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Autore: Ksanral    16/06/2012    2 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Spoiler per chi non ha letto "Shadowhunters - Le origini ~ Il Principe"
«Ti amo, Tessa Grey.» mormorò, ma lo fece mentre ancora la baciava [...]
«Jem…»
Quando lei gli tolse la camicia, lasciandola cadere sul pavimento a far compagnia a Cime Tempestose, lui spostò le mani e abilmente sciolse i nodi che tenevano legato il corsetto.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Theresa Gray
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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La biblioteca era la sua stanza preferita


La biblioteca era la sua stanza preferita dell’Istituto, nonostante non ci fossero molti libri di narrativa o di poesia, ma perlopiù manuali su demoni e arcane razze in lingue che nemmeno in un milione di anni Tessa avrebbe potuto capire. Però, sapere di potersi raggomitolare in una delle poltrone a leggere alla luce della stregaluce uno dei suoi libri, o anche solo star lì e respirare l’odore di carta e cuoio, le dava un senso di pace che poco altro al mondo poteva darle.
Ed era così anche quella sera, aveva preso in mano – di nuovo – Cime Tempestose e con gran piacere si era immersa nella lettura ed era talmente presa da aver perso la cognizione del tempo, da non sapere più che ora fosse e se ci fosse ancora qualcuno sveglio. Persino Church aveva smesso di guardarla con ostilità e aveva ceduto al sonno, appollaiato su uno dei tavoli. Perciò, lo spavento che si prese quando un’ombra oscurò le pagine del libro fu davvero grande, tanto che si sentì salire il cuore in gola e lo sentì batter forte nelle tempie. Quando si riprese abbastanza da tornare a respirare normalmente, lo spavento passò lasciando il posto all’irritazione per esser stata interrotta e quando alzò lo sguardo sulla causa dell’ombra, l’irritazione divenne rabbia.
«Potresti almeno scusarti.» esclamò quando fu chiaro che Will non aveva intenzione di farlo spontaneamente.
«Scusarmi per cosa, di grazia?» domandò lui in rimando. Aveva un’aria strana, i capelli arruffati e bagnati per la pioggia che era ininterrottamente caduta per tutta la notte. Doveva esser appena rientrato. Ma non era questo a stranire Tessa, solo non riusciva a capire cosa. «Per essere entrato nella biblioteca dell’Istituto? Non sapevo avessi cambiato camera da letto. E di preciso, dove dormiresti? Sul soffitto?»
«No, questa non è certo la mia camera da letto, ma mi hai fatto spaventare. Non è carino entrare di soppiatto e piazzarsi di fronte alle persone assorte in lettura. Come non è carino interromperle, a dire il vero.»
«Ah, per quello.» disse, ma non c’era tono di scuse nella sua voce. «Be’, se ti crea disturbo leggere qui, puoi sempre andartene nella tua stanza.»
Tessa sapeva che usava quel tono apposta per provocarla, ma non riuscì a resistere. « Ed è quello che farò!» replicò stizzita, chiudendo di scatto il libro con un leggero tonfo che suonò amplificato nel silenzio della stanza e alzandosi per andarsene.
Riuscì a muovere soltanto un passo prima che Will potesse fermarla. Le afferrò il polso con tanta forza da farle male e con una mossa fluida da Cacciatore, la fece scontrare contro il muro alle sue spalle, togliendole il fiato per la sorpresa. Il libro le cadde di mano, ma nessuno dei due ci badò. Will le lasciò andare il polso, che iniziò a pulsare leggermente, solo per bloccarla con tutto il suo corpo, entrambi gli avambracci appoggiati fino ai gomiti al muro ai lati della sua testa e il corpo talmente vicino che i loro abiti si sfioravano.
«Will?» sussurrò talmente piano che non era sicura che lui l’avesse sentita nonostante la vicinanza. Sentì che la sua mente stava diventando meno reattiva, come sempre quando lui la coglieva così alla sprovvista.
Will non disse nulla per un momento, si limitò a guardarla. «Signora Carstairs…» esordì dopo la pausa. Tessa sentì il suo respiro sul viso, inspirò le sue parole insieme all’odore di alcool. Per la prima volta fu certa che Will non aveva finto di essere uscito a bere, ma l’aveva fatto davvero.
«Ch-ch-che cosa vuoi W-Will?» domandò, odiandosi per l’incertezza nel pronunciare il suo nome e cercando di rimanere il più lontano possibile da lui, cercando invano di farsi inghiottire dalla parete.
«Farvi le mie congratulazioni…» disse con un sorriso che poteva soltanto esser descritto come crudele e che terrorizzò Tessa più di qualsiasi altra volta in vita sua.
«G-Grazie…» sussurrò incerta. Non riusciva a capire se il ragazzo fosse ubriaco o meno. Aveva visto molte volte Nate talmente sbronzo da non reggersi in piedi e Will strascicava le parole proprio come faceva il fratello, ma i suoi occhi, oh, i suoi occhi ardevano, ma sembravano più lucidi che mai. Era questo che l’aveva colpita appena l’aveva visto, lui sembrava ubriaco, ma per un motivo che non sapeva Tessa credeva che stesse fingendo.
«Sarete un’ottima moglie…» continuò il ragazzo, ignaro – o forse no – delle preoccupazioni di Tessa. Non le era sfuggito che aveva ripreso l’uso del voi.
«Grazie, ma ora che ne pensi di…» proprio ora che aveva ritrovato un po’ di fermezza, venne interrotta bruscamente da Will che accorciò maggiormente le distanze tra loro, tanto che se uno dei due avesse parlato le loro labbra si sarebbero sfiorate. Ma non era questo ad aver interrotto Tessa, bensì il contatto che la gamba di lui aveva creato insinuandosi tra le sue. E nonostante i vestiti, Tessa si sentì andare a fuoco, da capo a piedi, e seppe che le sue guance, il suo intero viso era diventato più rosso del sangue. Smise del tutto di riflettere, ogni sua capacità di giudizio era ormai arsa da quell’incendio che si era acceso in lei. Perciò, quando il ragazzo, con lo stesso sorriso di poco prima, coprì gli ultimi millimetri e la baciò, lei non poté fare nulla per fermarlo, ma neanche per formulare il pensiero di fermarlo. Era un bacio che sapeva di disperazione, di alcool e di cose sporche, che si fece più oscuro dopo che lei cominciò a ricambiarlo con la stessa intensità. Si ritrovò a non aver alcun pensiero, neppure il minimo, ma solo un bisogno vorace di ottenere di più e poi ancora e ancora di più. Will si mosse, schiacciandola ancora più contro la parete, mosse la gamba tra le sue stuzzicandola in modi che Tessa non aveva nemmeno mai immaginato possibili, e poi, quasi come se potesse leggerle nel pensiero, spostò una delle mani ad accarezzarle rudemente il viso. Ma ancora non era abbastanza per quella bestia che aveva preso possesso di lei. Si ricordò di avere anche lei due mani, perciò le staccò dalla parete per portarle sul corpo di Will, sul suo viso, sul suo petto e si scoprì a cercare i bottoni della sua camicia e cercare di sbottonarli il più in fretta possibile. Un lieve suono uscì dalle labbra di lui, quando le dita di Tessa sfiorarono la pelle nuda del suo collo e anche l’altra mano liberò il muro, non per lasciar libera la ragazza, ma per intrappolarla nuovamente, infilandole le dita tra i capelli e spingendo il suo viso ancor più vicino. Quando lei gli tolse la camicia, lasciandola cadere sul pavimento a far compagnia a Cime Tempestose, lui spostò le mani e abilmente sciolse i nodi che tenevano legato il corsetto. Le loro labbra non si staccarono nemmeno per un momento, quando anche il vestito di lei cadde a terra, lasciandola con la leggera sottoveste.
Solo allora allontanò le labbra da quelle di lei, per tracciare una scia di baci roventi sul suo collo, succhiando un po’ qui, mordicchiando un po’ lì, quasi da farle male, ma non abbastanza da lasciare il segno. Tessa ansimava, gli occhi chiusi, le mani sul corpo di Will che correvano impazzite ovunque riuscisse ad andare e sussultò quando quelle di lui percorsero il suo corpo, sopra il leggero tessuto, fino ad arrivare alle sue cosce. Lo sentì arrotolare la stoffa e infilarvisi sotto, fino a che poté raggiungere la pelle nuda delle sue gambe. Sentì la sua mano accarezzarle la coscia, spostarsi verso l’interno, più delicata delle labbra che tornarono avidamente sulle sue. E lei aveva agognato quelle labbra per la breve assenza e ora si rifaceva quasi divorandole, ricambiando ciò che avevano fatto sul suo collo. Gli morse il labbro inferiore fino a sentire il sapore di sangue sulla lingua, che aveva ripreso a combattere e esplorare la bocca di Will. Le sue mani scendevano sempre più in basso, verso i suoi pantaloni, ne sfiorarono il bordo per poi scendere oltre. Sentì il rigonfiamento sul davanti e un brivido la percorse, aggiungendosi agli altri mille che la scuotevano fino nell’anima, e sentì Will gemere di piacere. E poi ripercorse il percorso inverso, di nuovo sul suo torace, sull’addome, sul viso e poi le sue dita ripresero a giocare con quei capelli neri ancora bagnati e allo stesso modo Will fece ricadere la sua sottoveste e tracciò delicate carezze, soffermandosi sulla curva dei suoi seni.
«Ti amo, Tessa Gray.» mormorò, ma lo fece mentre ancora la baciava, in un sussurro talmente scomposto che fu praticamente inudibile.
Il desiderio di Tessa era immenso, talmente grande che non era sicura di poterlo contenere. Come Will l’aveva toccata, come la stava toccando ora, percorrendo il suo viso e le sue spalle con tale leggerezza da farle credere che non fosse vero, la stava facendo impazzire. E sapeva che anche lui voleva lo stesso, anche lui voleva di più. Lei voleva liberarsi della sottoveste, voleva liberare lui dai pantaloni e sapeva che anche lui lo voleva. E di nuovo, quasi come se le avesse letto nella mente, le mani di Will si spostarono per cercare di toglierle anche quell’indumento, che in quel momento sembrava veramente ingombrante. E lei fece la sua parte, cercando di capire come slacciare e calare i pantaloni di lui. Ma proprio allora sentì un sapore nuovo sulle labbra e nello stesso istante, un’immagine balenò dietro le sue palpebre chiuse: il volto sorridente di un bel ragazzo dagli occhi leggermente a mandorla di uno strano grigio-argenteo, dai capelli dall’altrettanto strano colore argentato, dalle maniere sempre dolci e gentili. Capì allora che il nuovo sapore era quello di lacrime salate e si rese conto che le mani di Will si erano fermate, e che le sue labbra la stavano ancora baciando, sì, ma in maniera più languida, più lenta e che anche lei non era andata oltre il bordo dei suoi pantaloni.
«Jem…» mormorarono entrambi con un sospiro, ponendo fine al contatto tra le loro labbra.
Riaprendo gli occhi e incontrando quelli di Will scoprì che le lacrime erano proprio di quest’ultimo e che dal suo sguardo trapelavano diverse emozioni in rapida successione. Rabbia. Disperazione. Dolore. Gioia. Tradimento. E sapeva che erano lo specchio di quelle che attraversavano lei.
Con un sospiro rassegnato Will si allontanò, con un’ultima carezza al viso. Raccolse la camicia e velocemente la riabbottonò, mentre Tessa rialzò il vestito e tentò di allacciarlo meglio che poté. Senza dire una parola, Will la fece voltare e la aiutò a ricomporsi, anche se era improbabile che nel breve tragitto dalla biblioteca alla camera potesse incontrare qualcuno. Infine raccolse il libro, glielo porse e, sempre senza aggiungere altro, uscì velocemente dalla stanza.
Dopo qualche istante anche lei raggiunse la porta, gettò un ultimo sguardo alla biblioteca e un pensiero fulmineo le balenò in mente. “Odierò per sempre questa stanza”.
Quando arrivò nella sua camera, si tolse il vestito ancora un poco allentato e si buttò sul letto senza cambiarsi. La stanza girava, il letto sembrava ondeggiare e per un attimo, prima di addormentarsi, Tessa pensò di essere ubriaca. Forse il gusto dell’alcool sulle labbra di Will l’aveva fatta ubriacare. Per un brevissimo, ma glorioso, istante Tessa desiderò poterci credere.


Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Fanfiction scritta nel cuore della notte (o meglio del mattino) per partecipare alla fantastica iniziativa del CoS *_* Grazie al prompt "Signora Carstairs" di Nimue.
Ci tengo solo a precisare che io sono Team Jem e che questa cosa mi è uscita contro la mia volontà xD
Enjoy it!

   
 
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