Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: LadyAgnesFreiheit    15/06/2012    2 recensioni
- Sai, un antico mito di Platone narra che in principio i primi esseri viventi erano ermafroditi, bisessuali e non avevano bisogno di nessuno se non di se stessi. Il loro amore era talmente forte da impaurire anche gli dei, quindi Zeus decise di dividere gli esseri umani in due parti e di condannarli a cercare la loro metà, per sempre.-, sussurrò facendo un ennessimo tiro dalla sua sigaretta.
- Conosco questa storia.-, deglutì lei.
- Conosci la morale?-, la guardò.
- Ti prego, non dirmelo!-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neues Leben
 
Berlino.
Forse la città più bella del Mondo.
Le sue luci notturne la fanno brillare nella notte.
La vita che va avanti in ogni secondo della giornata la fanno sembrare dinamica e movimentata.
La sua maestosità ed imponenza quasi spaventa.
Quando, in un quartiere di Berlino, qualcuno si sta amando, a due quartieri di distanza qualcuno piange per amore. È tutto così straordinariamente grande e meraviglioso a Berlino.
Erano questi i pensieri di un venticinquenne berlinese.
Un venticinquenne che, però, aveva ancora tanti sogni, tanti progetti da realizzare e tante opportunità non prese a tempo debito.
Tanti rimpianti, forse.
Portò le mani fra i capelli corvini e scostò di poco dal viso quel ciuffo ribelle che non stava mai al suo posto.
Avrebbe potuto fare molto di più se solo avesse voluto, pensò cambiando ancora una volta posizione .
Quella notte non era riuscito a chiudere occhio: troppi i pensieri e le preoccupazioni.
Ben presto avrebbe dovuto alzarsi da quel letto e correre verso una nuova vita, forse migliore, forse no.
Fatto sta che non aveva minimamente voglia di lasciare il tepore del suo letto.
Dal piano di sotto provenivano rumori indefiniti e sicuramente insopportabili per chiunque avesse voluto dormire o, almeno, tentare di riposarsi.
Portò la testa sotto al cuscino e chiuse lentamente gli occhi, sprofondando in un sonno profondo.
<< Wilhelm Kaulitz!>>.
Un urlo ben presto lo fece sobbalzare, il cuore in gola.
Si guardò intorno stralunato e, non vedendo nessuno nei paragi, tornò sotto le coperte sperando di riuscire a passare almeno trenta minuti senza svegliarsi.
Le sue aspettative furono ben presto interrotte da qualcuno che entrò violentemente nella sua camera buia ed aprì le persiane, facendo penetrare la luce fioca del sole di fine ottobre.
Un altro venticinquenne berlinese, con i capelli corvini acconciati in treccine cornrows, un piercing al labbro inferiore sinistro, i pantaloni decisamente troppo larghi per il suo fisico esile, ma ben impostato, la  maglia due volte più larga delle sue spalle non  troppo grandi, si buttò di peso al fianco del primo ragazzo e lo scosse non troppo delicatamente.
<< Bill! Bill, siamo in un fottuto ritardo!>>, disse nervosamente il secondo ragazzo.
<< Thomas Kaulitz, sei pregato di non toccarmi!>>, mugugnò Bill.
Bill, questo era il nome del primo venticinquenne berlinese.
<< Bill, forse non ti è chiaro il concetto base!>>, disse piano Tom – odiava essere chiamato col suo nome intero- prendendo per le piccole ed esili spalle nude Bill, che aprì appena gli occhi. << Siamo in un fottuto ritardo, il taxi sarà qui fra mezz’ora e dobbiamo lasciare la casa immediatamente! Dio, non ti entra in testa! Le tue valigie sono ancora disfatte!>>, Tom portò le mani fra le treccine, guardando con disperazione quello che il gemello aveva combinato con le valigie.
Sì. Il gemello.
Bill e Tom Kaulitz erano due gemelli omozigoti di venticinque anni. A primo impatto nessuno avrebbe mai detto che lo fossero, in quanto ognuno amava avere uno stile ben diverso dall’altro, infatti, quando Tom amava vestirsi Hip Hop ed avere pochi piercing, Bill aveva uno stile completamente diverso: amava piercing e tattoo e sfoggiava  con fierezza il suo piercing al sopracciglio, il tongue, quelli alle orecchie, il labret, l’iris e il septum, per non parlare dei suoi tre tattoo-una tripla stella al bassoventre, la scritta “Freiheit89” sull’avambraccio sinistro e l’ultimo che gli ricopriva tutto il torace sinistro- di cui andava fiero; i suoi capelli erano corti ed acconciati all’indietro con gel e lacca, pantaloni attillati che fasciavano le magre ed esili gambe, magliette prevalentemente scure, con disegni dark o chic, anch’esse attillate che fasciavano il piccolo corpicino esile del ragazzo. Amava portare borse firmate ed avere in ogni occasione un minimo di classe che, per lui, era la cosa più importante.
Infine, Bill amava truccare gli occhi di nero.
Le sue abitudini, le sue passioni lo avevano molto spesso portato ad essere discriminato e maltrattato da coloro che lo consideravano diverso, ma niente di tutto ciò gli aveva minimamente fatto cambiare idea.
<< Mezz’ora?!>>, Bill balzò in piedi terrorizzato. << Panico, Panico! Ho bisogno di più tempo!>>, mise le mani nervosamente fra i capelli. << Tomi, aiuto!>>.
Tom lo guardò inizialmente con un cipiglio di incomprensione e intolleranza, ma alla fine gli sorrise, posandogli una carezza sulla guancia.
Fece un mezzo sorriso. << Vai a prepararti, qui ci penso io!>>.
A Bill si illuminarono gli occhi. << Tomi!>>, intrappolò il gemello in un abbraccio togli fiato. << Grazie, grazie, grazie! Giuro che ti ripagherò, in qualche modo.>>, detto questo, sparì dietro la porta.
Tom alzò un sopracciglio. << Sì. Mi ripagherà.>>, scosse il capo ed iniziò ad ordinare le valigie del gemello.
Presto non avrebbero più rivisto quelle mura.
Le valigie erano tutte pronte , i mobili erano già sul camion ed il taxi attendeva che i due ragazzi uscissero dalla villetta, per trasportare la maggior parte delle valigie dei due.
Tom sistemò la sciarpa al collo e, dopo un’ultima occhiata alla casa, uscì e raggiunse la sua Cadillac, attendendo che il gemello uscisse.
Bill diede l’ultima occhiata malinconica alla sua camera, si sistemò il suo giubbotto di eco pelle e, tenendo stretta la sua borsa nera, uscì chiudendo a chiave la porta e consegnando le chiavi ad un uomo che lo attendeva fuori dal vialetto.
<< La ringrazio, Signor Kaulitz. Buona fortuna.>>.
<< Arrivederla.>>, concluse il moretto con un cipiglio di nostalgia nella voce.
Diede le spalle all’uomo e salì nell’auto del fratello senza spiaccicar parola.
<< Beh, è arrivato il momento di partire.>>, cercò di dire Tom per intraprendere un discorso.
<< Mh.>>.
<< Si va incontro ad una nuova vita!>>, fece un mezzo sorriso, mettendo in moto la macchina e partendo.
<< Mh, mh.>>, Bill si voltò per guardare la villetta allontanarsi dalla sua visuale.
<< … ed io ho un fratello disoccupato e nostalgico.>>, scherzò Tom.
<< Mh.>>.
<< … che sa pronunciare solo il mugugno “mh”.>>, si voltò a guardarlo e portò la mano sulla sua. << Su. Non fare così. Sarà divertente: d'altronde, è sempre Berlino! E il quartiere dove vivremo è cool.>>.
Bill fece un mezzo sorriso e si girò a guardarlo. << Mi mancherà, però.>>.
Tom non staccò gli occhi dalla strada un secondo, ma sorrise. << Sì, anche a me. Mi mancherà la tranquillità del posto, ma non potevo rifiutare una promozione.>>.
<< Assolutamente no, Tomi!>>, strillò Bill. << Tom, sei il designer pubblicitario migliore di Berlino. Questa promozione è più che meritata! Non devi pentirti di nulla!>>.
Tom sorrise ancora. << Non mi sto pentendo. Quindi… benvenuta nuova vita!>>.
Bill mordicchiò le sue labbra, ma poi sorrise. << Benvenuta, nuova vita!>>.
**************************************************************************************
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: LadyAgnesFreiheit