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Autore: adrianamente    13/06/2012    1 recensioni
Ricorda, l'amore senza dolore non esiste. [Citazione]
Hermione dopo la Seconda Guerra Magica.
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ricorda, l'amore senza dolore non esiste. [Citazione]


Quando un evento traumatico colpisce la totalità dei membri di un gruppo di persone, questi hanno due possibilità, allontanarsi dagli altri o rimanere insieme fino alla morte.

La prima opzione mi terrorizzava. Negli ultimi anni troppe persone mi avevano abbandonato, c'erano stati troppi silenzi, troppi segreti. Il dolore bruciava ancora le ferite e temevo che ognuno preferisse crogiolarsi in esso piuttosto che guardare al futuro. Temevo che Ronald smettesse di abbracciarmi e di parlare con me, così ogni mattina gli portavo un'abbondante colazione e piangeva un po' fra le mie braccia.

Di Harry si occupava Ginevra, nonostante ciò credevo che da un momento all'altro sarebbe uscito dalla Tana per non farne più ritorno.

Al mio dolore non davo importanza, cercavo di far recuperare agli altri la quotidianità ormai perduta, senza riflettere sul fatto che nella mia erano compresi i miei genitori e che della loro io non facevo più parte.

Non leggevo più, ero presa dal mio lavoro di crocerossina; pulivo la casa, cucinavo, mettevo un po' di musica al mattino, preparavo tè e merende, troppo impegnata nella ricerca del lieto fine che avevo imparato dai miei amati romanzi e che non arrivava, neanche all'orizzonte.

La notte mi distendevo di fianco a Ronald, fingevo di dormire finché non si addormentava per poi vegliare su di lui, studiavo le sue espressioni e i suoi tremori durante gli innumerevoli incubi, gli asciugavo le lacrime che ogni tanto sgorgavano via dagli occhi, lo stringevo a me quando nominava il fratello nel sonno.


Una sera mi addormentai, giuro non volevo!; al risveglio Ronald non era con me. Mentre mi precipitavo in cucina, avevo scorto involontariamente la mia figura nel grande specchio del corridoio. Ero incredibilmente magra e pallida, grandi occhiaie solcavano i miei occhi e i capelli erano più crespi del solito. Di ciò non mi preoccupai e scesi le scale di fretta e furia.


Arrivata in cucina frenai di botto, non credevo ai miei occhi. Ginny stava preparando le frittelle per tutta la famiglia già riunita a tavola.

Mi accolsero un coro di "Buongiorno" e alcuni sorrisi.


Ronald si alzò dalla sedia, mi prese per mano e mi porto in giardino.

"Siediti!" lo disse indicandomi le radici di un albero. Sembrava molto preoccupato.

"Ronald, ma che diavolo stiamo facendo?" Lo scoprii un attimo dopo.

Mi guardò negli occhi, mi accarezzò le guance, mi baciò le palpebre.

"Forza adesso tocca a te."

Sembrava che non aspettassi altre parole se non quelle, cominciai a piangere fra le sue braccia, singhiozzavo parole sconnesse mentre lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava parole di conforto. Erano le prime lacrime che rigavano il mio viso da quando la Seconda Guerra Magica si era conclusa.


Una voce interruppe la nostra intimità.

"A tavola!" Era Ginny.


Forse tutto stava andando per il verso giusto.


   
 
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