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Autore: Raven_Phoenix    01/01/2007    6 recensioni
Ecco la ff che tutti stavate aspettando sui Teen Titans! è incentrata su Corvina, ma non é detto che non ci siano scene anche con gli altri quattro^^ Che cosa dovrà affronztare Corvina? Chi saranno i suoi aiuti? Che male si sta nascondendo sotto terra? Scopritelo leggendo e recensite!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui, al primo capitolo di questa mia nuova e fiammante ff! Spero di divertirvi^^



Buio.
Buio.
Buio.
Nient’altro che buio.
Solo questo vedeva la ragazza intorno a sé, e tutta questa oscurità la faceva sentire estremamente sola.
Poi, a poco a poco, avevano iniziato a disegnarsi dei contorni. Sembravano formare degli strani disegni che a ogni secondo che passava si facevano sempre più definiti, fino a prendere una loro forma propria.
Era un strana città, interamente scolpita nella roccia, che le incuteva timore.
Fu a quel punto che le sentì, affiancate a lei, due presenze. Quando le sentì, percepì una ondata d’affetto pervaderla, affetto per quelle due presenze. Non sapeva chi fossero, ma sentiva di voler loro un mondo di bene.
Poi una luce che proveniva dalle sue mani, misteriosa e travolgente.
Tutto d’un tratto si sentì precipitare, poteva sentire gli echi distanti di due voci. Ripetevano qualcosa, una parola. Ecco, ora la poteva sentire bene. Stavano gridando…
-CORVINA!-
La ragazza aprì gli occhi e si mise a sedere di scatto. Si trovava nel suo letto, nella sua stanza, alla torre dei Titans.
Si passò una mano tra i corti capelli viola scuro. Era stato solo un sogno.
-Qualcuno mi ha…-
-CORVINA, DANNAZIONE! VUOI DECIDERTI A SVEGLIARTI?!- urlò la voce di un ragazzo che scalpitava fuori dalla porta, Bibi.
-Ma insomma, che diavolo hai da urlare?- rispose Corvina piuttosto seccata mentre dava un calcio alle coperte.
-Ti sei dimenticata che oggi siamo all’inaugurazione del museo sovrannaturale per firmare autografi?- chiese il ragazzino con tono piuttosto irritato.
Corvina bofonchiò una risposta e si alzò dal letto. Si appuntò il suo mantello blu con una spilla rossa dai contorni dorati e si legò alla vita la sua inseparabile cintura.
Non appena entrata nel salone principale, un turbine di capelli rossi la travolse. Era una ragazza, alta e magra, con due enormi occhi verde smeraldo.
-Buon giorno, amica mia! Pronta per andare al museo?- la salutò mentre esibiva un sorriso smagliante.
-Ehm…Stella, potremmo fare colazione, prima?- rispose con tono calmo Corvina che stava cercando di trattenere l’amica dal darle un abbraccio che le avrebbe spezzato come minimo due costole.
Bastò l’arrivo di un ragazzo mascherato per calmare l’entusiasmo di Stella che si ricompose all’istante.
-Buon giorno, ragazze.- le salutò.
-Buon giorno, Robin.- risposero all’unisono voltandosi verso di lui, Stella arrossì leggermente. Era noto a tutti che tra quei due ci fosse del tenero.
Il gorgogliare di uno stomaco li fece voltare tutti verso una vera e propria montagna di muscoli cibernetici che se ne stava seduta al tavolo, tenendo in mano coltello e forchetta.
-Ho fameeeeee!- si lamentò guardando il suo piatto vuoto.
Gli altri lo guardarono scuotendo la testa.
-Cyborg, sei una fogna.- commentò Corvina sedendosi sul divano.
-Ma io voglio la colazione.- ribatté a seguito di un nuovo brontolio da parte del suo stomaco.
-Non guardare noi, oggi è Bibi che la prepara.-
Cyborg fece una espressione disgustata e si alzò dal tavolo.
-Vado alla pasticceria a prendermi qualcosa, non mi voglio sorbire di nuovo una razione di soia.- fece rabbrividendo al solo pensarci.
Una mattina come tutte le altre alla torre dei Teen Titans, sempre ammesso che cinque supereroi riuniti sotto allo stesso tetto si potesse definire una situazione normale.
Di li a poco sarebbero dovuti andare all’inaugurazione di un museo sovrannaturale, pieno di sezioni dedicate alla magia, ai miti e alle leggende, insomma, argomenti sovrannaturali.
Non che Corvina sprizzasse gioia da tutti i pori, ma doveva ammettere di provare un po’ di interesse.
Circa un’ora dopo la T-mobile aveva appena parcheggiato davanti a un imponente edificio.
-Capo linea, museo dell’arte sovrannaturale. Il taxista Cyborg vuole la mancia.- annunciò Cyborg che per tutta risposta si ricevette cinque centesimi nell’occhio, lanciati da Bibi, ancora arrabbiato dopo aver saputo la reazione dell’amico per la sua colazione.
Una volta varcati i pesanti portoni, si presentò davanti a loro una folla impressionante che si spintonava per poter vedere meglio un vecchietto che stava al centro della sala. Parlava in un microfono.
-Gentili visitatori, vi do il benvenuto all’inaugurazione di questo museo sovrannaturale. Io sono il direttore, nonché fondatore, di questa struttura. Vi auguro una buona visita e soprattutto buon divertimento. Devo anche aggiungere che la squadra dei Teen Titans sarà presente e firmerà autografi per la prossima ora.-
Come annunciato dal direttore, i cinque supereroi dovettero passare la prima ora a firmare quaderni, agende e fotografie a bambini agitati che cercavano in tutti i modi di passare davanti agli altri.
Nel giro di quei sessanta minuti, Robin aveva minacciato un ragazzo che non voleva andarsene con una bomba sismica, Stella si era ficcata la penna per autografo in un occhio, Cyborg spense l’audio per non sentire i rantoli di Stella per essersi ficcata la penna nell’occhio, Corvina aveva lanciato un suo stivale e Bibi l’aveva ricevuto in testa.
Finalmente quella ora finì e i Titans poterono andare a farsi un giro per il museo.
Corvina si ritrovò al centro del salone, da sola, gli altri si erano già divisi per andare a vedere le sezioni che interessavano loro.
Iniziò a camminare tra una sezione e l’altra, guardando distratta le esposizioni. C’era proprio di tutto, Streghe, vampiri, fantasmi…poi, per puro caso, si ritrovò in una strana ed enorme sezione. Il cartellino diceva: “Sezione dedicata a una dimensione parallela”
Si guardò intorno, non c’era praticamente nessuno, a parte una ragazza più o meno della sua età. Aveva lunghi capelli nero-blu, trattenuti in una morbida treccia che le arrivava fino ai fianchi, i suoi occhi erano di un azzurro chiaro, celati dietro a un paio di occhiali dalle lenti rettangolari, la sua pelle molto abbronzata. Vestiva con una giacchetta nera con le maniche ampie e il cappuccio a punta, una minigonna di jeans con una cintura di stoffa che le pendeva lungo un fianco, e degli stivali in pelle neri che le arrivavano fin sotto al ginocchio.
Era intenta a scrivere su un diario alquanto consumato, con aria concentrata. Nemmeno si accorse di Corvina che le era passata vicino.
Iniziò a guardare i vari reperti. Erano tutti in gran parte scritti e pergamene, poi c’erano alcuni quadri e anche delle vecchie armature o spade arrugginite.
Non sapeva perché, ma tutte quelle cose le sembravano stranamente familiari, come se le avesse già viste da qualche parte. Purtroppo non c’erano molte spiegazioni, dato che i libri esposti erano in gran parte sigillati da lucchetti, sigilli complicati e addirittura catene.
Si sforzò di aprire la mente, cercò di percepire una presenza sovrannaturale nei paraggi. Ne sentiva di distinte, sfumate, alcune quasi inesistenti. Poi ne captò un’altra, questa volta molto più vicina. Era una voce, una voce femminile che parlava tra sé e sé.
“Dunque, questa pergamena dovrebbe andare…sì, con il quadro in fondo…che è collegato a…uhm…a cosa diamine era collegato?”
La voce continuava a borbottare frasi sconnesse e imprecazioni. Che ci fosse stato un fantasma rinchiuso in quella sezione? Oppure delle memorie lasciate da un mago.
Corvina pensò a tutte le ipotesi, ma venne riscossa da una voce che la chiamava. -Corvina, dobbiamo andare!- le urlò Stella dal corridoio.
Si affrettò a raggiungerla, ma prima buttò un ultimo sguardo alla sezione. La ragazza si era voltata verso di lei e ora la stava fissando. Corvina fu rapida a distogliere lo sguardo e a correre dagli altri.
Quella occhiata, aveva un ché si strano, poteva sentirlo. Ci pensò per tutta la notte, mentre si rigirava nel letto. Non riusciva proprio a capire che cosa potesse averlo reso tale. Si addormentò, e come la notte precedente, fece uno strano sogno.



Ecco terminato il primo capitolo di questa mia nuova ff! Questa volta farò in modo di impegnarmi il più possibile per non deludervi! Ci vediamo al prossimo capitolo. BOOYAKA BOOYAKAAAA!!!
  
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