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Autore: Arglist    16/06/2012    2 recensioni
Una FanFiction sull'amore di May Chang e Alphonse Elric, missing moments sul continuo del anime/manga brotherhood. Prima FF da parte mia, articolata in più capitoli. Piccolo spezzone:
Al non potè trattenere una risata fragorosa, e i tre risero per alcuni secondi, tornando poi seri.
La conversazione stava per concludersi lì quando Jelso, inspiegabilmente, parlò.
- Al - chiese con estrema lentezza - che cosa hai provato quando hai visto quella ragazza?
Eh, se lo sapessi te lo direi...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, May Chang
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa, come già anticipato nella premessa, è la mia prima FF, quindi abbiate clemenza =P

Ho deciso di affrontare la vicenda di Alphonse e May, anche perché su questo personaggio il Manga e l'anime tralasciano molte cose .

Purtroppo non ho un manuale per il carattere di Al né per il carattere di May e spero quindi di non andare OOC e creare personaggi non sentiti dai lettori.

Cercherò di pubblicare i capitoli regolarmente.

A proposito, ho deciso di mettere un simbolo per annunciare quando, durante la scrittura della storia, mi sono soffermato a rileggere, o magari a riguardarmi il manga inerente, o ad ascoltare la canzone, ecc ecc ( in tal caso aggiungerò anche le dovute spiegazioni ) .

Vi consiglio di farlo anche voi ^^, evitate di immergervi troppo nella storia, e magari aggiunge un po' di suspance. Son cattivo eh già ^^

Buona lettura !

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Erano passati già alcuni giorni dalla prima fermata di Amestris, alla quale erano scese pochissime persone.

L'umore in carrozza era piuttosto pacifico, ormai le persone cominciavano a conoscersi un po' tutte, ma Alphonse Elric era forse tra quelle più attive e felici.

Stare in treno era un esperienza bellissima, ed ad ogni scossa del vagone, ad ogni fischio oppure ad ogni palone per la luce i suoi occhi si illuminavano come quelli di un bimbo che per la prima volta vede il mondo.

Nonostante avesse viaggiato davvero tanto assieme al suo "fratellone", come lo chiamava lui avere un nuovo corpo lo spingeva a trattenere le emozioni che dovevano oncora occupare gli spazi vuoti del suo corpo.

Era difatti questo il motivo per cui rideva ad ogni battutina del signorotto playboy della carrozza accanto, ed era per questo che, amorevole e dolce come solo un bimbo poteva essere, non sapeva dire di no alle tande domande che la bambina di fronte gli poneva almeno venti o trenta volte al giorno ( sempre tutte rigorosamente uguali ) e allo sguardo vittimistico del cagnolino di quest'ultima, che si vedeva ogni qualvolta sommerso di coccole.

I suoi abiti erano quelli di un normale viaggiatore, un gilet grigio con una camicia bianca, e dei pantaloni anch'essi grigi che Winry gli aveva regalato quando si era finalmente ristabilito.

Portava delle scarpe marroni, ed i capelli erano cresciuti un po' dall'ultimo taglio, mantenendo comunque la forma che gli aveva dato prima della partenza.

Jelso e Zampano, le due chimere dell'alchimista scarlatto, erano invece sempre intenti a mangiare dal carrello e, quando così non era, cercavano ombra all'interno della carrozza oppure si appisolavano l'uno accanto all'altro, per poi svegliarsi ad ogni scossa del treno e accusarsi l'un l'altro di aver compiuto "oscenità omosessuali" durante la dormiveglia...scatenando ovviamente risate incomprensibilmente vivaci in Alphonse.

Il treno era invece cambiato dal passaggio da Amestris a Xing; una piccola armatura in metallo ne aveva circondato i meccanismi di movimento -per prevenire ogni incidente- disse il conducente.

All'interno era rimasto il solito treno di sempre, in legno con sedili in gommapiuma rivestiti, piuttosto scomodi nelle prime ore ma estremamente comodi dopo alcuni giorni.

Il paesaggio di Xing era totalmente diverso da quello di Amestris; laddove in Amestris vi erano colline a Xing regnavano montagne rosse, cactus e probabilmente deserti .

Il treno era comprensibilmente l'unica cosa "viva" in quell'infinità, interrotta solo da un palo della luce qua e là per portare elettricità chissà dove.

La flora locale era praticamente composta di soli arbusti e piante grasse, la fauna ... completamente inesistente.

L'unica volta che Al vide qualcosa di vagamente umano fu quando, durante le prime ore del pomeriggio, passarono a fianco di un carretto guidato da un omino piccolo piccolo con indosso un cappello di paglia, che procedeva a rilento spronando, o meglio accarezzando il bue ( così sembrava, anche se Alphonse aveva seri dubbi sulla vera identità della cosa ) che procedeva a rilento.

-Quanto manca ancora, Signora Lullaby?-chiese Alphonse, emanando felicità e allegria con quel suo faccino così dolce e giovane.

-Poco,davvero poco, caro giovanotto - fece la signora anzianotta,civettuola, senza poter resistere a quel viso così carino - In tutto questo tempo abbiamo parlato di tutto e di più ma, dimmi, carissimo - a quanto pare era piuttosto curiosa - c'è qualche ragazza che ti ha già rapito il cuore?

Oh - rispose Alphonse, evidentemente in imbarazzo - per adesso no... - mentì - sto cercando di concentrarmi sulla sola alchimia.

- Oh suvvia ragazzo - disse la vecchia signore pomposamente, agitando il vecchio cappello in lino rosa, estremamente pacchiano e chich, davanti al viso - un ragazzo così carino dovrà pur avere delle pretendenti...

- Certo! - rispose prontamente Jelso - ha noi! D'altronde - disse, dando una gomita da complice a Zampano - come può resistere al fascino di un principe azzuro come me o alla grazie ed al bel visino di Zampano?

- Ti ricordo, caro mio amico - disse Zampano , evidentemente offeso nel suo io più profondo - che ai miei tempi - sembrava un anziano... - ho rapito cuori molte volte, e sopratutto adesso, con il fisico che ho, potrei rapire tutta Xing !

Entrambi risero, anche se probabilmente stavano per cominciare una discussione vanesia su chi dei due fosse più adatto per conquistare una donna, tralasciando il fatto che entrambi avevano una famiglia, e probabilmente le loro mogli comandavano col pugno di ferro i mariti.

-Suvvia, signori, siete entrambi molto simpatici...e carini - disse la Signora Lullaby , civettuola.

i Due si scambiarono sguardi storti, mentre cercavano di evitare i maliziosi occhietti della vecchia signora.

Occhi neri come le piume di un corvo - pensò Alphonse, dirigendo la sua attenzione all'esterno, estraniandosi dal discorso dei tre - profondi...

- Beh, Jelso, ho sempre saputo comunque che tu fossi un uomo assai più dotato di me in quanto carattere, quindi non vedo perchè dovrei aver la meglio su di te.

- Ti sbagli, Zampano, sicuramente il tuo fisico prestante ti darà molte soddisfazioni!!

- Insisto, il tuo viso rapirebbe il cuore di ogni donna!

I suoi capelli... il suo viso... il suo dolce corpo... chissà se si ricordava ancora di lui...

- Ohohoh, signori, che gran spasso che siete!

- E' tutto merito di Jelso, signora, lui è uno tra gli uomini più simpatici di tutto il paese!

DING DONG! Il treno arriverà alla stazione di Song Do tra dieci minuti !

Chissà se mi riconoscerà .

- Dai, ragazzo, stiamo finalmente arrivando alla nostra meta - disse Jelso, allegro - chissà se fanno da mangiare bene...

- Il cibo - disse Zampano, lesto - è l'unica cosa di cui non ti dovresti preoccupare, grasso come sei !

- Coooosa? Ti ricordo che il mio fisico è ancora in forma!!! - probabilmente l'aveva ferito nel profondo del suo orgoglio

- Si, si, come no - disse Zampano girandosi a prendere la valigia, posta sopra le loro teste.

- Oh, sarà meglio che vada a prendere le mie valigie! - ricordò la Signora Lullaby, cadendo evidentemente dalle nuvole - buona fortuna per i vostri studi! - e sparì, con passo svelto, dirigendosi verso la sua carrozza.

Al si girò, sgranchendosi le gambe che troppo tempo erano state ferme. Prese lentamente la valigia, non troppo pesante, nella quale teneva tutti i libri e i vestiti.

Una sensazione strana gli passò in corpo. Forse era amore? O solo preoccupazione? Forse era ansia. Sì era decisamente ansia .

Forse è il caso di tranquillizzarsi , Al.

Forse è anche il caso, - si disse - di smettere di mentire a sè stessi, Alphonse Elric.

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NOTE :

Spero vi sia piaciuta questa piccola introduzione ! Purtroppo causa tempo non riesco a scrivere di più , ma aggiornerò dopo l'esame . Nel frattempo ascoltatevi qualche opening , magari servirà a farvi dimenticare questa bella storiella ^^

A presto !

Arglist

  
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