi contro un ragazzo al di là della sala. Scott lo congedò con una pacca sulla spalla ed un in bocca al lupo sussurrato a mezza voce; dal canto suo Duncan portò indice e medio della mano destra a toccare la tempia destra e concluse il tutto con un occhiolino.

Rimasti in tre -o meglio in due, visto che Jo era più un manichino animato dall'alcool che una persona, in quel momento-, i ragazzi misero in moto le loro menti per decidere in che modo avrebbero potuto dare un tocco di divertimento in più alla serata.

Avvistarono un gruppetto di ragazze dai costumi particolarmente sboccati che ballavano gambe nelle gambe e, mossi dall'istinto da primate che li aveva mossi già in altre uscite serali, si avvicinarono a quelle lanciandosi reciprocamente degli sguardi eloquenti.

Jo non fece altro che continuare a ridere, troppo ubriaca per capire che l'immagine di una ragazza con i capelli scompigliati, la maglietta rossa incollata al corpo dal sudore che le aveva provocato tutta quella vodka e il riso sempre sulle labbra sarebbe stata qualcosa di veramente inquietante.






Esattamente all'angolo opposto della sala rispetto al bancone, stava di rimpetto a Jo un ragazzo. Uno come tanti, non era né aitante né sgradevole alla vista. Aveva in sé e nello sguardo un qualcosa di timido; attorcigliava le mani sul bordo della maglietta blu ed infilava le dita fra la cinta ed i passanti bianchi dei pantaloni larghi dello stesso colore che indossava quella sera.

Non era sempre stato un tipo così riservato, anzi, non si era emarginato mai così tanto, ma in quella sera che ormai stava volgendo al termine era stato avvicinato da una ragazza mora con decisamente troppo alcool nelle vene, che si era curata di strusciarsi per bene a lui fino a che non era arrivato un altro, infagottato per bene in un paio di jeans aderenti ed una polo verde smeraldo e con dei capelli modestamente lunghi a minacciarlo di starsene lontano da quella ragazza, pena un pugno o un calcio ben assestati. O tanti pugni e tanti calci, questo sarebbe stato a sua discrezione.

Quella sera Brick, essendo l'autista designato dai suoi amici, non aveva toccato nemmeno un bicchiere contenente qualcosa di alcolico, ma ciò non voleva dire che i suoi amici avessero bevuto poi così tanto: Trent si era limitato ad una birra, Dawn, essendo astemia, era rimasta completamente sobria, Zoey e Mike avevano tracannato uno shot di vodka a testa ed erano sì un po' rintontiti, ma non così tanto come la ragazza che Brick stava osservando incuriosito da qualche minuto.

Aveva pensato che quella festa sarebbe stata un disastro dal momento in cui Alejandro gli si era avvicinato col pugno teso, ma dopo averci riflettuto qualche momento e, soprattutto, dopo aver notato Jo, della quale era innamorato da diverse settimane, aveva convenuto con se stesso della possibilità di salvare la serata.

Tizio, che ci fai tutto solo in un angoletto?” gli chiese una voce un po' troppo impastata per i suoi gusti.

Il ragazzo alzò gli occhi e riconobbe Geoff, un suo compagno di scuola (ma d'altronde, chi altri avrebbe potuto incontrare ad una festa di fine anno scolastico?), che, dall'espressione e dal colorito paonazzo del viso, si sarebbe detto più che ubriaco. Si teneva sotto braccio con Tyler, un altro loro compagno, che reggeva una bottiglia contenente un liquido chiaro.

Nulla, ecco, io stav_

Brick tentò di parlare, ma Geoff gli tirò una pacca sulla spalla ed asserì

Bene, divertiti zio!”

Zio? fu il primo pensiero di Brick.

Oh.

Oh, giusto.

Geoff in sé era un pazzoide, ma Geoff ubriaco era il classico tipo da cui ci si sarebbe potuti aspettare di tutto.

Mentre era ancora immerso in tali riflessioni, Dawn gli si fece vicina, gli appoggiò entrambe le mani sulla spalla e si alzò sulle punte per sussurrargli qualcosa all'orecchio.

Brick, persino la tua aura sta gridando ai quattro venti che sei innamorato di Jo. Perché non vai e le parli?”

Non si stupì del fatto che la sua amica avesse captato i suoi sentimenti, d'altronde la conosceva abbastanza bene da poter dire che l'avrebbe sempre captato in ogni sua sfumatura.

Tyler, intanto, si era staccato da Geoff ed aveva iniziato a correre verso di loro, mettendo però i piedi in una pozza di qualcosa di viscoso -già, cos'era esattamente? Brick non l'avrebbe voluto sapere per niente al mondo- e finendo il tutto con un capitombolo esemplare che lo portò a sbattere la testa sulla trave di legno accanto alla quale era poggiato il moro e, fino a pochi attimi prima, la biondina.

Amico!” soffocò queste parole tra un gemito di dolore ed un po' d'alcool.

Amico, amico!” continuò.

Amico, perché non combini niente?” riuscì finalmente a dire.

Io.. Niente, Tyler, non sono in vena.” rispose l'altro.

Non dire cazzate, tutti sono in vena, stasera!” proferì con una falsata aria seriosa Tyler, barcollando ed appoggiandosi con una mano alla trave. Gli entrò una scheggia nel dito, facendolo guaire.

Arrivò Geoff con tre bicchieri di carta pieni di noccioline e l'aria svampita.

Zii, facciamo a chi butta giù queste più in fretta?”

L'animo di Brick si risvegliò come se avesse appena sentito il forte suono di una grancassa.

Dai!” annuì elettrizzato. Sfide del genere l'avevano sempre fatto impazzire.

Ognuno dei tre prese il proprio bicchiere e cominciò a trangugiare arachidi a velocità record.

Dopo pochi secondi Geoff aveva già quasi finito, Brick era a metà circa e Tyler si era strozzato con le prime dieci noccioline, tossendo a raffica un gran numero di briciole e tenendosi la gola con entrambe le mani.

Quando il biondo finì, gettò il bicchiere a terra e lo pestò con il piede.

Woah, siete due schiappe stratosferiche!” proclamò.

Osservò poi Brick, che si era incantato a guardare un punto fisso sul pavimento senza una ragione, apparente o reale che fosse.

Fratello, che guardi? Chi guardi?” asserì, non notando, a causa dell'ubriachezza, che il suo interlocutore non stava fissando nessuno, ma era solo inesplicabilmente fissato a rimirare una mattonella grigia scura, immerso in chissà quali pensieri.

Guardi Jo? Ti piace, eh?” domandò poi, aggiungendo al tutto un paio di gomitate nelle costole al ragazzo.

Per Brick fu come aver respirato dell'ammoniaca: un colpo pesante dritto al cervello, come una martellata nella materia grigia che sembrò fargliela attaccare alle ossa del cranio con un macabro rumore che assomigliava troppo a qualcosa che si spappola senza speranza di rimescersi in ciò che era prima.

Dio santissimo.

Finché era solo Dawn ad essersene accorta, la situazione poteva dirsi sopportabile.

Ma Geoff?

Geoff non poteva averlo notato.

Geoff non doveva averlo notato!

Diamine, già quando era sobrio non era tipo da rendersi conto di cose del genere, ma se addirittura un Geoff ubriaco l'aveva capito, allora doveva essere dannatamente evidente.

Biascicò qualche parola senza nemmeno sapere cosa stesse dicendo e si allontanò per uscire e prendere una boccata d'aria.





Duncan e Scott erano riusciti finalmente ad accaparrarsi l'attenzione di un gruppetto abbastanza esiguo di ragazze, che facevano maliziosamente scorrere ripetutamente le mani sulle braccia nude di Scott, che aveva indossato una canottiera del colore dei suoi capelli, e sulle spalle di Duncan, che però erano fasciate in una maglia rossa sgargiante con lo scollo a V che faceva notare la chiarezza della sua carnagione.

Agitandosi al ritmo di un qualcosa difficilmente definibile come musica -ma pur sempre qualcosa con un ritmo martellante, questo bisogna riconoscerlo-, il gruppo stava mostrando di divertirsi un mondo.

I due ragazzi si guardavano occhi negli occhi, sogghignando e mimando con le labbra qualche parola, che andò comunque persa nell'aria intrisa di sudore e One Million.

Una ragazza di quell'agglomerato di gente, sentendo una nota del sopracitato profumo nell'atmosfera che li circondava, attaccò il naso al collo di Duncan ed inspirò profondamente.

Oh sacrosanta Chanel, amo, AMO questo profumo! Il mio papi ne mette sempre una goccia, prima di andare a lavoro!”

Il punk guardò negli occhi quella ragazza. Lei li aveva verde smeraldo, profondi e maliziosi. Cozzavano quasi con gli occhi vitrei di lui.

Scott, che evidentemente la conosceva, s'intromise fra i due.

Dakota, devi essere decisamente ubriaca, Dio! Tuo padre non lavora!”

Duncan guardò il suo migliore amico con una nota d'indecisione: aveva sempre creduto che Dakota fosse così ricca perché il padre aveva un lavoro dal rendimento altissimo.

Non fare il deficiente, Wallis, papi lavora eccome!” proferì stizzita la ragazza.

Sì, perché adesso piantare le radici su una poltrona dietro una scrivania e dare ordini a settecento persone è un lavoro!”

Il tono di Scott lasciava intendere che l'alcool aveva di gran lunga preso il comando sul suo cervello, e Duncan si vide costretto a frapporsi ai due, che stavano lì lì per venire alle mani. Una volta divisi, il punk si allontanò, non notando che Scott era rimasto a dieci centimetri da Dakota, per andare verso un altro gruppetto, composto tanto da maschi quanto da femmine, per vedere se avrebbe potuto avere anche lui una possibilità di rimorchio, quella sera.





Alejandro si era avvicinato alla mora, ed aveva cominciato a gironzolarle intorno tanto per attirare la sua attenzione quanto per testare quanto ubriaca fosse e regolarsi di conseguenza su ciò che avrebbe dovuto dire o fare.

Heather, Heather!”

Una vocina squillante fece girare la mora -ed in quel momento Alejandro realizzò che il suo nome fosse, appunto, Heather- verso una ragazza con i capelli biondi e due occhioni azzurri contornati da una matita e da un eyeliner neri che sfavillavano anche nell'atmosfera di semi-buio che si era venuta a creare nel locale.

Trovatasi davanti la bionda, Heather le scoppiò a ridere in faccia senza un motivo apparente.

Che vuoi?” soffocò fra le risa.

La ragazza aveva uno sguardo preoccupato.

Heathy, Dakota si è messa a sbraitare contro un tizio, ma non capisco cosa si stiano dicendo!”

La mora strabuzzò gli occhi grigi, smettendo di ridere all'istante. Vista da fuori, la cosa sembrava molto inquietante.

Non chiamarmi mai più in quel fottuto modo, chiaro?”

La bionda, non essendo ubriaca, restò un po' spaventata dalla reazione di Heather.

Ma io pensavo fossimo MAD!”

L'altra alzò un braccio e lo portò indietro nella classica posizione di chi sta per schiaffeggiare il suo interlocutore.

Sparisci, Linsday.” disse freddamente

Lei se ne andò riluttante, chiamando il nome di un'altra ragazza che, presumibilmente, era un'altra sua amica, mentre la mora ricominciava ad agitarsi al ritmo che riproduceva l'altoparlante.

Alejandro decise di entrare in azione in quel momento.

Hola, chica.” esordì.

Heather si fermò e squadrò il ragazzo da capo a piedi.

No, è inutile che ci provi. Non mi piaci.” sancì subito prima di scoppiare istericamente a ridere.

Alejandro, rimasto colpito nell'orgoglio, continuò a parlare imperterrito.

Chica, lo vuoi un drink?”

Evitò di dire l'ennesimo drink, ma nei suoi occhi c'era così tanta malizia che Heather, evidentemente, intuì i suoi pensieri.

Su,- asserì il ragazzo, -preciosa, un drink piccino piccino e poi potremmo, che so, andare nell'altra stan_

Lo schiaffo lo colpì senza che nemmeno riuscisse a vederlo.

Coglione.” proferì Heather, poco prima di andarsene.

Alejandro non la rivide più.





Intanto, s'erano fatte le due di notte, e la festa era finita. Le persone cominciavano ad andarsene a poco a poco, e Duncan, Alejandro e Scott si erano, com'era evidente, dimenticati della loro amica seduta al bancone del locale. Probabilmente s'erano appartati con qualche ragazza o se n'erano soltanto andati via.

Qualunque cosa avessero fatto, però, Jo rimaneva pur sempre lì a ridere. Rideva, rideva e rideva, ma nessuno è in grado di contenere così tanto fiato nei polmoni da ridere per un'intera serata: fatto sta che, finalmente, Jo si acquietò. E cadde a peso morto sul bancone.

Brick l'aveva notata, ma Zoey e Trent continuavano a chiedergli di mettere in moto la macchina per tornare a casa. Fu Dawn a salvargli la serata, come spesso accadeva.

Ho la macchina qui dietro, se vuoi li accompagno io” gli aveva proposto.

Tu però accompagni lei” finì, accennando con la testa a Jo.

Brick annuì a metà fra lo svogliato e il voglioso di andare finalmente a parlare con lei, deciso ad aspettare, però, che il locale si svuotasse. Non voleva che la gente iniziasse a chiacchierare.





Sei ubriaca furono le parole con cui esordì.

No, coso, non sono ubriaca. Sono solo taaanto felice!” disse Jo, prima di ridacchiare ed accasciarsi di nuovo sul bancone.

Jo, dai che devo andare! Cammina, ho la macchina qui dietro!” parlò Brick.

Ma, visto che la bionda non accennava a muoversi, il ragazzo si vide costretto a caricarsela in spalla. L'aveva appena sollevata che lei si risvegliò immediatamente con uno scatto di testa che colpì il mento di Brick.

Caddero l'una sull'altro.

Brick non sapeva se ringraziare il cielo o alzarsi e scappare urlando.

Jo, probabilmente non capendo ciò che stava facendo, portò un ginocchio al di là del corpo di lui mettendosi a cavalcioni sul ragazzo.

Decisamente ringraziare il cielo.

A Brick bastò un occhiata al corpo della ragazza che stava sopra di lui per eccitarsi.

Decisamente scappare urlando.

JO!-, urlò, -SEI DANNATAMENTE UBRIACA!”

E sono anche tanto sola” proclamò lei. Poi scoppiò a ridere, come per assicurare Brick che tutto ciò che stava succedendo quella sera fosse soltanto causa dell'ubriachezza.

Si abbassò e lo abbracciò.

Perché cazzo il locale era vuoto?

Con un colpo di reni -e un grande sforzo mentale, visto che in quel momento avrebbe potuto anche approfittare della ragazza che gli piaceva da mesi-, Brick tentò di alzarsi.

Ottenne soltanto un rovesciamento dei ruoli.

Ti piace di più stare sopra, eh?”

Alzati e scappa.

Jo aveva iniziato a tendere le mani verso di lui, quando venne l'illuminazione.

Jo, facciamo a chi arriva prima alla macchina?”

Lei captò queste parole e, pur essendo sotto di lui -già, perché non si era alzato prima?- si alzò immediatamente, facendolo cadere. Iniziò a correre, ma l'alcool le aveva rovinato l'equilibrio. Cadde di nuovo, e Brick l'afferrò per una mano.

Vieni giù con me.” gli ordinò.

E rinunciare ad arrivare primo? Tsk!” negò lui. Poi si mise a correre.

O meglio, tentò di mettersi a correre, visto che lei gli aveva arpionato la caviglia, facendolo capitombolare a terra.

Cazzo.

Erano entrambi stesi a terra, l'uno a pochi centimetri dall'altro.

Poi, Jo si fece avanti e lo baciò.

Ma Brick era talmente impreparato a tutto questo che la scansò velocemente, la prese per spalle e ginocchia e la tirò su.

Jo si era di nuovo accasciata a terra, facilitando il tutto al ragazzo che l'aveva presa in braccio.

La portò in macchina, la fece stendere sul sedile posteriore e la riportò a casa, senza proferir parola.

E questo fu il modo in cui finì la serata.





Brick! Dovresti fare i compiti!”

Tre giorni dopo la fine della scuola e la festa, la madre del ragazzo aveva già iniziato a tartassarlo con questo genere di ordini.

Brick alzò gli occhi al cielo ed afferrò il diario, leggendo il numero della prima versione che c'era da fare.

Pagina trecentosessantaquattro, numero dodici.

Aprì il libro.

L'autore era Giustino.

Il tema dell'unità del libro era Alessandro Magno.

A Brick saltò un battito cardiaco.

Gli occhi corsero a leggere il titolo della versione.

Gli effetti dell'ubriachezza.

Merda.




Sono giorni che sono assente perché lavoro a.. QUESTA?

Fatevene una ragione, amici miei, l'idea di una pseudo-lime con una Jo ubriaca ed un Brick sobrio mi martellava in testa da secoli.

La strofa all'inizio è presa da We are young, dei Fun.

Ogni commento è ben accettato :)

Storia dedicata ad Hidden Writer -esatto, a mio fratello- per.. beh, perché mi andava di dedicargliela. Anche se non la recensirà, molto probabilmente, perché non gli piacciono le storie a finale incompleto, che sono invece la mia passione.

Vai bro (xD), spacca tutto e tutti agli esami!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Clover GD