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Autore: Selene Silver    14/06/2012    4 recensioni
Il mondo adesso riprende a formarsi dentro le sue palpebre con colori troppo vividi e ricordi che non esistono, ricordi che ha modificato, ricordi che ha creduto di vivere. Sangue sulle sue mani e su bende troppo bianche. Ricordo di braccia troppo bianche e contrasto con stoffa nera. Ricordo di quella pelle bianca in contrasto con le lenzuola verdi di quei motel tristi che si trovano per strada quando l'auto s'impantana e potrebbe anche essere stato compiuto un omicidio nella vasca da bagno e non ti sorprendebbe neanche.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your lover is an actress, did you really think she'd stay?

Il mondo è una coltre bianca e poi una patina grigia. Prima è una ciocca rossa sul cuscino accanto al suo viso, poi occhi verdi che osservano i suoi dall'alto.
Il mondo è una sensazione di aria gelida spinta a forza nei suoi polmoni e dita sottili che s'intrecciano alle sue, un pollice che traccia cerchi umidi sul suo palmo asciutto.
Il mondo è un profumo, come quello di gelsomini che lentamente appassiscono nel loro vaso di cristallo. Può quasi sentire il non-suono dei petali gualciti che cadono nell'acqua.

L'ultima cosa che ricorda è una forte esplosione e scintille che volano verso di loro prima della vera fiammata. C'è un odore di capelli bruciati e le sue mani che si stringono attorno al braccio di Natasha nel tentativo di proteggerla. Anche se è impossibile, e lo sa.

Il mondo è il ricordo di quell'esplosione ed una sete terribile ad appiccicargli la lingua al palato. Prima un grido, poi una perdita di peso che finisce in un tonfo. 
Il mondo adesso riprende a formarsi dentro le sue palpebre con colori troppo vividi e ricordi che non esistono, ricordi che ha modificato, ricordi che ha creduto di vivere. Sangue sulle sue mani e su bende troppo bianche. Ricordo di braccia troppo bianche e contrasto con stoffa nera. Ricordo di quella pelle bianca in contrasto con le lenzuola verdi di quei motel tristi che si trovano per strada quando l'auto s'impantana e potrebbe anche essere stato compiuto un omicidio nella vasca da bagno e non ti sorprendebbe neanche. 

Il primo respiro che riesce a prendere senza l'aiuto di un macchinario sembra riempirgli i polmoni di tutta l'aria di questo mondo. Tossisce e ci sono subito un paio di occhi verdi che si specchiano nei suoi. «Clint? Clint?»
Le sue mani annaspano e strappano il tubicino appiccicato sotto il suo naso, ma subito dopo inizia a sentire che l'aria gli manca e si aggrappa al braccio di Natasha, e i suoi capelli sono incredibilmente più corti e ricorda – odore di capelli bruciati.
La sua mano è sulla sua guancia, fresca e rassicurante. «È tutto a posto, siamo al sicuro. È tutto a posto, tutto a posto…»
Lentamente i suoi occhi ritornano a chiudersi mentre l'aria torna a premere per farsi strada nei suoi polmoni e lei è ancora lì e può sentirla cantare a bassa voce una canzone di cui non capisce le parole.

Fuori piove. Il mondo si è trasformato in pioggia. Poi in neve. Natasha si sposta raramente dal bordo del suo letto. È silenziosa. Lui fatica a parlare e a respirare. Da qualche parte nel suo corpo ossa frantumate si ricompongono. Ci saranno altre cicatrici sul suo petto.
«Finché il tuo cuore continua a battere siamo a cavallo.»
Fuori piove e gli occhi di Natasha sono verde muschio invece che verde salvia. Ricordano una foresta. Ricordano i posti che hanno visitato insieme per conto dello SHIELD. 
Fuori nevica e la pelle di Natasha è appena più scura della neve, ma infinitamente più calda. Un pomeriggio rientra nella stanza con del ghiaccio fra i capelli e le guance arrossate e gli sorride. Clint sorride a sua volta. Ricorda lenzuola spiegazzate di motel dove potrebbero essere stati loro, a compiere quell'omicidio.

Di notte lei rimane nella sua stanza, a volte. Sdraiata accanto a lui. I capelli che odorano di pioggia e gelsomini e neve e sangue. Poi anche le coperte prendono quell'odore. Anche la sua stupida tutina da paziente.
La vede di mattina che si alza dal letto e solleva le braccia e le maniche lunghe della sua maglietta le scoprono i polsi sottili. È disarmata e ancora letale. Si volta e gli sorride, e dice; «Oggi sembra tu stia un po' meglio, sai?»
Di notte lei rimane nella sua stanza, sdraiata accanto a lui, gli stringe una mano e tiene la testa posata sul suo petto, sul suo cuore. Finché il tuo cuore continua a battere siamo a cavallo.
Lui inizia a pensare che forse il tempo si è fermato davvero, pioggia e neve e il calore di lei, i capelli di lei fra le sue dita, il profumo di lei. Ma in fondo è tutto nella sua testa, no?

Una mattina, si sveglia ed i suoi polmoni hanno ripreso a funzionare. Quella mattina il sole splende fuori dalla finestra. Quella mattina la morfina non circola più nelle sue vene.
Quella mattina Natasha non è con lui, ma il letto profuma ancora di pioggia e gelsomini e neve e sangue. È tutto ciò che, puntualmente, gli rimane di lei.
D'altra parte, non aveva neanche mai sperato di avere qualcosa di più. La sua amante è un'attrice, come poteva pensare che sarebbe rimasta?


Credits titolo: Bright Eyes – Sunrise, sunsetIspirata anche a questi disegni bellissimi.
Il fatto che io ci abbia messo due giorni per scrivere quattro righe è abbastanza disgustoso, eh. Anche se questo è uno ship etero, quindi ho delle attenuanti.

  
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