Cap. 12
Ora siamo nei guai
Mentre
la piccola Bra veniva
al mondo, in un’altra sala di quel palazzo infernale Vegeta,
Goku e Gohan
continuavano a vagare senza metà, sperando di trovare un
segno che gli
indicasse dov’erano nascosti i prigionieri.
-Ditemi
che qualcuno di voi
due ha un’idea- sbraitò Vegeta
–perché io sono stufo di girare a vuoto in
questo maledetto castello tutto uguale!-
-Spiacente
di deluderti,
Vegeta, nessun idea- rispose Gohan afflitto.
-Be’,
io un’idea ce l’avrei-
disse invece Goku.
-Cosa?!-
-Sì,
potremmo mangiare!-
(Gohan
e Vegeta cadono a
terra)
-Idiota,
babbeo, cavernicolo,
ancora con questa storia! E poi cosa vorresti mangiare, che qui non
c’è nulla
di commestibile, persino per uno come te?-
-Io
veramente volevo prendere
“qualcosa” da lì- e indicò
una sala laterale, dove c’era un lunghissimo tavolo
sul quale erano poggiate ogni tipo di ben di Dio, abbastanza anche per
tre
Sayan affamati.
-E
quella da dove sbuca?- si
domandò perplesso Gohan.
-Ma
che t’importa, ci
riempiamo solo un po’ la pancia e poi riprendiamo le
ricerche, vedrai, a
stomaco pieno le cose andranno certamente meglio- blaterò
Goku, spingendo i
compagni nel salone. Ormai quegli odorini deliziosi lo stavano facendo
svenire
e il suo stomaco, come faceva ormai da un paio d’ore,
brontolò rumorosamente.
-Per
quanto non mi fidi, ti
lascio mangiare solo per non sentire più il tuo stomaco-
borbottò Vegeta,
girandosi verso il muro, mentre Goku e persino Gohan si servirono
porzioni
abbondanti di tutto.
Non
l’avrebbe mai ammesso, ma
anche lui aveva un certo languirino, solo che non si fidava per niente
a
mangiare cibo offerto dal nemico. Per lo meno, se i due Son fossero
stati
avvelenati, lui avrebbe potuto continuare la missione.
Un
problema simile affiggeva
i tre mezzosangue: infatti Goten e Trunks erano stanchi e affamati,
mentre
Sheran era risoluta a trovare in fretta sua madre, sostenendo che ormai
non
mancava molto.
-Questo
lo hai detto anche un
ora fa- si lamentò Trunks, che ormai Sheran doveva
trascinare per un braccio.
-È
vero. Dai Sheran, che c’è
di male se ci fermiamo un po’ e magari troviamo qualcosa da
mangiare?-
piagnucolò Goten, anche lui trascinato per un braccio.
-Scordatevelo-
fu l’impietosa
risposta.
-Uffa,
sei cattiva!-
-E
smettetela di lamentarvi
come poppanti, siete Sayan. Comportatevi come tali-
-Giusto,
i Sayan non prendono
ordini da nessuno, fanno solo ciò che vogliono. E io decido
di rimanere qui-
s’imputò Trunks, appendendosi ad una delle torce
appese al muro.
-Smettila
di fare il bambino-
gli sibilò Sheran, al limite della pazienza.
-Per
favore, solo qualche
minuto. Sono stanco-
-Vi
concedo dieci minuti, poi
o vi muovete da soli oppure vi trascino per capelli-
-Ok-
fece Trunks.
-Oh,
guardate, lì c’è da
mangiare- strillò Goten, che mentre i due cugini litigavano
aveva aperto
un'altra porta a caso.
-Uao,
ora si che si ragiona!-
gli fece eco Trunks buttandosi sul cibo, e persino Sheran, seppur
ributtante,
accettò di mandare giù qualche frutto e un
po’ d’acqua.
-Ok,
i dieci minuti sono
passati, ora andia…-
Senza
nessun preavviso, il
pavimento sotto di loro svanì, facendoli precipitare in un
baratro nero senza
fondo.
-Umh,
no, il fondo c’era!-
costatò Sheran –ed è anche molto duro-
Erano
atterrati in una sala
circolare da soffitto altissimo, quasi totalmente buia.
-Trunks,
Goten, siete vivi?-
-Sì,
anche se sono tutto
ammaccato-
-Ma
dove siamo finiti? Senti
Sheran io ho paura, voglio tornare a casa-
-E
che pensi, che invece a me
piaccia stare qui? Andiamocene, tanto qui non c’è
nessuno-
Ma
non fece in tempo ad
alzarsi che si ritrovò legata al muro da sei anelli di luce
rossa, che le
bloccavano i polsi, le caviglie, il collo e addirittura la coda.
Ovviamente i
suoi amici erano nella stessa situazione. Come se non bastasse, la
mezzosangue
sentiva che le energie la stavano abbandonando, risucchiate dagli
anelli.
Ora
sì, c’era da aver paura!
Una
volta esaurite le
energie, Darkai gli avrebbe fatti fuori, sua madre avrebbe perso il
controllo e
lui l’avrebbe piegata alla sua volontà.
Non
poteva permetterlo. Provo
a divincolarsi, ma gli anelli si strinsero di più,
brucandole la pelle.
Goten
e Trunks erano già
svenuti, e anche lei si sentì scivolare
nell’incoscienza.
Il
suo ultimo pensiero fu che
stavolta erano proprio nei guai. Le dispiaceva solo di aver trascinato
i suoi
amici con se e di non essere con la sua mamma, lei sì che se
la sapeva cavare
sempre e comunque.
Intanto
indovinate un po’
cos’era successo ai due Sayan ingordi? Be’ dopo
essersi ingozzati, goku e Gohan
avevano acconsentito a riprendere le ricerche, ma prima di poter uscire
dalla
sala anche il loro pavimento aveva deciso di scomparire e loro erano
precipitati nella stessa stanza dei bambini, anche se sulle prime non
se ne
accorsero per via della scarsa visibilità.
Il
primo a notarli fu Vegeta,
che subito si avvicinò al figlio per liberarlo, ma quando
toccò uno degli
anelli quest’ultimo si sdoppiò e gli si
avvinghiò al polso, trascinandolo poi
verso la parete, a cui fu subito legato come i bambini, con la
differenza che i
suoi anelli erano molto più spessi e stretti.
-Aspetta
Vegeta, ora ci penso
io!- Gohan si trasformò in Super Sayan, ma dal pavimento
sbucarono due lunghe
liane rosse che avvolsero completamente Goku e Gohan, legandoli al
pavimento.
Anche
loro sentirono le loro
energie risucchiate. Anche loro si convinsero che era la fine.
Ognuno
pregò per le ragazze,
perché Lua fosse riuscita a salvare almeno loro, e quella
bambina che non
sapevano fosse nata.
-Magari
Lua poi potresti
venire a salvare anche me, come hai vecchi tempi-mormorò
divertito Vegeta,
prima di concentrarsi su un modo per restare cosciente e magari
riuscire a
tirarsi fuori dai pasticci.
Angolo
dell’Autrice
Dopo
la scuola e il blocco
dello scrittore per quanto riguarda questa storia, ecco un nuovo
capitolo.
Ormai
la storia sta per
volgere al termine, e tutto sembra perso, ma ci saranno altre lotte
emozionanti
e colpi di scena. Voglio ringraziare tutti i miei lettori e soprattutto
i 46
che hanno recensito. Prossimo obiettivo? 50 recensioni, mi farebbero
veramente molto
felice. Quindi fatevi sotto, anche con
critiche e consigli oppure una semplice opinione (dai, fatemi questo
regalino_faccina implorante_)
Quando
le raggiungerò
pubblicherò di nuovo
In
ogni caso ciao e, spero, a
prestissimo