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Autore: Miss Chanel    16/06/2012    2 recensioni
Chuck che paga la dote di Blair, Dimenticatevelo.
Sono passati quattro anni e Blair ha dovuto "rimboccarsi le maniche" : una figlia da crescere, niente Manolo ai piedi e una Serena scomparsa.
Ma qualcosa sta per cambiare.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dan Humphrey, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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MISSING

 
Quel mattino mi fu impossibile rincasare prima del sorgere del sole, e io odio l'alba, perchè significa che ho lavorato tutta la notte. Nella luce mattutina il mio appartamento appare sempre allegro, saranno le pareti color vaniglia oppure la moquette blu.
Percorsi il lungo corridoio, soffermandomi sulle foto e i disegni appesi sulle mura. Aprì la porta, fui abbaiata dalla luce mattutina, mi poggiai sul letto e accesi la radio a basso volume per non svegliarla.
Poco più tardi ci pensò il telefono, era un messaggio di Dan Humphrey. Il Dan di Brooklyn, il "ragazzo solitario" come direbbe Dorota e il mio ex fidanzato.
"Blair, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Chuck ha rintracciato Serena, si trova in Perù e... Dovresti partire il prima possibile. Rispondi subito.
Dan"
Cosa fare ?
Rimuginai per una decina di minuti, quando mi vennero in mente le risate di Serena e i suoi "Ti voglio bene, B."
"Dan, partirò oggi stesso."
In quel momento, quando ero troppo tardi, mi resi conto che io avevo una figlia e forse sarebbe stato meglio ignorarlo.
Guardai Miuccia sonnecchiava beatamente, il suo viso era rilassato e si intravedeva un sorriso. Gli accarezai la nuca, passai le dita tra i suoi capelli color cioccolato e in un istante vidi i suoi occhi color nocciola spalancarsi. 
"Mamma", formulò ancora assonnata e proseguì in uno sbadiglio.
"Amore, mamma deve fare le valigie. Stiamo per partire", esclamai nel modo più allegro possibile, pensai allo sguardo che mi avrebbe rifilato Chuck Bass con la sua solita smorfia, che un tempo m'intrigava.
-
Quando scesi dall'aereo avevo i muscoli del collo e delle spalle dolorosamente contratti. Una sensazione di vergogna m'investì, si sarebbero accorti della mia pelle appassita, del mio corpo scheletrico e del mio sorriso spento ?
Si, mi avrebbero squadrata da capo a piedi notando le mie scarpe da ginnastica e il mio maglione infeltrito.
Vidi in lontananza il viso allegro di  Dan, gli occhi cristallini di Nate e il viso pragmatico di Chuck e strinsi la manina paffuta di Miuccua.
  
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